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Nonsource:Omaggi poetici a Silvio Berlusconi (visualizza wikitesto)
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== A Silvio#2 ==
<poem>
SilviO, rimembri ancora
quel tempo della tua vita mortale,
quando CREDIBILITA’ splendea
negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
e tu, lieto e SCHERZOSO, il limitar
di PALAZZO CHIGI salivi?
RISUOnavan al BUNGA BUNGA le quiete stanze,
e le vie d'intorno A VILLA SAN MARTINO
e godevi, assai contento
di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
così menar L’ITALIA.
GHEDINI gli studi leggiadri
talor lasciando e le sudate carte,
ove il tempo SUO primo
e di LUI si spendea la miglior parte,
d’in su i veroni di MONTECiTORIO
porgea gli orecchi al suon della tua voce,
E CON LA man veloce
CUCIVA LEGGI A TUA MISURA.
L’ITALIA IN CRISI mirava il ciel sereno,
le TUE VILLE dorate e i Torti,
e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.
Lingua mortal non dice
quel ch’ELLA sentìa in seno.
Che pensieri soavi,
che SOLLAZZI, che BARZELLETTE, o SilviO mio!
Quale allor Ti apparia
la vita umana e il fato!
Quando sovviemmi di cotanta speme,
un AFFRANTO mi preme
acerbo e sconsolato,
e tornami a doler di TUa sventura.
O natura, o natura,
perché non rendi poi
quel che prometti allor? perché di tanto
inganni i figli tuoi?
Tu pria che l’erbe inaridisse il verno,
da RAGGIUNTO QUORUM combattutO e vintO,
TI DIMETTEVI, o tenerellO. E non vedevi
il fior DEI DANNI tuoi;
non ti molceva il core
la dolce RUBY delle negre chiome,
or degli sguardi INTERESSATI e schiAvi;
né teco le compagne ai TUOI FESTINI
ragionavan di TOGHE ROSSE.
Anche perìa fra poco
la speranza TUA dolce: agli anni TUOI
anche negaro i fIati
ALLA MINETTI. Ahi come,
come passata è colei ,
cara compagna DI SERATE DI ARDCORE,
TUA INTERESSATA speme!
Questo è il mondo? questi
i diletti, l’amor, l’opre, I DECRETI,
onde cotanto ragionaSTE insieme?
questa la sorte delle umane genti?
All’apparir del vero
tu, miserO, LASCIASTI: e con la mano
la fredda morte E LA MAGIONE IN ANTIGUA
mostravi di lontano.
</poem>
== Poesiola ==
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