Osvaldo Bagnoli: differenze tra le versioni

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Finita l'esperienza veneta, Bagnoli si rifugiò nel [[Genoa]]. Per i tifosi genoani era un periodo nero: la Sampdoria viveva il suo momento d'oro, conquistando scudetto e Coppa delle Coppe, mentre loro erano costretti a rosicare. Il presidente Spinelli (sì, il [[Gabibbo]] che ora è presidente del [[Livorno]]) decise allora di puntare su Osvaldo Bagnoli, il quale si mosse subito sul calciomercato: il giocatore più richiesto in assoluto dall'allenatore lombardo era il cane di [[Vujadin Boskov]], non potendolo comprare, però, si decise di declinare su di un giocatore dalle qualità simili: [[José Perdomo]].<br>
Il Genoa non aveva grandi nomi in squadra, tuttavia la formazione era di tutto rispetto. Fiore all'occhiello era l'attacco, composto dagli stranieri Skuhravy (gigante cecoslovacco tonto, ma capace di metterla dentro) e [[Pato Aguilera|Aguilera]] (puttaniere e goleador). Il risultato fu un incredibile quarto posto, che valse al Genoa la sua prima partecipazione alla [[Coppa UEFA]]. Lì, dopo aver sconfitto i fortissimi spagnoli del Real Oviedo, si ritrovarono contro il [[Liverpool F.C.|Liverpool]], che sconfissero in due match (2-0 e 2-1). Il Genoa è tuttora l'unica squadra italiana ad aver battuto i ''reds''. In semifinale però, i liguri si dovettero arrendere ai galletti dell'Ajax Chante Claire.<br>
Il risultato fu comunque notevole, e così il presidente [[Inter|interista]] Pellegrini, decise di puntare su di lui per riportare in alto il nome dei nerazzurri. La scelta in sé non era sbagliata, ma come poteva Bagnoli allenare una squadra di stranieri, se non sapeva neanche l'[[italiano]]? L'Inter vantava infatti una rosa composta da: WimMathias JonkSammer (checeduto luiper chiamavaper "ilfar Gionk"posto a Manicone!!!), [[Darko PancevPančev]] (che non chiamava proprio) e [[Ruben Sosa]] (da lui considerato "la pippa che però segnava tanto"). A questi infine, si aggiunse anche [[Dennis Bergkamp]], ennesimo campione rivelatosi una [[sega]].<br>
Tuttavia dopo un avvio stentato (sconfitta persino dall'Ancona, che non giocava in serie A), l'Inter trovò gioco e continuità. La stagione si chiuse con un ottimo secondo posto, che gli garantiva la presenza in [[Coppa UEFA]].<br>
L'[[anno]] seguente, però, è amaroavaro di consolazioni: la campagna acquisti porta a Milano i soliti bidoni: Wim Jonk (che lui chiamava "il Gionk") e [[Dennis Bergkamp]], giocatoriennesimo campione rivelatosi una [[sega]]. Giocatori come Pancev e Bergkamp si lamentano, e, come se non bastasse, i "vecchi" campioni, come [[Walter Zenga]], rompono le palle. La situazione è ingovernabile, e a [[febbraio]] viene esonerato. Sarà quella interista la sua ultima esperienza in panchina. Ora, se lo volete rivedere, andate a [[Verona]], vicino all'arena, e vedrete un uomo, col basco, con la faccia incazzata, che parla di calcio. È lui, Bagnoli, maestro del... ecco... vabbè, maestro.
 
==Voci correlate==
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==Note==
 
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[[Categoria:Allenatori]]
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Milano]]
[[Categoria:Verona]]