Mokele Mbembe: differenze tra le versioni

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[[File:Mokele Mbembe.jpg|right|thumb|320px|Diverse tribù concordano sulle caratteristiche del Mokele Mbembe, quindi è logico pensare che {{s|<del>l'animale possa esis}}</del> si siano fumati la stessa erbetta.]]
{{Creature leggendarie}}
Il '''Mokele Mbembe''' (in lingua {{citnec|lingala|e=eh?}} "colui che ostacola il corso dei fiumi rompendo le palle durante le gare di canottaggio"), anche detto N'Yamala ("[[delfino curioso]]"), è una creatura la cui esistenza non è stata finora dimostrata, ma ha già rotto le [[palle]] abbastanza. Secondo quanto affermano alcuni indigeni del [[Congo]], vivrebbe a [[883 (gruppo musicale)|nord-sud-ovest-est]] di [[Brazzaville]], nella regione di Likouala al confine col [[Gabon]], in una vasta [[Controsenso|palude desertica]] di [[scarsanta]] chilometri quadrati. La sua prima descrizione fu data da un [[missionario]] [[francese]], l'abate Jean Proyar de Bricofer, che lo descrisse come un [[ibrido]] tra un [[elefante]] e un [[cassonetto]], con un collo di [[giraffa]] e una lunghissima coda da [[serpente]], alto quasi due pertiche<ref>Cinque metri buoni.</ref> e lungo circa tre. Un essere imponente e minaccioso, facile alla rissa e agli scatti d'ira improvvisi, un mostro su cui fondare un alone di intrigante mistero. Tutto ciò si riduce chiaramente ad un ridicolo tentativo di sfruttare commercialmente la stessa [[idea]] avuta in [[Scozia]] col [[mostro di Loch Ness]]. Nei mercatini di Madingou e Djambala si possono trovare molti gadget ispirati al bestio, alcuni di dubbia utilità (come il [[pelapatate]] "Magic Mbembe" a grandezza naturale) e altri di [[cattivo gusto]] (come il "Baby Mokele", un pupazzo che opportunamente caricato con [[latte]] vaccino, lo vomita in bocca al [[Bambino|neonato]] strizzandogli la coda).
[[File:Mokele Mbembe.jpg|right|thumb|320px|Diverse tribù concordano sulle caratteristiche del Mokele Mbembe, quindi è logico pensare che {{s|l'animale possa esis}} si siano fumati la stessa erbetta.]]
Il '''Mokele Mbembe''' (in lingua {{citnec|lingala|e=eh?}} "colui che ostacola il corso dei fiumi"), anche detto N'Yamala ("[[delfino curioso]]"), è una creatura la cui esistenza non è stata finora dimostrata, ma ha già rotto le [[palle]] abbastanza. Secondo quanto affermano alcuni indigeni del [[Congo]], vivrebbe a [[883 (gruppo musicale)|nord-sud-ovest-est]] di [[Brazzaville]], nella regione di Likouala al confine col [[Gabon]], in una vasta [[Controsenso|palude desertica]] di [[scarsanta]] chilometri quadrati. La sua prima descrizione fu data da un [[missionario]] [[francese]], l'abate Jean Proyar de Bricofer, che lo descrisse come un [[ibrido]] tra un [[elefante]] e un [[cassonetto]], con un collo di [[giraffa]] e una lunghissima coda da [[serpente]], alto quasi due pertiche<ref>Cinque metri buoni.</ref> e lungo circa tre. Un essere imponente e minaccioso, facile alla rissa e agli scatti d'ira improvvisi, un mostro su cui fondare un alone di intrigante mistero. Tutto ciò si riduce chiaramente ad un ridicolo tentativo di sfruttare commercialmente la stessa [[idea]] avuta in [[Scozia]] col [[mostro di Loch Ness]]. Nei mercatini di Madingou e Djambala si possono trovare molti gadget ispirati al bestio, alcuni di dubbia utilità (come il [[pelapatate]] "Magic Mbembe" a grandezza naturale) e altri di [[cattivo gusto]] (come il "Baby Mokele", un pupazzo che opportunamente caricato con [[latte]] vaccino, lo vomita in bocca al [[Bambino|neonato]] strizzandogli la coda).
{{cit2|Kanac mbuti n'Yamala zehu mtepo ni!<br />Porca [[troia]], uno n'Yamala m'ha fregato la [[vacca]]!|I [[pigmei]] Baka lo usano spesso come [[capro espiatorio]].}}
{{cit2|Yakume duhar Mokele Mbembe tikeh pas n'tapho!<br />Me tapino, il Mokele Mbembe ha affogato mia [[moglie]]!|I pigmei Bakoya sono notoriamente dei gran paraculi.}}
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== Prove ==
Secondo il prestigioso quotidiano ''The Elfwood Times'', venduto esclusivamente nella [[Terra di Mezzo]], l'impronta ritrovata nel [[1981]] spazza via qualsiasi dubbio. La [[fotografia]] ritrae una grande orma a tre dita e questo restringe la scelta alle seguenti possibilità:
[[File:Mokele Mbembe le prove che esiste.jpg|right|thumb|430px|Prove {{s|<del>inconfut}}</del> {{s|<del>abbastanza cert}}</del> della sua esistenza.]]
# [[Gojira|Godzilla]], ma forse l'impronta è troppo piccola;
# un [[eterocefalo glabro]], ma forse è troppo grande;
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# un Mokele Mbembe;
# il [[pokémon]] Tropius, che è comunque un Mokele Mbembe con le ali (fatte di foglie di banano);
# {{s|<del>uno scherzo del cazzo}}</del>.
Inoltre, nel [[1992]], Rory Nugent (uno dei più famosi esploratori del suo condominio) avrebbe scattato delle fotografie alla bestia presso il lago Tele nel Congo. Dall'immagine si vede {{citnec|chiaramente}} qualcosa che lascia una scia in acqua. Lo scrupoloso Rory, in un eccesso di zelo, ha telefonato a [[Bud Spencer]] per essere sicuro che non stesse girando un [[remake]] di ''Io sto con gli ippopotami''. Rassicurato dalla risposta, ha dato per certo che fosse il Mokele Mbembe.
 
== Spedizioni storiche ==
[[File:Esploratore con nero.jpg|right|thumb|320px|Il barone Ludwig Freiherr von Stein zu Lausnitz, grande esploratore crucco, accetta guardingo un [[caffè]] da un [[negronero]], tenendo pronto nelle vicinanze il frustino.]]
* Nel [[1913]], la [[Germania]] inviò il barone [[Ludwig Freiherr von Stein zu Lausnitz]] in [[Africa]], alla scoperta di nuove ricchezze per l'Impero di Krukkia. Al suo ritorno, il dettagliato rapporto che consegnò parlava invece di una grossa bestia, che si nutriva di vegetali con grossi fiori bianchi, di un frutto simile ad una [[mela cotogna]] e di una liana lattiginosa. [[Otto Von Bismarck]] aspettava ben altro e, approfittando dello scoppio della [[prima guerra mondiale]], spedì von Stein in [[Somalia]] e lo fece trovare legato nella piazza centrale di Mogadiscio, con un cartello al collo con su scritto: ''"Brutti negraccineracci di merda e pure froci"''.
* Nel [[1938]], il dottor Leo Von Boxberger (altro grande studioso di [[pene d'ebano]]) affermò di aver avuto per le mani la prova certa dell'esistenza dell'animale, ma di averla persa dopo che la sua flotta fu attaccata nella Guinea Spagnola da un gruppo di Pangwe, a bordo di tre canoe di giunco in assetto da combattimento. Oltre ai preziosi documenti, andarono distrutte le corazzate Allgöwer e Lützow, fu seriamente danneggiata la SMS Radetzky, andarono affondati l'incrociatore Beckenbauer e la torpediniera Baßler.
* Nel [[1976]], James H. Powell, un erpetologo americano, si recò nell'interno della regione di Ndovè a studiare gli animali del posto. Allo stregone di un piccolo villaggio mostrò immagini di vari animali; nel vedere quella di un Diplodocus, lo sciamano riconobbe il Mokele Mbembe chiamandolo ''N'Yamala'', poi aggiunse che poteva accompagnarlo presso la sua tana. Giunti sulla soglia di una grotta, la sorpresa: ad attenderli c'erano tutti i maschi della tribù. Al grido di ''"[[bunga bunga]]"'' (e con un ossessivo ritmo di tam-tam) la notte trascorse gaia. L'episodio insegnò a Powell due cose: che in Africa le proboscidi non sono ad esclusivo appannaggio dei [[Elefante|pachidermi]], e che studiare il Mokele Mbembe crea un fastidioso arrossamento nella [[Culo|zona dove non batte mai il sole]].
 
== Note ==
 
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