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== Vita ==
 
John Locke nasce nel 1632 nella patria dei [[denti]] gialli; suo padre, un [[ufficiale giudiziario]] che si riprendeva le automobili di chi non pagava le rate, combatté nella [[guerra civile inglese]] al fianco dei ''roundheads'', strane creature dalla testa a forma di palla da [[basket]] che ce l'avevano col re [[Carlo I]] perché preferiva il [[cricket]]. Durante il periodo in cui [[Oliver Cromwell]] si crede [[Dio]], John va a studiare ad [[Oxford]], dove perfeziona il suo accento alla [[Stanlio & Ollio]] e diventa "maestro delle arti" e "baccelliere", ossia l'addetto all'apertura dei baccelli dei [[piselli]], prima di trovare nelle [[patatine]] una laurea che lo fa assumere come insegnante di [[retorica]] e greco alla veneranda età di 26 anni.<br />
[[File:John Locke.jpg|thumb|left|John Locke sulla copertina di [[Playgirl]] del [[marzo]] 1654.]]
Nel [[1666]] inizia a studiare [[Medicina & chirurgia|medicina]] e [[scienze naturali]], arrivando a lavorare con famosi medici e scienziati naturali come ''Quello là'' e ''Quell'altro lì''. In questo periodo non ha ancora conseguito la [[laurea]], ma se ne sbatte le [[palle]] e inizia a praticare [[Medicina (scienza)|medicina]], chiedendosi con stupore cosa sia quel liquido rosso che cola fuori da tutti i suoi pazienti. Nel [[1675]], dopo aver schivato per un pelo la [[denuncia]] di un paziente a cui aveva trapiantato per errore un [[frullatore]] al posto del [[fegato]], decide di ritirarsi in [[Francia]] per far calmare le acque; qui, non trovando in [[libreria]] l'ultimo libro di [[Geronimo Stilton]], si dedica agli scritti filosofici di [[Cartesio]], anche perché [[Hegel]] non è ancora nato, quindi di criticarlo non se ne parla. Tornato in Inghilterra, riprende la sua professione di [[medico]] abusivo in compagnia di un [[amico]] dal nome alquanto virile: Lord Ashley, per gli amici Shaftesbury, all'epoca [[Presidente del Consiglio dei Ministri]] del Re. Dopo una congiura ordita dal Duca di Monmouth (figlio naturale di quel [[mandrillo]]ne di [[Carlo II]]), che voleva il trono dello zio [[Giacomo II]] per sostituire il suo scomodo [[sedile a perno]], ShaftesuryShaftesbury viene accusato di "tradimento et [[Nomi che nessuno vorrebbe mai avere|orrida nomenclatura]]", così scappa in [[Olanda]], dove morirà in seguito sniffando [[papaveri]]. <br />
Temendo di fare la stessa fine, Locke compra una [[valigia]] nuova e va anche lui in Olanda, dove sostiene strenuamenntestrenuamente [[Guglielmo d'Orange]], però urlando a voce molto alta, per farsi sentire anche in Inghilterra. Nel [[1689]], dopo la "gloriosa rivoluzione", torna in Inghilterra accompagnato dalla moglie dell'uomo [[arancione]], da tempo ansiosa di visitare un paese dal nome che iniziasse per [[O]].<br />
Essendo l'[[uomo]] più liberale del suo [[tempo]], avendo addirittura il coraggio di toccare i neri senza guanti di lattice, John riceve molti incarichi importanti, tra cui quello di consigliere per il commercio delle colonie e quello di Primo Ministro dei Vasi da Notte. In contemporanea ai suoi investimenti sulla [[schiavitù]], dimostra la propria [[tolleranza]] scrivendo molto sulle qualità dei neri, in particolare ponendo l'accento sulla loro forza muscolare e la loro capacità di lavorare a lungo sotto il [[Solesole]].<br />
Si spegne serenamente nel [[1704]] nel suo letto di [[platino]], in un castello fatto d'[[oro]] massiccio.
 
== Pensiero filosofico ==
 
Locke inizia una delle sue opere più importanti, ''Saggio sull'intelletto umano escluso quelloBabbo di Homer Simpson che è nulloNatale'', raccontando al lettore i cazzi suoi:
[[File:John Locke bianco e nero.jpg|thumb|right|Locke impallidisce nel rileggere uno dei suoi scritti.]]
{{quote|...essendosi cinque o sei amici miei riuniti nella mia stanza a discutere di argomenti molto diversi dal presente soggetto, ben presto ci trovammo in un vicolo cieco... e dopo aver fatto alquanti sforzi senza con ciò progredire verso la soluzione... a me venne il sospetto che avessimo adottato un procedimento errato; e che prima di applicarci a ricerche di quel genere, fosse necessario esaminare le nostre facoltà e vedere con quali oggetti il nostro intelletto fosse atto a trattare e con quali invece non lo fosse...}}
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Il filosofo e inventore di [[Piano cartesiano|piani]] [[Cartesio]] e il produttore di [[pancetta]] [[Francis Bacon]] avevano fatto gli sboroni, proponendo ciascuno un metodo che avrebbe garantito una [[conoscenza]] assoluta in qualunque ambito del sapere umano. Ma in questo periodo Locke, pur avendo quasi sessant'anni, è ancora nella fase [[Adolescente|adolescenziale]] della ribellione, così decide che Bacon e Cartesio erano due cazzari. Dice che è possibile conoscere le idee più complesse solamente grazie alle idee più semplici, chiare e distinte, altrimenti, per citare Locke stesso, "non si capisce un ciufolo".<br />
 
Dei quattro [[libri]] che compongono il Saggio, in tre Locke ripete, in circa 217 modi diversi, che le idee innate non esistono, ma ogni conoscenza nasce dall'[[esperienza]]; pertanto, se non ci si scatafascia giù da un [[burrone]] almeno una volta, non si sa cosa si prova a farlo. Per provare che non esistono idee innate, come quella di [[Dio]], di [[infinito]] o di [[sandwich]] al tonno, Locke dice che, se un'idea è innata quando è universale, allora non esistono idee innate perché non esistono idee universali, visto che molti princìpiprincipi non vengono presi per veri da idioti, bambini, e neppure da [[quel bambino idiota con l'accento falsamente inglese che conduce quel TG idiota con inviati idioti per conto deldai Mulinocani Bianco]]parlanti. Narrano le leggende che il quarto libro tratti il tema delde "la certezza e l'estensione della conoscenza umana, ed insieme i fondamenti e i gradi della credenza, dell'opinione e dell'assenso", ma non si sa se ci sia un fondo di verità, dato che nessuno è mai arrivato oltre il terzo libro sano di mente.<br />
Più avanti Locke critica anche l'idea del rapporto causa-effetto, sostenendo che tale rapporto può esistere, ma che tale esistenza non può essere dimostrata; aveva infatti cercato di dimostrarlo ripetutamente, andando dietro ad un [[asino]] e prendendolo a legnate fino a farsi sferrare calci in faccia: così facendo non riuscì a dimostrare l'esistenza del rapporto tra causa ed effetto, ma scoprì che gli zoccoli degli asini sono molto duri.