Pisciare il cane: differenze tra le versioni

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{{Cit|Non si dice "vado a pisciare il cane", semmai "porto il cane a pisciare"!|[[Professoressa]] di [[italiano]] al suo [[toy-boy]].}}
{{Cit|Seee, non l'hai mai fatto in vita tua, cazzo vuoi saperne?|Il toy-boy.}}
{{Cit|Scendo il cane che lo piscio|Versione ''sciccosa'', per chi vuole parlare forbito e distinguersi dalla massa.}}
 
'''Pisciare il cane''' è un'espressione del ''sermo ignorans tamarrusque'', una forma linguistica che si richiama al più antico ''sermo plebeius'', distruggendone senza rimedio quel sottile velo di dignità che pure era riuscito faticosamente a conquistarsi. L'espressione fa parte di un insieme più vasto di aborti lessicali e stupri grammaticali, tipici del ''sermo'' in questione, una cui regola<ref>Perché sì, ha delle regole, per giunta molto rigorose.</ref> fondamentale è quella secondo cui un verbo intransitivo deve essere piegato, se occorre anche con la violenza, a trasformarsi in verbo transitivo. La stessa regola si applica in più contesti: ''uscire la pizza dal forno'', ''scendere il vino in cantina'', ''entrare la macchina in garage'' e così via.
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