Mariano Rumor: differenze tra le versioni

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Nel '50, [[Giuseppe Dossetti]], dopo l'ennesima crisi mistica, decide di farsi [[prete]] una volta per tutte e abbandona il suo compagno di merende Rumor e tutto il suo movimento. A questo punto il futuro presidente del Consiglio decide di riorganizzare il movimento e creare un vero e proprio partito con un nome e un cognome, nasce così [[Iniziativa Democratica]], un gruppo para-clericale composto da degli elementi del calibro di: [[La Pira]], [[Fanfani]], [[Moro]], [[Taviani]] e [[Scalfaro]].
 
Fu proprio Rumor a stendere la bozza del manifesto politico di [[Iniziativa Democratica]]; in questo testo, accanto alla dichiarazione di appoggio a [[De Gasperi]] e al [[Patto Atlantico]], giudicato filo clericale, venne riaffermato il principio dossettiano di un partito [[inquisizione|cristianamente riformista]], capace di muovere il paese verso un’evoluzione democratica e soprattutto {{<u|>cristiana}}</u>. Con questi argomenti gli iniziativisti si candidarono non solo a rivendicare una serie di poltrone al [[Parlamento]], ma anche a proporsi come un interlocutore affidabile per le altre componenti del partito, quali: [[Mafia]], [[P2]], [[Servizi segreti]] e arraffoni stranieri. La nuova corrente colpì parecchio il presidente [[De Gasperi]] che decise di far ricoprire a Rumor un incarico governativo degno delle sue alte capacità: il sottosegretario all'Agricoltura. Fu solo durante il primo governo [[Fanfani]] che Rumor fu promosso ad un incarico di un certo peso, divenendo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, peccato però che il governo cadde non appena il democristiano vicentino ebbe ricevutomise la targhetta con scritto il suo nome da mettere sulla scrivania.
 
== Leader dei dorotei ==
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Divenuto uno dei tre leader della nuova corrente, Rumor tentò di nuovo la scalata al potere, ma senza comunque ottenere il prestigio che avrebbe voluto, infatti il suo amichetto [[Segni]] lo nominò di nuovo ministro dell'[[Agricoltura]], conservando la carica nei successivi governi [[Tambroni]] e [[Fanfani]]. Stufo marcio di finire sempre a gestire il dannato ministero dell'[[Agricoltura]], Rumor decise di sbarazzarsi del problema, così progetto il cosiddetto ''Piano Verde'', che consisteva nell'affossare tutta l'agricoltura italiana con tasse esose, burocrazia senza senso ed edilizia fuori controllo al solo fine di farla definitivamente sparire, in questo modo avrebbero chiuso anche il ministero, obbligando i presidenti del consiglio di turno a metterlo a gestire ministeri più rilevanti.
 
A quel punto finalmente Rumor fu nominato [[Ministro dell’Interno]] nel governo presieduto da [[Giovanni Leone]], ma anche lì durò meno di 6 mesi a causa del un brusco calo di consensi che la [[DC]] stava subendo a seguito dalle troppe ruberie che stavano emergendo dai giornali. In compenso però, venne nominato Segretario del suo partito in sostituzione di [[Aldo Moro]], che aveva deciso di godersi i suoi 10 mesi di feriferie pagate dallo stato. Come segretario Rumor riuscì a raccimolare qualche consenso in più rispetto a Moro, anche grazie alla sua brillante idea di far iscrivere al partito i [[morti]], fatto che lo fece emergere come candidato naturale alla guida del governo.
 
== Alla guida del Governo ==
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* creazione di incentivi salariali, pensionistici e previdenziali;
* tentativo di porre un argine alla violenza politica e ai disordini.
Tuttavia queste manovre non vennero viste di buon occhio dal grosso dei democristiani conservatori e liberali (due concetti che in teoria dovrebbero essere in antitesi), che le ritenevano delle manovre anticattoliche e nemmeno dalla [[CIA]], che le ritenevano troppo filosovietiche. Questo portò allo scoppio di una crisi interna volta all'eliminazione dell'ala di Centro-Sinistra dal [[Parlamento]], da cui ne conseguì la caduta del Governo Rumor e l'insediamento del governo dello sconosciuto frequentatore di [[escort]] [[Emilio Colombo]].
 
Andato a nascondersi in una caverna da qualche parte in [[Veneto]] per riprendersi dallo smacco subito, continuando comunque a ricevere lo stipendio parlamentare, Rumor ritornò in auge nel [[1972]] come Ministro dell'Interno nel esecutivo guidato dall'Imperatore [[Giulio Andreotti|Darth Andreotti]], caratterizzato dalla completa esclusione del [[PSI]] dal governo a seguito delle purghe ed epurazioni degli anni precedenti. In seguito alcuni dissidenti [[DC]], dopo aver riallacciato i rapporti con i socialisti organizza una rivolta per rovesciare l'impero, permettendo a Rumor di rifare il [[Presidente del Consiglio]] di centro-sinistra. Tuttavia anche quest’esperienza si concluse rapidamente nel [[1974]], a causa della pessima idea del governo di appoggiare l'abrogazione del divorzio al referendum del [[1974]]. Quando infatti il 200% degli italiani votò ''NO, il divorzio ce lo teniamo'', si ebbe una scossa di [[terremoto]] talmente potente che Rumor e tutti gli altri membri del suo governo vennero sbattuti fuori da [[Palazzo Chigi]] senza avere più la possibilità di entrare.
 
== La scissione dorotea, la fine della carriera, la morte e il lascito ==
[[File:Mariano Rumor stetoscopio.jpg|right|thumb|270px|Rumor al [[Parlamento Europeo]], utilizza uno [[stetoscopio]] per valutare le condizioni di salute dell'[[Unione Europea]].]]
Dopo il devastante terremoto del referendum sul [[divorzio]] la [[DC]] era allo sbando, [[Fanfani]] che aveva malamente guidato il partito fino a quel momento, venne cacciato dalla segreteria e [[Moro]] non volendo correre il rischio di fare la stessa fine propose Rumor, che in quel momento era ancora all'ospedale col le gambe ingessate in seguito alla brusca caduta del suo governo. Ma diversi membri del suo stesso gruppo decisero di pugnalarlo alle spalle opponendo un bel veto alla nomina e di fatto cacciandolo fuori dal gruppo, con conseguente lenta ed inesorabile esclusione da incarichi rilevanti nel partito e nel governo. Soltanto [[Aldo Moro]], impietosito dal fatto che ormai fosse diventato un emarginato, decise di nominarlo [[Ministro degli Esteri]] per un paio di anni, a seguito dei quali sparì definitivamente dalla circolazione. Comunque alcuni dei suoi ex amici di partito, [[corruzione|oppurtunamente foraggiati]] dalla [[CIA]], per essere sicuri che Rumor non tornasse mai più nella politica attiva, misero in giro alcune calunnie che lo volevano coinvolto nello [[scandalo Lockheed]], facendogli perdere la faccia, mentre altri ben peggiori e forse più coinvolti come [[Benigno Zaccagnini|Zaccagnini]], [[Moro]], [[Scalfaro]] e compagnia cantando ne uscirono puliti come il [[culo]] di un bambino, arrivando anche a chiamarlo a casa per dirgli:
{{quote|Lo sappiamo che sei innocente, ma dobbiamo votarti contro per disciplina di partito! <small>Eheh, coglione</small>!}}
 
Dopo quest'ennesima bastonata, Rumor decise di cambiare aria e di prendersi una pausa, così divenne deputato del [[Parlamento europeo]] dove tirò su parecchi soldini senza fare una [[sega]]. Nel [[1984]] ritornò in patria, il clima era pesantemente cambiato rispetto a prima, questo permise a Rumor di ottenere una poltrona come [[Senatore]]; memore dell'esperienza europea decise di mantenere un basso profilo, onde non tirasi dietro le attenzioni di nessuno e prendersi stipendio, pensione e vitalizio tranquillo. Morì in carica nel [[1990]] a 75 anni suonati lasciando alla nazione nient'altro che un bel niente, a parte una biografia che nessuno ha mai letto e mai leggerà.
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{{PresidentiConsiglio}}
 
[[Categoria:Italiani]]
[[Categoria:Presidenti del Consiglio]]
[[Categoria:Persone che hanno un nome del cazzo]]
[[Categoria:Senatori italiani]]
[[Categoria:Morti]]
[[Categoria:Dinosauri democristiani]]
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