La zona morta: differenze tra le versioni

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== Vita, riproduzione e morte della Zona morta. ==
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John Smith, (nella versione di Follett: [[Johnny English]]) è un giovane professore pieno di ideali come ce n'erano solo prima della Riforma [[Gelmini]]. Gira con una [[Fiat Duna]] (figura<ref>Figura ricorrente nei romanzi di King).</ref> di quinta mano e vive in un monolocale, condiviso con cinque simpatici ragazzi dell'Est che la mattina lo svegliano con un dolce “''Spacco familia e ammazzo botilia''”, non parlando ancora molto bene l'inglese. A tanta gioia si aggiunge anche l'amore di Sarah Bracknell (nella versione di Follett: [[Sarah Ferguson]]) anche lei insegnante precaria, che ha a malapena i soldi per pagare l'affitto di uno scatolone dell'[[Ikea]], che divide con un barbone, il quale ha la facoltà di formulare intere frasi di senso compiuto a suon di peti.
Johnny (solo per gli amici, quindi TU chiamalo John) avendo trovato venti dollari per terra, decide di festeggiare l'evento con Sarah, portandola al Luna park la sera stessa, non prima di essersi fatto fare lo spelling di “Window” dal coinquilino della ragazza. La serata si svolge in modo piacevole, naturalmente, i due non provano nessun gioco, dato che i venti dollari di Johnny sono già stati prelevati dai suoi cinque amici (LORO possono chiamarlo Johnny), che, premurosi, li hanno impiegati in spese utili alla casa come un bel coltello a serramanico, che serve sempre.
Sarah, dopo aver odorato troppo lo zucchero filato, si sente male e chiede di essere riaccompagnata a “casa”. Johnny la accompagna, si assicura che stia bene, si smascella dal ridere con il barbone che in quel momento sta “cantando” ''My Sharona'', e riparte.
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Dal romanzo è stato tratto un film, “''La zona morta e le altre incredibili pornoavventure di John Smith''” del 1983, scritto, diretto ed interpretato da [[Rocco Siffredi]]. Inoltre, il libro ha ispirato anche una serie televisiva di grande successo, “''Tutti pazzi per amore''”. Stephen King ha disconosciuto entrambi i prodotti, minacciando di disintegrare i genitali di chiunque osi accostarli al suo nome con ripetuti colpi del suo ultimo romanzo, “[[The Dome]]” che in realtà è solo millecinquecento pagine bianche da usare come arma impropria.
 
 
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