Starbucks: differenze tra le versioni

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'''Starbucks''' (dal greco ''star'' = "[[stella]]" ed il suffisso -''bucks'' = "[[soldi]]", riferito ai prezzi astronomici) è un posto che non esiste. Se esistesse non sarebbe più abbastanza di nicchia e questa mancanza di mainstreaming allontanerebbe con orrore i milioni di [[hipster]] che ne finanziano i locali.
'''Starbucks''' (dal greco ''star'' = "[[stella]]" ed il suffisso -''bucks'' = "[[soldi]]", riferito ai prezzi astronomici) è un posto che non esiste. Se esistesse non sarebbe più abbastanza di nicchia e questa mancanza di mainstreaming allontanerebbe con orrore i milioni di [[hipster]] che ne finanziano i locali.

La verità su questo posto, è che nessuno ha mai assaggiato il caffè o qualsiasi bevanda proposta a causa del complicato rituale necessario per essere un vero consumatore, il cliente ideale di Starbuck:

Fase 1: Avvistamento
L'hipster (o turista) medio passeggia per la via più radical chic della città quando improvvisamente scorge una luminosa insegna "verde bottiglia di Beck's" con un'inquietante sirena bicaudata al centro. In quel momento, non importa che ora sia, il suddetto sente un irrefrenabile istinto viscerale spingerlo verso la porta del café. Nel peggiore dei casi, sia esso un hipster o un turista, invece di un incontro casuale, il momento prima di entrare a Starbucks sarà stata una tappa programmata con fervore e devozione.
, prendere
Fase 2: Coda e decisione
Mentre si aspetta in fila il proprio turno, il cliente medio NON guarda il menù delle bevande, bensì si attacca al cellulare per connettersi al wifi gratuito che il locale offre e comincia a navigare per i fatti suoi, noncurante del fatto che sia il suo turno e non ha ancora deciso quale delle svariate bevande con nomi italiani senza il minimo senso, prenderà. Questo è il primo passo verso la mancanza di interazione sociale che pervade le sale di questa catena. Ma ci sarà di peggio.

Fase 3: Collocamento
Dopo aver optato per il brodino più economico e due briciole di pane azzimo, pagando come minimo 25 euro, il cliente medio sceglie la sua postazione tenendo conto di luce naturale, luce artificiale, background, stoffa della poltroncina abbinata alla camicetta e angolo fotografico migliore. D'obbligo, il tavolino, per appoggiare la strumentazione e il cibo per il lookbook nonché un piccolo spazio per il Macbook Air o un altro prodotto Apple a caso. Questi ultimi, di vitale importanza in quanto l' hipster medio, non può lavorare o studiare (o anche solo cazzeggiare su interenet) senza che tutti lo possano vedere. Ne andrebbe della sua produttività. Didn't see, didn't happen.

Versione delle 22:13, 17 set 2014

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Starbucks (dal greco star = "stella" ed il suffisso -bucks = "soldi", riferito ai prezzi astronomici) è un posto che non esiste. Se esistesse non sarebbe più abbastanza di nicchia e questa mancanza di mainstreaming allontanerebbe con orrore i milioni di hipster che ne finanziano i locali.

La verità su questo posto, è che nessuno ha mai assaggiato il caffè o qualsiasi bevanda proposta a causa del complicato rituale necessario per essere un vero consumatore, il cliente ideale di Starbuck:

Fase 1: Avvistamento L'hipster (o turista) medio passeggia per la via più radical chic della città quando improvvisamente scorge una luminosa insegna "verde bottiglia di Beck's" con un'inquietante sirena bicaudata al centro. In quel momento, non importa che ora sia, il suddetto sente un irrefrenabile istinto viscerale spingerlo verso la porta del café. Nel peggiore dei casi, sia esso un hipster o un turista, invece di un incontro casuale, il momento prima di entrare a Starbucks sarà stata una tappa programmata con fervore e devozione. , prendere Fase 2: Coda e decisione Mentre si aspetta in fila il proprio turno, il cliente medio NON guarda il menù delle bevande, bensì si attacca al cellulare per connettersi al wifi gratuito che il locale offre e comincia a navigare per i fatti suoi, noncurante del fatto che sia il suo turno e non ha ancora deciso quale delle svariate bevande con nomi italiani senza il minimo senso, prenderà. Questo è il primo passo verso la mancanza di interazione sociale che pervade le sale di questa catena. Ma ci sarà di peggio.

Fase 3: Collocamento Dopo aver optato per il brodino più economico e due briciole di pane azzimo, pagando come minimo 25 euro, il cliente medio sceglie la sua postazione tenendo conto di luce naturale, luce artificiale, background, stoffa della poltroncina abbinata alla camicetta e angolo fotografico migliore. D'obbligo, il tavolino, per appoggiare la strumentazione e il cibo per il lookbook nonché un piccolo spazio per il Macbook Air o un altro prodotto Apple a caso. Questi ultimi, di vitale importanza in quanto l' hipster medio, non può lavorare o studiare (o anche solo cazzeggiare su interenet) senza che tutti lo possano vedere. Ne andrebbe della sua produttività. Didn't see, didn't happen.