Antonio Salieri: differenze tra le versioni

{{dialogo|Tonio|Ehi, AmedèAmede'! Ti dispiace se ricopro io il ruolo di insegnante di musica della principessa del Württemberg?|AmedèAmede'|Umpf! Ma sì sì, va', fai quello che ti pare!|Tonio|Ti sembra il modo di rispondere? Mi sembra di essermi rivolto a te con [[gentilezza]].|AmedèAmede'|Gentilezza [[mia nonna]]! Mi stai puntando una [[colubrina]] in faccia!}}<br />Si narra che tutto naque da uno [[scherzo]] innocente di AmedèAmede' ai danni del suo maestro, quel giorno che gli piazzò un [[cuscino]] pernacchione sulla [[sedia]] della sua [[cattedra]], causando un'imbarazzante ilarità in tutta la classe. Tonio non la prese bene e si [[vendetta|vendicò]]: introdusse dello [[sciroppo]] di [[ipecac]] nel vino dell'imperatore durante il debutto di AmedèAmede' con le sue [[Nozze di Figaro]], cosicché il primo commento del sovrano, a opera conclusa, fu uno sbrozzo dai toni accesi che centrò un violinista della seconda fila. A quel punto fu [[guerra]] dichiarata e per il povero AmedèAmede', che era più piccolo, più ingenuo e più puro di cuore del perfido Tonio cominciò un umiliante [[calvario]]. Lui subì per anni le angherie del maestro senza rendergli mai decentemente la pariglia. Sopportava e sopportava, in fondo era un gran sopportone. Ma dopo l'ennesima [[burla]] a suo danno, quella volta che Tonio lo svegliò spalmandogli del [[wasabi]] in [[gola]], ad AmedèAmede' cedettero i [[nervo|nervi]] ed esplose. Ci vollero quattordici ore per recuperare e sepellireseppellire tutti i pezzi. E intanto Salieri se la rideva sotto i [[baffi]]...}}