Cerbero: differenze tra le versioni

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Cerbero, figlio di Tifone ed Echidna, fu il risultato di uno spiacevole, quanto imbarazzante, incidente notturno.
 
Una notte, Tifone tornò a casa ubriaco fradicio dal compleanno di suo padre Tartaro (Dio della sporcizia dentale, venerato da tutti i dentisti). La casa era buia e nel silenzio più totale: a casa di Tifone si spegnevano le luci molto presto, perché ascoltare le freddure della piccola, ma già insopportabilmente logorroica, piccola Sfinge, causava gravi emicranie alla povera Echidna.
[[File:Ercole incatena Cerbero (Paolo Pagani).jpg|thumb|right|200px|Eracle ha davvero provato tutti i metodi per insegnare le buone maniere a Cerbero.]]
Il marito, dopo aver inciampato su due statue di [[Zeus]], un’Ara dedicata a Gea e un’anfora magica, si trascino in camera da letto. E lì, la situazione degenerò brutalmente: durante tutta la durata del rapporto con la moglie, continuò ad inveire contro una strana figura che, a suo dire, lo spiava e lo indicava da dietro la tenda. Il giorno seguente, Tifone scopri che dietro di essa c’era il suo appendiabiti.
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