Tetrosaedro: differenze tra le versioni

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[[File:geometria tetrosaedro.jpg|thumb|right|200px|Tetrosaedro.]]
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Il '''Tetrosaedro''', in geometria, è un poligono formato da 5(x³-2) angoli, svariati vertici e da un numero a caso di lati; rappresenta il solido con il maggior coefficiente di resistenza aerodinamica, in quanto il vento, una volta che incontra questo tipo di figura, vi resta imbrigliato per sempre.
[[File:geometria tetrosaedro.jpg|thumb|right|200px|Tetrosaedro]]
 
 
 
Il '''Tetrosaedro''', in geometria, è un poligono formato da 5(x³-2) angoli, svariati vertici e da un numero a caso di lati;
rappresenta il solido con il maggior coefficiente di resistenza aerodinamica, in quanto il vento, una volta che incontra questo tipo di figura, vi resta imbrigliato per sempre.
 
In ambito accademico viene chiamato '''''solido scassaminchia'''''.
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Due tetrosaedri non si dicono nulla se si incontrano, anzi si guardano in cagnesco.
 
 
== Classificazione dei tetrosaedri ==
[[File:Palafitta2.jpg|thumb|left|230px|Primi studi sull'edificio Tetrosaedrico.]]
I tetrosaedri possono essere classificati in base alla lunghezza relativa dei lati:
 
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=== Tetrosaedri degeneri ===
Si dice tetrosaedro degenere, un tetrosaedro che non disdegna di farsi inserire gli assi centrali nel circoncentro.
Si usa il termine anche per una figura che sfiora il limite di Bevan, nel quale alcuni dei suoi vertici vanno all'infinito, caratteristica molto usata in geometria iperbolica e nelle costruzioni civili.
 
== Punti notevoli ==
Ad ogni tetrosaedro sono associati vari punti, ciascuno dei quali svolge un ruolo che, ora a pensarci, non mi sovviene di preciso (magari chiedo stasera a [[Mio cuggino]]), ora me ne ricordo solo tre, vabbè vi dico questi.
(magari chiedo stasera a [[Mio cuggino]]), ora me ne ricordo solo tre, vabbè vi dico questi:
 
riferendociRiferendoci ad un tetrosaedro T :
 
* ortocentro di T è l'intersezione delle sue sorelle;
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Il Tetrosaedro è la forma più usata nelle costruzioni civili dagli architetti [[New Age]] del nuovo millennio.
 
I primi tentativi di utilizzare il Tetrosaedro come modello per sviluppare edifici residenziali furono effettuati presso lo scuola per [[Bimbominkia]] di Segovia in [[Spagna]].
presso lo scuola per [[Bimbominkia]] di Segovia in [[Spagna]].
 
Si rilevò un errore.
La preparazione classicheggiante dei soggetti coinvolti, aveva generato il capolavoro essenzialista degli edifici di [[Auschwitz]], in questo caso occorreva ben altro, magari 3 anni nell'ala H dell'Istituo Neuropsichiatrico Provinciale S. Margherita di Teramo (oggi "Clinica S. Sudario e della Vergine delle Grazie").
[[File:Palafitta2.jpg|thumb|left|230px|Primi studi sull'edificio Tetrosaedrico]]
 
La preparazione classicheggiante dei soggetti coinvolti, aveva generato il capolavoro essenzialista degli edifici
di [[Auschwitz]], in questo caso occorreva ben altro, magari 3 anni nell'ala H dell'Istituo Neuropsichiatrico
Provinciale S. Margherita di Teramo (oggi "Clinica S. Sudario e della Vergine delle Grazie").
 
L'unico prodotto accettabile di questi sforzi confluì nella costruzione del Palazzo reale di [[Berluzia]].
 
=== Un capolavoro Inarrivabile ===
[[File:Muro di dublino.jpg|thumb|left|230px|il Padiglione Vitali durante i lavori.]]
 
La massima espressione architettonica, ottenuta con il Tetrosaedro, fu ad opera dell'architetto spagnolo Santiago Calafava al quale, nel 1984, fu commissionato il progetto per la realizzazione del Padiglione [[Alvaro Vitali]] nel '''Mental Diseases Hospital''' di Singapore.
Santiago Calafava al quale, nel 1984, fu commissionato il progetto per la realizzazione del Padiglione
[[Alvaro Vitali]] nel '''Mental Diseases Hospital''' di Singapore.
 
Le richieste erano chiare, volevano un edificio che fosse : flessibile, economico e facilmente smaltibile
 
(praticamente il ritratto di un lavoratore in [[Italia]]).
 
Le richieste erano chiare, volevano un edificio che fosse : flessibile, economico e facilmente smaltibile (praticamente il ritratto di un lavoratore in [[Italia]]).
 
Santiago Calafava ci lavorò in maniera febbrile. Nei tre mesi che furono necessari consumò:
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* mezza [[quintalata]] di Pakistano puro;
* 3 dozzine di Psilocybe cubensis (casette per [[Puffi]] messicani);
[[File:Edificio Crazy 1.jpg|thumb|right|230px|il Padiglione Vitali oggi.]]
 
Fu proprio grazie ai Peyote messicani che ebbe l'illuminazione giusta, il risultato fu premiato col premio
"Abominio Visivo 1985".
 
 
Fu proprio grazie ai Peyote messicani che ebbe l'illuminazione giusta, il risultato fu premiato col premio "Abominio Visivo 1985".
 
Le riviste specializzate di architettura hanno speso parole di elogio sull'opera:
 
{{cit2|Il capolavoro di un maestro! Un incubo che ci tormenterà a lungo|Architectural Digest}}
 
{{cit2|Per apprezzarlo al meglio, girate 3 isolati prima e tornate indietro.|CAP & Design}}
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