Neoborbonismo: differenze tra le versioni

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{{cit2|Prima che arrivassero i polentoni si stava meglio!|Neoborbonico su tutto}}
{{cit2|Ma studiate bene la storia ho credete ancora hai Maiali Volanti|Tipico commento di un neoborbonico che fa sfoggio della sua cultura}}
{{cit2|Questo stato [[Italia|Itagliano]] e [[Padania|Patano]] fa di tutto per sminuire il sud!|Neoborbonico su Cassa del Mezzogiorno}}
 
Il '''neoborbonismo''' (per gli amici neobubbonismo) è il movimento di [[pensiero]] e [[religione]] diffuso <s>solo a [[Napoli]] e dintorni</s> in molte aree della [[Terronia]], che afferma la vera [[verità]] storica sul Sud. Originariamente si chiamava '''filoborbonismo''', ma dopo l'uscita del film ''[[Matrix]]'' il prefisso è stato cambiato in '''[[neo]]''' perché indubbiamente fa più [[figo]]. Gli adepti di questa religione vengono denominati neoborbonici, soprannominati da coloro che li amano in varie maniere tra cui neobubbonici, beo(ti)borbonici, neobabbionici, terrapiattisti della Storia, neobirboni, borboncini o barboni.
[[File:Scimmia_idiota.jpg|180px|thumb|left|Uno dei primati neoborbonici che ha appena scoperto di essere stato smentito da un debunker]]
Il credo, o movimento di pensiero, si basa sulla fede <s>in un mucchio di immani cazzate</s> secondo cui la [[seconda guerra d'indipendenza]] e l'impresa di [[Giuseppe Garibaldi]] siano stati una conquista del Sud Italia da parte del [[Padania|Padanistan]] e che i [[re]] [[Borbone]] fossero degli dei in terra, che nel [[1860]] abbiano promesso di ritornare, nel giorno del [[giorno del giudizio|finale giudizio]], per ristabilire il potere dei [[terroni]] sui [[polentoni]].
Non sono mai state condotte ricerche volte a quantificare il numero dei professanti di questo pensiero, ma si stimano in 161.750.000 persone, di cui circa il 100,0[[%]] non è realmente consapevole di quanto asserisce, ovvero ogni 10 persone circa 11 non sanno ciò di cui parlano.
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===Secondo dogma: prosperità del regno delle Due Sicilie===
[[File:Simbolo Lega Sud.png|200px|thumb|right|Il [[Lega Sud|principale alleato politico]] dei neoborbonici.]]
{{cit2|Il primo sapone fu fatto con le ceneri di eroi, come i primi primati neoborbonici mandati nello spazio. Senza dolore e sacrificio, senza perculamento, non avremmo niente.|Gennaro Durden, in merito ai commentatori della sua setta da lui sguinzagliati nei social a diffondere il credo neoborbonico, destinati a essere perculati dall'intero cyberspazio e sacrificati per un bene superiore}}
Secondo i neoborbonici, il [[Regno di Sicilia|regno delle Due Sicilie]] era {{s|<del>arretrato e sottosviluppato}}</del> il vero [[paradiso]] terrestre. La gente {{s|<del>faceva una vita miserevole}}</del> non moriva mai e tutti erano felici e contenti, lasciandosi andare spesso a grandi manifestazioni di sana goliardia.
Per dimostrare tutto questo i neoborbonici hanno dei documenti storici. Da qualche parte.
 
Esistevano solamente tre ceti sociali: gli stra-ricchi, i ricchi e i [[Povertà|diversamente ricchi]]. La [[nobiltà]] era {{s|<del>la peggiore d'Europa, antiliberale e bigotta,}}</del> politicamente all'avanguardia e di sani principi. Il popolo era {{s|<del>oppresso e schiavo della feudalità}}</del> il più popoloso dell'Italia preunitaria e i sovrani erano amati. La [[tasse|tassazione]] diretta era bassissima {{s|<del>invece quella indiretta era articolata e prevedeva le dogane interne tra i vari porti del regno, ed era necessario il passaporto anche per viaggiare tra le varie province del regno}}</del>.
 
La banca del regno delle Due Sicilie aveva un patrimonio ricchissimo {{s|<del>a causa di un sistema economico statico, paternalista e di un'irrisoria spesa pubblica che lasciò numerose province senza strade e scuole}}</del> superiore alla [[Nestlè]] e alla [[Microsoft]]; mentre il regno di Sardegna era in bancarotta {{s|<del>per la rapida trasformazione delle infrastrutture, con un forte sviluppo di reti stradali, ferrovie e canali}}</del> perché [[Cavour]] perse tutti i soldi giocando a [[RisiKo!]] con gli austriaci.
 
Il regno delle Due Sicilie era il terzo stato più ricco ed industrializzato del mondo<ref>Premiato con una palma d'oro all'[[EXPO]] [[1830]].</ref>, ed il più ricco della [[Terronia]]. Quest'ultimo dato è dimostrato dal fatto che dopo l'arrivo di [[Garibaldi]], i polentoni presero 443 milioni di {{s|<del>monete}}</del> lire d'oro dal Sud, pari al 68% {{s|<del>del patrimonio monetario}}</del> di tutta la ricchezza italiana, e li portarono in [[Padania]], dove fino ad allora usavano le conchiglie come moneta.
[[File:Ballespaziali.jpg|left|400px|thumb|Classifica delle sette maggiori potenze galattiche.]]
Inoltre grazie alle enormi vendite dei treni galaxy express fabbricati a Pietrarsa ed al commercio di olio d'oliva e pizze surgelate in tutta la galassia, specialmente con i romulani e i vogon, era diventato la terza potenza galattica, mettendo in allarme l'impero rettiliano, che progettarono la celebre invasione insieme ai loro amici giudo-pluto-massoni ed i loro servi terrestri, i piemontesi e gli inglesi. A tale scopo venne inviato uno dei loro migliori mercenari, Giuseppe Garibaldi (il fatto che fosse privo di orecchie è la prova della sua appartenenza alla razza rettiliana). Se i piemontesi non fossero venuti a rubare le sue ricchezze e a smontare tutte le industrie, il regno borbonico sarebbe probabilmente diventato la terza potenza dell'Universo.
 
Non va inoltre sottovalutata l'attenzione della casa reale borbonica verso l'istruzione {{s|<del>con l'analfabetismo più alto della penisola e tra i più alti d'Europa}}</del> e la [[cultura]] che {{s|<del>era in mano al clero e a beneficio della classe nobiliare, visto che le scuole del popolo continuavano a somigliare alle stalle}}</del> attirava numerosi studenti di ogni angolo del mondo, in particolare quelli dell'[[Erasmus]].
 
Si ricorda anche che Napoli vantava numerosi primati come la prima [[ferrovia]] d'Italia {{s|<del>costruita quasi totalmente da ditte inglesi e francesi}}</del> che non faceva altro che mostrare al mondo intero il prodigioso avanzamento tecnologico dello stato: basti pensare che nel [[1860]] la linea ferroviaria duosiciliana raggiungeva ben 168.400 {{dimensione|80%|metri}} di lunghezza contro gli 850 {{dimensione|80%|km}} del [[Piemonte]]. Il Regno delle Due Sicilie aveva inoltre l'esercito più grande e potente della penisola che, se non fosse stato per l'invasione polentona, avrebbe aiutato [[John Connor]] contro [[Skynet]] cambiando le sorti dell'umanità; in aggiunta vi era la marina più importante del Mediterraneo, nota soprattutto per aver ospitato [[Capitan Findus]] durante i suoi spot pubblicitari. Tra gli altri primati sono da citare la prima illuminazione a gas d'Italia, la prima nave da crociera a vapore del Mediterraneo, la prima pizza e il primo cantante [[Musica neomelodica|neomelodico]] italiano. Inoltre venne inaugurato il primo {{s|<del>edificio che sarebbe potuto diventare, tramite donazioni altrui, un}}</del> [[osservatorio astronomico]] mai costruito {{s|<del>in Campania}}</del>.
 
===Terzo dogma: Garibaldi massone===
[[File:Ragazza palpeggiata.gif||350px|thumb|left|Drammatizzazione di come, secondo i neoborbonici, i settentrionali si avventarono sulle ricchezze del Sud.]]
Secondo i testi sacri neoborbonici, [[Garibaldi]] era un [[criminale di guerra]] che si rese responsabile dei seguenti atti contro natura:
*conquistare il regno con {{s|<del>il supporto di 30.000 meridionali}}</del> solo [[Mille]] padani ingrifati;
*rubare i soldi del banco di Sicilia;
*sbancare il banco di Napoli;
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*aver tentato di copiare il taglio di [[barba]] e capelli di [[Chuck Norris]];
*aver occupato illegittimamente la Val d'Agri e trivellato i suoi pozzi petroliferi, dichiarando che in [[Basilicata]] si trovavano [[armi di distruzione di massa]];
*aver cancellato il [[Molise]] dalle cartine geografiche;
*aver interrotto i lavori della [[Autostrada A2 (Italia)|Salerno-Reggio Calabria]] per costruire il [[Treno Reggio Calabria - Milano Centrale]], con l'obiettivo di deportare i terroni nei campi di sterminio polentoni, nonché il [[TAV]], tipico mezzo di trasporto usato dai Savoia per andare in vacanza da Torino a Lione;
*aver aperto la prima [[discarica]] abusiva a Napoli;
*aver fatto cessare l'attività eruttiva del [[Vesuvio]] causando un calo dei flussi turistici;
*aver pagato [[camorristi]] e prostitute con i soldi del regno, e non aver spartito neanche un po' i servizi.
 
Garibaldi sbarcò a Marsala cercando una bottiglia dell'omonimo vino. Non trovandola, volle conquistare l'intera isola per cercarne una. A Calatafimi corruppe l'esercito borbonico, {{s|<del>poi massacrato dai Siciliani,}}</del> che si vendette in cambio della [[promessa]] di posti in prima fila nel pubblico di una trasmissione di [[Maria De Filippi]]. Riuscì ad entrare a Napoli con l'aiuto della [[Camorra]] che prima dell'unità {{s|<del>era già attiva nel gioco d'azzardo e prostituzione e sfruttata dai Borbone per reprimere le insurrezioni liberali}}</del> era solo un gruppetto di [[nerd]] che passava le giornate a giocare a [[Grand Theft Auto|GTA]].
 
Garibaldi era inoltre un [[massone]] e non è possibile scrivere qui dei suoi rapporti con la [[massoneria]] perché, dato che ci sono di mezzo anche la [[Chiesa cattolica]] e vari complotti internazionali, i [[diritti d'autore]] sulla storia sono stati comprati da [[Dan Brown]] che sta scrivendo un libro (che diventerà poi un film) sulla cosa.
 
===Quarto dogma: le industrie===
{{cit2|E' inutile che mi mandi tutti questi documenti, noi siamo più di voi e vinceremoooooooooo|Idiota neoborbonico il quale non ha capito che, nel caso l'intera razza umana credesse che la Terra è piatta, il pianeta se ne strafotterebbe e continuerebbe a essere sferico}}
[[File:Trenino con re bomba.jpg|thumb|250px|left|Inaugurazione nel [[1839]] alla presenza di re [[Ferdinando II]] della tratta Napoli - Portici, la prima [[ferrovia]] italiana.]]
Il regno delle Due Sicilie era il terzo stato più industrializzato del mondo, dopo il [[Kurdistan]] e la [[Cambogia]].
 
Il regno delle Due Sicilie era il terzo stato più industrializzato del mondo, dopo il [[Kurdistan]] e la [[Cambogia]].
Esistevano i cantieri navali di Castellammare di Stabia dove venivano costruite le prime navi spaziali usate da [[Roberto Giacobbo]] per capire se gli [[UFO]] esistano o meno, l'opificio di Pietrarsa dove venivano costruiti treni e trenini giocattolo, l'industria siderurgica della Mongiana in [[Calabria]], la [[FIAT]] di Melfi in [[Basilicata]], la fabbrica di preservativi di [[Bari]], il centro spaziale di [[Avellino]], l'osservatorio astronomico di Somma Vesuviana dove si fabbricavano stelle e pianeti, l'osservatorio di donne nude di [[Caserta]] dove si fabbricavano donne nude, e gli stabilimenti di [[Termini Imerese]] con le maestranze in costante [[sciopero]].
 
Queste industrie {{s|<del>non assicuravano diritti e salari soddisfacenti e lo sciopero veniva punito dalle leggi borboniche come "disturbo dell'ordine pubblico"}}</del> garantivano grande ricchezza ai meridionali, che però non si affaticavano a lavorarci perché il lavoro pesante veniva svolto dai clandestini tunisini e libici che scappavano dalla [[Padania]].
 
Quando poi arrivò [[Garibaldi]], questi le chiuse tutte e si portò via le chiavi. Le industrie vennero smontate e, con i materiali ricavati, vennero costruite fabbriche di cioccolato e salsa di tartufo in provincia di Cuneo.
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Un dogma, non sempre di ostentata professione, ma ben radicato nella fede neoborbonica, è quello che ricorda la totale assenza di coinvolgimento di uomini del Sud nei moti risorgimentali che hanno portato all'Unità, ed in particolari in quelli palesemente contro la monarchia napoletana.
 
Infatti non sono mai esistiti {{s|<del>i pugliesi Bonaventura Mazzarella, Saverio Barbarisi, Giacomo Lacaita, Sigismondo Castromediano, Cesare Braico, Domenico dell'Antoglietta, Nicola Schiavone, Giuseppe del Drago, Gioacchino e Salvatore Stampacchia, Beniamino e Giovanni Rossi, Vincenzo e Alfonso Vischi, Lillo e De Giosa, Giuseppe Del Re, Giuseppe de Cesare, Luigi Zuppetta di Castelnuovo Dauno, Giuseppe Pisanelli, Pasquale Stanislao Mancini, Saverio Altamura, Vincenzo Lanza, Luca de Samuele Cagnazzi, Nicolò Mignogna, Camillo Boldoni; Domenico Romeo e i 220 calabresi morti combattendo per Garibaldi; i lucani Padre Antonio Maria De Luca, Michele e Pietro Lacava; Giacinto Albini, Francesco Pomarici, Nicola Capece, Emanuele Brienza, Gaetano Cascini, Rocco Brienza, Giambattista Matera, Nicola Maria Magaldi, Carlo Musio, Nicola Mennella, Achille D'Andrea, Achille Pierro, Francesco Pennella, Costantino Vitelli, Giambattista Pentassuglia, Giacomo Racioppi, Carmine Senise e i 2.500 uomini della «Brigata Lucana» unitasi a Garibaldi; Rosolino Pio, Francesco Crispi e i 6.000 siciliani insorti dopo lo sbarco di Marsala}}</del> e pertanto non si ricordano nomi di meridionali nei libri di storia.
 
Tra l'altro è provato storicamente che la Rivolta della [[Ganja|Gancia]], in Sicilia, fu fomentata e mossa da gruppi di narcotrafficanti giamaicani.
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===Sesto dogma: i briganti patrioti===
[[File:Crocco e Franceschiello.jpg|right|thumb|150px|[[Francesco II di Borbone]] e il suo fedele [[Carmine Crocco]] pianificano l'"Operazione Borborossa" per cacciare i polentoni.]]
Un fondamentale dogma dei neoborbonici consiste nel credere fermamente che il fenomeno del [[brigantaggio]] meridionale fu una rivolta armata della popolazione contadina {{s|<del>incazzata perché i ricchi proprietari terrieri e i nobili avevano mantenuto il potere datogli dai Borbone anche sotto i Savoia}}</del> che voleva dire "no" ai [[Savoia]] e "si" ai Borbone (e a [[Valsoia]]). Infatti i briganti {{s|<del>molti dei quali avevano già avuto guai penali sotto i Borbone o avevano combattuto a fianco di Garibaldi}}</del> furono fedeli ''surdate d'o rre'' e i sovrani napoletani, con l'aiuto del loro fedele alleato [[Pio IX]], {{s|<del>illusero i ribelli promettendo migliori condizioni di vita e li sfruttarono solo nel tentativo di riprendersi il trono}}</del> furono sempre accanto a loro, tanto da premiarli con una confezione del noto Caffè Borbone.
 
Il fatto storico è avvalorato dai numerosi documenti esistenti, come quelli in cui il [[brigante]] [[Carmine Crocco]] {{s|<del>scrive più volte di aver sempre odiato i Borbone e di lottare per soli interessi personali contro i borghesi ex borbonici che sostennero il nuovo governo per conservare i propri privilegi}}</del> dice di aver sposato la causa borbonica perché [[Garibaldi]] gli aveva fregato la ragazza, quelli che raccontano di come la popolazione della [[Basilicata]] {{s|<del>prima che arrivasse Garibaldi, il [[18 agosto]] [[1860]] insorse contro i Borbone e si proclamò parte del Regno d'Italia}}</del> fu sempre fedele ai re di [[Napoli]], e soprattutto perché [[Sanremo]] è Sanremo.
 
I Savoia repressero nel sangue il brigantaggio meridionale, un fenomeno che al sud <del>esisteva da secoli, usato dai Borbone per sterminare gli oppositori politici o presunti tali, tentando poi, senza successo, di reprimerlo quando i briganti non servivano più o iniziarono a causare problemi alla stessa monarchia</del> non era mai esistito prima.
Il fatto storico è avvalorato dai numerosi documenti esistenti, come quelli in cui il [[brigante]] [[Carmine Crocco]] {{s|scrive più volte di aver sempre odiato i Borbone e di lottare per soli interessi personali contro i borghesi ex borbonici che sostennero il nuovo governo per conservare i propri privilegi}} dice di aver sposato la causa borbonica perché [[Garibaldi]] gli aveva fregato la ragazza, quelli che raccontano di come la popolazione della [[Basilicata]] {{s|prima che arrivasse Garibaldi, il [[18 agosto]] [[1860]] insorse contro i Borbone e si proclamò parte del Regno d'Italia}} fu sempre fedele ai re di [[Napoli]], e soprattutto perché [[Sanremo]] è Sanremo.
 
Tutti i detti documenti sono conservati da [[Lele Mora]] in casa sua.
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===Settimo dogma: il Nord oppressore===
[[File:Borboncino.jpg|200px|thumb|left|Borboncino che nei social abbaia contro i Savoia e il Risorgimento]]
I neoborbonici addossano tutti i loro mali attuali ai polentoni, i quali tengono in schiavitù la loro patria impedendo l'erogazione di sovvenzioni pubbliche, bloccando l'esportazione dei loro prodotti, impedendo loro una rappresentanza parlamentare <del>che abbonda di politici meridionali</del> e obbligando ad appendere i quadri del [[Renzo Bossi|Trota]] in ogni edificio istituzionale. Infatti l'antico e glorioso regno del sud {{s|<del>che continua a votare politici che non fanno gli interessi dei cittadini}}</del>, non riesce a ritornare ai fasti di un tempo a causa della perpetua colonizzazione tosco-padana ed invoca l'indipendenza.
 
È noto, ad esempio, che la cassa del Mezzogiorno e i contributi del terremoto dell'Irpinia sono {{s|<del>finiti nelle tasche della classe politica meridionale e usati a fini clientelari}}</del> stati rubati da [[Emanuele Filiberto]] e suo [[Vittorio Emanuele di Savoia|padre]], poiché non hanno ottenuto il risarcimento di 260 milioni di euro per l'esilio e che i fondi europei {{s|<del>malgestiti dai governi regionali}}, oltre alle non poche maxi truffe per lo sviluppo imprenditoriale</del> sono stati accreditati sul conto corrente di Garibaldi per abbellire la sua villa a Caprera.
 
Per far fronte a queste ingiustizie, due specialisti della crisi che attanaglia i neoborbonici come Francesco Saverio Nitti e Giustino Fortunato {{s|<del>i quali ritenevano la [[questione meridionale]] un problema dovuto anche agli stessi meridionali}}</del> si sono arruolati nella [[Guardia Nazionale Italiana|milizia]] di [[Gaetano Saya]] e stanno preparando una resistenza armata contro l'invasore nordista.
 
==Innovazioni borboniche==
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===L'arma definitiva: Borborobot===
[[File:Robot con stemma.jpg|thumb|240px|left|unica foto di Borborobot ritrovata in un archivio incendiato dai piemontesi]]
Un'ulteriore prova di quanto il regno delle due sicilie fosse avanzato dal punto di vista tecnologico e industriale era il possesso di armi di distruzione di massa estremamente avanzate e sofisticate. Tra gli anni 1851 e 1859 i borboni costruirono l'arma definitiva del XIX secolo: Borborobot. Grazie ad essa il regno borbonico avrebbe finalmente sconfitto il malefico impero britannico, passando da terza a prima potenza mondiale. La base del robot era l'interno del Vesuvio da cui usciva con l'urlo di guerra "Jamm bell ja!!". Si caricava con dinamo, sfregandosi sui 57 km della Napoli-Portici: bastavano 57 km per la carica completa, ecco perchè non era necessario costruire ulteriore tracciato ferroviario.Tra le sue straordinarie armi le più impressionanti erano "Pizza rotante" e "Spara-arancine". Tramite "Pizza rotante" l'incredibile marchingegno lanciava Vere Pizze Napoletane giganti sull'esercito avversario, da cui colavano tonnellate di mozzarella di bufala capaci di bloccare il movimento di intere armate. Con l'uso di "Spara-arancine", invece, mitragliava l'esercito o la flotta nemica con un numero innumerevole di Vere Arancine Siciliane pesanti una tonnellata ciascuna, preparate dai fratelli siculi. Giunte sul nemico, esplodevano rilasciando un ripieno di riso bollente, Vero Ragù Napoletano e piselli, ustionando e uccidendo i soldati avversari.
 
Con l'esercito garibaldino che avanzava velocemente verso Napoli, il governo borbonico chiese l'intervento della prodigiosa arma. Purtroppo non fu possibile attivarlo: i componenti dello staff di Borborobot erano tutti in malattia. La fine di Borborobot fu ingloriosa: dopo la sconfitta i piemontesi lo smontarono e i materiali che ne ricavarono vennero usati per incartare tonnellate di gianduiotti.
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=== Introduzione del reddito di sudditanza ===
[[File:LuigiSaverioDelMaio.png|300px|thumb|leftright|Luigi Saverio Del Maio mentre annuncia gaudente al popolo l'introduzione del reddito di sudditanza.]]
Grazie alla storiografia neoborbonica è stato scoperto che il Regno delle Due Sicilie, oltre alle innumerevoli innovazioni nel campo della tecnologia e dell'industria, è stato anche il primo esempio di [[stato sociale]], ben un secolo prima della nascita delle socialdemocrazie avanzate del [[ventesimo secolo]]. Grazie ai suoi floridi commerci e alle potenti industrie che esportavano in tutta Europa, il regno aveva accumulato una quantità di monete d'oro così enorme che i forzieri del banco di Napoli non erano in grado di contenerle tutte.<ref>Pino Maggio, ''L'Eldorado è esistito veramente'', 2010, Brambilla editore</ref> Inizialmente si provò a risolvere il problema lanciando monete agli immigrati clandestini [[Svizzera|svizzeri]] che si aggiravano in condizioni miserevoli per le strade di Napoli chiedendo l'elemosina o piazzandosi di fronte ai negozi per aiutare le persone con i sacchetti della spesa in cambio di un pezzo di pizza. Purtroppo non fu sufficiente poiché i forzieri borbonici si riempivano troppo in fretta.
 
A quel punto nel [[1852]] il plenipotenziario di sua maestà Ferdinando II Luigi saverio Del Maio, stramegaduca di [[Avellino]], ebbe una geniale intuizione: l'introduzione del "reddito di sudditanza". Ogni suddito del regno delle due sicilie, con qualunque reddito e patrimonio, avrebbe ricevuto un'integrazione al reddito fino a 780 ducati al mese.<ref>dall'articolo scritto dalla {{s|<del>parrucchiera}}</del> storica Giovanna Cacace ''Avevamo pure gli ammortizzatori sociali'' del 23 giugno 2015 di vesuvioindiretta.it</ref> Dopo aver vinto nel [[1855]] la guerra contro i pirati barbareschi del Nord Africa grazie alla sua poderosa flotta navale, il governo borbonico aggiunse un bonus: ogni suddito borbonico avrebbe ricevuto una schiava maghrebina, da utilizzare per le proprie esigenze.<ref>Ciro Esposito ''Mamma li turchi'', 2012, Cutolo editore</ref>
 
Purtroppo tutto ebbe fine con l'invasione delle orde piemontesi guidate dal filibustiere Giuseppe Garibaldi. Durante i saccheggi l'oro del banco di Napoli fu depredato e, successivamente, usato per avviare distillerie di grappa nella pianura padana e comprare polpette di carne per i cani da tartufo piemontesi.
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*''Scacco matto Savoia!'' di Lorenzo Del Boca Juniors
 
Sono inoltre considerati testi sacri tutti i libri scritti su grandi argomenti in maniera controcorrente da {{s|<del>gente che non ne capisce nulla}}</del> non riconosciuti esperti, come le opere sulla [[Chiesa cattolica]] di [[Corrado Augias]], quelli di storia delle religioni di [[Piergiorgio Odifreddi]], i libri di storia di [[Alberto Angela]] e [[Roberto Giacobbo]], i libri di [[Antonino Zichichi]], il film del [[1989]] ''O Re'' dal quale si può apprendere <del>che i briganti esistevano da prima dell'Unità e combattevano contro i Borbone per gli stessi motivi per cui avrebbero combattuto, in futuro, contro i Savoia</del> la crudeltà degli Itagliani Tosco-Patani contro gli innocenti ex-sudditi borbonici <del>spalleggiati da diversi soldati dell'ex esercito borbonico ri-arruolatisi nel nuovo Regio Esercito Italiano</del>, parecchi video di Youtube creati da bimbiminkia col [[Windows Movie Maker]] ed in più tutti gli scarabocchi di bimbi al di sotto dei 4 anni.
 
==Struttura sociale dei neoborbonici==
Nella religione neoborbonica non esiste una gerarchia né un vero e proprio status di pontefici o leader.
 
In ogni caso, si può abbozzare una linea guida degli adepti al pensiero: i ''sudditi d'o rre'' sono coloro che credono a ciò che viene asserito dai ''revisionisti storici'', persone che passano la vita a studiare la storia del [[Risorgimento]] per {{s|<del>storpiarla}}</del> revisionarla e tirarne fuori {{s|<del>ciò che fa comodo a loro}}</del> la veramente vera verità storica. I primi sono i fedeli, i secondi sono paragonabili ai vescovi cattolici.
 
I principali esponenti del movimento, da considerarsi quindi alla testa dello stesso, sono stati:
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*1952-1981: Carlo Alianello, [[sceneggiatore]] di [[fiction]] [[Serie televisiva italiana|televisive]]
*1981-2010: Nicola Zitara, che fu [[PSI]], poi [[1968|sessantottino convinto]] e finì sepolto ricoperto col [[Francesco II di Borbone|vessillo borbonico]]
*2010-oggi: il titolo è conteso tra il tabaccaio Antonio Ciano, il giornalistapanettiere Gigi Di Fiore e il [[Musica neomelodica|cantante neomelodico]] Gennaro De Crescenzo, per gli amici 'o giggione
 
===Famosi neoborbonici===
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*[[Napoli|L'intera popolazione di Napoli]]
*[[Mario Borghezio]]
*[[Pino Aprile]] (conosciuto {{s|<del>per le sue cazzate storiche}}</del> anche come Pesce d'Aprile o Primo Aprile) celebre storico, ex vicedirettore di Oggi ed ex direttore di Gente, note riviste di approfondimento culturale dove è possibile conoscere le ultime notizie sul matrimonio di Fedez e Chiara Ferragni ed ammirare il culo di Valeria Marini
 
===Famosi anti-neoborbonici===
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*[[Terronia|L'intera popolazione meridionale]] tranne Napoli
*[[Giuseppe Garibaldi]]
*[[Carlo Pisacane|Carlo Pisciacane]]
*[[Calabria|L'intera popolazione della Calabria]] in quanto Juventini
*[[Salerno|L'intera popolazione di Salerno]] tranne Vincenzo De Luca (altrimenti detto '''O Sceriffo'' e ''Pol Pot'')
 
==Tipi di Neoborbonici==
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{{cit2|Non date spazio alle interpretazioni alternative della Storia e alla funzione emancipatrice delle brigantesse, che combattevano contro il patriarcato e si amavano tra di loro. Il brigantaggio è stata una sollevazione contadina contro l'oppressione borghese e i suoi stereotipi classisti, razzisti e omofobi. Siete dei bigotti che innalzano statue perchè vi ricordano falli eretti. Porci maschilisti! |Neoborbonica che ha dimenticato di prendere le sue medicine}}
[[File:Guerriglieri.png|thumb|250px|left|Nella foto un gruppo di briganti, guerriglieri socialisti del XIX secolo. Al centro Fidel Crocco.]]
I borbocomunisti appartengono alla grande famiglia degli alternativi e spesso coincidono con i grillini. In genere indossano magliette col Che Guevara, collanine colorate e braccialetti e li vedi spesso cantare all'interno dei centri sociali canti dei sanfedisti, {{s|<del>crudeli assassini che sterminarono le forze democratiche e progressiste che crearono la repubblica napoletana}}</del> noti bravi ragazzi di fine '700.</br> Portano i capelli rasta e l'assunzione spropositata di cannabis e LSD causa loro gravissime allucinazioni che li porta a credere che Ferdinando II fosse Lenin e che sulla reggia di Caserta sventolasse bandiera rossa.</br> Per loro i briganti erano {{s|<del>feroci criminali che combattevano per la monarchia assoluta e la Chiesa}}</del> una via di mezzo tra i vietcong e i guerrilleros cubani. Studenti al decimo anno fuori corso trascorrono le loro giornate su facebook (grazie alla connessione pagata da mamma e papà) citando Gramsci ed urlando "w o rrè!". Per loro la monarchia borbonica era libertaria e socialista e distribuiva tutta la terra ai contadini i quali ricevevano ogni giorno una pagnotta ed un kinder bueno a testa.</br> Inoltre per i borbocomunisti a Bronte avvenne {{s|<del>una rivolta contadina che portò all'uccisione di parecchi notabili locali comprese donne e bambini}}</del> una manifestazione pacifica della CGIL locale con canti e balli che fu repressa da una squadra di garibaldini anti-sommossa guidati dal cattivissimo Nino Bixio.
</br></br></br>
 
Line 204 ⟶ 210:
*Furono i Borbone ad inventare la [[penicillina]]
*Mandando in play al contrario il film «''Io sto con gli ippopotami''» si può ascoltare un messaggio subliminale di [[Bud Spencer]] che inneggia ai Borbone
*Si sta ancora cercando la seconda Sicilia, probabilmente è l'Italia meridionale peninsulare
 
==Fonti bibliografiche==
*[[Corrado Augias]], ''Inchiesta sulle Due Sicilie: dove cazzo sta l'altra?'', Roma, 1950.
*[[Piergiorgio Odifreddi]], ''Perché non possiamo essere italiani e meno che mai polentoni'', Napoli, 1893.
*Pino Aprile, ''Terroni: si avete letto bene, l'ho chiamato così il libro, figo ah?'', {{s|<del>Milano}}</del> Napoli, 2011.
*Pino Maggio, ''Polentoni: cazzo, ‘sta cosa rende soldi'', Barletta, 1864.
*[[Pino Mango]], ''Monna Lisa Overdrive'', Lagonegro, 1999.
12

contributi