Tito (imperatore): differenze tra le versioni

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{{Cit2|Io ce l'ho con tutti questi pagani merdosi|Tito.}}
 
[[ImmagineFile:Miraz-pcfilm.png|right|thumb|150px|Tito Flavio Vespasiano, detto Tito, a cinque anni.]]
 
'''Tito Flavio Vespasiano''', chiamato ''[[Tito]]'' o ''Tito Flavio Vespasiano 2 La Vendetta'' per distinguerlo dal padre [[Tito Flavio Vespasiano]], noto come ''Vespasiano'', è stato un [[impero romano|imperatore romano]], per poco, nel senso che se suo padre fosse vissuto soltanto due anni in più l'impero sarebbe passato direttamente a suo fratello [[Tito Flavio Domiziano]] che, ansioso di comandare, lo fece difatti avvelenare assoldando un sicario giudeo al quale '''Tito''', durante una [[vacanza]] in [[Palestina]], aveva fottuto dei [[soldi]] e anche la [[moglie]]. Mai fidarsi di un fratello che si chiama Domiziano, di un giudeo e soprattutto di un sicario, soprattutto se giudeo.
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Vespasiano, quello dei cessi, ancor prima di diventare imperatore era già così pieno di sé che pensò bene di chiamare suo figlio esattamente come lui, e, se non fosse stato fermato dal [[senato]], avrebbe chiamato così anche l'altro figlio.
[[ImmagineFile:battaglia.jpg|right|thumb|250px|La XXXXI legione conquista l'[[Isola di Man]].]]
 
'''Tito''' nasce e cresce tra i legionari, coccolato dai soldati e palpeggiato dai cappellani militari, che difatti comincerà a odiare diventando [[ateo]] e cominciando a bestemmiare. Infatti fin da piccolo mostra le sue grandi doti di combattente e di leader creando in [[Britannia]], all'età di cinque anni, la sua prima legione: la XXXXI [[Ajax]], formata da bambini dai tre ai sei anni e da ausiliari ''batavi'' ([[olanda|olandesi]]) con la quale occupa l'Isola di Man e perseguita i figli dei tribuni ricchi rubando loro le caramelle al lardo.
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{{Cit|I Giudei non finiscono più nei forni a legna, combattono, e picchiano anche duro|Vespasiano a Tito prima di lasciargli il comando.}}
[[ImmagineFile:Nuova palestina.jpg|left|thumb|250px|La graduale penetrazione romana in [[Palestina]] (gli ebrei sono quelli verdi). Notate, nell'ultima immagine a destra, il simpatico logo dei Flavi, la M di Mio.]]
 
 
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=== La conquista di Gerusalemme ===
[[ImmagineFile:Intervento in Iraq.png|right|thumb|250px|Le macchine da guerra di Tito.]]
 
Grazie al giudeo-ex rivoltoso-traditore-infame-[[pezzo di merda]]-storico-adottato da Vespasiano, [[Flavio Giuseppe]] o Giuseppe Flavio, a seconda della parte in cui stava al momento, '''Tito''' seppe come fare per conquistare [[Gerusalemme]], dove i ribelli ancora vivi si erano rinchiusi, e dove andare a scopare. Era circa il 70 dopo, '''Tito''' fece portare dagli [[elefante|elefanti]] le macchine da guerra più pesanti che si fossero viste dai tempi di [[Sargon I]] di Sumeria e con queste cominciò a tirare giù uno per volta tutti i muri che aveva davanti. Dopo aver conquistato la fortezza - a quel punto i morti giudei erano già quattordicimila - occupò cubito a cubito la città bassa - altri ventiseimila morti - quindi, trovatosi all'improvviso di fronte al gigantesco muro del tempio, che da allora venne chiamato [[Muro del pianto]], non si sa perché, tirò giù anche quello - tremila morti - entrò nello spiazzo del tempio - circa ottomilacinquecento morti - uccise senza nemmeno scendere da cavallo un paio di [[Venditore ambulante|venditori ambulanti]] mauretani, tre meretrici [[siria|siriane]] e duemilasettecento sacerdoti giudei, entrò nel tempio '''SACRILEGIO!''' a cavallo - millequattrocentocinquanta morti - chiese: ''“Perché questi diavolo di giudei non hanno messo neanche una cazzo di statua in questa cazzo di chiesa?”'', e mentre gli stava rispondendo uccise l'ultimo [[sacerdote]] sadduceo, quindi si mise a correre col cavallo lungo le navate e le cappelle laterali, tagliando candele con la spada, pisciando negli angoli - pure il cavallo - e ammazzando gli ultimi quattromila ribelli annidati nei confessionali. Poi uscì e, prima di ordinare la distruzione del tempio tramite appiccamento di fuoco, disse ancora:
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''“Beh, allora portate via i quadri.”''
 
[[ImmagineFile:Terremoto armenia.jpg|right|thumb|250px|Il Tempio di Gerusalemme dopo il passaggio di Tito.]]
 
Così i legionari depredarono il Tempio, lasciando solo i muri. Ma non era finita, perché c'era ancora un'ultima [[resistenza]] nella città alta, che venne soffocata mentre '''Tito''' se ne usciva con un candelabro d'oro a sette braccia in una mano e l'[[Arca dell'Alleanza]] nell'altra - quarantaquattromila morti.
[[ImmagineFile:IO.jpg|left|thumb|180px|Un trofeo di guerra.]]
 
Di lì a poco venne a trovarlo suo fratello Domiziano, e '''Tito''', visto che era il suo [[compleanno]], volle fare le cose in grande e come regalo gli offrì uno spettacolo all'anfiteatro di Cesarea - trecentocinquantamila giudei morti, sbranati dai [[Mastino napoletano|mastini napoletani]] e dalle [[iena|iene]].
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== La fine ==
[[ImmagineFile:Legionario.jpg|right|thumb|Tito con la febbre al Colosseo.]]
 
'''Tito''' purtroppo si ammalò gravemente, e il raffreddore divenne una [[febbre]] equina. Sempre Svetonio disse che si trattò di malaria, non si sa se contratta visitando gli ammalati in ospedale o semplicemente visitando il lido di Ostia. Altri, come accennato, puntavano il dito contro il topo di fogna di Domiziano. Ma se qualcuno va a prendere un secondo il [[Talmud]], che ogni essere umano dovrebbe avere nella libreria, legge qualcosa di diverso. Questo il testo originale (va letto da destra a sinistra per cui o girate il computer o lo leggete a testa in giù):
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Arrivato a [[Roma]], incominciò ad avere uno strano [[mal di testa]], tanto che, quando doveva rinunciare a qualche massacro al [[Colosseo]], si giustificava dicendo che aveva [[le sue cose]]. Ma col passare del tempo le emicranie diventarono sempre più forti, tanto che non riusciva più a divertirsi nemmeno vedendo il fratello aggredire e decapitare i [[gatti]] di casa. Quindi, dopo la cefalea e un mal di gola gli arrivò il raffreddore citato, di qui l'influenza e una febbre che si disse malarica, e che alla fine se lo portò via tra atroci mal di testa.
[[ImmagineFile:Trono di augusto.jpg|left|thumb|150px|Domiziano fuori di casa in attesa che Tito tiri le cuoia.]]
 
'''Tito''', per sua fortuna, non seppe mai di cosa era realmente morto. Quando, curiosi di sapere cosa cazzo avesse la sua testa che non andava, i medici gli aprirono infine il cranio, videro volare via una grossa [[Mosca (insetto)|mosca]] nera del peso di almeno un chilo e mezzo e con degli strani riccioli davanti alle orecchie. Nessuno seppe mai spiegarsi l'accaduto, ma secondo il Talmud quella mosca era il moscerino che si era portato dietro da Cesarea, ed era un moscerino giudeo: la spietata vendetta per aver profanato il Tempio.
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| width="30%" |Preceduto da:<br />'''[[Tito Flavio Vespasiano]]'''
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