Utente:Mei lanfang/Sandbox: differenze tra le versioni

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<span class="TablePager_nav" id="FoglioLinkNext">[[File:FrecciaDX.png|right|link=#La sceneggiatura in esclusiva per Nonciclopedia]]</span>
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==LA moda della ghigliottina: the real side of the revolution==

Ci scusiamo per l'interruzione del copione originale, ma il regista avevo chiesto in cambio anche la nostra verginità anale per il resto, ergo continueremo noi a raccontarvi il film.
Il capitolo seguente di questo immenso lungometraggio vede lo stesso Robespierrre protagonista, che, , racconta il suo periodo di governo con veridicità assoluta, mostrandoci ad esempio la ghigliottina come una macchina fatata manovrata dai Teletubbies su vittime assolutamente raggianti. Molto toccante, inoltre, il delicato mènage che lega il protagonista al Marchese de Sade, che segue un climax ascendente fino alla temibile scoperta da parte di Robespierre che il suo amore lo usa solo per non finire in prigione, pur stuprando bambini in libertà. Le scene più veritiere riguardano sez'altro le orge nelle carceri parigine della ex-regina con gli altri detenuti, prima di morire impalata per il buco del sedere sulla parabola della casa di Robespierre. In un'intervista rilasciata durante il periodo di postproduzione, il regista dichiara di essersi ispirato alle "120 Giornate dei SODOMARI" per realizzare le scene erotiche citate prima, in cui sono utilizzati simpatici strumenti come:
*la vergine di norimberga;
*lo schiacciapollici;
*il dilatatore anale;
*il lubrificante all'acido muriatico sponsorizzato da [[Bernardo Provenzano]];
*una sedia elettrica con uno schermo sintonizzato ventiquattro ore al giorno sul "grande cicisbeo", versione degli anta del [[Grande Fratello]];
e molte altre meraviglie, troppe da elencare.

Dopo questa sequenza hard, vi è una nuova interruzione della narrazione filmica da parte del regista, che esprime le sue doglie d'amore per mandare un messaggio video al suo infido ex amante.
Riportiamo qui (di nascosto )il suo melanconico soliloquio, interrotto da un intempestivo arrivo di Sade:
Robespierre in mezzo a quindici donne di tutte le forme e i colori, disteso su un divano leopardato e con un cocktail in mano:
"Oh! Me tapino! qual malvento porta via la felicità del mio cuore.. e del mio culo, DIvinmarchese, al cui confronto vano è lo splendore di femminee carni.. al tuo pari non è la gogna o la ghigliottina, e il sangue non più erige il mio sesso retrattile.. Oh! Virtù che hai lasciato la Francia! Oh! Ragione che hai lasciato questa mente! oh! Grande, enorme itifallo che lasciasti orfano l'oscuro altare di Venere, sempre incensato da fecali profumi! Oh! Morte!" (sviene)
(entra De Sade, fa cenno alle donne di stare zitte e pizzica Robespierre sulla natica destra)
R:"Amor mio!"
S:"Smettetela ordunque con codesto lamentarsi! Dovreste narrare la rivoluzione! Amor mio, io non vi amo... tornate alla macchina da presa e non scassate più i dardanelli con il vostro retorico soliloquiare... che il vostro film sta divenendo divertente quanto 'La corazzata Potemkin'!!" (R. sviene, troppo colpito dal grave insulto. S. esce dopo avergli rubato il portafogli e le donne.)