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[[File:Lou_Reed,_manifesto_satirico.jpg|right|thumb|250px|Lou Reed ha sempre voluto essere un ricercato nel settore: gli Americani del Partito Repubblicano lo accontentarono.]]
{{Wikipedia}}
{{Cit2|Amico, ci puoi scommettere il
{{Cit2|Vita di strada, ghetti... Fanculo a tutti 'sti rappettoni del cazzo! Io con i [[Velvet Underground
{{Cit2|"I Giardini di cazzo-Kensington" cosa...?!?!? [[Patty Pravo|Patty Prav]]... E chi CAZZO È, per Dio!?!|La sportiva reazione di Lou, al sentire che all'[[Italia|estero]] "''Walk on the Wild Side''" veniva
'''Lou Reed''' (Ghetto ebraico, Broccolino, 1940''equalcosa'' - Isola Lunga, primi anni del secondo decennio del XXI secolo) è stato il più gran tossico, fattone, ubriacone da [[guinness]] dei primati e [[Frocio|culallegro]] di tutti i tempi che abbia mai preso in mano una [[chitarra]], diventando uno dei più importanti artisti della scena musicale rock dell'epoca contemporanea. Peccato che oggi i giovani non abbiano la più pallida idea di chi fosse e i vecchi perdano progressivamente la memoria.
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[[File:Manichino maschile.jpg|left|thumb|165px|Il manichino che fece perdere la [[verginità]] a Lou Reed.]]
Nel [[1942]] il mondo intero si stava appassionando all'ultimo [[Seconda Guerra Mondiale|campionato mondiale]] di [[RisiKo!]], perciò la nascita di questo [[ebreo]] in trasferta, registrato all'[[anagrafe]] come '''Lewis Allan Reed''', passò del tutto inosservata. I genitori tenevano spesso la [[radio]] accesa e Lou imparò a parlare grazie ad essa. Si appassionò ben presto di [[musica]] e, siccome a quell'età i ragazzi hanno in mente solo [[sesso|quello]], comprese altrettanto presto che formare un gruppo musicale studentesco avrebbe potuto garantirgli un considerevole apporto di [[figa]], ma anche di [[cazzo]]. Insomma, di organi genitali in quantità.
Nel [[1956]] fu sorpreso dai genitori nella sua cameretta mentre era intento a [[sodomia|giocare al dottore]] con un [[manichino]] sottratto ai grandi magazzini. Il fatto che il manichino avesse sembianze maschili fece preoccupare i genitori: convinti che il loro figliuolo avesse [[gay|una brutta malattia]], lo fecero sottoporre a quindici sedute di [[elettroshock]]. L'unico risultato fu che da quel momento il giovane Reed si trovò col sistema nervoso che dava in continuazione "[[Errore 404|Error 404]]" e l'[[uccello]] sempre in tira. A tale proposito, nel [[1974]] dedicò ai genitori la canzone ''Kill your sons'', non prima di aver donato loro una bottiglia di [[zibibbo]] al [[Guttalax]].
=== L'università e le prime schitarrate ===
Nel [[1960]] iniziò a frequentare la [[università|Syracuse University]] perché aveva sentito dire un gran bene dei [[pusher]] che bazzicavano la facoltà di giornalismo, regia cinematografica e [[parole a caso|scrittura creativa]]. Nell'anno successivo condusse un programma radiofonico che andava in onda durante la [[notte]], quando giustamente tutti dormono, raggiungendo picchi di [[audience]] repentinamente ascendenti verso il basso. Reed si divertiva a mettere su dischi di [[jazz]] ma soprattutto di free jazz che, essendo free, dispensava la radio dal dover corrispondere i diritti d'autore. Era attratto dalla musica di [[sassofono|sassofonisti]] come [[Ornette Coleman]], quindi ideò una tecnica innovativa per suonare la chitarra come un sassofono. Nessuno mai è riuscito a fare qualcosa di vagamente simile, forse solo [[Mario Biondi]], che ha messo a punto una tecnica particolare che gli consente di cantare come se stesse [[Peto armonico|petando]]. Agli anni universitari risale l'incontro con [[Delmore Schwartz]], un [[alcolista|beone]] che chiedeva spiccioli ai passanti e che si faceva chiamare [[poeta]], famoso presso gli studenti per i suoi atti di [[esibizionismo]]. L'influenza che esercitò sul giovane Reed fu determinante per la sua formazione artistica e musicale: Reed apprese i rudimenti del [[ruttosound]], della cacofonia melodiosa e della cadenza aritmica. Nel [[1966]] gli avrebbe dedicato la canzone ''European son'', inclusa nel primo album dei Velvet Underground, a totale insaputa di questi ultimi.<br />
Nel [[1964]] si
=== Il processo creativo ===
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La composizione di un pezzo, quindi, era frutto di un'articolata serie di azioni, quali
* una birra
* sei pasticche di [[Anfetamina|simpamina]]
* caffè nero al rum
* otto ''tacos''
* due righe di coca
* una corsa in bagno dove vomitare anche l'anima
* insalata al [[peyote]]
* dieci sigarette di fila
* un cristallo di [[mescalina]] da sciogliere sotto la lingua
Fatto ciò, si sedeva alla scrivania ed iniziava a comporre i suoi versi, la sua musica... anche se in realtà credeva di essere un angelo venusiano alla guida di un'astronave di luce mistica alla ricerca del misterioso Bong Cosmico. Miracoli della chimica.
=== L'esordio con i Velvet Underground, ovvero l'età dell'oro ===
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[[File:Velvet Underground davanti a un distributore di benzina.jpg|left|thumb|350px|Durante il loro tour americano, i Velvet Underground rimasero appiedati a causa di uno [[sciopero]] dei benzinai poco pubblicizzato.]]
Due tizi a cui aveva bidonato il pagamento di trenta dosi di [[LSD]], tali [[John Cale]] e [[Tony Conrad]], lo stavano cercando per dargli una lezione coi fiocchi, ma restarono estasiati dagli effetti sonori delle sue sperimentazioni, quindi anziché spaccargli la faccia lo invitarono a formare una ''band''. Ciò avvenne nel [[1966]] ad opera dei già citati Reed e Cale, che si occupavano rispettivamente di [[voce]], chitarra, [[birra]] e polverine varie il primo; [[viola]], [[pianoforte]], [[basso]], [[mescalina]] e [[marijuana]] il secondo. Strada facendo si presentò un'impellente necessità: {{Quote|Sì, [[Sesso anale|bastiamo a noi stessi e ci completiamo l'un l'altro]], però un po' di [[gnocca]] ogni tanto non guasterebbe!|Lou Reed espone la sua idea su come trascorrere i tempi morti fra una jam-session e l'altra.}} Di conseguenza si verificò l'ingresso nel gruppo di due donne: la [[batterista]] [[Maureen Tucker|Maureen ''Moe'' Tucker]] e la [[cantante]] [[Nico]]. Il gruppo frequentò la [[Factory]] di [[Andy Warhol]], che ne produsse il primo disco. Dopo mesi di dispute, dibattiti e qualche [[sondaggio]] popolare venne deciso il titolo: ''The Velvet Underground & Nico''. Rimase il dubbio che questo non fosse il titolo più appropriato, ma servivano soldi e si doveva pubblicare in fretta. I contenuti del disco erano decisamente [[tabù]], quindi in netto anticipo sui tempi. {{Citnec|Ci sarebbero voluti vent'anni prima che [[Vasco Rossi|un oscuro rockettaro dell'Italia centrale]] li sdoganasse rendendoli fruibili alle masse|e=da verificare con cura}}.
Lou Reed e i Velvet Underground pubblicarono nel [[1968]] un secondo disco intitolato ''White Light/White Heat'',
Ma ormai il gruppo stava stretto a Lou Reed, d'altra parte gli altri membri erano ormai stufi di trovarselo all'improvviso dietro le spalle. Così il divorzio si consumò e il gruppo, come suol dirsi, andò a puttane.
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{{Cit2|Non ho mai avuto giovani che strillavano ai miei concerti. I ragazzi strillano per [[David Bowie]], non per me. A me tirano siringhe sul palco. Ora, non ho nulla in contrario ma che cazzo, potrebbero lanciarmi anche un po' di [[eroina|roba]]!|Lou Reed intervistato da [[Maurizio Costanzo]].}}
Lou Reed, finalmente libero da un gruppo che a suo dire ne appiattiva la [[sensibilità]] musicale, intraprese con entusiasmo la carriera solista, che si è protratta quasi fino alla sua [[morte]]. I risultati non sempre, anzi quasi mai, furono all'altezza delle aspettative. O forse sì, dipende dai [[punto di vista|punti di vista]]. Dal [[1972]] al [[2007]] registrò venti dischi e cadde sessanta volte dalla [[bicicletta]]. Il suo disco d'esordio, ''Lou Reed'', mandò in confusione il pubblico, che si aspettava un titolo tipo ''[[Dario Baldan Bembo]]'', e le vendite ne risentirono negativamente: andarono talmente male che Reed cadde in miseria e non riuscì neppure lui a comprarne una copia. Per sua fortuna intervenne nientemeno che [[David Bowie]]: accortosi delle gravi difficoltà del collega, lo aiutò generosamente a produrre il secondo album, ''Transformer'', contenente le tracce più note di Lou Reed come ''Walk on the Wild Side''. Fu un lavoro prettamente commerciale, ma fu utile per evitare lo [[sfratto]], pagare le bollette e fidelizzare gli [[Spacciatore|spacciatori]]. Rinfrancato dal ritorno economico, Reed propose un terzo album in cui tornava a sonorità più esplorative e sperimentali rispetto al precedente. Poiché la sua prima [[moglie]] l'aveva appena mandato a cagare perché non le passava mai il [[narghilè]], pubblicò il concept album ''Berlin'', che analizzava il [[fallimento]] di un [[matrimonio]]. La critica lo accolse favorevolmente, fu un brutto segno: le vendite coprirono a mala pena i costi della copertina, al resto dovette pensarci lui stesso.
Lou Reed afferrò un concetto basilare: per avere i soldi che gli occorrevano, doveva smettere di fare musica che piaceva solo a lui. Quindi sfanculò senza troppi rimpianti ogni teorema o ideologia che implicavano il prevalere della qualità sulla quantità e produsse una serie di album che, onestamente, facevano schifo al cazzo ma gli assicuravano una rendita più che soddisfacente. Cavalcò l'onda del [[punk]] nascente in quegli anni e riuscì comunque a passare per "[[alternativo]]", ma non aveva ancora sentito parlare degli [[hipster]]. Il matrimonio con [[Laurie Anderson]] non migliorò le cose dal punto di vista prettamente musicale. Il consumo di alcol e droghe s'impennò invece in maniera esponenziale, per terminare bruscamente il [[27 ottobre]] [[2013]].
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|testo={{Dimensione|160%|'''
}}
== La malattia e l'esito ineluttabile ==
Essendogli sempre stata attribuita l'etichetta di "ragazzaccio cattivello", Lou, da brava
Secondo {{citnec|autorevoli fonti giornalistiche}} le cose si svolsero più o meno in questo modo, anche dopo aver sentito il parere di medici e specialisti di prim'ordine ancora nei [[Anni '70|Settanta]].
[[File:Lou_Reed_nella_sua_cucina.jpg|left|thumb|400px|{{Dimensione|140%|{{
<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />
[[File:Lou_Reed_mentre_beve_Coca_Cola.png|centre|thumb|400px|{{Dimensione|140%|{{Quote2|''Ah, 'sti dottori... Fanculo! Sono l'''Angelo del Male'' americano, io! [[Pazzia|Sarò immortale e scoperò quanto voglio!]] E adesso via di bourbon, cola & speed che fa bene!''}}}}]]▼
[[File:Marcello_Cesena_come_Dottor_House.jpg|right|thumb|400px|{{Dimensione|150%|{{citazione|'''''Non dica cazzateeeh!'''''}}}}]]
<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />
▲[[File:Lou_Reed_mentre_beve_Coca_Cola.png|centre|thumb|400px|{{Dimensione|140%|{{
{{Allinea|center|{{Dimensione|145%|''E infatti, quasi quarant'anni dopo...''}}}}
[[File:Lou_Reed,_foto_recente.jpg|centre|thumb|400px|{{Dimensione|150%|{{
{{Allinea|center|{{Dimensione|145%|''Un epilogo triste ma niente affatto scontato...''}}}}
[[File:Paté di fegato.jpg|centre|thumb|400px|Dopo il trapianto, il [[fegato]] di Lou Reed è stato trasformato in morbido ''[[paté de foie gras]]'' e servito sulle mense della buona borghesia newyorkese.]]
== Mito sempiterno ==
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È ovvio che un così grande artista, oltre alla sua musica, ci abbia lasciato una gran quantità di libri e saggi incentrati sulla sua persona. Limitiamoci a quelli più importanti.
* '''Davho Eelkoolo''', ''"Maschi e Femmine, per me pari sono!" - Una biografia non autorizzata di Lou Reed'', [[Reykjavík]], ''ARCI Gay Free Press'', [[1988]].
* '''Sephiroth''', ''Siamo entrambi Angeli delle Tenebre - Un'analisi socio-politica dei testi di Reed'', Midgard, ''ShinRa Editrice'', [[1997]].
* '''Smoker Greenweed''', ''Tra cemento, funghetti e righe bianche le canzoni nascevano così!'', Harlem, ''Thug Press'', [[2001]].
* '''[[Giorgio Gaber]]''', ''Lou Reed non sarà di destra, ma nemmeno io sono di sinistra! - Il mio testamento spirituale'', Milano, ''Cerutti Gino Editore'', [[2002]].
{{Portali|Musica}}
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[[Categoria:Alcolisti]]
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