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==Note==
 
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Tuttavia le fonti primarie su di lui sono andate tutte perdute, perciò ci rimangono solo scritti postumi di storici, che ne esaltano l'eroismo,
 
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'''NUMA POMPILIO'''
 
 
{{Cit2|Idea! Creiamo una religione di stato, così possiamo dare la colpa agli dei!|Numa Pompilio su religione}}
{{Cit2|Ho istituito il calendario così non convochiamo più il senato a cazzo di cane!|Numa su istituzione del senato}}
 
'''Numa Pompilio''' fu il secondo [[re]] di [[Roma]]. La sua storia è un compenso di sei righe nei libri di testo scolastici, che lo descrive come un fanatico religioso bigotto e vecchio arzillo che cercava di emulare i più giovani seguendo il loro modello di vita. Ovviamente con risultati scarsissimi. Morto, non fu neanche deificato, perché... perché... insomma... l'idraulico alle sei, poi alle sette accompagnare il figlio in piscina... Se lo so' dimenticato.
 
Si dice fu allievo di [[Pitagora]], che tuttavia visse cent'anni dopo, come dire che io sono stato allievo di [[Immanuel Kant|Kant]].<br>
Ma la verità non arriverà mai a galla, per via delle fonti scarsissime, che furono poi oscurate da [[Livio]] per scrivere la sua assurda storia romana, anche se [[Little Tony]] ci può dare la risposta:
{{Quote|Siamo figli di Pitagora}}
Mica allievi, e se lo dice lui.
 
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'''MICHAIL GORBACIOV'''
[[Immagine:Gorbaciov.jpg|right|thumb|300px|Ecco Gorbaciov quando... oddio non ce la faccio! Non riesco a non pensare a quella voglia sulla fronte!]]
'''Шiиhaïïʟ Seгgeeič Сереевич Vlaбiлir ДФAЦïЯAAA [[AAAAAAAAA!]] Гorчačëv''' (''Michail Gorbaciov''; [[Pianeta Soviet]], [[2 marzo]] [[1931]]) è un famoso politico [[Russia|russo]]. Segretario del Partito Comunista russo, rivoluzionò l'idea del [[socialismo]]: [[Contraddizione|veniva concessa la proprietà privata, i politici ricchi e potenti erano gli unici ad avere diritto di governare, le aziende statali si privatizzavano, la corruzione diventava legale e i proletari non avrebbero avuto diritto a un sindacato e alla parola]]. Il bello è che queste cose in [[Unione Sovietica]] c'erano già.
 
'''APARTHEID'''
La sua concezione di politica era alquanto strana: padrone di una delle due nazioni più potenti al mondo, egli ha preferito [[Pulirsi il culo con la merda|rivoluzionare tutto ciò che lo aveva reso ricco e potente]]. In pratica, si è fottuto da solo.<br />
 
Venne succeduto da [[Boris Elstin]], che gli rubò la poltrona da presidente fregandogliela proprio mentre si stava sedendo, facendolo cadere irrimediabilmente col [[culo]] per terra.
da fare {{-sisi}}
 
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'''MICHAEL SCHUMACHER'''
 
'''Michalel Schroeder Schulz Schopenauer Schumacher''' ([[Bayern Monaco]], [[3 gennaio]] [[1969]]) fu un noto pilota tedesco. Nella sua decennale carriera, ha vinto [[tutto]], battendo [[chiunque]] e vincendo [[ovunque]], rendendo la [[Formula 1]] più noiosa di quanto lo fosse già.<br />
Si calcola infatti, che la percentuale di ascolti delle gare di F1 [[Fascismo|quando c'era lui]], fosse dello 0,00<small><small>00000</small></small>001%. Ovvero: non se lo vedeva neanche sua madre.
 
Dalla tipica faccia [[Germania|tedesca]] che prenderesti a schiaffi, Schumacher aveva proprio l'aria del [[bastardo]] che amava sbeffeggiarsi delle sconfitte altrui, e non si può certo dire che l'apparenza inganni: dopo ogni vittoria infatti, Schumacher amava continuare a gareggiare per poter doppiare per l'ennesima volta ogni pilota. Inoltre, è famoso per i suoi [[Gesto dell'ombrello|gesti dell'ombrello]], rivolti a qualsiasi pilota che si trovava a sorpassare.
 
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'''MILAN'''
 
L''''A.C. Milan''' (nome completo: '''Avanti Cristo Milan''', per via dell'età dei suoi [[Calciatore|calciatori]]), è una squadra di [[calcio]], tra le più antiche e gloriose d'[[Italia]]. Nonostante ciò, vanta da anni un organico di vecchi e decrepiti (ex) campioni, che hanno fatto del ''team'' una vera e propria casa di riposo. Anche se i dirigenti preferiscono chiamarla «squadra {{citnec|comunque competitiva}}».
 
==Formazione==
===Portiere===
[[File:Gege.jpg|right|thumb|250px|Giovane promessa del Milan.]]
Unico elemento della squadra apparentemente normale, ha cominciato a decadere quando in porta è arrivato [[Nelson Dida]], para-farfalle di prim'ordine, che nel tempo è stato sostituito dal [[Zeljko Kalac]], arrivato a un certo punto, non si sa da dove. Per la stagione 2008-2009, invece, il Milan ha deciso di puntare sul fresco vincitore del Bingo di Natale [[Christian Abbiati]], salvo poi scoprire che era già suo, in un modo o nell'altro.
 
===Difesa===
Perno di tutta la formazione è la difesa: questa, negli anni, riesce a rimanere sempre la stessa. Secondo l'esperto [[Mario Tozzi]], i difensori del Milan sono animali molto sedentari. La loro permanenza nelle file rossonere può durare non anni, ma decadi. Da Maldini a Collovati, da Baresi a [[Paolo Maldini|Maldini jr]], da Maldera a Zagatti, non è un caso che i capitani del Milan siano quasi tutti difensori.
 
===Centrocampo e attacco===
Il bilancio in rosso ha fatto sì che il centrocampo milanista diventasse come la difesa: è un decennio infatti, che si mantiene sempre sugli stessi giocatori, e i risultati sono disastrosi. I protagonisti di questo film horror sono: [[Andrea Pirlo]], regista, nei suoi momenti d'oro è stato capace di portare avanti la squadra da solo, ora viene portato in campo con la barella; [[Clarence Seedorf]], ha vissuto il suo momento migliore nel '98 con il [[Real Madrid]], ora è solo {{citnec|comunque competitivo}}; [[Massimo Ambrosini]], si calcola che al suo arrivo nel Milan l'[[Italia]] fosse ancora divisa.<br />
L'attacco, invece, è sempre stato la patria dei più grandi goleador stranieri: Nordhal, Liedholm, Gren, Altafini, Schiaffino, Van Basten, Gullit e Savicevic sono i più famosi. Negli anni, tuttavia, il calcio è diventato sempre più uno sport-business, e il Milan, che del resto ha come presidente solo l'uomo più ricco d'Italia, dormendo sugli allori con l'acquisto di Kakà, si è potuto permettere i peggiori campioni in decadenza come: Ronaldinho, Shevchenko, Emerson, Ronaldo, Vieri, Rivaldo. Oggi l'attacco si avvale di giocatori come [[Pato]], che, seppur giovane, sembra aver preso l'abitudine di tanti vecchi: non segnare spesso, ma in occasioni sporadiche, che ha sicuramente imparato dal compagno [[Filippo Inzaghi]], che ogni tanto resuscita, e [[Marco Borriello]], che non si sa né dove sia, né cosa faccia.
 
==Storia==
===Dalla fondazione al dopoguerra===
[[File:Franco Baresi.jpg|right|thumb|200px|[[Franco Baresi]], che in quegli anni cominciava la sua lunga carriera al Milan.]]
In una fredda notte del [[1898]], un gruppo di [[Inghilterra|inglesi]] e di [[italia]]ni che si erano ritrovati in un bar, ubriachi fracidi, decisero di fondare il ''Milan Footbal and Cricket Club''. Per chi non lo avesse capito, ''Milan'' è il corrispondente inglese di ''Milano'', ecco la risposta alla domanda che tutti si facevano: «Ma perché ''Milan'' e non ''Milano''?».<br>
Dopo la fondazione, vennero fatti portare dall'Inghilterra i peggiori scarti di tute presenti negli sgabuzzini; alla fine furono scelte quelle a strisce nere e rosse, che prevalsero sui ''pois'' azzurri. Reclutati alcuni giocatori, il Milan si iscrisse al [[Serie A|Campionato di calcio]], che a quel tempo comprendeva [[Torino F.C.|Torino]], [[Genoa]], [[Juventus|Juve]] e... qualche altra squadra tuttora dimenticata da [[Dio]]. Con poche avversarie di fronte, venne anche per il Milan il momento del primo scudetto, che vinse in un anno che precisamente non me lo ricordo, ma non fu il primo; ne vennero anche altri, insomma i rossoneri erano forti. Tuttavia un giorno venne alzata una questione dificile: tesserare o no i giocatori stranieri. Si formarono così due blocchi: da una parte gli italiani, che erano a favore del tesseramento, dall'altra gli inglesi, che erano contro. La cosa si risolse in una partita, che ovviamente vinsero gli inglesi, che al tempo ancora si credevano i maestri del [[calcio]], e quando gli italiani gli fecero capire che così se ne sarebbero dovuti andare, gli anglosassoni offesi decisero di fondare un club a sé: l'[[Inter]], libero di tesserare tutti gli inglesi e gli stranieri che volevano. Liberati dai ''contro-tesseramento'', gli italiani poterono quindi liberamente reclutare gli stranieri per la loro squadra: il risultato? Ora abbiamo due squadre a [[Milano]]: un doppio giramento di coglioni.<br />
Dopo l'ammutinamento interista, la squadra divenne un [[Sega|pippa]], ma così, all'improvviso... vabbè, sta di fatto che fino alla guerra non è successo niente di particolare, anzi, il nome da ''Football and Cricket Club'' divenne ''Football Club'', perché... insomma... parliamoci chiaro... qualcuno sa cos'è il [[cricket]]?
 
===Gli anni '50: si tona a vincere===
Nel [[1990]] ha vinto il [[Premio Nobel]] per la [[Pace]], che ha potuto mettere nella sua bacheca personale insieme al trofeo di scienze vinto alle elementari.
Lasciando stare gli anni '40, dove vinceva solo il [[Torino F.C.|Torino]], negli anni '50 il Milan andò come tutti a cercare talenti in Scandinavia. Già, sembra incredibile come la terra dove sono nati [[Christian Poulsen|Poulsen]] e Tomasson, un tempo sia stata terra di conquista, ma era così. E il Milan fu fortunato: bisognava esserlo, del resto era come una roulette russa: o ti ritrovi un Van Basten o ti ritrovi un Luther Blissett.<br />
[[File:Gunnar Gren.jpg|right|thumb|Gunnar Gren, bello come il [[sole]], si mette in posa per ''[[Men's Health]]''.]]
I rossoneri riuscirono quindi a scovare campioni del calibro di [[Gunnar Nordahl]], centravanti che appena toccava la palla, entrava in porta, ma che fu dimenticato da tutti, forse perchè era svedese, [[Gunnar Gren]], che non serviva a niente, ma era bello, e [[Nils Liedholm]], detto anche "''il [[Terence Hill]] della [[Svezia]]''" per via della sua pacatezza e dei suoi movimenti lenti, dei suoi scatti lenti, dei suoi tocchi lenti, delle sue fluidificazioni lente... Insomma, tre talenti che insieme formarono il Gre-No-Li, un modo semplice e veloce di chiamarli senza dover impegnarsi. Con il G-N-L, il Milan vinse finalmente uno [[Serie A|scudetto]] nel '[[1951|51]], dominando il campionato dall'inizio alla fine. Il motivo di questa vittoria era che se il Milan era stato fortunato nel trovare i giocatori giusti, la campagna acquisti di [[Juve]] e [[Inter]] fu disastrosa: i milanesi puntarono tutto su Skoglund, un impronunciabile bidone di dimensioni assurde, mentre la Juve cercò in [[Danimarca]]. Ma cosa diavolo ci va a fare in Danimarca? A comprare il pesce?<br />
Dominatore in Italia, il Milan si concentrò sulla Coppa Latina, una parente sfigata della [[Champions League]]. La vittoria della suddetta coppa passò inosservata, nessuno si ricorda di quella gloriosa vincita. Pazienza.<br />
Nonostante queste {{Citnec|grandi}} vittorie, il Milan incappò in un periodo negativo. Ad approfittarne fu la Juve del solito sciacallo Boniperti, che da solo con il suo [[culo]] valeva più di mille svedesi. Ma il Milan si fece forza, e, abbandonato il Gre-No-Li, puntò sull'[[José Altafini|Al-Ta-Fì]], mentre in difesa stava sicuro con il [[Cesare Maldini|Mal-Di-Nì]]. Dopo aver vinto uno scu-det-to... ehm, scusate... uno scudetto, puntò decisa verso la vittoria della Coppa dei Campioni, accantonando definitivamente la Coppa Latina (che gli avevano rifilato di nuovo, nel '[[1956|56]], pur senza partecipare). Tutto andava per il verso giusto, e nel '58 arrivò finalmente la finale, che tuttavia perse ai supplementari col [[Real Madrid]], che all'epoca vinceva tutto (sì, pure la Coppa Latina).
 
===Gli anni '60: arriva [[Rocco Siffredi|Rocco]]!===
==Vita, morte e miracoli==
Nel [[1961]], alla guida del Milan fu chiamato [[Nereo Rocco|Rocco]], emergente tecnico [[Friuli Venezia Giulia|friulano]], capace di esprimersi solo con il suo incomprensibile dialetto, grande promotore dello ''sfondamento'', sì, perché [[Rocco Siffredi|Rocco]], di ''sfondamento'' se ne intende.<br />
Diplomatosi al [[Liceo Artistico]], per lui non si prevedeva futuro alcuno. Del resto, come poteva diventare famoso se il massimo che poteva fare era disegnare Matisse, che non sapeva neanche chi fosse? Lui però, aveva un asso nella manica per sfondare nel mondo della politica: [[Raccomandazione|era raccomandato]]. Il giorno della laurea si presentò con una tesina di sei righe, scritte molto larghe. Il titolo era: "''Stalin: un uomo, un mito''". Il suo scopo era quello di fare colpo sui commissari d'esame, che avevano ricevuto proprio ieri sera un'ingente somma di danaro dal padre.<br>
[[File:Nereo Rocco.gif|left|thumb|300px|Rocco si gode la vittoria dello scudetto con un fiasco di [[vino]] e un chilo di prosciutto.]]
Tuttavia la situazione si venne a complicare: proprio il giorno prima, infatti, Krusciov aveva pronunciato il famoso "discorso segreto", che denunciava il culto della personalità di [[Stalin]]. Il problema era serio, ma il nostro Gorbaciov riuscì a cambiare, pochi attimi prima dell'esame, le parole ''mito'' in ''stronzo'', ''presidente'' in ''dittatore'' e ''buono'' in ''cattivo''. La tesina fece breccia nei cuori degli esaminatori, e, nonostante i consistenti errori grammaticali, il [[pene]] disegnato dietro al foglio e alcuni appunti sulla [[Maria De Filippi|sessualità ambigua]] del commissario d'esame, fu deciso di promuoverlo a pieni voti.<br>
Grazie all'ausilio di un traduttore, Rocco fu subito in sintonia con la squadra. La sua formazione era questa: in porta, [[Qualcuno]], non importa chi; in difesa Maldini e Trapattoni, che in quell'anno festeggiarono 10 anni di coppia titolare insieme e di fossilizzazione nella difesa del Milan; a centrocampo quel nonnetto di Liedholm, accompagnato da un giovane Giovanni Lodetti, che aveva il compito specifico di sorreggere lo svedese, mentre in attacco c'era Altafini, mezzo italiano mezzo brasiliano e mezz'ala, che come Ruben Sosa in tempi recenti, aveva la sola qualità di fare un sacco di goal. Eppure si sentiva che mancava qualcosa: un giovane belloccio che dia alla squadra un tocco di freschezza, senza essere per forza un campione. Rocco intuì queste qualità in [[Gianni Rivera]], al tempo ancora dodicenne, e lo fece esordire titolare.<br />
Ecco a voi riportata la tesina, rimasta completamente intatta durante il corso degli anni:
I risultati non tardarono ad arrivare: dopo lo scudetto, il Milan si aggiudicò finalmente la Coppa dei Campioni, vabbè che in finale col Benfica ci vincono tutti, però fidatevi al tempo era veramente forte. Rocco, tuttavia, come tutti gli allenatori, per fare lo sborone, lasciò il Milan subito dopo aver vinto. E i problemi non erano pochi: Maldini e Trapattoni erano '''veramente''' vecchi, e non come diceva la dirigenza, «''comunque competitivi''», Liedholm non ci vedeva quasi più e perdeva continuamente la dentiera, mentre Rivera pretendeva di essere trattato come un giocatore vero. In una situazione di completo caos, prese in mano la squadra lui, Nereo Rocco, tornato al Milan dopo aver capito che col [[Torino F.C.|Torino]] non ci ricavava nulla. Prese in mano la squadra, il friulano, che adottò decisioni drastiche per un rinnovamento della squadra: Rivera poteva giocare, in attacco, dove il fatto che non gli riusciva di correre tanto si notava di meno, Maldini e Trapattoni vennero riciclati, da loro ne ricavarono le borracce, e Liedholm fu rispedito in Svezia. Nel vero senso della parola. Con ''posta celere''.<br />
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Il rinnovamento si fece sentire e diede gli effetti sperati, tanto che il Milan vinse [[qualcosa]], sì, mi pare uno [[Serie A|scudetto]]... pure una Coppa delle Coppe credo... Forse anche una Coppa Latina... Vabbè, ''chissene frega''.
|<center> <font size="+1">Stalin: un uomo, un <s>mito</s>stronzo.</font></center> <br>
<center>Stallin e' stato un <s>buono</s>cattivo <s>presidente</s>ditattore, perché ha fatto <s>tante cose buone</s>tante cose cattive, ad esempio uccidere Trozzchi, che era uno <s>amico</s>nemico.<br> Evviva l'Unione Soviettica! Evviva <s>Stalin</s>Cruschiov! Evviva il <s>mito</s>stronzo!</center>
|}
[[Immagine:Reagan e Gorbaciov.jpg|right|thumb|300px|Gorbaciov e Reagan mentre giocano a ''Nomi, Cose e Città''.]]
La stessa tesina fu consegnata a Krusciov, che lo mise, giovanissimo, a capo del [[Grande Fratello]], allora chiamato [[Ministero per l'Attuazione del Programma di Governo]]. Il primo commento di Krusciov a proposito di Gorbaciov fu:
{{Quote|È un ragazzo forte e intraprendente. E poi ha quella specie di macchia sulla fronte... Non saprei come chiamarla... È tipo una voglia di [[cazzo]]...|Nikita Krusciov}}
 
===Gli anni '70: quando ci si mette la sfiga...===
===Il difficile inizio===
Sicuramente tra i periodi meno prolifici della storia rossonera, gli [[anni '70]] si possono dividere in due periodi:
Non si può certo invidiare il debutto in politica di Gorbaciov: arrivato a capo del [[Grande Fratello]], riuscì a sputtanare un incommensurabile numero di piani pensati dalle grandi menti dell'[[Unione Sovietica]], tra cui:
*la prima metà, dove il Milan riuscì a farsi sfuggire all'ultima giornata la bellezza di ben tre titoli consecutivi.
*il finto sbarco sulla [[Luna]]
*la seconda metà, dove a malapena riuscirono a raggiungere la salvezza.
*la
La vittoria dello scudetto era assai importante per la squadra rossonera: sarebbe stato, infatti, la vittoria numero 10, ovvero quella che avrebbe garantito la stellina sullo scudetto. [[Inter]] e [[Juve]] erano già riuscite ad ottenerla, e questo certamente non andava giù ai rossoneri.
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