Non aprite quella porta 3d (film 2013): differenze tra le versioni

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[[File:Disegno di fattone rasta jamaicano.gif|left|thumb|443 × 535 px|Il nuovo fidanzato di Heater]].]] Un giorno la ragazza viene informata che sua nonna biologica è morta e cosi i due vecchi rottami che se la erano rapita sono costretti a rivelarle brutalmente di averla adottata. Turbata nella sua fragile psiche di gnocca senza cervello, Heather (ma che cazzo di nome) decide di recarsi al paesello natio a vedere se la vecchia le ha lasciato qualche soldo e si fa accompagnare da fratello nero, da una sua amica zoccola e dall'inutile fidanzato di quest'ultima, alias tipo a caso che a breve morirà malamente. Lungo la strada questa scadente combriccola carica, come in ogni buon film horror, un autostoppista e , dopo varie deviazioni, dovute alle consegne di marijuana che il nero, spacciatore come tutti quelli della sua razza deve fare, arriva alla villa della vecchia. Qui un tipo consegna a Heater le chiavi del posto e una lettera della cara estinta che spiega tutto ma che (sarebbe troppo facile) non viene letta (non sapendo nessuno dei 5 leggere).

Non aprite quella porta 3d è un film realizzato come parte di un esperimento scientifico volto a dimostrare che una pellicola, per quanto fatta coi piedi, totalmente irrealistica e mal recitata, se è pompata da Hollywood può comunque raccogliere un buon successo.


=== Antefatto ===

La tragicommedia inizia nel lontano passato degli anni '70 legandosi ad uno qualsiasi degli altri 70.000 titoli della serie. La storiella è più o meno sempre la stessa: nel ridente Texas vive una famiglia di bifolchi mezzi matti tra cui ce n'è uno, matto del tutto, che si dedica all'amena occupazione di andare in giro ad affettare la gente con la motosega, cosa che invece di generare orrore, riempie di gioia il parentado tutto che, manco fossimo a Corleone, omertosamente lo protegge e lo nasconde.

Si va avanti cosi, tra sbudellamenti di innocenti e tritamenti di disgraziati, per un po' fino a che l'amico con la motosega non si fa scappare una bella bionda che voleva ridurre alla consistenza della mortadella a dadini.
La tipa è raccolta da un automobilista che la accompagna subito all'ufficio dello sceriffo che, in spregio ad ogni parvenza di realismo, in una cittadina del Sud più profondo dove metà della popolazione sta in Stormfront e l'altra metà nel Ku Klux Klaan, è un nero. Lo sceriffo si arma di fucile a canne mozze e si avvia alla casa dei simpatici bovari a cui intima la consegna dell'allegro ammazzasette.

Qui si svolge un dialogo surreale al termine del quale il clan dei redneck, dopo aver tentato di sostenere che gli omicidi sono la giusta punizione perchè tutte le vittime erano entrate illegalmente nella loro proprietà (alla faccia della giustizia sommaria!), si decide a consegnare lo scomodo pargoletto nelle mani dello sbirro (e, presumibilmente, essendo in Texas, in tempi celeri, in quelle del boia) . Improvvisamente irrompe un altro branco di matti esaltati che si presentano armati fino ai denti e pretendono di far giustizia sommaria. Lo sceriffo tenta di impedirlo ma, in quanto nero, viene zittito malamente e ricondotto a far lo schiavo nelle piantagioni li vicine.
Poi si svolge una brevissima guerra fra bifolchi al termine della quale faccia di cuoio e parenti soccombono, vengono tutti ( si presume) uccisi e la casa bruciata.

Naturalmente nessuno protesta per questo atto da giustizia tribale, neanche fossimo in Burundi, la storia è più insabbiata della Strage di Piazza Fontana e i bovari vincitori tornano al loro paese, accolti in un tripudio di bandiere confederate e con grandi feste. Il nero riprende il suo ruolo di cane da guardia. La storia sarebbe finita se uno di questi soggetti non scoprisse fra le rovine una pestifera bambina, superstite grazie ai superpoteri dei poppanti, e non se la portasse a casa come figlia.


=== La scadente trama ===

Sono passati circa vent'anni. La pestifera bambina, che vive coi genitori ben lontano dal Texas, è diventata una gran figa che si accompagna con uno spacciatore nero palestrato e pompato, dedito a steroidi e stupefacenti. Un giorno la ragazza viene informata che sua nonna biologica è morta e cosi i due vecchi rottami che se la erano rapita sono costretti a rivelarle brutalmente di averla adottata. Turbata nella sua fragile psiche di gnocca senza cervello, Heather (ma che cazzo di nome) decide di recarsi al paesello natio a vedere se la vecchia le ha lasciato qualche soldo e si fa accompagnare da fratello nero, da una sua amica zoccola e dall'inutile fidanzato di quest'ultima, alias tipo a caso che a breve morirà malamente. Lungo la strada questa scadente combriccola carica, come in ogni buon film horror, un autostoppista e , dopo varie deviazioni, dovute alle consegne di marijuana che il nero, spacciatore come tutti quelli della sua razza deve fare, arriva alla villa della vecchia. Qui un tipo consegna a Heater le chiavi del posto e una lettera della cara estinta che spiega tutto ma che (sarebbe troppo facile) non viene letta (non sapendo nessuno dei 5 leggere).