Licia Troisi: differenze tra le versioni

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La critica estera, soprattutto quella del Vatikan e della Repubblica delle Banane, ha sempre esposto <s>odio puro</s> un parere negativo verso le opere di Licia Troisi. Perlopiù, sono evidenziati come difetti <s>la ripetitività nauseante delle trame</s> una certa mancanza di originalità, i personaggi <s>caratterizzati quanto un bonsai</s> poco approfonditi, un mondo emerso <s>di estensione variabile</s> con confini poco definiti.
Secondo il prestigioso Osservatore romano, esperto del tema fantasy, il libri di Licia Troisi sarebbero scritti con l’aiuto di Copia & Incolla, ma l’autrice stessa ha dichiarato di non aver mai avuto bisogno del Copia, ne tantomeno dell’Incolla, e di non aver mai conosciuto tali loschi figuri.
D’altra parte, un’altra consistente parte della critica estera (soprattutto, quella dell’Isola di Pasqua, Corea del Nord, Polo Sud, Svervegia e Marte) hanno elogiato i notevoli “attributi” delle protagoniste, come <s>l’essere delle tettone strafighe</s> il grandioso coraggio nell’affrontare le creature del male.
Unica eccezione la critica della Turchia, che ha accusato Licia Troisi di narrare le gesta di [[puttane|"svergognate"]].
D’altro canto, le opere di Licia Troisi sono ogni volta coronate da un grande successo di pubblico (le copertine vanno a ruba) e non sono poche le fan girl che si travestano come le loro eroine (non è difficile, basta andare dal più vicino sexy-shop). A detta di molti fan, il segreto di tale successo è la capacità di Licia Troisi di catturare il lettore in un turbinio di emozioni e di pensieri nonché presentare personaggi sempre ben riusciti in una trama sempre coinvolgente (accusa subito smentita dall’autrice).
Utente anonimo