Eneide: differenze tra le versioni

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Enea si diresse quindi al più vicino [[centro commerciale]] con l'intenzione di arraffare il maggior numero di [[spremiagrumi]], ma una volta lì si accorse che molti altri figli di Troia avevano avuto la sua stessa [[idea]]. Tra la folla vide suo padre Anchise che faceva incetta di [[dentiera|dentiere]], la sua amata moglie Creusa che si accapigliava con un'altra donna per una borsa di Louis Vitton e suo figlio Julo con le braccia piene di giochi per la [[Nintendo Wii]].<br />Incazzato come una [[iena]] perché non era rimasto neppure uno stuzzicadenti da rubare, Enea si mise a urlare: "''Basta perdere tempo! Dobbiamo lasciare la città! In fretta, con me!''"<br />Subito la sposa e il bambino gli si misero al fianco; il vecchio Anchise invece scosse la testa, scaracchiò in terra e disse: "''Andate voi, che siete giovani! Io morirò col mio [[catetere]] e con la mia città!''"<br />[[File:Culo.jpg|left|thumb|300px|Julo.]]"''Ok vecchio, fai come vuoi! Buona fortuna!''" - fecero gli altri tre senza battere ciglio, e lo avrebbero abbandonato là se Anchise non avesse cambiato idea e con un balzo da ginnasta non fosse saltato sulle spalle del figlio.<br />La famiglia si lanciò di corsa nei vicoli più oscuri della città, facendosi largo tra morti, feriti e [[vu cumprà]] particolarmente insistenti; alla fine Enea e i suoi giunsero a una porta che conduceva fuori dalle mura. "''Siamo salvi! Abbiamo seminato quei vu cumprà!''" - disse Enea ai suoi cari, ma non ebbe neppure il tempo di festeggiare il successo con un virile [[rutto]] che la gioia gli morì in gola: Creusa non era lì con loro! Dove si era cacciata quella dannata femmina?<br />Enea fu sul punto di lasciarla al suo [[destino]], poi si ricordò che la sua [[carta di credito]] era in mano a Creusa e in preda alla disperazione tornò in città da solo. Setacciò Troia palmo a palmo, incurante della battaglia che ancora infuriava attorno a lui e dei [[giornalista|giornalisti]] di [[Studio Aperto]] che filmavano la scena e sparavano vaccate. Alla fine scorse sua moglie davanti alla vetrina di una gioielleria.<br />Subito le urlò: "''Eccoti finalmente, brutta troiana! Stai bene? Ma soprattutto, non hai toccato la mia carta di credito, vero?''"<br />Sentendo quella [[voce]] Creusa si girò e con voce flebile rispose: "''No, non ho fatto in tempo. La nera morte mi ha ghermito prima. Quella che vedi è solo la mia [[ombra]], Enea! Non soffrire per me: va e segui la tua strada. Addio, ama il nostro piccolo Julo! Ah già, dimenticavo, ti tradivo col fornaio!''"<br />E in un battere di ciglia la figura di Creusa si dissolse nell'aria. Enea rimase impietrito dal dolore: in un attimo pensò alla sua carta di credito perduta per sempre, comprese perché a casa sua c'era sempre abbondanza di [[pane]] fresco, e infine decise di farsi forza e di tornare al luogo dove aveva lasciato Anchise e Julo.<br />Strada facendo passò davanti al panificio, miracolosamente scampato alla furia achea, e gli appiccò il fuoco.
[[File:Enea1.jpg|right|thumb|300px|La targa posta sulle navi di Enea.]]
Tornato dai suoi cari, Enea notò con stupore che attorno ai due si era formato il classico capannello di [[Alive - Sopravvissuti|sopravvissuti]] inetti che tanto va di moda nei film [[horror]]. Aspettavano tutti lui, affinché li guidasse verso una nuova terra.<br />Enea non si fece intimidire dalla [[responsabilità]], guardò tutti negli occhi così intensamente che la folla lo credette strabico e con determinazione disse: "''Seguitemi, vi condurrò in salvo!''"<br />Dopo un quarto d'ora si erano persi, riuscirono a orientarsi solo grazie a Julo che aveva l'[[orologio]] con la [[bussola]] incorporata.<br />Alla fine si rifugiarono in una foresta, abbatterono gli [[albero|alberi]] e con la legna accesero un allegro [[falò]] attorno al quale cucinarono [[marshmallow]] e si raccontarono storie di fantasmi. A quel punto qualcuno fece notare che non erano lì per fare un campeggio, sicché il gruppo si spostò in un'altra foresta, abbatté nuovamente degli alberi e stavolta fabbricò venti navi.<br />Al momento di salpare Enea e i suoi compagni provarono un [[Diarrea|dolore straziante]], sia perché lasciavano la loro patria sia perché i marshmallow erano scaduti da tre anni.<br />Quei poveri [[profugo|profughi]] non sapevano ancora che le loro gesta sarebbero state cantate per secoli e secoli.<br />Dai [[Pooh]].
 
=== Il viaggio verso L'[[Italia]] ===
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