Souvenir: differenze tra le versioni

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* per i motivi di cui sopra i piccioni non sanno dove posarsi per defecare, quindi sono proprio sopra l'ignaro turista mentre costui sta comprando le cartoline.
 
In definitiva il disgraziato non ha altra possibilità, per provare di essere stato a Pisa agli [[Amico|amici]], che comprare la statuina della [[Torre di Pisa|torre pendente]], al modico prezzo di dieci euro (trenta se il poveraccio è [[Livorno|livornese]]).
 
 
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Il souvenir era molto importante nell'antichità e ogni volta che si andava a visitare un paese straniero ci si premurava di tornare con tutto il meglio che quel paese ospite avesse da [[saccheggio|offrire]]. Gli Assiri erano maestri di questa nobile tradizione e non contenti di {{s|trafugare}} procurarsi i prodotti tipici locali, si portavano dietro anche la [[schiavitù|popolazione straniera]], così da non avere nostalgia degli usi e costumi dei posti visitati una volta tornati.
 
Purtroppo oggi seguire la tradizione dei propri avi comporterebbe anni di galera nonché il servizio di apertura su [[Studio Aperto]], quindi il turista moderno invece di dedicarsi ad attività stimolanti come la caccia di giovani [[Verginità|vergini]] da mettere dentro un sacco o il trasporto di tesori d'arte da rivendere a peso d'oro in patria, è costretto a comprare brutte copie in finto-metallo/finto-vetro/finta-plastica di un monumento locale (che magari non è riuscito a visitare proprio perché ha passato l'ultima giornata rimasta a comprarne la versione ridotta) o ancora peggio, una maglietta di cotone con la scritta del luogo pagando dai venti euro in su, quando il [[tipografo]] del suo quartiere gliela faceva identica a tre.
 
==(in)Utilizzo==
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==La svolta==
Accadde un giorno che un certo artista milanese di nome [[Massimo Tartaglia]], non avendo [[fancazzismo|niente da fare]] come ogni esponente della categoria che si rispetti, si prese a cuore la sorte dei souvenir. Deciso a dimostrare che il loro destino non dovesse per forza essere l'inesorabile mercatino delle pulci, ideò una disciplina sportiva nuova di zecca: il lancio del souvenir. Di fronte alla commissione olimpica, Tartaglia diede una dimostrazione pratica nella sua [[Milano|città]] natale. Sfortunatamente passava di lì il [[Silvio Berlusconi|presidente del consiglio più amato degli ultimi 150 anni]] e una partita di questo promettente [[sport]] in erba venne fraintesa come azione terroristica.
 
Il presente del souvenir è perciò in bilico. Molti esponenti del [[Bonaiuti|governo]] li additano come armi del terrorismo [[Italia dei Valori|rosso]], con la prova che il 90% dei souvenir è costruito in [[Cina]]<ref>Il restante 10 sono versioni contraffatte create a Napoli</ref>, chiedendo che vengano inseriti tra le armi vietate dalla [[Convenzioni di Ginevra|Convenzione di Ginevra]]. A seguito delle nuove norme di sicurezza sugli aeroporti, in [[Italia]] oggi è vietato portare con sé souvenir contundenti. Quindi ora fra le tante disgrazie che il souvenir causa all'incauto viaggiatore, si aggiunge la possibilità di essere fermato dalla polizia, perdere l'aereo ed essere sottoposto per un giorno intero ad intense [[Sonda anale|perquisizioni]].
 
==Souvenir noiosi==
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===Statuine===
La categoria [[Emanuele Filiberto|principe]] dei fastidiosi ricordini, se non altro perché una delle più economiche. Si tratta di fedelissime riproduzioni (per farvi un paragone: hanno un livello di realismo medio o pari a quello di un quadro di [[Vasilij Vasil'evič Kandinskij|Kandiskij]]) di un monumento celebre. Costruiti in materiali affidabili che spaziano dalla plastica tossica, al vetro scheggiato fino al metallo, rigorosamente piombo, rinomato per le sue qualità inquinanti e velenose.[[File:Maglietta_I_love_papi.jpg|thumb|250px|La risposta di Arcore alla maglietta "I Love New York".]]
 
===Abbigliamento===
Prendere vestiti dagli scarti di magazzino e rivenderli a un prezzo centuplicato? Impossibile, direte voi. E invece no! E cosa ancora più incredibile, non avrete bisogno di usare le [[forbici dalla punta arrotondata]]. Ciò che vi serve è semplicemente appiccicarvi sopra il simbolo della vostra città/paesino/baraccopoli, di solito una pantenganapantegana alzata su due zampe o una quaglia dai colori psichedelici e aspettare che il {{s|tonto}} il gradito ospite compri la vostra roba. Se siete pigri, è sufficiente il nome del luogo, qualche disperato (con le [[bimbominkia]] provate con la scritta in glitterato: risultato garantito!) lo troverete sempre.
 
===Cartoline===
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* '''Amsterdam:''' ehhh, qui ogni consiglio è inutile, so già [[erba|cosa]] ti vuoi portare. Attento alla [[polizia]], però!
* '''New York:''' se passate nel ridente quartiere del Bronx, avrete molte possibilità di ricevere una [[agguato|calda accoglienza]] di una decina di pallottole sparate proprio contro di voi! E come "Siamo fatti così" insegna, tutto quel ferro dentro l'organismo non può fare che bene alla circolazione sanguigna;
* '''Praga:''' ansioso di bullarti con gli amici per quella [[figa|stangona bionda]] conosciuta in un localino e che ti sei portato a letto mostrando loro il video della tua grande performance di ben due minuti? Gesto ammirevole, ma fatica sprecata, perché sarete sicuramente incappati in quei locali che invece di farvi pagare la [[strappona]], guadagnano diffondendo i rapporti delle ragazze coi clienti come [[Youporn|video porno amatoriali]]. E mentre voi con la faccia da ebete state tornando in Italia accarezzando la videocamera come il cattivo di [[Bondi|Bond]] faceva con il suo gatto bianco, i vostri amici stanno già guardando le vostre imprese. E non solo loro, ma anche la tua famiglia, il [[prete]] della tua parrocchia, la tua [[fidanzata|ragazza]] e ''dulcis in fundo'' il [[padre della tua ragazza|padre di lei]] pronto ad accoglierti a casa armato di lanciarazzi.
 
==Voci correlate==
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