Sandro Piccinini: differenze tra le versioni

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==Origini==
==Origini==
Sandro Piccinini nasce nella [[Svervegia]], nel [[5002]], figlio di [[Carmen Di Pietro]] e di [[Antonio Zequila]]; da lei apprende l'arte di urlare a sproposito, come spesso si può notare nelle sue telecronache. Iniziato al [[sesso]], Piccinini si mostra un essere alquanto indisposto a questa disciplina, prediligendo invece il lancio del giavellotto nel [[culo]] e mostrando tendenze omosessuali, che di lì a poco lo porteranno a fondare l'[[Arcigay]]. La sua fase di sviluppo è turbata anche dallàerrata scelta di religione che, dopo l'incontro con [[Silvio Berlusconi]], lo induce ad abbandonare il processo di iniziazione al [[Chucknorrismo]] ed a venerare come dèi i membri della [[Setta Blasfema Milanese|Milan]]. Da qui si può dedurre come Piccinini sia stato costretto all'esilio dalla Svervegia. A corrergli incontro fu il già citato Berlusconi, che gli diede un monolocale adiacente alla [[sua proprietà|Milano]]. Per ripagare il proprio protettore, Piccinini si mise a fare l'urlatore, cosa che gli riusciva benissimo, dopodiché divenne responsabile del tempio delle divinità da lui ammirate. Introdusse, nel culto di rito, la cerimonia dell'urlo, che consiste nell'infilarsi nel culo un giavellotto, immaginando che sia un pene di un membro della setta, di cui urla il nome per esprimere il piacere sessuale provato.
Sandro Piccinini nasce nella [[Svervegia]], nel [[5002]], figlio di [[Carmen Di Pietro]] e di [[Antonio Zequila]]; da lei apprende l'arte di urlare a sproposito, come spesso si può notare nelle sue telecronache. Iniziato al [[sesso]], Piccinini si mostra un essere alquanto indisposto a questa disciplina, prediligendo invece il lancio del giavellotto nel [[culo]] e mostrando tendenze omosessuali, che di lì a poco lo porteranno a fondare l'[[Arcigay]]. La sua fase di sviluppo è turbata anche dallàerrata scelta di religione che, dopo l'incontro con [[Silvio Berlusconi]], lo induce ad abbandonare il processo di iniziazione al [[Chucknorrismo]] ed a venerare come dèi i membri della [[Milan|Setta Blasfema Milanese]]. Da qui si può dedurre come Piccinini sia stato costretto all'esilio dalla Svervegia. A corrergli incontro fu il già citato Berlusconi, che gli diede un monolocale adiacente alla [[Milano|sua proprietà]]. Per ripagare il proprio protettore, Piccinini si mise a fare l'urlatore, cosa che gli riusciva benissimo, dopodiché divenne responsabile del tempio delle divinità da lui ammirate. Introdusse, nel culto di rito, la cerimonia dell'urlo, che consiste nell'infilarsi nel culo un giavellotto, immaginando che sia un pene di un membro della setta, di cui urla il nome per esprimere il piacere sessuale provato.
Questo rito lo si ritrova in tutte le telecronache delle partite, specialmente quelle della sua setta.
Questo rito lo si ritrova in tutte le telecronache delle partite, specialmente quelle della sua setta.


==Caratteristiche==
==Caratteristiche==