Tommaso Campanella: differenze tra le versioni

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Nacque a Stilo il 5 settembre 1568; morì a [[Parigi]] il 21 maggio 1639, strepitando come un pazzo che sarebbe resuscitato di lì a tre giorni. Stiamo ancora aspettando.
 
Da giovane aderì all'ordine [[Frati domenicani|domenicano]], ma a forza di processi per [[eresia]] la sua forza adesiva venne pian piano scemando. Una svolta importante fu l'ultima condanna: messo alle strette dall'[[Inquisizione]], confessò le proprie colpe dichiarandosi pronto a cambiar vita e promettendo davanti a Dio di non arrivare mai più al punto di subire un processo per eresia. Infatti passò ai processi per cospirazione e tradimento.
 
Campanella sognava una repubblica [[Teocrazia|teocratica]] della quale egli stesso sarebbe dovuto essere legislatore e capo. Questa concezione di "[[repubblica]]", come tutti sanno, è stata ripresa e messa in atto ai nostri giorni; tuttavia, gli [[Spagna|spagnoli]], che a quel tempo dominavano la Calabria, non furono d'accordo con il povero Campanella, che si sentì rispondere che al più sarebbe potuto diventare il [[giullare]] del villaggio.
 
Scemo del villaggio un po' lo era, però di quelli dalle grandi capacità demagogiche. Catturato dagli spagnoli, si finse pazzo; costoro dopo anni di reclusione decisero che era troppo contadinotto per subire la pena ''capitale'', e lo liberarono.