Politecnico di Milano: differenze tra le versioni

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La facoltà del design si suddivide in (?) categorie.
 
==== *'''Design della moda ===='''
 
 
I/le designers di moda in genere sono donne o donne con i pantaloni.
Si vocifera ci sia anche la presenza di maschi, ma in genere o impugnano borse di pelo maculate camminando su Louboutin tacco 12 e canticchiando i più grandi successi di Barbra Streisand, oppure negheranno fino alla morte di frequentare moda e correranno a casa a finire il puntocroce.
Solitamente vengono schifati dagli altri designers per i suddetti motivi (spesso vengono semplicemente scambiati per animali a causa delle loro pellicce e quindi, dopo qualche grattino in testa, ignorati). A loro volta guardano storto, sempre che riescano a oltrepassare le ciglia finte, "quei plebei che non riconoscono una Vuitton tarocca da una originale ma conoscono la composizione di qualsiasi tipo ci calcestruzzo. e si sa il calcestruzzo non è IN". Altra peculiarità di questi cuccioli di modaioli ermafrodita è che non hanno il dono della parola, si intendono l'un l'altro cinguettando, talvolta sfiorando le sonorità dei delfini.
 
==== *'''Design degli interni===='''
 
{{Cit|Non è cane, non è lupo. Sa soltanto quello che non è.|La mamma di Balto quando si è laureato in Design degli Interni}}
 
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Fatto sta che il soggetto in questione dopo aver perso i meglio anni in un cantuccio polveroso a litigare con le punte dei trapani, si laurea (!) in DESIGN DI INTERNI, se non rientra nella curiosa percentuale di suicidi al primo semestre del primo anno.
 
==== *'''Design della comunicazione ===='''
L'indirizzo più quotato da coloro che soffrono di narcolessia, che hanno un pessimo rapporto con l'acqua e che quindi non si lavano e si alcolizzano. Il designer della comunicazione probabilmente riuscirebbe a vendere pantaloni alle banane, ma in genere preferisce starsene in un angolino a borbottare tra sè con una bomba accesa in mano mentre con l'altra smanetta con Illustrator cercando di mettere la trasparenza del simbolo del politecnico al 60% su ogni pagina, noncurante che anche nella sua vita non reale/non vita reale le bombe dopo un pò solitamente tendano ad esplodere.
Chi riesce a salvarsi dalle bombe lasciando perdere la trasparenza e usando il cappello con le ali di super mario resterà comunque per sempre soggiogato dal non sapere bene in che cosa consista il suo corso di studi, come il nome evidenzia anche ai babbani e a quelli che fanno la Statale (le due tipologie spesso coincidono).
 
==== *'''Design del prodotto ===='''
Come suggerisce il nome dell'indirizzo, il designer del prodotto industriale una volta laureato ha un'altissima probabilità di finire a lavorare in qualche fabbrica di pentole. Quelli di bell'aspetto o dalla parlantina scorrevole possono sperare nella vendita promozionale della Mondial Casa, prima del tg4 (ricevendo così, anche dopo aver superato i 40 anni, numerose pacche sulla spalla e "mance" del valore di 5 euro dalle orgogliosissime nonne pugliesi).
Vi è una variante più economica e i cui esemplari non si sa che fine fanno: essi passano i duri anni di Polipurgatorio® a Como, nell'unico edificio fatiscente dell'unica zona fantasma di una città da rivista patinata, circondati da cinesi, americani, spagnoli, francesi, tedeschi, masai, giapponesi, Tengu, ellefoni ed highlander. Di italiani ci sono giusti quei 20 poveracci che non sono rientrati nella graduatoria del primo indirizzo scelto per il TOL, o che semplicemente abitavano lì vicino e ci sono finiti per errore perché pensavano fosse il parcheggio dell'esselunga. Fatto sta che tutti i suddetti passano il triennio (e straordinari) a farsi coraggio a vicenda e a mangiare la gomma consunta che riveste ogni superficie dell'edificio, sognando il sapore che potrebbe avere la gomma a Milano.
 
 
== Curiosità ==
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