Souvenir: differenze tra le versioni

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==Souvenir noiosi==
 
Ossia quella robaccia che i vostri conoscenti vi costringono a comprare solo per dimostrare <strike>quanto siete disposto a rovinarvi per lor </strike>quanto gli volete bene...
 
===Statuine===
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La categoria principe dei fastidiosi ricordini, se non altro perché una delle più economiche. Si tratta di fedelissime riproduzioni (per farvi un paragone: hanno un livello di realismo medio pari a quello di un quadro di Kandiskij) di un monumento celebre. Costruiti in materiali affidabili che spaziano dalla plastica tossica, al vetro scheggiato fino al metallo, rigorosamente piombo, rinomato per le sue proprietà velenose.
 
===Abbigliamento===
 
Prendere dei vestiti dagli scarti di magazzino e rivenderli a un prezzo centuplicato? Impossibile, direte voi. E invece no! E persino senza l'uso delle forbici dalla punta arrotondata.
 
E cosa ancora più incredibile, non avrete bisogno di usare le forbici dalla punta arrotondata.
 
Ciò che vi serve è semplicemente appiccicarvi sopra il simbolo della vostra città/paesino/baraccopoli, di solito una pantengana su due zampe o una quaglia dai colori psichedelici e aspettare che il <strike>tonto </strike>il gradito forestiereforestiero compri la vostra roba in qualche bancarella. Se siete pigri, è sufficiente il nome, qualche disperato (con le bimbominkia provate con la scritta in glitterato: risultato garantito!) lo troverete sempre.
 
===Cartoline===
 
Gloriosa categoria pressoché estinta da quegli abomini frutto del demonio banalmente chiamati macchine fotografiche, internet e posta elettronica. L'età dei pochi rimasti fedeli alla foto in cartoncino non superare i novant'anni. Grazie alla solerzia delle patrie poste, le cartoline inviate arrivano sempre dopo il vostro ritorno a casa, con relativo figurone col destinatario (sì, anche se vi fate da Palermo a Trento sopra di un mulo zoppo. Batterete sempre sul tempo le poste, è inevitabile, Mr Anderson).
 
===Finto Artigianato===
 
Una delle più subdole, congegnata per accalappiare i visitatori che se la tirano e che "non rientrano nei canoni prefissati del turismo di massa e vogliono cogliere la vera essenza del posto". Li si riconosce subito, in quanto ci tengono ad essere chiamati "viaggiatori" e non turisti, oltre che per la loro tendenza a triturare i maroni dei poveri indigeni.
 
Siccome questi soggetti sono perlopiù pseudo-intellettuali convinti di essere gli Hemingway del ventunesimo secolo, raggirarli non è molto più complesso che fregare il turista medio. Basta far leva sulla sua vanità, parlare con lui, convincerlo che quel vaso in ceramica è costruito in uno stile presente solo e soltanto in quel paesino, dalle mani dell'unico artigiano duecentonovantenne testimone di quell'antichissima arte, insistere che solo un gran intenditore poteva avere l'occhio per accorgersi di una tale rarità. Tempo cinque minuti, e il soggetto se ne uscirà tutto contento dopo aver sborsato qualche centinaio di euro per quel vaso (in plastica) che il negoziante in realtà aveva comprato tre giorni prima dai cinesi della via accanto a due euro.
 
===Abominio Eno/Gastronomico===
 
 
 
===Oggettino New Age/finto Hippie===
 
Immancabile in ogni posto di mare la bancarella o il negozietto pieno di cianfrusaglie con orrendi gnomi in miniatura che si risvegliano di notte esaudendo desideri (roba da esorcista, altro che buon auspicio), buddha panciuti che se la ridono al pensiero che state davvero perdendo tempo lì dentro, gioielli kicth in <strike>plastic </strike>corallo, borse/pancho/flauti inca-peruviani anche se siete a Varazze e soprattutto quella costante fumo grigiastro che avvolge tutto quanto e che dicono essere incenso (se....).
 
===Souvenir porno===
 
Categoria
 
 
 
Prendere dei vestiti dagli scarti di magazzino e rivenderli a un prezzo centuplicato? Impossibile, direte voi. E invece no! E persino senza l'uso delle forbici dalla punta arrotondata.
 
Ciò che vi serve è semplicemente appiccicarvi sopra il simbolo della vostra città/paesino/baraccopoli, di solito una pantengana su due zampe o una quaglia dai colori psichedelici e aspettare che il <strike>tonto </strike>il gradito forestiere compri la vostra roba in qualche bancarella. Se siete pigri, è sufficiente il nome, qualche disperato (con le bimbominkia provate con la scritta in glitterato: risultato garantito!) lo troverete sempre.
 
 
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