Stefano Accorsi: differenze tra le versioni

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(Restauro veloce. Non conosco bene l'attore, quindi alcune incoerenze potrei essermele perse.)
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{{Restauro|Decisione del Tribunale: sistemando la formattazione, l'ortografia, la sintassi e segando il peggio di quei due paragrafi, di cui uno è una lista poco umoristica e l'altro una pippa ammorbante, simpatica ma sempre ammorbante, magari resta abbastanza per farne uno stub|--{{Utente:Isidoro Bubbola/firma}} 11:51, giu 5, 2015 (CEST)}}


{{Odio}}
{{Odio}}
[[File:Stefano_accorsi_urla.png|right|thumb|300 px|Stefano Accorsi in un momento di relax]]{{Cit|Cus'éeeeeeeee.....duv'èeeeeeeeeee..........perchèeeeeee.......lo hai voluto teeeeeeeeeeeee!!|Stefano Accorsi nel momento di più alta tensione drammatica di uno qualasisi dei suoi film intepretrati}}
[[File:Stefano_accorsi_urla.png|right|thumb|300 px|Stefano Accorsi in un momento di relax]]{{Cit|Cus'éeeeeeeee.....duv'èeeeeeeeeee..........perchèeeeeee.......lo hai voluto teeeeeeeeeeeee!!|Stefano Accorsi nel momento di più alta tensione drammatica di uno qualasisi dei suoi film intepretrati}}
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== Biografia ==
== Biografia ==
[[File:Oronzo_Canà.jpg|right|thumb|300 px| La guida spirituale di Accorsi, Lino Banfi, guru delle incazzature]]
[[File:Oronzo_Canà.jpg|right|thumb|300 px| La guida spirituale di Accorsi, Lino Banfi, guru delle incazzature]]
Nato in una bagnarola di salvataggio, usata dai bagnini romagnoli più per cuccare che per salvare, il neonato Stefano Accorsi fu rapidamente abbandonato tra i portici bolognesi e adottato successivamente da una famiglia di provincia. Il trauma dell'abbandono rimarrà impresso nel giovane, portandolo a controversi rapporti col genere femminile con pesanti ripercussioni psicosomatiche: crisi epilettiche, attacchi isterici, eccessiva sudorazione e perdita del controllo degli arti. Fan del Bologna Calcio, riesce a partecipare alle partitelle di quartiere come portatore di pallone.
Nato in una bagnarola di salvataggio, usata dai bagnini romagnoli più per cuccare che per salvare, il neonato Stefano Accorsi è rapidamente abbandonato tra i portici bolognesi e adottato successivamente da una famiglia di provincia. Il trauma dell'abbandono da parte della madre rimarrà impresso nel giovane, portandolo a controversi rapporti col genere femminile con pesanti ripercussioni psicosomatiche: crisi epilettiche, attacchi isterici, eccessiva sudorazione e perdita del controllo degli arti.
Fan del Bologna Calcio, riesce a partecipare alle partitelle di quartiere come portatore di pallone.
Durante una [:it:Festa dell'Unità|Festa dell'Unità]] venne chiamato a sostituire nella rappresentazione de "Il malato immaginario" uno degli attori, il quale era crollato dopo la dodicesima salsiccia. Il giovane Stefano avrebbe in quella occasione dovuto recitare la parte del [[:it:Maggiordomo|maggiordomo]], ma un'improvvisa crisi epilettica lo colpi durante l'atto, convincendo la critica che in realtà era lui ad interpretare il malato. Il giudizio della stessa critica segnò il leitmotiv della vita di Stefano:
Durante una [:it:Festa dell'Unità|Festa dell'Unità]] viene chiamato a sostituire nella rappresentazione de "Il malato immaginario" uno degli attori, il quale era crollato dopo la dodicesima salsiccia. Il giovane Stefano avrebbe in quella occasione dovuto recitare la parte del [[:it:Maggiordomo|maggiordomo]], ma un'improvvisa crisi epilettica lo colpisce durante l'atto, convincendo la critica che in realtà è lui ad interpretare il malato. Il giudizio della stessa critica segnerà il leitmotiv della vita di Stefano:
{{Quote|Bella, bella, peccato che c'èra anche quello con la faccia da [[:it:Pirla|pirla]] che urlava facendo il brillante}}
{{Quote|Bella, bella, peccato che c'èra anche quello con la faccia da [[:it:Pirla|pirla]] che urlava facendo il brillante}}
Le sue successive interpretazioni lo inquadrarono come un "attore generazionale", spingendo molti suoi contemporanei a scalare di una generazione pur di non essergli associati.
Le sue successive interpretazioni lo inquadreranno come un "attore generazionale", spingendo molti suoi contemporanei a scalare di una generazione pur di non essergli associati.