Nonnotizie:Il piano nazionale per l'energia nucleare: differenze tra le versioni

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*'''Fase 5''': Scappare alle Maldive o finire sta cazzo di centrale. Nella seconda, sventurata ipotesi, attuare il piano B:
**'''Fase 5.1''': affidare le opere cementizie a Mafia S.R.L., che userà la metà del cemento integrando l'ammanco con cadaveri di giornalisti ficcanaso o esponenti di Greenpeace.
**'''Fase 5.2''': Acquistare le barrette di uranio al mercato nero dai Libici o all'Ikea e rivenderle ai {{IW|cinesiCina|n|Cinacinesi}} col prezzo gonfiato. Per le centrali si useranno barrette al cioccolato, la resa è minore ma se fondiamo il nocciolo possiamo farci la fonduta al cioccolato con le fragole, vuoi mettere?
*'''Fase 6''': se dovessimo sventuratamente giungere a questo punto significherebbe che la centrale è pronta e operativa. Quest'ultima fase riguarda lo smaltimento dei rifiuti tossici. Si procederà seguendo l'impeccabile piano "Chiavata a Sessa Aurunca" ancora perfettamente funzionale:
*'''Fase 6 un genio!''': Come nella suddetta centrale, chiusa nel 1982 a causa di un guasto (guasto? Quale guasto?) e della classificazione della zona come zona sismica in seguito alla rivalutazione conseguente al terremoto dell'Irpinia (Irpinia? Quale Irpinia?). Tale centrale non compare nelle carte geografiche perché "abusiva", in quanto sorta in terreno agricolo. Potremo in questo modo sotterrare vicino alla centrale o sotto un altro eventuale complesso residenziale tutte le scorie prodotte rinchiuse in sacchetti della Coop occultando il tutto con una bella colata di salma-cemento. Ogni denuncia o richiesta di smaltimento sarà di conseguenza respinta a causa dell'"inesistenza" formale della centrale. Le eventuali radiazioni in uscita saranno assorbite dal complesso residenziale.
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== Smaltimento delle scorie radioattive ==
 
Lo smaltimento delle scorie è un problema marginale gonfiato a dismisura dalle potentissime lobby dei fruttivendoli. Negli Stati Uniti il problema fu risolto in maniera brillante sotterrando i fusti in vecchie miniere abbandonate a metri e metri di profondità. Subito qualche rompicoglioni di ambientalista biascicò qualcosa a proposito dell'irrimediabile inquinamento delle falde acquifere, come se l'acqua stesse sotto terra! E poi la crosta terrestre mica si muove! In Italia il problema è già stato risolto gettando i fusti direttamente in mare a costo zero. I {{IW|FrancesiFrancia|n|Franciafrancesi}} ci copiarono all'istante, ma avendo pochissimo mare li gettarono lungo le coste dell'{{IW|Africa}} e furono beccati subito ...dilettanti. Così cambiarono sito e buttarono tutto in Uganda a cielo aperto. Questa volta fummo noi a copiare loro ma data la nostra superiore intelligenza evitammo il lungo e costoso viaggio e ce li tenemmo in casa, in capannoni di lamiera dove sono tutt'ora. Nelle zone circostanti aumentarono del 75% le leucemie neonatali ma sicuramente a causa del vino al metanolo nei biberon. Attualmente a Scanzano sono custodite 60.000 tonnellate di materiale altamente radioattivo che rimarrà tale per soli dodicimila anni. Quindi che problema c'è? Saremo già tutti belli e morti e la palla passerà a qualcun altro. Intanto godiamoci la vita!
 
== Pensiamo positivo! ==