→Trama
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{{Trama}}
[[File:Idi_di_Marzo_a_cuscinate.jpg|right|thumb|300px|Evidentemente, le allucinazioni avevano portato i commensali a scambiare Cesare per un [[Testimone di Geova]].]]
La storia comincia con un pessimo [[pigiama party]] di [[
Nel frattempo [[
{{quote|Li mortacci tua, portasfiga!}}
[[File:Coniglio tenerino.jpg|left|thumb|300px|Immagine ritraente
Tuttavia riesce a liberarsi dalle guardie e ne ammazza due per sfogare l'incazzatura, ma il [[sfiga|potere speciale]] del figlio torna a funzionare e viene uccisa da Decio, che in quel momento doveva essere allo stadio a guardarsi il [[derby]]. Ora si comprende il detto ''Meglio un morto dentro casa che
nel frattempo la folla esprimeva il suo stato d'animo:<br />
{{quote|''NOOOO!!! MO' CHE CE LO POTEVAMO TOGLIE DAI COJONI STO' BBURINO PORTASFIGA''}}
Arrivati in un luogo fino ad allora sconosciuto, mistificato, temuto ed evitato come la peste, [[Viterbo]], la {{s|mignotta}} donna spiega che la vita del padre dipende da un torneo e che il vincitore sarebbe stato il boia di Vipsanio, e che in caso di partecipazione avrebbe dovuto pagare l'[[assicurazione]], {{citnec|a quei tempi}} esageratamente esosa. Dopo essere andato a trovare il padre a [[Regina Coeli]] ed aver scoperto la sua innocenza e che il suo [[criceto]] non era scappato ma che era morto di [[cirrosi epatica]], Agrippa decide di diventare [[gladiatore]] e salvare il padre. Allenato dal fratello [[Sesto Pompeo|Sesto]], detto il [[pappone]], supera tutte le prove, da una corsa sulle bighe al [[Circo Massimo]], a quella del [[Colosseo]], dove per arrotondare a fine spettacolo si finge centurione e fa le foto con i [[turismo|turisti]].
Intanto {{Colore|#FF00FF|
{{finetrama}}
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