Utente:Rum e pera/Sandbox5: differenze tra le versioni

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= Massimo Troisi =
{{Cit|Un uomo entra in un caffè... SPLASH!|Tipica battuta di Troisi.}}
{{Cit|Un uomo entra in un caffè... CAZZO SCOTTA!|Troisi tenta di spiazzare il pubblico.}}
'''Massimo Troisi''' (San Giorgio a Cremano, [[19 febbraio]] [[1953]] - Roma, qualche anno dopo) è stato un uomo famoso per somigliare in modo straordinario al famoso Massimo Troisi. I suoi mestieri spaziavano dall'[[attore]] al [[badante]], in quest'ultimo caso aiutando l'amico sfortunato [[Lello Arena]]. Nel [[1994]] viene candidato alla notte degli Oscar, nella categoria di ''Miglior Attore di nome Massimo Troisi''.

Muore a quarantadue anni, non raggiungendo drammaticamente i quarantatré anni, purtroppo.

== Carriera ==
[[File:Alessandro Siani.jpg|right|thumb|350px|Troisi da giovane.]]
Massimo Troisi, figlio unico di cinque fratelli, nasce a San Giorgio a Cremano, [[città]] famosa per non essere famosa. Suo padre, disoccupato, sua madre, disoccupata, il suo [[cane]], disoccupato, con le loro difficoltà ed angustie ispireranno in futuro Massimo Troisi, che più volte ripete di aver preso spunto per i suoi film dalle vicende familiari. Si diploma all'[[istituto tecnico commerciale]], senza saperlo. Non trovando lavoro, sceglie di diventare [[attore]], restando di fatto disoccupato ma con un nome più bello: ''"attore"''. Gli inizi non sono incoraggianti, e l'unico ad assistere ai suoi spettacoli era un [[procione]], tra l'altro morto. I primi insuccessi non scoraggiano Troisi, che tenta il suicidio annegandosi in un piatto di [[minestra]]. Invita quindi ad unirsi al gruppo alcuni suoi amici, tra cui Lello Arena e Massimo Troisi, e in poco tempo affittano un garage dove si esibiranno, chiamato prima ''"Centro Teatro Spazio"'', rinominato poi in ''"Donne Nude 24h"'', per attrarre il maggior numero di persone possibile, con [[Vincenzo Decaro]] [[spogliarellista]]. Nel [[1972]] ha problemi di cuore, sorti dopo la tragica rottura con la sua prima fidanzata, e nel [[1976]] si dovrà operare negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], con un mental coach che tenterà di fargli dimenticare la [[Manuali:Vivere una storia d'amore|vecchia storia d'amore]].<br />
Tornato dagli USA, Troisi invita gentilmente i suoi amici ad andarsene a [[fanculo]]. Forma allora con Lello Arena e Vincenzo Decaro il gruppo ''"[[La Smorfia]]"'', chiamato così in onore dei volti [[stipsi|stipsici]] di chi guardava i loro spettacoli. In breve i tre vengono invitati a molti eventi, per ridere di loro ed insultarli. Durante i primi spettacoli, Troisi parlerà solo in [[dialetto napoletano|dialetto]] stretto, talmente stretto che neanche lui capiva cosa stesse dicendo. Solo in seguito, [[soldi|per andare incontro anche a chi non capisce il napoletano]], parlerà in italiano. E continuerà a non capire cosa stesse dicendo, continuando a fare disastri.

=== Il cinema ===
[[File:Massimo Troisi e Lello Arena in Scusate il ritardo .jpg|left|thumb|280px|{{Dialogo2|Troisi|Eddai Lello, ridammi il motorino!|Lello Arena|Ma neanche se morissi.}}]]
Conclusa l'esperienza de "''La Smorfia"'', Troisi decide di dedicarsi al mondo del cinema, come bigliettaio per le proiezioni del weekend. Il primo a contattarlo fu Mauro Berardi, che gli propose un film biografico celebrativo nei confronti di [[Francesco II di Borbone]], in cui il re è artefice di alcuni miracoli cui restituire la vista ai ciechi e il [[buonsenso]] agli elettori del [[PDL]]. Massimo Troisi rifiuta, forse perché aborrisce la [[disinformazione]], forse perché nel film non erano previsti buffet gratis a tutte le ore. Sceglie allora di fare il film ''Ricomincio da Tre'', un film drammatico che narra la storia drammatica di un ragazzo timido che, stanco di tariffe alte e messaggi costosi, sceglie la compagnia telefonica [[Tre]]; il film resterà 600 giorni al cinema, perché nessuno si era accorto che era in proiezione. E che esistesse.<br />
La critica fu molto favorevole al film, reputandolo superiore persino a quel video di [[Bruno Vespa]] in cui si fa esplodere un brufolo.[[File:Troisi e Benigni in Non ci resta che piangere.jpg|right|thumb|300px|Troisi e Benigni mentre decidono cosa scrivere a [[Babbo Natale]].]] Anche Lello Arena ottiene alcuni riconoscimenti, quali il [[Premio David di Donatello]] come ''miglior sconosciuto ripreso per caso'' e il Premio [[Moscardelli]] come ''miglior barba''. L'anno seguente recita in ''"Morto Troisi, viva Troisi"'', in cui l'attore napoletano è morto. Nel [[1982]] recita in ''No grazie, il caffè mi rende nervoso'', in cui l'attore napoletano muore. L'ultimo film in cui muore sarà nel [[1994]], talmente realistico che tutti credono sia davvero morto. Nel [[1983]] è la volta di ''Scusate il ritardo'', in cui Troisi è un [[capostazione]] di [[Trenitalia]], e si deve scusare con i viaggiatori, schivando pugni e testate. L'anno seguente recita in ''Non ci resta che piangere'', con [[Roberto Benigni]], in cui i due attori ricevono una lettera da parte di [[Equitalia]] e iniziano a piangere, intuendo il malefico contenuto della missiva. Dopo il film ''"Hotel Colonial"'', nel quale interpreta un [[vaso]] da fiori, recita ne ''"Le vie del Signore sono finite"'', un film che se visto causa demenza senile, nausea, [[lingua albanese|accento albanese]], edemi polmonari e tossicodipendenza da [[casatiello]]. Nel triennio [[1986|86]]-[[1990|90]] è protagonista di tre film di [[Ettore Scola]]: ''"Splendor", "Che ora è?", "il viaggio di Capitan Fracassa"'', considerati dai critici belli come un'[[alitosi]] durante il primo appuntamento. Nel [[1991]] fa il suo ultimo film da regista, ovvero ''"Pensavo fosse amore... invece era un calesse"'', con grande soddisfazione da parte del cinema.<br />
Nel [[1994]] apprende che si sarebbe dovuto operare negli USA al cuore, operazione che non avviene perché nessuno voleva operarlo, neanche morto. Allora decide di girare ''"[[Il postino]]"'', un film che ha suscitato in chi ha visto il film la peggior [[Sindrome di Tourette]]. Troisi muore esattamente 12 ore dopo la fine delle riprese, e da allora, misteriosamente, smette di fare film.

== Critica ==
[[File:Riina.jpg|right|thumb|250px|Troisi veniva spesso paragonato a [[Totò]].]]
Negli anni '80 il cinema italiano era in crisi e si pensava che non potesse diventare peggiore: non avevano ancora visto [[Carlo Vanzina]]. Comunque, Massimo Troisi fu subito considerato il salvatore della cinematografia nostrana, il miglior attore, scavalcando una [[bertuccia]] di uno zoo romano e [[Gabriele Paolini]]. Fin da ''"Ricomincio da Tre"'', Troisi viene equiparato come attore a gente del calibro di [[Paul Gauguin]] e [[van Gogh]]. Altri critici piuttosto spinti lo hanno accostato a [[Totò]] ed [[Eduardo]], quasi come paragonare [[Alessio Cerci]] ad [[Arjen Robben]]. La critica ha definito tutti i film dalla qualità costante, pari allo zero. In molti hanno paragonato l'attore di San Giorgio a Cremano a [[Pulcinella]], sdegnando Pulcinella, che ha promesso azioni legali. Con ''"Il postino"'' ottiene il favore della critica internazionale, tra cui il [[Washington Post]] che lo definisce:
{{Quote|Uno dei pochi film italiani con cui non ci puliamo il culo.|}}

== Curiosità ==
*[[Maradona]] e [[Troisi]] erano grandi amici e spesso il fuoriclasse argentino guardava i film dell'amico; ecco spiegata la sua tossicodipendenza.
*Tra le collaborazioni con Troisi spicca [[Pino Daniele]]. Inizialmente Massimo Troisi voleva come produttore delle colonne sonore un vaso da notte, purtroppo l'oggetto si ruppe e fu costretto a prendere il cantautore napoletano.

{{cinema}}
{{Portali|Cinema}}

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