Regno di Sicilia: differenze tra le versioni

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[[File:Vecchia cartina della Sicilia.jpg|right|thumb|280px|Il regno di Sicilia nel [[1150]], prima della scoperta di [[Palermo]].]]
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Il '''Regno di Sicilia''' è stato uno tra i più antichi regni abusivi che comprendevano l'Italia preunitaria.<br />
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== Origini ==
Nel [[1130]] moriva [[Papa Onorio II]], meglio noto col nome di Lamberto Scannabecchi. Vorremmo averglielo affibbiato noi un nomignolo del genere, ma purtroppo si chiamava davvero così. La sua morte lasciò la Chiesa in tumulto in quanto bisognava ora nominarne il successore: e, non essendoci alcun [[Joseph Ratzinger|giovane teologo disponibile, semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore, che fosse di vedute aperte e - soprattutto - fosse molto amato]], si crearono diverse fazioni che preferivano l'uno o l'altro [[cardinale]]. Lala scelta era obbligata tra [[Innocenzo II]] e [[Anacleto II]], nessun premio di consolazione. Così in [[campagna elettorale]] i due papabili [[papi]] iniziarono il loro [[Porta a Porta|teatrino delle vanità]], atto a recimolareracimolare inutilmente consensi che avrebbero invece ottenuto [[Minaccia|intramite altrominacce modo]]o e a farefacendo le loro solite promesse da marinaio. Anacleto II promise milioni di posti di lavoro ai [[Normanni]], persuadendoli con musichette da pianobar e ogni tanto con qualche [[barzelletta]] sugli ebrei. I Normanni finsero di appoggiarlo giusto il tempo di ottenere la corona per il [[Natale]] del [[1130]], eper abbandonarlo poi nel momento opportuno.
 
== Il Regno Normanno ==
[[File:Palermo-palazzo-dei-normanni-in-graphic-3D.jpg|250px|thumb|right|progettoProgetto per il Palazzo dei Normanni a [[Palermo]], [[Damasco]], XI secolo.]]
Anzitutto definiamo i Normanni. [[Essere|Esseri]] a metà strada tra un [[vichingo]] e un [[caterpillar]]; alti, biondi, occhi azzurri. Roba che se l'avesse descritta [[Flaubert]], la brava e castissima [[Lady Chatterley]] non ci sarebbe stata un [[L'amante di Lady Chatterley|libro sano]] a [[Corna|cornificare]] il marito. Ora: tali pezzi di [[Marcantonio]] daldel profondo nord si spostarono verso il profondo sud<ref>Perché amavano stare sempre in immersione, evidentemente.</ref> in cerca di territori da conquistare e fanciulle da maritare. Ai tempi la [[Sicilia]] era [[islam]]izzata,: quale miglior occasione per andarsi a godere le belle [[Danza del ventre|danzatrici del ventre]]? Quindi i Normanni giunsero nella "''Terra del Sole''" e si presero una bella [[ustione]] del 3° grado. I [[Mussulmani]], vedendoli arrivare com'erano - grandi, biondi, occhi azzurri e soprattutto rossi come peperoni - si spaventarono credendoli démoni[[demone|demoni]]<ref>E non è che il resto dell'[[Radici cristiane|Europa Cristiana]] li definiva diversamente...</ref> e si lasciarono sopraffare.<br />
Quindi definiamo la Sicilia di quel tempo: un'isola di notevoli dimensioni, occupata dai Mussulmani provenienti dal [[Maghreb]], da [[Bizantini]], Ebrei e qui e là un po' di [[Siciliano|Siciliani]]. Ma pochi, davvero. Tale Regno veniva a nascere dunque come un frappé di culture, un amalgama di civiltà, un omogeneizzato di costumi, servito freddo e variegato all'amarena. I terreni erano quasi tutti coltivati, giardini rigogliosi ovunque e ogni tanto anche qualche [[centrale eolica]], ma poche ché se no guastavano il paesaggio. In questa situazione si venne a creare il primo Regno Siciliano, definito persino [http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Regno_di_Sicilia&diff=next&oldid=30377231 il più antico regno dell'Italia preunitaria]. Tale Regno veniva a nascere dunque come un frappé di culture, un amalgama di civiltà, un omogeneizzato di costumi.<br />
Con la morte dell'ultimo re Normanno, [[Guglielmo II]], nasce il dilemma: e mo', chi mettiamo al governo? Si presentò il solito nanetto giullare, ma venne scacciato subito, in quanto laLa zia di Guglielmo aveva un figlio, [[Federico II di Svevia|Federico]], Costantino all'anagrafe, che avrebbe ottenuto, oltre al Regno, un bel paio di ducati, qualche principato sparso in giro per l'Europa, altri regni e - già che c'era - anche l'[[Sacro Romano Impero|Impero]], tanto per gradire. Ma questa è un'altra storia.
Servito freddo e variegato all'amarena.<br />
Per gli studiosi di tutto il mondo il Regno Normanno è da sempre considerato il miglior modello di convivenza pacifica tra popoli, pari solo al modello proposto da [[Hitler]]: una razza unitaria e pacificamente in armonia, tutti gli altri deliziose saponette da bagno. Tuttavia il Regno Normanno durò così poco che sui libri di storia non trova spazio, tra [[Guerra dei cent'anni|guerre centenarie]], [[Regno d'Italia|appropriazioni indebite di stati altrui]] o [[NonNotizie:L'ultimo volo di Taricone|immani sciagure che hanno sconvolto il mondo intero]], rimanendo un periodo indegno dall'esser ricordato. Anche perché, diciamocela tutta: i periodi di pace e armonia non se li è filati mai nessuno, non fanno audience.<br />
Con la morte dell'ultimo re Normanno, [[Guglielmo II]], nasce il dilemma: e mo', chi mettiamo al governo? Si presentò il solito nanetto giullare, ma venne scacciato subito, in quanto la zia di Guglielmo aveva un figlio, [[Federico II di Svevia|Federico]], Costantino all'anagrafe, che avrebbe ottenuto, oltre al Regno, un bel paio di ducati, qualche principato sparso in giro per l'Europa, altri regni e - già che c'era - anche l'[[Sacro Romano Impero|Impero]], tanto per gradire. Ma questa è un'altra storia.
 
== Il Regno Svevo ==
Alla fine del loro tempo i Normanni si dimenticarono di [[figli]]are. Potrebbe essere alle volte un bello stile di vita, per carità, ma se si ha intenzione di far durare un [[regno]], se non si ha un successore, che lo si tiene a fare? Così i nostri cari regnanti scesi dal nord, tra una partita a [[softball]] e una visita di rappresentanza, non pensarono alla prole<ref>Non che non pensassero a divertirsi, anzi. Ma l'uso incondizionato di forme di [[Preservativo|contraccettivi]] quali ad esempio la pellicina d'involucro delle [[Salsiccia|salsicce]] durante i festini presso la [[Zisa]] a [[Palermo]] portò i regnanti ad avere sempre meno figli.</ref>. E il Regno? Qualcuno pensi al Regno! Così cercando a destra e cercando a manca saltò fuori che il cugino dell'ultimo re, Costantino in arte [[Federico II di Svevia|Fred]], era l'unico potenziale erede al trono. Dopo le solite beghe tra duchi invidiosi e papi scassaballe, il piccolo Federico ottenne la corona. A soli otto anni: quando si dice un ''enfant prodige''...
 
=== Federico II ===
[[File:Villetta liberty a Catania.JPG|250px|thumb|left|Palazzo Neogotico a [[Catania]]. Federico II vi relegò la suocera per 15 anni.]]
Sotto questo figuro il Regno di Sicilia feceebbe parlareil maggiormenteperiodo di maggior fioritura culturale: pubblicazioni, conferenze, seminari e persino giornate di dibattito a tema sorsero spontaneamente per tutta l'Europadibattiti, rendendo l'Isola il centro del mondo. Dopo [[Krungthepmahanakonbowornratanakosinmahintarayudyayamahadiloponoparatanarajthaniburirom udomrajniwesmahasatarnamornpimarnavatarsatitsakattiyavisanukamphrasit]],riviste ovviamentescandalistiche. Il Regno divenne la base operativa del sovrano, che nel contempo era anche imperatore, e da qui venivano emanate le più importanti [[Legge|leggi]], tra cui le riforme agrarie e monetali, leggi sugli abusivismi edili<ref>I castelli che non fossero di proprietà demaniale sarebbero dovuti essere abbattuti, ma una legge del governo seguente condonò i castelli abusivi, rendendo vano il lavoro del sovrano.</ref>, nonché la legge sulle parrucche. Pare stupido, ma certe parrucche durante il [[Medioevo]] erano davvero da regolamentare, in quanto mettevano a rischio la sicurezza civica: con la legge sulle parrucche si scongiurò per secoli il problema, almeno finché esse non tornarono in ''auge'' nel [[XVIII secolo|Settecento]]. L'idea di Federico di un Regno dinamico, moderno e "giovane" ruotava intorno al concetto di corte itinerante: la sua corte, come tutti gli uffici del Regno, andava in giro ovunque egli fosse. Un po' per vedere sempre posti nuovi, un po' per non essere trovati dai creditori. Questo fa sì che non solo non si ebbe una "[[capitale]]" nel Regno, ma rese altresì problematico per qualsiasi cittadino dell'epoca trovare personale agli uffici amministrativi, essi fossero l'[[anagrafe]] o la sezione tributaria, causando non poche difficoltà iniziali.<br />
In questo periodo inoltre ricordiamo alcuni eventi importanti, quali la nascita della ''[[scuola poetica siciliana]]'', una sorta di laboratorio linguistico in cui si inventò [[Siciliano|la lingua siciliana]] e che fece venire l'invidia a quei pappemolla dei [[Firenze|fiorentini]], che decisero di creare una scuola-''[[fake]]'' tutta loro il cui nome persino ci sfugge.<br />
Altre importanti innovazioni furono la creazione di importanti industrie ad impatto zero nel [[Mezzogiorno]], migliaia di posti di lavoro, benessere diffuso e integrazione degli immigrati. Tutto un lontano e sbiadito ricordo, ma ci piace ricordare il Regno di Sicilia così.
 
=== Manfredi ===
Alla morte di Federico II sorgeva un problema: il Regno era sì ereditario, ma l'[[Sacro Romano Impero|Impero]] no. Pertanto iniziarono lotte di successione, per un brevissimo periodo riuscì a salire al trono il figlio di Federico - [[Manfredi]] - ma tutto fu vano perché il suo periodo di reggenza durò da [[Natale]] a [[Santo Stefano]]. Manfredi, detto il [[Nino Manfredi|Nino]] da un'errata traduzione dello [[spagnolo]] ''niño'', non ebbe tempo di mettere al mondo eredi, così la corona del Regno la dovettero contendere in due diversi casati: i francesi mangiaranocchie di [[Angioini|Angiò]] e gli spagnoli toreador [[Aragona|Aragonesi]]. Ovviamente, sulla base del titolo del prossimo paragrafo vinsero gli [[Spagna|spagnoli]].
 
== Regno Aragonese ==
[[File:Bandiera_della_Sicilia.png|thumb|right|250px|Il [[cannolo]] offerto dagli Aragona alla popolazione. Divenne presto simbolo della Libertà, dell'Uguaglianza, della Sicilianità. Quindi [[bandiera]] nazionale, almeno finché non iniziò ad ammuffirsi la [[ricotta]].]]
Il regno degli [[Aragona]] si distinse perché venne ribattezzato ''Regno di Trinacria'', in questo periodo la capitale viene ad essere [[Catania]] ementre l'[[Inter]] èfu retrocessa in serie D1. In pratica il mondo era diverso da come lo conosciamo oggi. Il regno Aragonese sorgesorse a seguito di un'importante [[battaglia]] tra i casati francese e spagnolo che investì l'intera isola e viene ricordata come la ''battaglia del Vespro'', o più comunemente ''[[Vespri Siciliani]]''. Perché si svolsero durante le festività [[pasqua]]li e si svolsero in Sicilia. Fossero state per [[San Lorenzo]] a [[Bari]] si sarebbero chiamati i ''Fuochi Pugliesi'', per dire.
 
=== La battaglia del Vespro ===
Alla morte di Manfredi si dovette pensare a chi piazzare sul trono. Il solito giullare nanetto e rompi-coglioni si ripropose. Per allontanarlo lo colpirono violentemente con delle statuine-souvenir affinché si togliesse dalle balle. Ma il problema restava: chi avrebbe condotto il Regno? Per l'Impero problemi di successione non se ne ebbero, bastava una semplice elezione democratica tra i massimi rappresentanti delle amministrazioni germaniche. Per il Regno invece i problemi erano altri: non essendoci un erede il trono era vacante quanto la testa di [[Luca Giurato]]. Pertanto intervenne il [[papa]], visto che la corona fu giustificata da un suo predecessore, proponendo un uomo di sua fiducia: [[Carlo I d'Angiò]], Gransignore dei [[Francesi|Mangiaranocchie]]. Costui si insediò sul trono e fece di [[Napoli]] la capitale, trasferendo il [[capitale]] del Regno nella città partenopea, instauròinstaurando un regime militare, stupròstuprando vecchietti e ucciseuccidendo fanciulle, tagliò i finanziamenti alle [[Scuola|istituzioni di istruzione pubblica]] favorendo gli [[Scuola privata|istituti di suo possedimento]] in cui poter [[Balilla|influenzare le giovani menti]] nel crescere. La popolazione del Regno di Sicilia si incazzò non poco e lo cacciò a pedate nel [[culo|fondoschiena]]. I tumulti presero il nome di ''Guerra del Vespro'', anche perché chiamarli ''Calcinculo ai Francesi'' pareva sgarbato. Così Carlo, intimoritosi (per non dire [[Cagarsi addosso|intimoritosicagatosi addosso]]), si rifugiò nella capitale e concedette la scissione dei territori che appartennero al Regno, pur di non venire [[Lapidazione|lapidato]]. Essendo Napoli capitale del Regno di Sicilia però si venne a creare un [[paradosso]]: il territorio del Regno di Sicilia non era più Regno di Sicilia, mentre Napoli era capitale di un Regno inesistente. Così si decise di inventarsi un nuovo Regno: il Regno di Trinacria, che è anche un altro nome della Sicilia, quindi non è che la cosa cambiasse di molto...
 
=== Il Regno di Trinacria ===
Il regno degli Aragonesi fu il più longevo, durò per oltre un secolo, per poi sfociare in un vicereame che durò anche di più. Tanto che viene ricordato come il Regno che non finisce mai.<br />
L'estenzioneestensione del Regno fu limitata a nord dalla presenza dei territori Angioini che fondarono per dispetto il [[Regno di Napoli]], famoso per la vasta produzione di [[CD]] taroccati, così dovette estendere i suoi domini a sud ([[Malta|l'isola di Malta]]) e a est ([[Grecia|la Grechia]]). A ovest c'era solo lo [[Spagnogallo]] che era anch'esso Aragonese, pertanto non avevano motivo di estendersi oltre.<br />
La capitale fu sede del primo [[parlamento]] italiano e forse per queste origini quello attuale è così disastrato.<br />
In questo periodo il Regno di Sicilia imparò la [[Spagnolo|lingua spagnola]], il [[gelato]] più diffuso fu la ''Spagnola'' variegato [[amarena]], si iniziò ad apprezzare la musica di [[Ivana Spagna]], venivano usate le spagnolette per il "cucito". Per usare un francesismo.<br />
Il Regno di Trinacria si protrasse per tre generazioni, fino alla venuta del vecchio re [[Martino II]], che sposò la [[nuora]], che a sua volta fu seconda moglie di Martino I<ref>Primo e secondo per ragioni dinastiche, ma in realtà Martino II era ''senior'', Martino I era ''junior'', mentre 2 e 1 si invertono, riporto 3, divido per radice di pi greco.., totale 5.</ref> che a sua volta sposò in precedenza un'altra donna destinata a Galeazzo Visconti, [[Fujtina|rapendola]], ma che a sua volta aveva un [[Mio cuggino|cugino]] che poi è morto. Poi anche Martino I morì, lasciando la [[regina]] [[vedova]] e sconsolata a cui tanti baldi giovani fecero la corte. Insomma, robe che neanche [[Beautiful]]...<br />
Ma oramai per il Regno di Trinacria il tempo scadette e divenne un viceregno, una [[Provincia]], una roba secondaria.
 
== Viceregno ==
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Nemmeno il tempo di far fare le valigie alla regina Bianca, vedova inconsolabile e piuttosto generosa, che presto si insediò un viceré sull'Isola, tal Consalvo Uzeda di Francalanza. Sin dalla sua apparizione iniziarono i problemi. Infatti durante il Viceregno inizia un lungo periodo di decadenza che caratterizzerà i successivi due secoli portando lentamente e inesorabilmente in rovina l'economia e la politica dell'Isola. Principalmente perché a [[Federico De Roberto|certi scrittori]] piacevano le storie pessimistiche. Questo periodo è segnato da un diffuso fenomeno di rivolte e insurrezioni popolari, cui i viceré solevano replicare:
{{Quote|Dategli le ''brioches''!|}}
Frase che faceva incazzare ancor di più i rivoltosi, in quanto preferivano i [[Cannolo|cannoli]]. Una delle rivolte, nel [[1647]], riuscì nell'intento di cacciar via il viceré, vide la compilazione del primo statuto autonomo della Sicilia, vide nascere la prima Repubblica rivoluzionaria europea a governo popolare, sconfisse il [[brigantaggio]] e fece ottenere ''chiù pilu ppe' tutti''. Ma la cosa durò appena due giorni, il tempo di accorgersi che ancora mancavano i cannoli. Ne approfittò il viceré per fare una contro rivolta e, catturati i ribelli, disse loro:
{{quote|Adesso puppatevi 'sto cannolo!|}}
Come tutte le cose belle anche il Viceregno finì, esattamente nel [[1713]], quando il titolo di viceré fu tanto svalutato da vendersi all'[[asta]] dopo il pignoramento delle banche. L'asta fu vinta da un umile e nanetto garzone [[piemonte]]se, Vittorio Amedeo, che grazie alla vincita poté diventare qualcuno e fondare un regno tutto suo, chiamato "di [[Savoia]]" in onore al ''savoiardo'', biscottino specialità del panificio dove lavorava e poco venduto<ref>Con un regno dedicatogli il biscottino avrebbe ottenuto il meritato successo.</ref>. Ma questa è un'altra storia che riguarda poco la Sicilia. Molto poco.
 
== Il Regno Borbonico ==
Il garzone nanetto, diventato ricco e famoso, preferì costruirsi una ricchissima villa in [[Costa Smeralda]] e lì si trasferì con il suo galeone a spassarsela e a pianificare la [[Mignoloconquistare edel Prof.mondo|pianificare la conquista del mondo]], lasciando che il Regno andasse a [[Puttana|donnine]]. Il trono, reso vacante, fu prima occupato da un gruppetto di [[Austria|austriaci]], attratti dalla possibilità di incrementare la coltivazione delle ''uve Mödling'' per il buon bianco bavarese, per poi venir occupato da [[Carlo VII di Borbone]] in cerca di una nuova seggiola per le sue regali natichechiappe.<br />
Costui intraprese una lunga ascesa ordinale, dapprima con il regno di Sicilia ([[Carlo V]]), quindi di Spagna (Carlo III), infine duca di Parma e Piacenza (Carlo I). Viene ricordato per essere stato il primo ad unire nuovamente Napoli a Palermo, mediante un cospicuo scambio di CD taroccati e di cassate alla ricotta, nonché per le manovre politiche atte a togliere definitivamente il [[Mezzogiorno]] allo [[Stato Pontificio]] e alle Baronìebaronie siciliane e meridionali, così checosicché questi si trovassero a dover pranzare necessariamente all'una. Presa la corona, come ogni predecessore che si rispetti dai tempi dei due [[Martini]]<ref>Co-fondatori anche di una ditta di bibite alcoliche dal caratteristico colore rosso (in onore al blasone di famiglia) e resa celebre dal motto "''No Martini, no Regny''".</ref> in poi, perse poine fregarsenefregò e piazzarepiazzò un viceré in sua vece<ref>Carlo VII si trasferì a Napoli per il suo amore viscerale nei confronti della [[pizza]].</ref>. Il viceré nominato, tuttavia, non seguì i suoi predecessori e viceregnò saggiamente e con giustizia. Forse per questo venne licenziato prima della fine del suo mandato.<br />
Nonostante le premesse, tuttavia, del riformismo borbonico rimasero solo gli intenti, come quella volta che promisero la realizzazione di un [[Ponte sullo stretto di Messina|ponte che unisse i due regni]] o quell'altra in cui, con la scusa di mettere in sicurezza le città [[Abruzzo|abruzzesi]] più fragili, si rese il Regno un vero e proprio banco di prova per la definitiva [[Mignolo e Prof.|conquista del mondo]].<br />
Stanco di aver a che fare con i Regni italiani - infatti anche a Napoli il re si trovò male - Carlo di [[Borbone]] si trasferì in Spagna, attratto dalle ballerine di [[flamenco]]. Il Regno passò quindi al figlio [[Ferdinando III di Borbone|Ferdinando III]], declassato a I di Sicilia, detto ''l'infante di Spagna'' a causa del fatto che ancora portasse il [[pannolino]]. Ferdinando, giovane e un po' tonto, non era in grado di allacciarsi da solo i [[mocassini]]<ref>Né tantomenotanto meno fu mai in grado di capire che i mocassini '''non hanno lacci'''.</ref>, figuriamoci di mantenere il regno. Così la sua reggenza finì a [[Bernardo Tanucci|Tanucci]] e vino. In particolare di Ferdinando si ricorda la sua totale assenza dalla Sicilia, se non per nascondersi come un [[Puccioso|pucciosissimo]] coniglietto impaurito a Palermo quando Napoli venne accerchiata dalle truppe [[Napoleone Bonaparte|napoleoniche]]. È il [[1806]] e Ferdinando, incapace anche di tirare lo [[sciacquone]], chiede soccorso agli inglesi, che si insediano nell'Isola.
 
=== Protettorato ===
<s>Il Regno di Sicilia</s> <s>Il Regno di Napoli</s> <s>Il Regno di Trinacria</s> Il Regno, dal [[1806]] al [[1815]], rimase sotto la custodia degli Inglesi, capitanati da [[William Bentinck]], celebre per aver inventato una [[Pasta del capitano|pasta dentifricia che deve a lui il nome]]. Il periodo di protettorato si conclude col [[Congresso di Vienna]], un lungo ''meeting'' di otto mesi in cui si discusse a lungo per non concludere nulla: infatti tutto tornò come era prima di Napoleone.<br />
Tranne ovviamente la Sicilia. Quella fu data a Ferdinando, che decise di unificareunificarla con il Regno di Napoli.<br />
Sotto il protettorato inglese la Sicilia si dota della prima [[Costituzione]] d'Italia, viene adottato il bicameralismo parlamentare, si attuano importanti riforme agrarie, ma soprattutto viene introdotta l'usanza del [[The|té]] alle cinque con la differenza che è la granita. Alle tre e un quarto. Circa.<br />
Rimaneva così un problema non di secondo piano: il nome del Regno. Sin dalla morte di Manfredi infatti esistevano da un lato il Regno di Sicilia, con sede a Napoli, dall'altro il Regno di Trinacria con sede in Sicilia. Due Sicilie. Ecco quindi la brillante idea che risolse [[cinquecento]] anni di inutili [[burocrazia|burocrazie]] e, nel contempo, fa tutt'ora impazzire gli [[Studente|studenti]] del corso di Storia pre-unitaria.
Il periodo di protettorato si conclude col [[Congresso di Vienna]], un lungo ''meeting'' di otto mesi in cui discusse a lungo per non concludere nulla: infatti tutto tornò come era prima di Napoleone.<br />
Tranne ovviamente la Sicilia. Quella fu data a Ferdinando che decise di unificare con il Regno di Napoli.<br />
Rimaneva così un problema non di secondo piano: il nome del Regno. Sin dalla morte di Manfredi infatti esistevano da un lato il Regno di Sicilia, con sede a Napoli, dall'altro il Regno di Trinacria con sede in Sicilia. Due Sicilie. Ecco quindi la brillante idea che risolse cinquecento anni di inutili burocrazie e, nel contempo, fa tutt'ora impazzire gli [[Studente|studenti]] del corso di Storia pre-unitaria.
 
== Regno delle Due Sicilie ==
 
Il Regno delle Due Sicilie nasce formalmente nel [[1816]] ed è a ben donde considerato il più breve della storia dei regni di Sicilia. La sua esistenza è giustificata dalla [[Le follie dell'Imperatore|instabilità mentale di certi regnanti]] e - di fatto - si tratta di una vera e propria [[fusione]] tra due diversi regni: quello di Sicilia, con sede a Napoli, e quello di Napoli, con sede in Sicilia. O cose del genere, insomma. L'idea di due Sicilie diverse che si unissero motivò il detto ''prendi due paghi tre'', in quanto le [[Tassa|tasse]] da pagare erano il triplo di quanto si pagasse nei singoli regni pre-unificazione.<br />
Secondo [[Alberto Angela]] il Regno delle Due Sicilie fu sede di illustri pensatori, importanti innovazioni, grandi industrie e infrastrutture, sviluppo e benessere, assenza di malavita e soprattutto non conosceva l'espressione "[[Maria de Filippi]]", una tremenda sciagura che si sarebbe abbattuta come una catastrofe sul Regno solo con l'[[Unità d'Italia]]. Il Regno era retto da un [[Mafia|ordine di tipo familiare, la [[mafia]], con una gerarchia ben strutturata in cui il re era ben servito da [[Brigantaggio|fedeli vassalli]] e il popolo [[Si stava meglio quando si stava peggio|non aveva di che lamentarsi]]. Anzi, ringraziava il buon governo [[Piove, governo ladro!|con incentivi nelle stagioni piovose]]. [[Peccato]] che tale paradiso statale dovesse finire poi di lì a breve.
 
== La fine ==
Come si può ben intuire dal titolo del paragrafo, il Regno - o i Regni - di Sicilia non esiste più. Vuoi perché un [[Giuseppe Garibaldi|massone venduto]] l'avesse conquistato, vuoi perché per molti l'idea di uno [[Regno d'Italia|stato unitario laico, perbenista, berlusconiano, corrotto ed esterofilo]] era una ragion d'essere, vuoi infine perché ai Siciliani piace sempre la novità, il Regno di Sicilia - o meglio delle Due Sicilie - cessò di esistere il [[14 maggio]] [[1860]] alle 15:26 ora locale. Un [[minuto di silenzio]].
[[File:Italia2006.png|thumb|center|300px|Grazie Garibaldi.]]
 
== Bibliografia farlocca ==
* Sbattiloca, Arturo, ''Regnum, Regni, Regni - Tutto ciò che non sapete dei Regni pre-unitari e che non volevate sapere, io ve lo dico lo stesso'', Sonzogno, [[1860]].
* Garibaldi, Giuseppe, ''Come far sparire mille anni di storia ad un importante Regno, facendolo declassare in una cazzata di provincia in soli tre mesi'', Teano, Edizioni Savoia, [[1861]].
* Di Sicilia, Popolo, ''Fanculo, Stronzi - Raccolta di complimenti e ammirazione nei confronti del governo piemontese dal 1860 ad oggi'', Sicilia, {{CURRENTYEAR}}.
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia farlocca ==
* Sbattiloca, Arturo, ''Regnum, Regni, Regni - Tutto ciò che non sapete dei Regni pre-unitari e che non volevate sapere, io ve lo dico lo stesso'', Sonzogno, 1860.
* Garibaldi, Giuseppe, ''Come far sparire mille anni di storia ad un importante Regno, facendolo declassare in una cazzata di provincia in soli tre mesi'', Teano, Edizioni Savoia, 1861.
* Sgarbi, Vittorio, ''Che cazzo me frega del Regno di Sicilia? Datemi le mie telecamere, capre!'', Montatori 2007.
* Di Sicilia, Popolo, ''Fanculo, Stronzi - Raccolta di complimenti e ammirazione nei confronti del governo piemontese dal 1860 ad oggi'', Sicilia, {{CURRENTYEAR}}.
 
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[[Categoria:Stati collassati]]
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