Carlo Emilio Gadda: differenze tra le versioni

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== La prima guerra mondiale ==
[[File:Fantozzi e Filini.jpg|thumb|left|260px|Gadda e Vittorini nella giuria del Premio [[Viareggio]] 1953, premio che loro stessi vinsero, sempre nel [[1953]].]]Convinto dall'amico [[Elio Vittorini]], che gli aveva assicurato un mare di [[patonza]], Gadda si iscrisse al [[Politecnico di Milano]]: la miglior scuola di [[origami]] a livello mondiale, e la prima a insegnare l'[[omosessualità]] con metodi non coercitivi. Per pagare la cospicua [[retta]] scolastica la madre tagliò le spese superflue: acqua, luce, parrucchiere e le gambe a Enrico, che almeno la smise di consumare un paio di scarpe ogni anno.
 
Studente fuori dagli schemi, Gadda arrivò a un passo dalla laurea grazie all'elaborazione di un innovativo sistema di calcolo che consisteva nel considerare superati i trentacinque esami che ancora gli mancavano. Osteggiato dalla [[barone universitario|baronia universitaria]], interruppe gli studi e partì volontario per la [[Prima guerra mondiale]]. L'amico Elio Vittorini gli aveva assicurato che sarebbe stata una pura formalità.<br />Entrato negli [[alpini]] col grado di [[La piccola vedetta lombarda|piccola vedetta lombarda]], Gadda fu inviato in avanscoperta da solo a [[Graz]] e ivi catturato dalle forze austriache nonostante il suo formidabile travestimento da [[wurstel]] gigante.<br />Gadda fu internato in un monolocale in compagnia di altri quindicimila italiani, per lo più genovesi. I sorveglianti brutali, gli scarafaggi violenti e la vergognosa mancanza di [[intimità]] durante il [[bidet]] lo spinsero a scrivere il ''Diario di guerra e di prigionia'', una smielata cover de ''[[Le mie prigioni]]'' di [[Silvio Pellico]].<br />Scrisse anche alcune poesie, poi ripubblicate con successo sul [[Corriere della Sera]] nella rubrica ''Animali scomparsi'':
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