Paolo Di Canio: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Non è Fascista|[[Nessuno]] su Paolo Di Canio}}


[[File:Di canio.jpg|thumb|right| Paoletto saluta amorevolmente sua [[Madre]] che è venuta a prenderlo a scuola]]

'''Paolo Di Canio''' è stato un [[calciatore]] [[italiano]] nato nel [[1925]], figlio del [[Duce]], dopo che egli aveva avuto un rapporto segreto con la sorella del [[Sergente Hartman]].

È l'icona di tutti i [[Poser fascista|poser fascisti]] e di tutti gli [[ultras]] della [[Lazio]].

== La carriera ==
È famoso per aver <ref>non</ref>giocato nella [[Juventus]]: essendo impedito nel gioco del [[calcio]], il suo ruolo principale era quello di allacciare gli scarpini ai [[Alessandro Del Piero|calciatori molto più forti di lui]].
Purtroppo era un inetto anche con gli scarpini e [[Dave Mustaine|fu cacciato dalla squadra]]. Emigrò in [[Inghilterra]] in cerca di lavoro e, dopo essere stato venditore di torba, tornò a giocare a [[calcio]]. Non essendo migliorato affatto, capì che avrebbe dovuto compiere qualcosa di grandioso per essere ricordato: tentò più volte di resuscitare delle persone, di portare a termine rivoluzioni, di scovare criminali e di crocifiggere [[musulmani]], invano.


== La breve fama in Inghilterra ==
[[File:Paolo Di Canio.jpg|thumb|150px|left| Paolo poco prima di un amplesso.]]

Durante una partita però, riuscì a diventare famoso. Un [[hooligan]] lanciò in campo una testa di [[alce]], colpendo il portiere della squadra avversaria di quella di Di Canio, facendolo svenire. Lui (che stava assistendo dalla tribuna), si accorse di quanto era successo, al contrario dell'arbitro. La prima cosa che gli venne in mente (la più logica) fu quella di lanciare un vibratore acceso in faccia al direttore di gara per richiamare la sua attenzione. Quest'ultimo fermò il gioco, proprio mentre [[West Ham|la squadra di Di Canio]] stava per segnare. Quella stessa sera [[Martin Luther King]], tifosissimo del [[West Ham]], pestò a sangue il povero Paolo, che nonostante questo vinse il premio "fair play", il premio [[Oscar]], il premio [[strega]], la [[Champions League|coppa dei campioni]] e il premio [[Nobel]] per la pace, che tuttavia non ricevette mai; la sera della consegna infatti, un [[hobbit]] riuscì a intrufolarsi tra il pubblico grazie all'aiuto di un anello e urlò che quella partita il [[West Ham]] la stava conducendo 3-0. [[Nelson Mandela]], che stava consegnando il premio, disse:-Ma allora [[grazie al cazzo]]!- e fece evacuare la sala. Tutti i premi vinti gli furono revocati e in compenso vinse il trofeo "Grazie a sta ceppa, lo sapevo fare anch'io!".

[[File:Paolo Di Canio2.jpg|thumb|right| Paolo Di Canio dopo essersi guardato allo specchio.]]

== Il ritorno in Italia ==

Dopo l'avventura inglese Paolo decise di ritornare in [[Italia]] e di giocare con la [[Lazio]]. In [[Gran Bretagna]] però si era preso una brutta abitudine: essendo Londra una città nebbiosa, per evitare che gli uccelli defecassero sulla sua crapa pelata, dato che non si vedeva un [[cazzo]], protendeva la mano destra per sentire se le scorie dei pennuti erano in prossimità del [[calciatore]].
Fu così che dopo un derby del [[2005]] (in cui incredibilmente aveva giocato), Paolo fu sanzionato dalla [[FIFA]] e dalla [[FIGC]] per ''Apologia del fascismo''. Lui però non fu molto contento dei provvedimenti presi dalle società, anche perché quando tornò a casa da sua madre gli riferì che ''Mi hanno messo la nota'', giustificandosi però con ''perché cercavo di non farmi cacare in testa dai piccioni''. La madre però non gli credette, e lo sculacciò.

== Il vizio di Paolo e l'addio al calcio ==
Nonostante le numerosi sanzioni, il difetto di Paolo persisteva nel suo essere. Addirittura fu penalizzato per aver scostato con la mano destra un [[Pedobear|orso bruno]] che voleva sbranare la sua famiglia, e gli fu imposto di pagare 70.000 euro in banconote del [[Monopoli]].
Fu multato anche quando salutò un suo amico: il giudice sportivo affermò che il povero Di Canio ''stava salutando (tramite un gesto che deve essere considerato assolutamente apologia di fascismo) [[Benito Mussolini]] in persona''. Il giocatore si rifiutò di credere di aver salutato suo padre, che a quei tempi viveva nel [[Mondo dei Loacker]], e decise di andare a giocare con la Cisco Roma, dove i suoi gesti non sarebbero stati resi noti. Ma la sua carriera alla Cisco non era destinata a durare: si è ritirato definitivamente dal [[calcio]] uno o due mesi fa, quando ha litigato con un suo compagno che non voleva prestargli la macchinetta. Morirà domani.

== Note ==
<references/>




== Voci Correlate ==

* [[Benito Mussolini]]

* [[Fascismo]]

* [[Saluto romano]]

* [[SS Lazio]]


[[Categoria:Ex-calciatori (per fortuna)]]
[[Categoria:Fascisti]]

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Versione delle 07:20, 18 ott 2012