Radical chic: differenze tra le versioni

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*'''Radical chic giornalista''': nonostante si dichiarino di [[sinistra]] o comunque vicino alle classi disagiate, assumono un tono moderato, spacciandosi per osservatori razionali e pacati del mondo. Mentre difendono a spada tratta il "popolo", non disdegnano di arricchirsi oscenamente pubblicando le peggiori boiate populiste, mantenendosi in attivo grazie ai finanziamenti pubblici alla stampa (mentre i pochi che acquistano i loro giornali, li usano prevalentemente come carta igienica). La loro naturale evoluzione è quella di diventare berlusconiani, pur continuando ad ammiccare a sinistra (ovvero ai radical chic). Un esemplare rappresentativo di radical chic nato comunista è certamente [[Giuliano Ferrara]].
*'''Radical chic politico''': forse il peggiore, la sua piattaforma di propaganda preferita è la televisione, i [[convegno di partito|convegni di partito]] o la lettera aperta ai giornali radical chic, comunque si tiene lontano dai comizi popolari (farciti di cittadini zozzi e ignoranti, che fanno domande sciocche). Ottiene subito una immediata fama tra i [[telespettatore|teledipendenti]] più intossicati, facendo discorsi del tipo "bisogna combattere la logica del profitto", "ragionare con la propria testa", mentre si intasca i gettoni di presenza e dice ai teledipendenti quello che devono pensare. Anche in questo caso la naturale evoluzione è quella di passare dal partito eversivo alla forma più bigotta dei moderati populisti, quali [[Rutelli]], [[Capezzone]], [[Emma Bonino]], [[Pannella]].
*'''Radical chic prete''': sottospecie particolarmente insidiosa, ritiene la sua parola autorevole in qualunque contesto, solo perché si veste come una donna araba in lutto con in più una sciarpa rossa al collo. Non curanteNoncurante del fatto che le sue idee radicali siano incompatibili con tutto ciò che ha rappresentato la Chiesa in 2000 anni di repressione delle minoranze, si aggira per i centri sociali raccontando che Gesù Cristo era il primo anarchico, che [[Giovanni Paolo II]] era [[progressista]], che i [[francescani]] sono un esempio reale di comunismo, continuando con altre esternazioni sempre più assurde, tanto da far apparire il dogma della verginità di Maria qualcosa di sensato.
*'''Radical chic comune''': di solito un mantenuto, se non un figlio di papà, si circonda di 2-3 interlocutori passivi e privi di intelletto per poter sfogare con loro il suo bisogno di pontificare minchiate, senza il rischio di essere contraddetto. I terreni di caccia battuti per i suoi comizi sono i [[sushi bar]], l'anticamera dell'[[estetista]], gli intervalli durante una sessione di [[musica da camera]], l'[[Apple Store]], circoli letterari, feste del [[PD]], il ridotto del cinema comunale.
*'''Radical chic universitario''': sottospecie del precedente, sperpera i beni di famiglia per mantenersi agli studi, ovvero per fare nottata nei circoli culturali radical chic dove assume "[[cocaina|stimolanti mentali]]" che lo aiutano a concepire le sue brillanti teorie anticonformiste, mentre visiona a ruota film di [[Werner Herzog]] e di [[Terry Gilliam]]. Si differenzia da un più comune [[laureato]] perché si laurea sempre nei tempi previsti, potendosi permettere dopo 4-5 anni di [[fancazzismo]] di iscriversi nelle più prestigiose università straniere, solitamente in [[Albania]] o in [[Thailandia]], dove i titoli di studio costano cari ma si possono ottenere in 3-5 giorni lavorativi, spese postali incluse.
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