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[[File:Vecchia cartina della Sicilia.jpg|right|thumb|280px|Il regno di Sicilia nel [[1150]], prima della scoperta di [[Palermo]].]]
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Il '''Regno di Sicilia''' è stato uno tra i più antichi regni abusivi che comprendevano l'Italia preunitaria.<br />
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== Origini ==
Nel [[1130]] moriva [[Papa Onorio II]], meglio noto col nome di Lamberto Scannabecchi. Vorremmo averglielo affibbiato noi un nomignolo del genere, ma purtroppo si chiamava davvero così. La sua morte lasciò la Chiesa in tumulto in quanto bisognava ora nominarne il successore:
== Il Regno Normanno ==
[[File:Palermo-palazzo-dei-normanni-in-graphic-3D.jpg|250px|thumb|right|
Anzitutto definiamo i Normanni. [[Essere|Esseri]] a metà strada tra un [[vichingo]] e un [[caterpillar]]; alti, biondi, occhi azzurri. Roba che se l'avesse descritta [[Flaubert]], la brava e castissima [[Lady Chatterley]] non ci sarebbe stata un
Quindi definiamo la Sicilia di quel tempo: un'isola di notevoli dimensioni, occupata dai Mussulmani provenienti dal [[Maghreb]], da [[Bizantini]], Ebrei e qui e là un po' di [[Siciliano|Siciliani]]. Ma pochi, davvero. Tale Regno veniva a nascere dunque come un frappé di culture, un amalgama di civiltà, un omogeneizzato di costumi, servito freddo e variegato all'amarena. I terreni erano quasi tutti coltivati, giardini rigogliosi ovunque e ogni tanto anche qualche [[centrale eolica]], ma poche ché se no guastavano il paesaggio
Con la morte dell'ultimo re Normanno, [[Guglielmo II]], nasce il dilemma: e mo', chi mettiamo al governo?
▲Con la morte dell'ultimo re Normanno, [[Guglielmo II]], nasce il dilemma: e mo', chi mettiamo al governo? Si presentò il solito nanetto giullare, ma venne scacciato subito, in quanto la zia di Guglielmo aveva un figlio, [[Federico II di Svevia|Federico]], Costantino all'anagrafe, che avrebbe ottenuto, oltre al Regno, un bel paio di ducati, qualche principato sparso in giro per l'Europa, altri regni e - già che c'era - anche l'[[Sacro Romano Impero|Impero]], tanto per gradire. Ma questa è un'altra storia.
== Il Regno Svevo ==
Alla fine del loro tempo i Normanni si dimenticarono di [[figli]]are. Potrebbe essere alle volte un bello stile di vita, per carità, ma se si ha intenzione di far durare un [[regno]], se non si ha un successore, che lo si tiene a fare? Così i nostri cari regnanti scesi dal nord, tra una partita a [[softball]] e una visita di rappresentanza, non pensarono alla prole<ref>Non che non pensassero a divertirsi, anzi. Ma l'uso incondizionato di forme di [[Preservativo|contraccettivi]] quali ad esempio la pellicina d'involucro delle [[Salsiccia|salsicce]] durante i festini presso la [[Zisa]] a [[Palermo]] portò i regnanti ad avere sempre meno figli.</ref>.
=== Federico II ===
[[File:Villetta liberty a Catania.JPG|250px|thumb|left|Palazzo Neogotico a [[Catania]]. Federico II vi relegò la suocera per 15 anni.]]
Sotto questo figuro il Regno di Sicilia
In questo periodo inoltre ricordiamo alcuni eventi importanti, quali la nascita della ''[[scuola poetica siciliana]]'', una sorta di laboratorio linguistico in cui si inventò [[Siciliano|la lingua siciliana]] e che fece venire l'invidia a quei pappemolla dei [[Firenze|fiorentini]], che decisero di creare una scuola-''[[fake]]'' tutta loro il cui nome persino ci sfugge.<br />
=== Manfredi ===
Alla morte di Federico II sorgeva un problema: il Regno era sì ereditario, ma l'[[Sacro Romano Impero|Impero]] no. Pertanto iniziarono lotte di successione, per un brevissimo periodo riuscì a salire al trono il figlio di Federico - [[Manfredi]] - ma tutto fu vano perché il suo periodo di reggenza durò da [[Natale]] a [[Santo Stefano]]. Manfredi, detto il [[Nino Manfredi|Nino]] da un'errata traduzione dello [[spagnolo]] ''niño'', non ebbe tempo di mettere al mondo eredi, così la corona del Regno la dovettero contendere in due diversi casati: i francesi mangiaranocchie di [[Angioini|Angiò]] e gli spagnoli toreador [[Aragona|Aragonesi]]. Ovviamente, sulla base del titolo del prossimo paragrafo vinsero gli [[Spagna|spagnoli]].
== Regno Aragonese ==
[[File:Bandiera_della_Sicilia.png|thumb|right|250px|Il [[cannolo]] offerto dagli Aragona alla popolazione. Divenne presto simbolo della Libertà, dell'Uguaglianza, della Sicilianità. Quindi [[bandiera]] nazionale, almeno finché non iniziò ad ammuffirsi la [[ricotta]].]]
Il regno degli [[Aragona]] si distinse perché venne ribattezzato ''Regno di Trinacria'', in questo periodo la capitale viene ad essere [[Catania]]
=== La battaglia del Vespro ===
Alla morte di Manfredi si dovette pensare a chi piazzare sul trono.
=== Il Regno di Trinacria ===
Il regno degli Aragonesi fu il più longevo, durò per oltre un secolo, per poi sfociare in un vicereame che durò anche di più. Tanto che viene ricordato come il Regno che non finisce mai.<br />
L'
La capitale fu sede del primo [[parlamento]] italiano e forse per queste origini quello attuale è così disastrato.<br />
In questo periodo il Regno di Sicilia imparò la [[Spagnolo|lingua spagnola]], il [[gelato]] più diffuso fu la ''Spagnola'' variegato [[amarena]], si iniziò ad apprezzare la musica di [[Ivana Spagna]], venivano usate le spagnolette per il "cucito". Per usare un francesismo.<br />
Il Regno di Trinacria si protrasse per tre generazioni, fino alla venuta del vecchio re [[Martino II]], che sposò la [[nuora]], che a sua volta fu seconda moglie di Martino I<ref>Primo e secondo per ragioni dinastiche, ma in realtà Martino II era ''senior'', Martino I era ''junior'', mentre 2 e 1 si invertono, riporto 3, divido per radice di pi greco
Ma oramai per il Regno di Trinacria il tempo scadette e divenne un viceregno, una [[Provincia]], una roba secondaria.
== Viceregno ==
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Nemmeno il tempo di far fare le valigie alla regina Bianca, vedova inconsolabile e piuttosto generosa, che presto si insediò un viceré sull'Isola, tal Consalvo Uzeda di Francalanza. Sin dalla sua apparizione iniziarono i problemi. Infatti durante il Viceregno inizia un lungo periodo di decadenza che caratterizzerà i successivi due secoli portando lentamente e inesorabilmente in rovina l'economia e la politica dell'Isola. Principalmente perché a [[Federico De Roberto|certi scrittori]] piacevano le storie pessimistiche. Questo periodo è segnato da un diffuso fenomeno di rivolte e insurrezioni popolari, cui i viceré solevano replicare:
{{Quote|Dategli le ''brioches''!|}}
Frase che faceva incazzare ancor di più i rivoltosi, in quanto preferivano i [[Cannolo|cannoli]]. Una delle rivolte, nel [[1647]], riuscì nell'intento di cacciar via il viceré, vide la compilazione del primo statuto autonomo della Sicilia
{{quote|Adesso puppatevi 'sto cannolo!|}}
Come tutte le cose belle anche il Viceregno finì, esattamente nel [[1713]], quando il titolo di viceré fu tanto svalutato da vendersi all'[[asta]] dopo il pignoramento delle banche. L'asta fu vinta da un umile e nanetto garzone [[piemonte]]se, Vittorio Amedeo, che grazie alla vincita poté diventare qualcuno e fondare un regno tutto suo, chiamato "di [[Savoia]]" in onore al ''savoiardo'', biscottino specialità del panificio dove lavorava e poco venduto<ref>Con un regno dedicatogli il biscottino avrebbe ottenuto il meritato successo.</ref>. Ma questa è un'altra storia che riguarda poco la Sicilia. Molto poco.
== Il Regno Borbonico ==
Il garzone nanetto, diventato ricco e famoso, preferì costruirsi una ricchissima villa in [[Costa Smeralda]] e lì si trasferì con il suo galeone a spassarsela e a pianificare la [[
Costui intraprese una lunga ascesa ordinale, dapprima con il regno di Sicilia ([[Carlo V]]), quindi di Spagna (Carlo III), infine duca di Parma e Piacenza (Carlo I). Viene ricordato per essere stato il primo ad unire nuovamente Napoli a Palermo, mediante un cospicuo scambio di CD taroccati e di cassate alla ricotta, nonché per le manovre politiche atte a togliere definitivamente il [[Mezzogiorno]] allo [[Stato Pontificio]] e alle
Nonostante le premesse, tuttavia, del riformismo borbonico rimasero solo gli intenti, come quella volta che promisero la realizzazione di un [[Ponte sullo stretto di Messina|ponte che unisse i due regni
Stanco di aver a che fare con i Regni italiani - infatti anche a Napoli il re si trovò male - Carlo di [[Borbone]] si trasferì in Spagna, attratto dalle ballerine di [[flamenco]]. Il Regno passò quindi al figlio [[Ferdinando III di Borbone|Ferdinando III]], declassato a I di Sicilia, detto ''l'infante di Spagna'' a causa del fatto che ancora portasse il [[pannolino]]. Ferdinando, giovane e un po' tonto, non era in grado di allacciarsi da solo i [[mocassini]]<ref>Né
=== Protettorato ===
<s>Il Regno di Sicilia</s> <s>Il Regno di Napoli</s> <s>Il Regno di Trinacria</s> Il Regno, dal [[1806]] al [[1815]], rimase sotto la custodia degli Inglesi, capitanati da [[William Bentinck]], celebre per aver inventato una [[Pasta del capitano|pasta dentifricia che deve a lui il nome]]. Il periodo di protettorato si conclude col [[Congresso di Vienna]], un lungo ''meeting'' di otto mesi in cui si discusse a lungo per non concludere nulla: infatti tutto tornò come era prima di Napoleone.<br />
Tranne ovviamente la Sicilia. Quella fu data a Ferdinando, che decise di
Rimaneva così un problema non di secondo piano: il nome del Regno. Sin dalla morte di Manfredi infatti esistevano da un lato il Regno di Sicilia, con sede a Napoli, dall'altro il Regno di Trinacria con sede in Sicilia. Due Sicilie. Ecco quindi la brillante idea che risolse [[cinquecento]] anni di inutili [[burocrazia|burocrazie]] e, nel contempo, fa tutt'ora impazzire gli [[Studente|studenti]] del corso di Storia pre-unitaria.▼
▲Tranne ovviamente la Sicilia. Quella fu data a Ferdinando che decise di unificare con il Regno di Napoli.<br />
▲Rimaneva così un problema non di secondo piano: il nome del Regno. Sin dalla morte di Manfredi infatti esistevano da un lato il Regno di Sicilia, con sede a Napoli, dall'altro il Regno di Trinacria con sede in Sicilia. Due Sicilie. Ecco quindi la brillante idea che risolse cinquecento anni di inutili burocrazie e, nel contempo, fa tutt'ora impazzire gli [[Studente|studenti]] del corso di Storia pre-unitaria.
== Regno delle Due Sicilie ==
Il Regno delle Due Sicilie nasce formalmente nel [[1816]] ed è a ben donde considerato il più breve della storia dei regni di Sicilia. La sua esistenza è giustificata dalla [[Le follie dell'Imperatore|instabilità mentale di certi regnanti]] e - di fatto - si tratta di una vera e propria [[fusione]] tra due diversi regni: quello di Sicilia, con sede a Napoli, e quello di Napoli, con sede in Sicilia. O cose del genere, insomma. L'idea di due Sicilie diverse che si unissero motivò il detto ''prendi due paghi tre'', in quanto le [[Tassa|tasse]] da pagare erano il triplo di quanto si pagasse nei singoli regni pre-unificazione.<br />
Secondo [[Alberto Angela]] il Regno delle Due Sicilie fu sede di illustri pensatori, importanti innovazioni, grandi industrie e infrastrutture, sviluppo e benessere, assenza di malavita e soprattutto non conosceva l'espressione "[[Maria de Filippi]]", una tremenda sciagura che si sarebbe abbattuta come una catastrofe sul Regno solo con l'[[Unità d'Italia]]. Il Regno era retto da un
== La fine ==
Come si può ben intuire dal titolo del paragrafo, il Regno - o i Regni - di Sicilia non esiste più. Vuoi perché un [[Giuseppe Garibaldi|massone venduto]] l'avesse conquistato, vuoi perché per molti l'idea di uno [[Regno d'Italia|stato unitario laico, perbenista, berlusconiano, corrotto ed esterofilo]] era una ragion d'essere, vuoi infine perché ai Siciliani piace sempre la novità, il Regno di Sicilia - o meglio delle Due Sicilie - cessò di esistere il [[14 maggio]] [[1860]] alle 15:26 ora locale. Un [[minuto di silenzio]].
[[File:Italia2006.png|thumb|center|300px|Grazie Garibaldi.]]
* Sbattiloca, Arturo, ''Regnum, Regni, Regni - Tutto ciò che non sapete dei Regni pre-unitari e che non volevate sapere, io ve lo dico lo stesso'', Sonzogno, [[1860]].▼
* Garibaldi, Giuseppe, ''Come far sparire mille anni di storia ad un importante Regno, facendolo declassare in una cazzata di provincia in soli tre mesi'', Teano, Edizioni Savoia, [[1861]].▼
* Di Sicilia, Popolo, ''Fanculo, Stronzi - Raccolta di complimenti e ammirazione nei confronti del governo piemontese dal 1860 ad oggi'', Sicilia, {{CURRENTYEAR}}.▼
== Note ==
<references/>
▲== Bibliografia farlocca ==
▲* Sbattiloca, Arturo, ''Regnum, Regni, Regni - Tutto ciò che non sapete dei Regni pre-unitari e che non volevate sapere, io ve lo dico lo stesso'', Sonzogno, 1860.
▲* Garibaldi, Giuseppe, ''Come far sparire mille anni di storia ad un importante Regno, facendolo declassare in una cazzata di provincia in soli tre mesi'', Teano, Edizioni Savoia, 1861.
▲* Di Sicilia, Popolo, ''Fanculo, Stronzi - Raccolta di complimenti e ammirazione nei confronti del governo piemontese dal 1860 ad oggi'', Sicilia, {{CURRENTYEAR}}.
[[Categoria:Storia]]
[[Categoria:Stati collassati]]
[[Categoria:Posti di merda]]
[[en:Kingdom of the Two Sicilies]]
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