Totò Cuffaro: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 38: Riga 38:


== Capitolo III ==
== Capitolo III ==
[[Immagine:Puffaro.JPG|left|thumb|138px]]
L' estenuante viaggio verso Puffopolis era ,per il nostro Totò, lungi dalla fine : calcolando il tempo grazie ad una meridiana improvvisata (ovvero l'ombra riflessa sul suo corpo dall'aspro e consumato nella notte capezzolo ) stimò che fossero passate circa 5 ore dalla partenza da casa dell'amato Berny. Era ,dunque, da troppo che cibo non arrivasse entro le sue larghe mascelle per rinsanarlo e restituirgli l'antica magnitudine di forza e temperanza. Passò un altra ora in tanto nefaste condizioni e quasi perse il senno e la ragione : decise perciò che avrebbe ingerito qualunque cose avesse trovato pe'l cammino.
L' estenuante viaggio verso Puffopolis era ,per il nostro Totò, lungi dalla fine : calcolando il tempo grazie ad una meridiana improvvisata (ovvero l'ombra riflessa sul suo corpo dall'aspro e consumato nella notte capezzolo ) stimò che fossero passate circa 5 ore dalla partenza da casa dell'amato Berny. Era ,dunque, da troppo che cibo non arrivasse entro le sue larghe mascelle per rinsanarlo e restituirgli l'antica magnitudine di forza e temperanza. Passò un altra ora in tanto nefaste condizioni e quasi perse il senno e la ragione : decise perciò che avrebbe ingerito qualunque cose avesse trovato pe'l cammino.
Trovò allora un campo coltivato e ben tenuto di piante a lui estranee e dalle caratteristiche alquanto esotiche : avevan fusti di quasi 3 metri ,foglie verdi con sette punte ed emanavano un odore tanto fresco e rigenerante che Totò non ebbe dubbi sul da farsi. In meno di venti minuti divorò ,come fosse un parassita, 10 ettari di coltivazioni di quelle superbe piante.
Trovò allora un campo coltivato e ben tenuto di piante a lui estranee e dalle caratteristiche alquanto esotiche : avevan fusti di quasi 3 metri ,foglie verdi con sette punte ed emanavano un odore tanto fresco e rigenerante che Totò non ebbe dubbi sul da farsi. In meno di venti minuti divorò ,come fosse un parassita, 10 ettari di coltivazioni di quelle superbe piante.