Letteratura italiana: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Girano.gif|right|thumb|250px|La letteratura italiana punta a comandarti, ma ora a me gli occhi e dimentica tutto.]] |
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{{Cit|Nati non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza!|[[Ulisse|Ulisse ai truzzi ne La divina commedia]]}} |
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{{Cit|Cioè, che cazzo stai a dì?|Truzzo|Immancabile risposta dei truzzi}} |
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La letteratura [[itagliano|itagliana]] (o come qualche ignorante continua ostinatamente a chiamare "italiana") è tra le più vaste dell'intero globo. Oltretutto, è anche la più bella in assoluto, checché ne dicano quei [[gay|froci]] dei [[Francesi]]. |
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== Origini == |
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Le origini letterarie italiane vanno ricercate in uno spiritoso indovinello inciso in un bagno pubblico di [[Napoli]] il ventisei settembre del 1234 a.C., che segna il passaggio dall'uso del [[latino]] all'uso dell'italiano: |
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<poem>''omnia move et omnia puote,'' |
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''la fulva porta verticale.'' |
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''Chi la vole asta percuote'' |
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''com'io che piscio all'orinale.'' |
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''Orsu, avventor di tali lidi'' |
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''la sai, o compri una vocale?'' |
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</poem> |
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Scritta secondo alcuni dal famoso filosofo (più comunemente detto spaccamaroni) [[Mike Bongiorno]], è il primo esempio di composizione in lingua italiana. Ben presto seguirono altre composizioni simili, come il famoso epitaffio di [[Verona]] che annuncia con enfasi la fine dei lavori pubblici per la liberazione del fiume Adige da [[Platinette]] che vi si era incastrata prosciugandone il corso. La prima opera poetica scritta in vulgare fu sicuramente il "[[Cazzo]]niere" di Francesco Pietrarsa, di cui citiamo una parte: |
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<poem>''Ed ella rise a me con gran risata,'' |
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''ma quando l'ebbe visto ergersi fiero'' |
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''di primo assai stupita, poi interessata'' |
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''capì che trai bastoni era primiero.'' |
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''Comprese alfine il vero, e detto fatto,'' |
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''si mise in terra come un bel cavallo'' |
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''e prima che capisse a cos'ero atto'' |
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''le misi nel suo culo il mio bel fallo.'' |
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</poem> |
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Nello stesso periodo Giovanni Boccaccia scrissela sua opera ''Il De Camerone'' in cui sette ragazze e tre ragazzi per ammazzare il tempo si descrivono le loro camere arredate con mobili [[ikea]]. |
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== Diffusione == |
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La letteratura Italiana (o Itagliana, secondo la traduzione Truzza) ebbe maggior diffusione a [[Firenze]] e nel [[Terronia|meridione]], mentre nel resto d'[[Italia]] si parlava ancora dialetti africani appena appena più evoluti dei gerghi [[bambini|fanciulleschi]]. Soprattuto Firenze, famosa per i suoi [[bordello|bordelli]], divenne la culla della letteratura italica; es i più grandi esponenti delle lettere Italiane ebbero i loro natali proprio in questa città, da [[Dante Alighieri]] a [[Tonio Cartonio]]. |
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Le maggiori opere le si ebbero durante il XV secolo, grazie soprattutto a quel pazzoide di Torquato Tasso (o Puzzola, fa lo stesso) e Matteo Maria Boiardo (inventore del famoso motto "Boia chi molla"). Grandi pensatori del sud diedero alla luce opere indimenticabili, da ''De altrium cogliones roptura'' di Gigi Marzullo al [[Camorra|''Un giorno a Napoli'']] di [[Gigi d'Alessio]], che fu anche prolifico cantante prima di uscire fuori di senno appresso alla [[Tatangelo]]. |
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== Stili più diffusi == |
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Durante il periodo che va dal XV al XVII secolo, indiscutibilmente il periodo più prolifico per i letterati italiani, ci si ispirò principalmente a due filoni letterari: |
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*''La scuola di [[Palermo]] uscita est'' caratterizzato da un continuo evocare empirico del [[sesso]] in soggetti complessati; |
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*''Il dolce Stil [[culo|culeo]]'' sicuramente più diffuso, in cui un linguaggio aulico si univa al messaggio semiserio e dissacrante. Artisti di spicco di tale movimento furono [[Dante Alighieri]], Giovanni Boccacciamiaperchénontestaizitta e [[Luca Laurenti]], di cui ricordiamo ''L'ombra di San Paolo'' e ''La bavosa liberata''. |
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Ben presto anche i poeti stranieri cominciarono a studiare l'alfabeto e a capire che se riuscivano a sforzarsi abbastanza potevano inventare storielle piacevoli. Tuttavia la letteratura italiana continuò a surclassare quelle straniere, mentre le più grandi menti della penisola sfornavano versi e sonetti a iosa. Vanno ricordati i due illustri poeti [[Calabria|calabresi]] Primo Tacente e Bonifacio Maipentito, famosi per le loro poesi futuristiche che già prevedevano un ampio uso della parola fine a sè stessa, senza badare al concetto concreto da esprimere. Un esempio lampante sono i versi composti da Tacente: |
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<poem> ''Nulla seppi mai e nulla saccio,'' |
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''nè nulla mai saprò, perciò non rompere il sasiccio!'' |
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</poem>. |
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Ancora oggi lasciano trasparire tutta la drammaticità espressiva e la modernità linguistica. Tale poetica si diffuse in maniera impressionante nella vicina [[Sicilia]], per poi espandersi a macchia d'olio in tutto il meridione. A [[Genova]] invece andava formandosi una scuola letteraria di ampio respiro e dal braccino corto. Opera simbolo del movimento fu ''De usque a ossum Risparmiando'', manuale scritto secondo alcuni da [[Zio Paperone]] e ancora oggi diffusissimo tra i Liguri. |
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=== Illuminismo === |
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Durante il secolo dei lumi si capì che non era vero che il [[diavolo]] aveva le corna (infondo non era mica sposato, quindi non si capisce chi mai avrebbe potuto mettergliele) e che altre verità millantate dalla [[Chiesa]] in realtà erano delle emerite cazzate, buone per i truzzi ma non per gente con un po' di [[cervello]]. Così, mentre in [[Francia]] il gatto Diderot, quello de ''La Gabbianella e il gatto'', iniziava a scrivere una enciclopedia del sapere universale, lavoro che si rivelò oltremodo lungo per [[gente come te|un tizio privo di pollici]], in Italia ci si cominciò a interrogare sul se fosse giusto o meno fare l'amore al secondo appuntamento. Su tale controversia si espresse il famoso poeta Giacomo Leopardato, un esperto di moda e tendenze affetto da una rara malattia definita "Ricchionismo cronico". Nel suo ''Zibaldone'' egli afferma: |
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''Il tutto sta a capire se ella vole;'' |
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''se durante passeggiate troppo spesso le cade il fazzoletto, al che ella si china come capra in calore, è ovvio che il secondo appello alle ore notturne è palese e corrisposto, ed ella anela al cazzo come me!'' |
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[[Categoria:Letteratura]] |
Versione delle 22:41, 2 set 2009
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