Sette anni in Tibet: differenze tra le versioni

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{{Film
|sfondo-titolo=#D88500
|immagine=[[File:Sette anime - Sette anni in Tibet.jpg|280px]]
|didascalia=«La locandina del film che dimostra la confusione cinematografica presente nello stesso»
|paese=[[Tibet]] e [[Argentina]]
|regista=[[Jean-Jacques Annaud]]
|casaproduttricecasa produzione=Free Tibet Production™
|sceneggiaturasceneggiatore=Il Tibet invaso dai Cinesi.
|anno uscita=[[1939]]
|genere={{S|<del>Harrer}}</del> [[Horror]]
|tipo colore=Sì, mi sembra di sì.
|attori=Sono tanti, ricordiamo:
|suono=Ah, su questo sono sicuro.
|attori=Sono tanti, ricordiamo:
*[[Brad Pitt]] - Heinrich Harrer;
*[[Dalai Lama|Dalai Lama Jr.]] - Il vero e unico Dalai Lama;
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=== La residenza forzata dentro al recinto, come allo zoo ===
 
I malcapitati scalatori vengono portati in un campo {{S|<del>profughi}}</del> di prigionia<ref>Simpatico l'autore: dei tedeschi in un campo di prigionia!</ref>. E da questo momento in poi non fanno altro che escogitare dei piani di fuga, più o meno validi. Harrer tenta di fuggire in solitaria, ritenendo la cosa più semplice ma finendo ogni volta per essere catturato tra gli sberleffi e sbattuto in cella di rigore, sempre e comunque con la [[barba]] tagliata a puntino.<br />
E ogni volta che, sempre più confuso, si ripresenta dai suoi compagni che giustamente lo [[Sodomia|prendono per il culo]], la frase di rito è la medesima:
 
{{Quote|[[Ritorno al futuro|Lo so, mi hai rimandato indietro nel futuro, ma sono tornato... sono tornato dal futuro]].}}
 
Un giorno di pioggia {{S|<del>Andrea e Giuliano}}</del>, in sala mensa, accuratamente disinfettata dalla [[donna delle pulizie]], Harrer riceve una lettera della moglie con allegati i documenti per il divorzio e una sua foto assieme a Horst in pose compromettenti. Il nostro protagonista, sentendosi tradito dall'[[amico]] al quale teneva particolarmente, scoppia in lacrime e si dirige verso il filo spinato, deciso a mettere fine alla sua inutile e poco onorata esistenza. Purtroppo<ref>Per noi...</ref> non ce la fa. Sfigato fino all'ultimo... <br />Finalmente, [[anni]] dopo, la fuga viene portata a termine e non certo per merito suo che come si è visto non è il migliore per certe scelte. I tedeschi riescono ad eludere la sorveglianza dei soldati inglesi con un sapiente travestimento da schiavi cinegri. Harrer, come al solito strabordante di ego, abbandona il gruppo che gli ha permesso di svignarsela, credendosi figo come [[Bear Grylls]] nella [[foresta amazzonica]], ma non ha fatto i conti con una scatoletta di tonno avariata che gli fa vomitare l'[[anima]] fino all'arrivo di un suo vecchio compagno che, misericordioso, gli offre una magnesia [[San Pellegrino]].
 
=== Alla volta del Tibet ===
[[File:GruppoYes, dithey gallineare Free Range^ Claverley, Shropshire - geograph.org.uk - 422986.jpg|thumb|leftminiatura|280pxsinistra|Monaci tibetani in riunione.]]
 
I due compagni decidono di percorrere la stessa strada alla volta del Tibet<ref>Se fossero andati in Bolivia si sarebbe chiamato ''Sette anni in Bolivia''.</ref> dove vengono accolti in malo modo e vengono rispediti in [[India]]. Ricevono in dono da alcuni monaci una sciarpa bianca, probabilmente con la scritta [[Telethon]] sopra, un po' come succede con i clandestini che salpano sulle coste italiane. Solo che a loro viene dato in dono solo {{Citnec|un buon motivo per andarsene}}. Harrer continua a pensare alla situazione che si è lasciato alle spalle, nella sua casa in Austria, a quella cara persona che ha deciso di separarsi per sempre da lui, gettandolo in un turbine di sconforto e [[gelosia]]: il suo migliore amico Horst che ha sposato la sua ex moglie. È sconfortato anche per il figlio, ma solo un po'.<br /> Scena dopo scena, mese dopo mese, lo ritroviamo sempre più barbone e sempre più deciso a rientrare a [[Lhasa]]. Grazie al bugiardino di un kit per il pronto soccorso e assieme all'amico Peter, riesce a raggirare una guardia di un mercato delle pulci e a varcare i confini della '''Città Proibita''', la città sacra dei tibetani. Sul portone d'ingresso è scritto in bella vista per tutti i residenti "''[[Fight Club|Prima regola della Città Proibita: non si parla della Città Proibita...]]''".<br />
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[[File:Pubblicità Novi.jpg|thumb|left|180px|Harrer e Rolf si guadagnano da vivere facendo pubblicità.]]
 
Harrer torna in Austria, {{S|<del>la sua amata Austria}}</del>, e va {{Citnec|a casa sua}} per incontrare il figlio Rolf che non ha mai conosciuto e a cui fortunatamente non ha dato un nome così idiota. Il bambino però non vuole saperne di lui, proprio a causa del nome da [[sfigato]] che si porta dietro da anni. Il padre, come risarcimento per tutto il tempo che fu latitante, gli lascia nella sua stanza il carillon che il Dalai Lama gli ha regalato (perché si è comprato una sveglietta che fornisce oltre all'ora anche temperatura, giorni alla fine del mondo, umidità dell'[[Oceano Pacifico]] meridionale e risultato in tempo reale del [[Milan]], il tutto corredato da tanti led colorati e da musichette di dubbio gusto).<br />
Anni dopo il piccolo Rolf raggiunge una vetta assieme al padre, mangiando assieme a lui una barretta di cioccolato [[Novi]]. I due si sono ricongiunti grazie al carillon del Lama.<br />
Quest'ultimo nel [[1959]] decide di trasferirsi in India dove trova fama e celebrità, che gli permette di ottenere nel [[1989]] il [[Premio Nobel]] per la [[pace]], dopo aver messo fine ad una rissa di quartiere in un sobborgo di [[Nuova Delhi]]. <br />Heinrich e il Dalai Lama sono tutt'ora amici, spesso si scambiano email e giocano assieme a [[poker]] online.
 
Heinrich Harrer rimase fedele al regime nazista nonostante il repentino cambio di camicia nera a quella rossa da fare invidia a qualsiasi democristiano italiano del 1945.
 
Dichiarò di essere passato dalla parte 'dei buoni' quando non vide più le svastiche appese ogni 40 centimetri per le strade della sua amata Austria. Ciononostante, ebbe molto a cuore la tradizione nazional-socialista al punto di tramandarla al piccolo Rolf, che oggi è parlamentare europeo per conto proprio del Partito Neonazista tedesco.
 
L'invasione cinese, avanzando giorno dopo giorno, ha permesso al Tibet di {{Citnec|conoscere la civiltà e il progresso che solo un popolo evoluto come la Cina poteva fornirgli}}.
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==Note==
 
{{Legginote}}
{{Note|2}}
 
{{Wos
|categoria = articoli
|dataelezione = 7 gennaio 2013
|votifavorevoli = 7
|votitotali = 8
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{{Portali|Cinema}}
{{Latrina|giorno=06|mese=01|anno uscita=2013|votifavorevoli=7|votitotali=8|argomento=cinema}}
 
[[Categoria:Film]]
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