Scapigliatura: differenze tra le versioni

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Dicesi '''Scapigliatura''' l'atto e l'effetto di inventarsi dal [[nulla]] una corrente artistico-letteraria senza possedere il minimo talento artistico.<br />Per estensione possono definirsi ''scapiglaiti'' tutti coloro che, essendo degli [[sfigati]] cronici rifiutati persino dal Circolo della canasta, si inventano un genere che naturalmente conosceranno solo [[loro]] e i loro [[amico immaginario|amichetti immaginari]] per darsi un tono da ''[[Sindrome dell'antagonista triste|stronzo maledetto ma in fondo buono e vittima di questo mondo crudele e inappetente]]'' e cuccare [[gnocca]]. Logicamente facendo leva sulla [[disperazione]] di alcune [[donne]] rassegnate a trarre il meglio dal detto
Per estensione possono definirsi ''scapigliati'' tutti coloro che, essendo degli [[sfigati]] cronici rifiutati persino dal Circolo della canasta, si inventano un genere che naturalmente conosceranno solo [[loro]] e i loro [[amico immaginario|amichetti immaginari]] per darsi un tono da ''[[Sindrome dell'antagonista triste|stronzo maledetto ma in fondo buono e vittima di questo mondo crudele e inappetente]]'' e cuccare [[gnocca]]. Logicamente facendo leva sulla [[disperazione]] di alcune [[donne]] rassegnate a trarre il meglio dal detto
{{quote|In tempo di guerra ogni buco è trincea|}}
 
 
Il riferimento continuo e morboso a temi gioviali quali [[morte]], [[malattia]], degrado sociale e [[orticaria]], accompagnato dall'abuso di sostanze psicotrope e da una buona dose di "fottosega", ha permesso alla Scapigliatura di guadagnarsi un posto nei programmi ministeriali di italiano e nel [[cuore]] degli adolescenti in piena [[Megalomania|mania di onnipotenza]].<br />Ed è questa l'unica ragione per cui codesto articolo esiste.<br />Per il resto dell'[[universo]], invece, l'esperienza della scapigliatura è quella che si prova difronte allo [[specchio]] la mattina.
Ed è questa l'unica ragione per cui codesto articolo esiste.
Per il resto dell'[[universo]], invece, l'esperienza della scapigliatura è quella che si prova difronte allo [[specchio]] la mattina.
 
 
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[[File:Ritratto di Pauline Bleu.png|thumb|right|250px|''Fosca'', ideale estetico degli Scapigliati.]]
 
Come tutte le mode truzze, la Scapigliatura nacque a via Montenapoleone a [[Milano]] e contagiò ben presto le province di [[Brescia]] e [[Monza|Monza e Brianza]].
Come tutte le mode truzze, la Scapigliatura nacque a via Montenapoleone a [[Milano]] e contagiò ben presto le province di [[Brescia]] e [[Monza|Monza e Brianza]].<br />Il termine, liberamente tradotto dal francese "bohème", vita da [[zingaro]], col [[Google translator]], si impose a partire dagli anni '50 dell'[[1800|Ottocento]], iniziando la sua folle corsa nei campi nomadi di tutta la [[Padania|pianura padana]].<br />{{citnec|Lo spirito di ribellione nei confronti della cultura tradizionale e del buonsenso borghese}} che animava gli Scapigliati allora come oggi anima le matricole universtarie e i liceali, portò ben presto questi campioni di originalità a uscire di casa senza tornare all'ora stabilita per il [[coprifuoco]].<br />Uno dei primi obiettivi delle loro battaglie, dopo il riuscire a sembrare il più possibile brutti e spettinati, fu riuscire a farsi prendere sul serio da [[qualcuno]]. A questo scopo si scagliarono contro l'intero universo prestabilito, finendo per essere accusati di [[vilipendio alla nazione]], disubbidienza coatta alla [[mamma]] e pessimo gusto in fatto di [[donne]]. <br />Il modo originale di guardare alla realtà, stabilendo nessi forzati tra [[cervello]] e organi sessuali, li indusse a trovare degni di interesse temi ignorati da [[chiunque]]; ne sono esempi l'isteria, la gotta e la [[vita]] dopo la [[morte]]. <br />Di qui il fascino che il tema della [[malattia]] esercitò sulla loro poetica, spesso riflettendosi giustamente sulla loro vita che, come quella dei bohémiens [[Francia|francesi]], fu fortunatamente breve. <br />La Scapigliatura ebbe il merito indiscusso di far emergere in [[Italia]] il [[conflitto di interessi|conflitto di interesse]] tra artista e società, facendo precipitare la stima per la [[letteratura italiana]] a minimi storici comparabili solo con la situazione attuale.
Il termine, liberamente tradotto dal francese "bohème", vita da [[zingaro]], col [[Google translator]], si impose a partire dagli anni '50 dell'[[1800|Ottocento]], iniziando la sua folle corsa nei campi nomadi di tutta la [[Padania|pianura padana]].
La reazione indispettita degli scapigliati ebbe però la conseguenza di far nascere il mito della vita dissoluta e maledetta anche in Italia, dando di che vivere per sempre agli osti milanesi, ai medici del Sert e ai laureati in [[Lettere]].<br />Negli scapigliati si venne infatti a creare una personalità borderline, perennemente sospesa tra un "Vorrei", un "ma non posso" e un "allora improvviso".<br />L'attenzione per ciò che era patologico e deforme e la mania di sezionare le [[rane]] però favorirono indirettamente l'invenzione del [[Piccolo Chirurgo]] e della torcia tascabile. Per di più, grazie al gusto dell'orrido, anche le [[Cozza|donne meno avvenenti]] poterono iniziare a sperare di poter pensare al [[69]] non solo più come al numero di giorni che gli restava da vivere.
{{citnec|Lo spirito di ribellione nei confronti della cultura tradizionale e del buonsenso borghese}} che animava gli Scapigliati allora come oggi anima le matricole universtarie e i liceali, portò ben presto questi campioni di originalità a uscire di casa senza tornare all'ora stabilita per il [[coprifuoco]].
Uno dei primi obiettivi delle loro battaglie, dopo il riuscire a sembrare il più possibile brutti e spettinati, fu riuscire a farsi prendere sul serio da [[qualcuno]]. A questo scopo si scagliarono contro l'intero universo prestabilito, finendo per essere accusati di [[vilipendio alla nazione]], disubbidienza coatta alla [[mamma]] e pessimo gusto in fatto di [[donne]].
Il modo originale di guardare alla realtà, stabilendo nessi forzati tra [[cervello]] e organi sessuali, li indusse a trovare degni di interesse temi ignorati da [[chiunque]]; ne sono esempi l'isteria, la gotta e la [[vita]] dopo la [[morte]].
Di qui il fascino che il tema della [[malattia]] esercitò sulla loro poetica, spesso riflettendosi giustamente sulla loro vita che, come quella dei bohémiens [[Francia|francesi]], fu fortunatamente breve.
La Scapigliatura ebbe il merito indiscusso di far emergere in [[Italia]] il [[conflitto di interessi|conflitto di interesse]] tra artista e società, facendo precipitare la stima per la [[letteratura italiana]] a minimi storici comparabili solo con la situazione attuale.
La reazione indispettita degli scapigliati ebbe però la conseguenza di far nascere il mito della vita dissoluta e maledetta anche in Italia, dando di che vivere per sempre agli osti milanesi, ai medici del Sert e ai laureati in [[Lettere]].
Negli scapigliati si venne infatti a creare una personalità borderline, perennemente sospesa tra un "Vorrei", un "ma non posso" e un "allora improvviso".
La reazione indispettita degli scapigliati ebbe però la conseguenza di far nascere il mito della vita dissoluta e maledetta anche in Italia, dando di che vivere per sempre agli osti milanesi, ai medici del Sert e ai laureati in [[Lettere]].<br />Negli scapigliati si venne infatti a creare una personalità borderline, perennemente sospesa tra un "Vorrei", un "ma non posso" e un "allora improvviso".<br />L'attenzione per ciò che era patologico e deforme e la mania di sezionare le [[rane]] però favorirono indirettamente l'invenzione del [[Piccolo Chirurgo]] e della torcia tascabile. Per di più, grazie al gusto dell'orrido, anche le [[Cozza|donne meno avvenenti]] poterono iniziare a sperare di poter pensare al [[69]] non solo più come al numero di giorni che gli restava da vivere.
 
== L'epica lotta degli scapigliati contro [[Manzoni]] ==
 
Una delle vittime della [[Sarcasmo|sagacia rivoluzionaria]] degli scapigliati fu proprio lui: Alessandro Manzoni.<br />Accusato di essere l'undecima piaga d'[[Egitto]], nonché il colpevole della [[calvizie]] incipiente di tutti gli scrittori del secolo, Manzoni viene a rappresentare per gli scapigliati tutto ciò che c'è di peggio al mondo: l'autorevolezza.<br /> Con la sua ossessione per i testi dotati di senso logico e per la creazione di una [[Italiano|lingua nazionale]], egli simboleggia l'autorità paterna che col placido
Accusato di essere l'undecima piaga d'[[Egitto]], nonché il colpevole della [[calvizie]] incipiente di tutti gli scrittori del secolo, Manzoni viene a rappresentare per gli scapigliati tutto ciò che c'è di peggio al mondo: l'autorevolezza.
Con la sua ossessione per i testi dotati di senso logico e per la creazione di una [[Italiano|lingua nazionale]], egli simboleggia l'autorità paterna che col placido
[[File:Ritratto di Alessandro Manzoni.png|thumb|right|300px|''E chi sarebbero questi mona?'']]
 
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{{quote|Ma vai a lavorare, debosciato di un mangiapane a tradimento! E tagliati i capelli!|}}
 
irride l'ideale scapigliato di [[fancazzismo]] elevato all' ennesima potenza.
irride l'ideale scapigliato di [[fancazzismo]] elevato all' ennesima potenza.<br /> Gli ideali liberali di dignità e indipendenza nazionale, l'attivismo morale, l'operosità etica e pratica del Manzoni causano a questi [[Poeti maledetti|bohemiéns]] di Quarto Oggiaro, pirotecniche crisi di pianto.<br />Logicamente il rifiuto di superare l'estro adolescenziale viene motivato col classico:
Logicamente il rifiuto di superare l'estro adolescenziale viene motivato col classico:
 
{{quote|Tu non mi capisci! Ti odio!|}}
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{{quote|Mimma,tvtttbI&M3msctilovvodibene}}
 
L'unico vero problema è che i [[Muro|muri]] delle stazioni vengono regolarmente ripuliti e che, di conseguenza, ci risulta difficile rintracciare brani scampati alla furia conservatrice e [[Bigotto|bigotta]] degli inservienti delle Ferrovie italiane.<br />Da quel poco che resta, emerge un marcato uso del [[dialetto]], spacciato per "ricerca del vero". <br />In un numero minore di casi il linguaggio artificiosamente arcaico sta a rappresentare il classico {{citnec|stavamo meglio quando stavamo peggio}}.
Da quel poco che resta, emerge un marcato uso del [[dialetto]], spacciato per "ricerca del vero".
In un numero minore di casi il linguaggio artificiosamente arcaico sta a rappresentare il classico {{citnec|stavamo meglio quando stavamo peggio}}.
 
== Iginio Ugo Tarchetti ==
[[File:Iginio_Ugo_Tarchetti_con_cresta_nei_capelli.jpg|thumb|right|180px]]
Igin('''i''')o Pietro Teodoro, e tanto per gradire "Ugo", Tarchetti (San Salvatore Monferrato,[[1839]]- [[Milano|Piccionville]], [[1869]]) fu il principale esponente della Scapigliatura milanese nonché [[Mister Universo]].
Igin('''i''')o Pietro Teodoro, e tanto per gradire "Ugo", Tarchetti (San Salvatore Monferrato,[[1839]]- [[Milano|Piccionville]], [[1869]]) fu il principale esponente della Scapigliatura milanese nonché [[Mister Universo]].<br />Tentò di scrivere la qualunque cosa: dalle poesie alle ricette mediche, dagli articoli per il [[giornalino scolastico]] a quelli su [[Wikipedia]], passando per il racconto, il [[romanzo]] e il proprio necrologio.<br />Fu un assertore talmente convinto del [[Pace|pacifismo]] che volle arruolarsi per potersi lamentare con gli [[Amico di penna|amici di penna]] della propria infelicità.<br />A questo scopo, e in versione profondamente [[Antimilitarismo|antimilitarista]], scrisse ''Una nobile follia'', romanzo che venne [[Rogo dei libri|pubblicamente arso]] dai suoi superiori non perché antimilitarista ma perché causa diretta di attacchi di [[Gay|omosessualismo]] tra [[Militare|commilitoni]]. <br />L’altro suo romanzo, ''Fosca'', lasciato incompiuto e terminato da Salvatore Farina, fu il suo capolavoro; ed è persino ispirato a fatti realmente accaduti, pensate! <br /> In buona sostanza Tarchetti incrociò per caso una donna butta, [[Anziano|vecchia]], malata di [[epilessia]] e in punto di morte. <br />Tanto bastò perché egli si innamorasse perdutamente di questo coacervo di sventure e riuscisse persino a farne il soggetto di un testo.<br />Lo sforzo però lo stanco così tanto che di lì a poco morì niente meno che di tisi, riuscendo finalmente a diventare un poeta maledetto a tutti gli effetti.
Tentò di scrivere la qualunque cosa: dalle poesie alle ricette mediche, dagli articoli per il [[giornalino scolastico]] a quelli su [[Wikipedia]], passando per il racconto, il [[romanzo]] e il proprio necrologio.
Fu un assertore talmente convinto del [[Pace|pacifismo]] che volle arruolarsi per potersi lamentare con gli [[Amico di penna|amici di penna]] della propria infelicità.
A questo scopo, e in versione profondamente [[Antimilitarismo|antimilitarista]], scrisse ''Una nobile follia'', romanzo che venne [[Rogo dei libri|pubblicamente arso]] dai suoi superiori non perché antimilitarista ma perché causa diretta di attacchi di [[Gay|omosessualismo]] tra [[Militare|commilitoni]].
 
L’altro suo romanzo, ''Fosca'', lasciato incompiuto e terminato da Salvatore Farina, fu il suo capolavoro; ed è persino ispirato a fatti realmente accaduti, pensate!
 
In buona sostanza Tarchetti incrociò per caso una donna butta, [[Anziano|vecchia]], malata di [[epilessia]] e in punto di morte.
Tanto bastò perché egli si innamorasse perdutamente di questo coacervo di sventure e riuscisse persino a farne il soggetto di un testo.
Lo sforzo però lo stanco così tanto che di lì a poco morì niente meno che di tisi, riuscendo finalmente a diventare un poeta maledetto a tutti gli effetti.
 
== Voci correlate ==