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→Battaglia di Platea
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{{Conflitto
|nome del conflitto = Battaglia di Platea
|parte_di =
|immagine = -- immagine centrale --
|didascalia = -- ...dell'immagine --
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|perdite1 = 2 soldati che morirono per la noia
|perdite2 = Un numero molto vicino a quello della popolazione terrestre
|note = Molto probabilmente, se Serse avesse visto [[300 (film)|300]],
}}
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|carattere=courier
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Così Mardonio fu costretto ad attaccare la città, conscio della figura barbina fatta. Le altre [[città]] promisero di accorrere al fianco di Atene, ma gli aiuti impiegarono molto tempo ad arrivare, dal momento che erano tutti a casa a guardare la [[Champions League|Champions]]. Quando alla fine si mossero, portarono un esercito immenso, che gli storici odierni definiscono "grande come una casa". Pausania collocò quindi l'esercito sul monte Citerone, prevedendo che nessuno avrebbe mai attaccato un posto con un nome tanto stupido, ma si sbagliò: Mardonio inviò la cavalleria, che incontrò però una dura resistenza, fortificata dal fatto che i Greci erano incazzati neri per la mancanza di piste da [[sci]]. I Greci si scatafasciarono dunque giù dal monte, ritrovandosi sulla piana di Platea; i due eserciti si ritrovarono così vicini da potersi mandare a cagare a vicenda, mentre i due generali si minaccavano a vicenda:
{{Dialogo2|Pausania|Dai, attacca prima tu!|Mardonio|No, attacca prima tu!}}
Andarono avanti così per 10 giorni, durante i quali i due eserciti non si lanciarono in battaglia, ma si limitarono a prendersi a ceffoni ogni tanto. I Persiani si portarono in vantaggio, andando a rompere le balle ai Greci ogni volta che potevano, di solito per urlare a squarciagola alle spalle degli opliti che costruivano castelli di carte.
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