La zona morta

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« Ciao, sono Johnny, vuoi sapere se tra voi due funzionerà? Chiama l'899.988.899 ed io vi dirò il futuro del vostro aMMMore. Sono mille dollari di scatto alla risposta. »
(John Smith usa il suo dono per aiutare l'umanità.)
« Donnie Darko e il suo coniglione sono liberi di farmi una bella pippa. »
Sarah : John, il nostro amore è stato meraviglioso e intenso. Ora non puoi chiedermi di mandare a monte la vita che mi sono faticosamente costruita in questi anni. Io ho un figlio, e un marito, ed è tutto così diverso e complicato. Ti amerò per sempre, ma non posso tornare con te per essere la ragazza ingenua ed illusa che ero una volta.
John : Però una sveltina possiamo sempre farcela, giusto?

La zona morta (titolo originale: “The Dead Zone”) è il quindicimillemillesimo romanzo del mai domo Stefano Re (titolo originale: “Stephen King”). L'anno dell'opera è il 1979 dopo Cristo, il 1333 dopo Babbo Natale ed il 32 dopo la nascita delle stesso King, che il calendario lo fa partire così.

Nascita della Zona morta.

In una allegra mattina d'estate, o inverno, dell'anno 31, o 30, dopo SK, uno scrittore costretto in casa dall'eccessiva calura, o dall'eccessivo freddo, inizia a pensare ad una trama muy emocionante. L'intreccio principale riguarda un paese di beoti in ostaggio ad un politico beota peggiore di loro, ma pieno di soldi. Scartata l'idea di intitolarlo “Italia”, lo scrittore si orienta verso “Aporcalypse now”. Il romanziere in questione è Ken Follett. Tuttavia, mentre Follett sta giusto scrivendo il secondo capitolo, con accanto un plico di dieci fogli con tutto lo sviluppo della vicenda ed i principali colpi di scena, qualcuno suona al campanello. Trattasi di Stephen King, che passava giusto per quattro chiacchiere ed un gelato, o una cioccolata calda. Follett gli fa notare di essere gradito quanto un immigrato tunisino ad un raduno della Lega Nord, ma King niente, non afferra il messaggio.

Stephen King si allontana dalla casa di Ken Follett dopo "l'ispirazione" per il suo nuovo romanzo.

Così, mentre quest'ultimo si è già posizionato con i piedi sulla scrivania e la TV accesa a tutto volume, Follett, tra orride bestemmie mormorate a mezza bocca, va in cucina a prendere il gelato, o a preparare la cioccolata calda. Stephen (pronuncia “Stiefeeeeen”) fa cadere l'occhio sul lavoro del collega britannico, e da vero narratore-genio quale lui dice di essere, capisce che c'è del potenziale, quindi lo agguanta al volo e scappa dalla finestra.

Ken Follett resiste alla tentazione di fare a pezzi King con un machete.

Ken (pronuncia “Chennn”), non trovandolo più, deciderà in seguito di intentargli causa per i danni derivanti dallo scioglimento del gelato, o dal raffreddamento della cioccolata. Il bardo del Maine, instancabile, mette subito mano al manoscritto, o scritto allo scrittomano, terminandolo in una sola notte di delirio, passione e fazzolettini usati davanti all'ultimo film di Tori Black. Viene dunque alla luce la “Zona”, ma King, ancora impegnatissimo con il film, si dimentica di darle da bere ergo, tre giorni e quattro fratture multiple ad entrambi i polsi dopo, diventa la “Zona Morta.”

Vita, riproduzione e morte della Zona morta.

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

John Smith (nella versione di Follett: Johnny English) è un giovane professore pieno di ideali come ce n'erano solo prima della Riforma Gelmini. Gira con una Fiat Duna[1] di quinta mano e vive in un monolocale, condiviso con cinque simpatici ragazzi dell'Est che la mattina lo svegliano con un dolce “Spacco familia e ammazzo botilia”, non parlando ancora molto bene l'inglese. A tanta gioia si aggiunge anche l'amore di Sarah Bracknell (nella versione di Follett: Sarah Ferguson) anche lei insegnante precaria, che ha a malapena i soldi per pagare l'affitto di uno scatolone dell'Ikea, che divide con un barbone, il quale ha la facoltà di formulare intere frasi di senso compiuto a suon di peti.
Il vero protagonista della storia.

Johnny (solo per gli amici, quindi TU chiamalo John) avendo trovato venti dollari per terra, decide di festeggiare l'evento con Sarah, portandola al luna park la sera stessa, non prima di essersi fatto fare lo spelling di “Window” dal coinquilino della ragazza. La serata si svolge in modo piacevole, naturalmente, i due non provano nessun gioco, dato che i venti dollari di Johnny sono già stati prelevati dai suoi cinque amici (LORO possono chiamarlo Johnny), che, premurosi, li hanno impiegati in spese utili alla casa come un bel coltello a serramanico, che serve sempre. Sarah, dopo aver odorato troppo lo zucchero filato, si sente male e chiede di essere riaccompagnata a “casa”. Johnny la accompagna, si assicura che stia bene, si smascella dal ridere con il barbone che in quel momento sta “cantando” My Sharona e riparte.

Lungo la strada, John ha la sfiga di incontrare Paris Hilton, di ritorno da un baccanale che perfino il dio Bacco ha definito eccessivo (questa è solo per mettere in mostra la mia cultura classica, oh yeah). Costei invade la sua corsia, dando vita ad uno scontro frontale che spedisce John in Uruguay tramite la sola forza d'urto.
L'auto di John dopo lo scontro. Notare l'accresciuto fascino del veicolo.

Il nostro si risveglierà dal coma solo quattro anni e mezzo dopo, scoprendo di avere un padre depresso, una madre fanatica religiosa iscritta della prima ora a Scientology (prima di Tom Cruise), ma soprattutto, che Sarah si è sposata con un parlamentare del PDL, tale Maurizio Gasparri, e che i suoi cinque coinquilini sono finiti in carcere. Il cuore di Johnny è spezzato, non riesce a comprendere come mai Sarah abbia preferito il vile denaro a secchiate che prende un deputato italiano a lui, che avrebbe potuto darle tutto il suo amore e... Solo tutto il suo amore. Vabbe', le donne, un mistero. Tutto ciò determinerà un periodo di leggero umor nero e piaghe da decubito, dal quale John uscirà solo prendendo in giro un medico ebreo di nome Weizak (o Weizack? O wwww.eizak.it? No, probabile che fosse Weizak@hotmail.it), mandandolo dall'altra parte dell'universo con la falsa speranza che sua madre sia ancora viva.[2] Tra queste ed altre divertenti attività, come ripassarsi le infermiere e la sposa, anche lei in coma, di Kill Bill, si fa ora per John di uscire dall'ospedale. Ah! Giusto! Quasi mi dimenticavo, adesso è in grado di avere visioni sul presente, passato e futuro toccando persone, cose, animali e nomi di città. John, privo di un lavoro e senza né arte né parte, medita di darsi alla politica, ritenendola però l'ultima spiaggia, decide di mettere a frutto le sue abilità paranormali meravigliando il pubblico di Domenica cinque. Purtroppo, una previsione anticipata, e non concordata con lo staff di Canale 5, del vincitore del Grande fratello 220[3] gli costerà l'esclusione a vita dalla TV e la fatwa su Facebook. L'unica strada è la politica. Sceso in campo, John si candida nel “Partito dei dissociati schizofrenici” più comunemente detto “I Responsabili” per la provincia di Macerata. Conosce così Greg Stillsonscilipoti, che gli promette un programma tutto suo dopo il Tg1 se difende tutte le porcate che gli sente dire con argomenti assolutamente pretestuosi. John accetta di buon grado, tuttavia, quando i due si stringono la mano per ufficializzare l'accordo, ha una visione dove Stillsonscilipoti, presidente degli Usa, scatena un'apocalisse nucleare, si dà al cannibalismo e partecipa ad Amici di Maria, diventando di fatto un amico di Maria.

Terrorizzato, John tenta di uccidere Stillsonscilipoti, ma viene ucciso da un Terminator mandato dal futuro da Stillsonscilipoti stesso, che sapeva che John avrebbe tentato di ucciderlo. Però un John di un mondo parallelo, sapendo che lo Stillsonscilipoti del futuro avrebbe mandato un Terminator, manda anche lui un Terminator, che uccide il Terminator cattivo e si autodistrugge per non lasciare tracce. In tutto ciò Stillsonscilipoti è ancora vivo, ma un John del passato, avvertito da un altro John del futuro anteriore, si proietta nel futuro per uccidere Stillsonscilipoti.
John durante la fase più concitata del duello finale.

Sembra fatta, e invece un altro Stillsonscilipoti, proveniente dal trapassato prossimo, tenta di salvare il sé stesso del presente ingaggiando con il John del passato semplice un duello jedi all'ultimo sangue. Quando tutto appare volgere al peggio, John si ricorda che in verità sono tutti dentro Matrix e che nulla è reale. Quindi mette in scena una serie di acrobazie assurde e stacca la testa a Stillsonscilipoti, che in un ultimo guizzo vitale, trafigge John al cuore con un'alabarda spaziale. Il lieto fine è la scena del matrimonio tra Sarah e la salma di Johnny (ricorda: per TE è John) ritenuta, a ragione, dalla donna molto meglio di Gasparri.

Accoglienza della critica.

Il romanzo, non avendo dato un colpo di telefono per avvertire, come si fa tra le persone civili, al suo arrivo non ha trovato la critica, che era andata a trovare dei parenti. Di fatto si è limitato a lasciare una bottiglia di spumante ed un pandoro davanti alla porta.

Trasposizioni cinematografiche e televisive.

Dal libro è stato tratto un film, “La zona morta e le altre incredibili pornoavventure di John Smith” del 1983, scritto, diretto ed interpretato da Rocco Siffredi. Inoltre, il libro ha ispirato anche una serie televisiva di grande successo, “Tutti pazzi per amore”. Stephen King ha disconosciuto entrambi i prodotti, minacciando di disintegrare i genitali di chiunque osi accostarli al suo nome con ripetuti colpi del suo ultimo lavoro, “The Dome”, che in realtà sono solo millecinquecento pagine bianche da usare come arma impropria.

RICORDA: se ne sei il proprietario, segnalalo alla più vicina caserma dei carabinieri.

Note

  1. ^ Figura ricorrente nei romanzi di King.
  2. ^ Per inciso, John non è antisemita, il suo attivismo politico nel partito neonazista americano è ininfluente.
  3. ^ Michele Misseri.


Tutto quello che volete sapere ma non avete mai osato chiedere sullo scrittore più pazzo che ci sia!