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Il '''clavicembalo''' è un desueto, inutile e quanto mai farraginoso strumento musicale, utilizzato in particolar modo fra il XIV e il XVIII secolo.
[[File:Pergamena sulla rivoluzione francese.png|center]]


{{cit2|Revoluciòn!|Denis Diderot}}
{{Cit2|Liberté, egalité, decolleté|Motto della rivoluzione}}
{{Cit2|Libertà! LIBERTÀ!!!|Robespierre in punto di morte, imitando magistralmente [[Braveheart|William Wallas]]}}
"'''Rivoluzione francese'''" è un film ambientato nel 1789 e diretto da [[Denis Diderot]] e [[Maximillien Robespierre]]. Questo film ebbe molto successo nel diciottesimo secolo, tanto che americani e inglesi non si trattennero dal produrre numerosi plagi.
[[File:Marie Antoinette.jpg|right|thumb|250px|Rivisitazione moderna del film, con commenti del regista e <s>teste</s> scene tagliate]]
La trama è molto intricata, la sceneggiatura sempre adrenalinica e le inquadrature sempre toccanti e significative. All'epoca vinse 3 Golden Globe, 6 Premi Oscar e 1 Ghigliottina d'oro.

Poichè l'ultima pizza al cloruro d'argento, in cui questo prezioso documento era conservato, fu mangiata da un gruppo di soldati affamati durante la [[seconda Guerra Mondiale]], per la prima volta nella storia [[Nonciclopedia]] in collaborazione con l'Istituto Luce, si propone di ricostruirne la trama basandosi sugli appunti originali dei registi stessi.

==Il clima politico e intellettuale: capitolo 1==
[[File:Luigi Quattordicesimo.jpg|left|thumb|235px|Il controproducente Luigi XIV, una vacca da monta ben vestita.]]
Iniziamo ad elencare i fatidici antefatti a cui fatalmente seguirono i deliranti avvenimenti del [[1789]]. Quel cicisbeo di [[Luigi XIV|Luis XIV]], che, nonostante si occupasse più delle sue scarpine di seta che della gestione dello [[stato]], non era completamente decelebrato, per liberarsi da quei ficcanaso dei nobili e dar sfogo alle sue manie di grandezza, affidò la gestione dello stato alla [[borghesia]], arricchitasi fornendo [[prostituta|prostitute]] e denaro ai nobili, che, da idioti qual'erano, furono segregati in quel bordello fuoriporta di Versailles, in cui svolgevano impieghi impegnativi come svegliare il re o fargli il [[bidet]].
All'inizio la nobiltà tardona fu molto contenta di questa rilassante situazione, ma quando, sotto Luis XV, si rese conto che in realtà la borghesia li stava superando sia nella stima dei regnanti che nel patrimonio, e quindi gliela stava mettendo nel "secondo altare di Venere" (cit. Sade, "le 120 giornate di Sodoma"), iniziò a digerire [[male]] la cosa e a elaborare un macchiavellico tiro che colpisse il re proprio al centro delle sue eleganti brache di [[seta]].

Il regista ha voluto evidenziare con quest'introduzione quanto i nobili fossero asserviziati al potere e quanto i borghesi fossero scaltri e fighi.
Giustappunto questi ultimi, ormai ricchissimi, si erano stufati di rifornire i festini tenuti da quegli insolventi beoti di [[Versailles]], e, da bravi arrivisti che erano, iniziarono a desiderare un'alleanza con quei cialtroni dei nobili. L'alleanza non solo gli avrebbe fatto dimenticare i giorni passati a vendere limonata lungo il fetido Senna, ma avrebbe consentito di spazzare via quell'inetto del Roi Soleil e, in qualche maniera, di appropriarsi dell'intera Francia per utilizzarla a proprio uso e consumo. In sintesi la borghesia alzò la testa dal fango per iniziare a fare i porci comodi loro.

Come tutte le vere alleanze, anche questa si nascose all'[[ombra]] della teoria. Inizialmente, furono semplici borghesucci come Voltaire e Diderot ad avanzare proposte sessantottine di [[monarchia]] illuminata, ma la risposta non tardò ad arrivare anche dalla fazione nobiliare, in seno alla quale si distinse [[Marquis de Sade]], dissoluto pendaglio da forca, che propugnava la creazione di una [[repubblica]]-[[bordello]] in cui vigesse come prima regola prostituzione delle mogli. Quest'ultimo personaggio apparteneva all'organizzazione segreta S.O.D.O.M.A.R.I (Segretissima Organizzazione Dispensatrice di Morte Ai Re Inetti), guidata da protettori di donnine allegre e nobili gottosi, fra i quali Maurice de L'isle de l'Ane, Il principe du Futre, [[Lapo Elkann]], etc.

In alcune scene del film si lascia intendere che il comitato SODOMARI fosse solo una cricca di molestatori sessuali atta ad abusare di [[Marie Antoinette]].

==L'inizio di una gran presa per il culo==
[[File:Giuramento della pallacorda.jpg|right|thumb|390px|"Smettetela con le offerte, il mio parrucchino non è in vendita."]]
A questo punto giunto, la [[telecamera]] si introduce nelle stanze dei regnanti, i quali, dopo quattordici minuti di [[sesso]] sfrenato con cinque fantini e due stallieri, iniziano a discorrere preoccupati del comportamento dei nobili, i quali quella mattina si erano rifiutati di lucidare le scarpette al [[re]]. Dopo altre scene di intenso amore saffico, Marie Antoinette giunge alla soluzone: anullerà tutti i debiti dei nobili con la [[borghesia]] nel campo della [[prostituzione]]. Ma l'asse nobile-borghese, definito da alcuni storici "''l'asse genitale''", non aspettava che l'ennesimo decreto idiota del re per defenestrarlo come un [[babbuino]].

La voce si diffonde per le piazze, e un magistrale wide-shot ci mostra i borghesi riuniti in assemblea davanti a [[Versailles]], con tanto di cartelli "L'amore si paga", "Fate i regnanti, non i [[puttaniere|puttanieri]]" e "Nobili nel porcile! Borghesi al potere!".

Naturalmente tutto ciò era stato preventivamente architettato dai SODOMARI, i quali, rispondendo alla tendenziosa dichiarazione di [[Umberto Bossi|U. Bosseur]]: "Noi l'abbiamo più [[duro]] di voi, nobili dallla braghetta corta!", richiesero attraverso un manipolo di nobili-fantoccio la convocazione degli Stati Generali. Il re e la regina acconsentono volentieri alla richiesta, cogliendo l'occasione per riprendere le loro orge coniugali, mentre in un atmosfera da festa bacchica nobiltà, clero e borghesia, decidono di silurarli.

== La presa della Bastiglia ==

La [[Presa della Bastiglia]] è squisitamente sintetizzata in pochi e futuristici shot, in cui quattro automi vestiti da braccianti abbattono la rocca pietra dopo pietra. Dopo di ciò, il film documenta la sadica incarcerazione dei regnanti, in seguito ad un loro tentativo di fuga alle Bahamas con il loro areostato a reazione animale.
In un intermezzo alla Godard, il regista esprime tutto il suo disprezzo per il sistema, abbandonandosi anche lui alle carezze di quattro schiave nigeriane al delirante suono del clavicembalo.

Riportiamo qui di seguito la sceneggiatura originale di questo capitolo gentilmente concessaci dal regista in cambio di una [[torta di mele]].
{{foglio|testo=
<span class="morphMaster" id="FoglioMaster" style="text-decoration:blink;">STO CARICANDO LA SCENEGGIATURA... <br /> ATTENDI O LEVATI DALLE PALLE</span>

<div id="FoglioContent1" style="display: none;">
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''DISSOLVENZA IN APERTURA''


SCENA - Interno di un palazzo, la prigione-fortezza della Bastiglia. In realtà le riprese si svolgono a Piedimonte Quattrobrufoli, in provincia di Matera.

La Bastiglia brulica di soldati, cavalli, catapulte, [[sonda anale|sonde anali]] per torturare i nemici e pagliacci per tirare su il morale durante le ore di tregua.

Nella rocca combattono e si sfidano tutti, ma ovviamente, in barba alle morti che si susseguono a distanza di pochi petosecondi nel resto della fortezza, la telecamera inquadra esclusivamente il duello fra il più tronfio dei nobili e il ribelle più motivato.ù
Si tratta in questo caso del marchese Bernard de Launay "grazie a'mammà so 'bbell" e il giovane Camille Desmoulins, bello, forte, scaltro e privo d'ogni problema di impotenza.

::'''MARCHESE'''
:Oh, prima che ti linci come un tacchino già grasso, levati dalle [[palle|gonadi]].


::'''CAMILLE'''
:Giammai, nobile cialtrone! Affrontami, ma non colpirmi la spalla sinistra: son caduto da cavallo e ho ancora i fottutissimi lividi.


Il marchese colpisce l'avversario alla spalla. Le spettatrici ocheggiano, sventolano i fazzoletti per il marchese e nel contempo fanno sballonzolare i seni nei reggipetti.



::'''CAMILLE'''
:Maledetto! La pagherai!


::'''MARCHESE'''
:Oh oh oh oh! Ti han mai proposto di buffoneggiar a corte?


::'''NOBILDONNE'''
:Oh oh oh oh!


::'''CAMILLE'''
:A'soreta! Pardòn, volevo dire: "Canaglia!"



::'''MARCHESE'''
:Pendaglio da forca!


::'''CAMILLE'''
:Tua madre boccheggia a ogni ora!


Camille sospende lo scambio di insulti guardandosi attorno terrorizzato.



::'''MARCHESE'''
:Cosa hai visto, vile?


::'''CAMILLE'''
:Dietro di te!


Il marchese si volta.


::'''MARCHESE'''
:Dove?


Camille affetta il marchese, infierisce con una motosega e inizia a ballare il can-can sulla sua testa. Riprende con un monologo:



::'''CAMILLE'''
:Costui non è solo che una pedina del fottutissimo re Luigi. Affermo con una metafora che io sono il prode Pacman che [[difende]] la propria legione dai fantasmini. Ma ora i fantasmini sono blu, dobbiamo attaccarli, mangiarli e ottenere il best-score! Or mi precipito presso il mio amico <s>Q-Bert</s> Marat, prigioniero nelle grinfie del re.


Camille abbandona la scena correndo nei corridoi imitando Batman: mantello nero e braccia tese in avanti.
</div><div id="FoglioContent2" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.2</div>

Camille raggiunge le celle, e incontra Murat.

::'''MURAT'''
:Camille, Camille! Arrivi al momento giusto! Liberami! Qui dentro puzza di letame, ho la malaria, il colera e la [[febbra|febbra 2]]!


::'''CAMILLE'''
:E tu che mi dai? [[Libertà|Io do una cosa a te]] e [[culo|tu dai una cosa a me]]...


::'''MURAT'''
:Camille, ma vaffanculo!



Camille se ne va fischiettando. Arriva un altro assediante.


::'''MURAT'''
:Ti prego, liberami!


::'''ASSEDIANTE'''
:E tu che mi dai? [[Libertà|Io do una cosa a te]] e [[culo|tu dai una cosa a me]]...


::'''MURAT'''
:Ma vaffanculo!


Anche l'assediante se ne va con non-chalance. Ma ecco che ne giunge un altro.



::'''MURAT'''
:Non ne posso più! Ti prego, buonuomo, liberami! Apri questa dannata cella! Vuoi il mio culo? Eccoti la mia verginità anale su un piatto d'argento.


Murat si cala le braghe e rivolge le chiappe all'assediante.



::'''ASSEDIANTE 2'''
:Oh Cristo, un [[frocio|culattone]]!


L'uomo spara al sedere di Murat, che agonizza per qualche minuto prima che cali il sipario sulla sua sdegnosa morte.


</div><div id="FoglioContent3" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.3</div>
E a questo punto, lo spettatore è tutto ringalluzzito dai miei brillanti dialoghi per accorgersi che il film comincia a non avere più senso, soprattutto perché Charles Bronson ancora non se lo cagava nessuno a quei tempi.

Il resto della truppa ascolta i discorsi di Hirschberg e Utivich con aria scazzata, poi dal sedile del passeggero si volta un uomo. Cazzo, è grosso, è [[negro]] ed è pure ebreo - altra incongruenza seppellirò nei dialoghi per non farla notare a nessuno -, è il fottuto [[Samuel L. Jackson]]!


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Chiudete quelle cazzo di bocche, voi due. Un po' di concentrazione, per [[Diochan|Dio]]. Siamo in missione top secret, dobbiamo ammazzare quanti più nazisti possibili per magnificare gli [[Stati Uniti]], anche se poi ci accorgeremo che agli Stati Uniti del nostro sacrificio non è mai importato un cazzo, e ci hanno mandati a morire per niente tra atroci sofferenze, ponendoci quindi come testimoni di un messaggio universale che grida a chiare lettere l'inutilità della guerra come sistema di risoluzione dei problemi sovranazionali e nazionali. Fidatevi di quello che vi dico. Sono negro, ho la voce baritonale e profonda, e soprattutto sono Samuel L. Jackson.


Hirschberg e Utivich ammutoliscono alle parole di Samuel L. Jackson e la camera si allontana dalla camionetta con una carrellata all'indietro stile spaghetti western, ma con una contaminazione dei film d'animazione della Pixar e degli hentai giapponesi. Quante citazioni colte, sono un fottuto genio!

''DISSOLVENZA IN NERO''

</div><div id="FoglioContent4" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.4</div>
SCENA - Esterno, giorno, la camionetta piena di giudei arriva al fottuto campo base americano, situato in un castello francesce che - ed ecco che sfodero la quarta o quinta citazione cinematografica di indubbio fascino - è identico in tutto e per tutto a quello del ''"[[Dracula]] di Bram Stoker"'' diretto dal mio collega e discepolo [[Francis Ford Coppola]].

I soldati scendono dal mezzo e si dispongono in riga sull'attenti, mentre davanti a loro la camera
inquadra, di spalle, il Tenente Aldo Raine, un cazzuto americano non giudeo - lo si riconosce dal
fatto che, a differenza degli altri, non è ricco e col nasone - che si appresta a dare ordini alla
squadra.


::'''TENENTE ALDO RAINE'''
:''(A questo punto il tenente proferisce un monologo della [[Madonna]], carico di pathos e partecipazione, il tutto completamente improvvisato. Non ho dubbi che [[Brad Pitt]] sappia farlo, dopotutto, cazzo, l'ho scelto io per questo ruolo. Tutti i miei attori presi dalla polvere ora sono degli idoli, guarda [[John Travolta]], [[Mickey Rourke]] o il fottuto [[Kurt Russel]]. Non erano nessuno prima che li scritturassi per un film e ora sono nell'olimpo. E perché? Perché quando gli chiedo di improvvisare un fottuto monologo loro mi chiedono: "Quanto lungo?". Capito, Angelino Jolie? Io ti ho fatto e io ti distruggo, se il monologo non è abbastanza lungo. Questo monologo ci serve, cazzo, dobbiamo inserirlo nel [[trailer]].)


Appena finito il monologo, però, succede qualcosa di improvviso sconquassa la serenità della guerra.
Che cazzo succede? Esplosioni, fumo da tutte le parti, grida terrorizzate di soldati inceneriti col
napalm (cazzo c'entra il napalm? Il napalm c'entra sempre). O sono arrivati i nazisti, o
qualcuno ha sintetizzato male le metanfetamine. Cazzo, le metanfetamine mi servono, devo scrivere il
sequel di [[Kill Bill]]!


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Cazzo, signore, sono arrivati i tedeschi!


::'''TENENTE ALDO RAINE'''
:Soldati, preparatevi a combattere!


::'''UTIVICH'''
:Ma, signore, siamo disarmati...


::'''TENENTE ALDO RAINE'''
:Anche loro, soldato Utivich.


Un nanosecondo dopo, il tenente Raine viene atterrato da una raffica di mitraglia in pieno petto.


::'''TENENTE ALDO RAINE'''(morente)
:Beh, forse non sono disarmati. In ogni caso cazzi vostri, io sto morendo.

</div><div id="FoglioContent5" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.5</div>
Mentre il tenente Raine muore, i nazisti fanno il loro spettacolare ingresso nel cortile del castello, armati di tutto punto con nunchaku, katane e altre armi tipiche del contesto storico. Per ultimo entra in scena un soldato col volto coperto che sfodera la katana e, indicando il sergente Samuel L. Jackson, ordina l'atacco.

I soldati guidei si preparano a difendersi, combattendo corpo a corpo. Segue lunghissima scena di lotta che occupa circa sessanta-settanta minuti e che non ricorda '''ASSOLUTAMENTE''' quella della sposa contro gli 88 folli in Kill Bill. E questo non perché io sia a corto di idee, no, cazzo, è una citazione, non siate i soliti bifolchi che pretendono che i film siano aderenti alla realtà.

Al termine del combattimento, Utivich e Hirschberg sono morenti, tutti gli altri soldati americani sono morti, così come quelli tedeschi. In piedi sono rimasti solo il sergente Samuel L. Jackson e il soldato tedesco mascherato, che si leva la maschera e scopre la sua vera identità. Cazzo, è [[Hitler]]! Giuro, non lo sapevo quando ho iniziato a scrivere la scena, mi è venuto così.


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Adolf. Finalmente ci reincontriamo.


''[Ricordarsi di inserire flèsbèc a cartoni animati in cui si narra la storia del precedente incontro tra Hitler e Samuel L. Jackson, quando Hitler era un boss della [[Yakuza]] e SLJ un timido attore non protagonista.]''

Samuel L. Jackson e Hitler lottano senza esclusione di colpi, fino a quando il Führer non afferra i
gradi della sua uniforme e li lancia a SLJ come fossero stelle rotanti delle [[Tartarughe Ninja]], colpendolo di striscio e ferendogli una guancia. Subito il sergente Samuel L. Jackson si accascia a terra, ferito.


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Maledetto. Cosa mi hai fatto?


Hitler se la ride di gusto.

</div><div id="FoglioContent6" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.6</div>
::'''HITLER'''
:Il veleno del <s>black mamba</s> pitone damascato dell'isola di Giava uccide un essere umano in quattro ore, nel caso venga morso alla caviglia o al pollice, tuttavia un morso al viso o al torace può causare la morte da paralisi nel giro di venti minuti. Ora ascolta questo perché ti riguarda. La quantità di veleno che può essere iniettata da un solo morso a volte può essere ''gargantuesca'' - mi è sempre piaciuto l’aggettivo gargantuesco, succede così raramente di poterlo usare in una frase. Se non si interviene immediatamente con un antidoto 10 o 15 milligrammi possono essere fatali per un uomo. Tuttavia il black mamba può iniettarne di più, da 100 fino a 400 milligrammi di veleno con ogni singolo morso.


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:E questo che cazzo significa?


::'''HITLER'''
:Oh, che palle quanto sei fiscale. Non puoi goderti semplicemente il monologo? No che non puoi perché se un fottuto negro ficcanaso. Allora te lo spiego che significa. Significa che adesso tutti gli spettatori credereranno che morirai, mentre c'è ancora la fantasmagorica scena finale.


Hitler ride, mentre il sergente Samuel L. Jackson perde conoscenza.

''DISSOLVENZA IN NERO''


SCENA - Interno, giorno.

Siamo in un magazzino abbandonato di [[Berlino]], il sergente Samuel L. Jackson è legato a una sedia, mentre Hitler lo osserva con aria mefistofelica. Si è aperto la camicia e, sul pettorale guizzante campeggia un [[tatuaggio]] con su scritto "Eva 4ever". In mano tiene un [[Miracle Blade|Miracle Blade terza serie perfetta]] e sembra essere intenzionato a usarlo.


::'''HITLER'''
:Leggi la [[Bibbia]], Samuel?

::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Sì.


::'''HITLER'''
:E allora ascolta questo passo che conosco a memoria. È perfetto per l'occasione. Geremia 11,12.

</div><div id="FoglioContent7" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.7</div>
::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Cosa?


::'''HITLER'''
:''Allora le città di Giuda e gli abitanti di Gerusalemme alzeranno grida di aiuto agli dei ai quali hanno offerto incenso, ma quelli certamente non li salveranno nel tempo della loro sciagura.'' Sai cosa significa, Samuel?


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Non ne ho la più pallida idea.


::'''HITLER'''
:Significa che io sono un dittatore, e non è frignando che salverai il tuo bel culone.


::'''SERGENTE SAMUEL L. JACKSON'''
:Tutto questo non ha assolutamente alcun senso. E poi quella frase non fa nemmeno rima, perché dovrebbe essere come ''Gerda-merda'', giusto?.


::'''HITLER'''
:Sì, invece, cha ha senso! [[Monkey Island|Io sono la gomma, tu la colla]]. E comunque per te è finita.


Hitler estrae una pistola e si prepara a far fuoco. Samuel L. Jackson chiude gli occhi preparandosi a
morire come solo Samuel L. Jackson sa fare, quando una voce li blocca.


::'''TENENTE ALDO RAINE'''
:Non così in fretta, ''Dolfy''.


Ha in mano una cazzuta pistola! E la sta puntando contro Hitler. Cazzo, che scena, l'ho già detto che sono un fottuto genio?

</div><div id="FoglioContent8" style="display: none;">
<div style="position:relative; top:-1em; padding-bottom:1em;">Pag.8</div>
::'''HITLER'''
:Ma tu non eri morto?


::'''TENENTE ALDO RAINE'''
:Non credo proprio, mi sono solo finto morto per ricomparire nella scena finale. Perché sono IO la star di questo film, capito mangiacrauti del cazzo?


::'''HITLER'''
:''Nein! Nein! Nein! Nein! Nein! Nein!''



La sconfitta di Hitler sembra inevitabile, ma ecco che arriva uno dei miei ennesimi colpi di scena da cardiopalma. Veloce e silenzioso come un nazininja, entra in scena [[Joseph Goebbels]] che punta una pistola alla testa del tenente Raine. Nello stesso istante Samuel L. Jackson sfila il coltello dalla mano di Hitler e si libera tagliando le corde, poi estrae una pistola dalla cintola del Führer e la punta verso Goebbles. Sì!! Uno dei miei cazzuti finali con il classico ''mexican standoff'': Hitler punta la pistola a Samuel L. Jackson, che la punta a Goebbles, che la punta a Brad Pitt, che la punta a Hitler. Come finirà?

Fregati! Finale aperto, dissolvenza in nero e suono di quattro spari... '''BUAHAHAHAHAHAHAHA!!!'''
</div>

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<span class="TablePager_nav" id="FoglioLinkPrev">[[File:FrecciaSX.png|left|link=#La sceneggiatura in esclusiva per Nonciclopedia]]</span>
<span class="TablePager_nav" id="FoglioLinkNext">[[File:FrecciaDX.png|right|link=#La sceneggiatura in esclusiva per Nonciclopedia]]</span>
}}

Versione attuale delle 21:32, 30 dic 2010

Il clavicembalo è un desueto, inutile e quanto mai farraginoso strumento musicale, utilizzato in particolar modo fra il XIV e il XVIII secolo.