Sherlock Holmes: differenze tra le versioni

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===Il segno dei quattro===
Una notte viene scoperto il cadavere di una sorta di santone [[indiano]], il signor Sholto (a causa dei frequenti attacchi di dissenteria), ucciso tramite una freccia avvelenata infilata nell'[[orecchio]]. Holmes, osservando che tutte le porte sono chiuse, deduce che l'assassino non può essere entrato in casa e che quindi non c'è stato alcun omicidio. Fattagli notare nuovamente la presenza di un morto, Holmes assume un segugio per scovare le tracce dei malfattori, ma finisce nei pressi di un barile di una sostanza chimica cancerogena e puzzolente. Abbandonata l'idea del [[cane]], Holmes utilizza dei propri sicari ([[bambini]] poveri e malnutriti da lui sfruttati) per trovare i nomi degli assassini: essi sono un vecchio scuro e zoppo (che si è arrampicato sul tetto dell'edificio con l'agilità di una moffetta), un [[marinaio]] ben piantato e un indigeno alto un metro e venti cattivo come la [[peste bubbonica]] e armato fino ai denti con frecce avvelenate. Il caso si conclude con un inseguimento con barche a vapore nel [[Tamigi]] (a circa 2 nodi all'ora, visto che siamo nel 1884), nel corso del quale la lancia degli assassini si sfracella contro la riva, per pura casualità. La refurtiva si scoprirà essere sepolta sotto la [[merda|melma]] del fiume inglese, con gran disappunto del detective, che per la rabbia si farà una doppia dose.
 
==Il mastino dei Baskervilles==
Il romanzo appare emblematico già dal titolo per il nome inconsueto (leggasi: indecifrabile) dei protagonisti, e cioé i Baskervilles. L'ultimo componente di questa rinomata (?) e nobile (?!?) famiglia ha ereditato una stupenda magione con vista sulla circostante [[brughiera]], ameno luogo dove si possono osservare licheni, arbusti secchi e [[Nessuno|nessun]] animale, perennemente nuvoloso e con pioggia diuturna. Il problema è che tutti i suoi avi sono stati dilaniati e uccisi da un mastino gigante mannaro che dimora nella brughiera stessa. La magione si rivela altrettanto stupefacente, vecchia di undici secoli e con uno strato di polvere così alto da farla sembrare inizialmente un deposito per materiali edili. A complicare la situazione, si aggiungono i domestici:
*un maggiordono alto e dinoccolato, con una lunga barba e un carattere decisamente tutto d'un pezzo. Alterna infatti scatti d'ira con uno strisciante servilismo verso il padrone. Come se non bastasse, la sua occupazione preferita è quella di alzarsi in segreto alle due di notte per guardare fuori dalla finestra con una candela.
*La moglie del maggiordomo, che piange a squarciagola nel cuore della notte senza un motivo apparente, suscitando i sospetti di Watson che, da bravo medico, solo dopo due giorni si decide a scoprire perché ella è così triste.
Watson viene mandato da Holmes in avanscoperta dal Bisker...Whiskey...Baskervilles: in questo modo Holmes dimostra quanto interesse comporti in lui la sua professione.
Watson, da bravo assistente fedele, non scopre assolutamente nulla, se non che il maggiordomo, durante le sue scampagnate notturne, faceva semplicemente segnali luminosi con la candela al fratello della moglie, un pazzo assassino evaso e nascostosi nella brughiera, il quale verrà ovviamente perdonato dal medico e dal padrone di casa. Inoltre Watson scopre una misteriosa entità che si cela, come l'assassino, nella ridente brughiera. Durante un'ulteriore scampagnata in quel luogo ameno e gaio, Watson trova delle abitazioni risalenti al neolitico (tipiche case scozzesi in materiale scadente): entratovi, scopre che uno degli abitanti di esse, nonché la misteriosa figura nella brughiera, è nientepopodimeno che Holmes stesso, teletrasportatosi da Londra alla Scozia per osservare gli avvenimenti. Il lettore si domanderà perché Watson non colpisca violentemente in faccia Holmes con un pugno, avendolo fatto andare fino a lì per poi prenderlo per il culo andandoci anche lui.
Holmes si presenta senza bagagli al seguito dal Baskervilles, da perfetto scroccone: ma nel giro di poche ore, scopre che il mastino non è un'entità soprannaturale come [[Mike Bongiorno]] o [[Luca Giurato]], bensì è un vero mastino il cui proprietario è un entomologo<rif>Uno studioso di insetti, ignorante!</rif> vicino di casa del Baskervilles. DOpo un emozionante appostamento notturno, completo di effetti speciali come la nebbia, compare il mastino fosforescente, che viene messo al tappeto da Holmes con qualche colpo di rivoltella. L'entomologo viene arrestato e la fiaba finisce così, col botto.
 
==Precursori==
Utente anonimo