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'''VAN BASTEN'''
 
'''Osvaldo Bagnoli''' (''Bovisa, mica pirla'' - [[3 luglio]] [[1935]]) è un allenatore di calcio italiano.<br>Dimenticato da Dio (per il fatto di aver sempre allenato delle provinciali) fu l'allenatore dell'[[Hellas Verona]] vincitore dello scudetto dell'[[1985|85]], e per questo ha ricevuto la benedizione da [[Germano Mosconi|San Germano Mosconi]]. Da allenatore dell'Inter invece non ebbe molte soddisfazioni, a causa di una squadra di bidoni spacciati come campioni, come [[Dennis Bergkamp|Bergkamp]], [[Darko Pancev|Pancev]] e [[Totò Schillaci|Schillaci]].<br>
Fu anche [[calciatore]], ma sicuramente era una [[pippa]].
 
==Carriera==
Nato da una famiglia povera, il padre operaio e la madre casalinga, Osvaldo aveva un futuro già segnato: in fabbrica. Da piccolo, giocava a pallone per le strade della [[Bovisa]], a piedi nudi, con i sanpietrini a fare da palla. Era quella la sua passione: il calcio. Un giorno fu notato da un osservatore del [[AC Milan|Milan]], che gli propose di entrare nelle giovanili rossonere.
 
===Calciatore===
Quando fu in macchina con l'osservatore, questi gli chiese:
{{Dialogo|Osservatore|A che scuola vai?|Bagnoli|Ho finito la scuola|Osservatore|Quindi sei diplomato|Bagnoli|Si, dopo la seconda elementare mi hanno dato un diplomino. Poi sono andato a lavorare|Osservatore|E le scarpe dove le hai messe?|Bagnoli|Scarpe? Cosa sono le "scarpe"?}}
Nonostante le difficoltà dovute alla povertà della sua famiglia, Bagnoli riuscì ad entrare nel Milan, dove fu provato come difensore. Il ruolo tuttavia non si adattava a lui così lo provarono come punta, poi come mediano, poi come mezz'ala, poi come libero, e infine, dopo averlo provato anche come portiere, portaborracce, portapacchi e porta, decisero di metterlo in panchina e farlo entrare qualora mancassero i giocatori necessari.<br>
Seguirono alcune stagioni al [[Hellas Verona|Verona]], all'[[Udinese]], al [[Catanzaro]], ed infine alla [[Spal]]. A proposito di quest'ultima, ci rimangono alcune parole dette dallo stesso Bagnoli a proposito della Spal:
{{Quote|Ricordo benissimo quando passai allo Spal, sono stato 3 ore sull'autostrada del sole a cercare la città di Spal!}}
Così dopo due esaltanti stagioni nella formazione ''spallese'', tornò all'Udinese. Così, perché gli andava.
 
===Allenatore===
Si sa, la pazienza ha un limite. E così quando ormai nessun team lo voleva tra le sue schiere, Osvaldo decise: avrebbe fatto l'allenatore. Fu un ingenuo figuro, un certo Carlo Pedroli, a convincerlo a fare l'allenatore.<br>
La prima formazione allenata dal "mago della Bovisa", è la Solbiatese, pluriblasonata formazione della serie C. L'avventura tuttavia si interruppe all'ottava di ritorno, quando mandò fuori dagli spogliatoi il presidente entrato nell'intervallo per consigliargli una mossa tattica:
{{Dialogo|Presidente|Ma che cazzo fai! Si può sapere che formazione hai fatto scendere in campo?|Bagnoli|Senta, se il mio schema, lo 0-0-11, non le piace, non mi interessa. Ora, se permette, è pregato di uscire|Presidente|Ma questo è matto... (esce imprecando)}}
Fu così che Bagnoli provò l'emozione dell'esonero. "''È come vedere l'[[Inter]] vincere''", dirà.<br>
Tuttavia Osvaldo di amici ne aveva, e anche molto scemi. A consigliarlo sulla panchina del [[Como]] è Pippo Marchioro, un suo vecchio compagno dei tempi del Catanzaro. Marchioro, come il Pedroli sopracitato, è tuttora ricercato in 6 regioni italiane.<br>
L'avventura sulla panchina del Como, tuttavia, non si rivelerà un fiasco, con un sesto posto, infatti, la squadra lombarda era promossa in serie A. Però si sa, {{Citnec|non era un pirla}}, amava le sfide, e così rinunciò a una panchina nella massima serie per allenare il Rimini, in serie B, con il quale ottenne una salvezza. Quando si dice ''fare un salto di qualità''.<br>
Ma il vero salto di qualità lo fece allenando il Fano, squadra semi (anzi leviamoci questo ''semi'') sconosciuta, che militava in serie C2. Osvaldo non ritenne di dover fare troppo il difficile. In fondo, il mestiere gli piaceva e non c'era bisogno di coltivare esagerate ambizioni per farlo bene. Del resto il Fano veniva da ben █ anni in serie █. Con la formazione ''fanese''<ref>Non saprei come chiamarla.</ref> Bagnoli ottenne subito una promozione in serie C1, grazie all'apporto dello stopper [[Nessuno]], il mediano [[Qualcuno]] e gli attaccanti [[Caio e Sempronio]], con i quali ottenne l'anno dopo la promozione nella serie cadetta.<br>
Lasciato il Fano, Bagnoli raggiunse la promozione in serie A col Cesena. Sembrava tutto fatto per il suo esordio nella massima serie, e invece, una chiamata dell'[[Hellas Verona]] rovinò i piani della squadra emiliana, che sperava di portarsi il "mago" in serie A.<br>
Bastarono tuttavia solo due anni a Bagnoli per allenare finalmente nella massima serie. Dopo la promozione ottenuta con la squadra gialloblù, infatti, Bagnoli decise di rimanere nel team veneto, e di seguire la sua avventura tra le grandi.
 
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