Josip Broz Tito: differenze tra le versioni

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Tornato a casa nella sua amata Jugoslavia, se ne sta a braccia incrociate bofonchiando lamenti sull'esistenza della monarchia, e organizzando partiti e sindacati comunisti che durano circa 20 minuti prima di essere smantellati dal regime, in attesa di un'occasione per la rivoluzione. L'occasione si presenta quando [[Adolf Hitler|un pittore fallito del Dams]] decide che la sua nuova tela sarebbe stata l'Europa, suscitando qualche [[Seconda guerra mondiale|recensione negativa]] da parte della comunità internazionale.
Tornato a casa nella sua amata Jugoslavia, se ne sta a braccia incrociate bofonchiando lamenti sull'esistenza della monarchia, e organizzando partiti e sindacati comunisti che durano circa 20 minuti prima di essere smantellati dal regime, in attesa di un'occasione per la rivoluzione. L'occasione si presenta quando [[Adolf Hitler|un pittore fallito del Dams]] decide che la sua nuova tela sarebbe stata l'Europa, suscitando qualche [[Seconda guerra mondiale|recensione negativa]] da parte della comunità internazionale.


Tra le tante simpatiche idee che costui aveva proposto vi era pure la totale conquista della Jugoslavia e l'annichilimento del suo popolo. Visto che l'esercito jugoslavo all'epoca disponeva di 25 soldati e sette cavalli, le forze dell'Asse ottengono il risultato il tempo di scolarsi 2 boccali di [[birra|Lager]]. Con il crollo del potere centrale, Tito capisce che poteva finalmente portare il comunismo nel suo paese, pertanto prende i suoi compagni di bevute, infila di nuovo l'uniforme e inizia l'attività di resistenza e sabotaggio ai danni dell'Asse fintanto che erano brilli.
Tra le tante simpatiche idee che costui aveva proposto vi era pure la totale conquista della Jugoslavia e l'annichilimento del suo popolo. Visto che l'esercito jugoslavo all'epoca disponeva di 25 soldati e sette cavalli, le forze dell'Asse ottengono il risultato in tempo di scolarsi 2 boccali di [[birra|Lager]]. Con il crollo del potere centrale, Tito capisce che poteva finalmente portare il comunismo nel suo paese, pertanto prende i suoi compagni di bevute, infila di nuovo l'uniforme e inizia l'attività di resistenza e sabotaggio ai danni dell'Asse fintanto che erano brilli.


Seppure si pensi che abbia combattuto solo contro i crucchi e gli [[Italiani]], in realtà la situazione era molto più incasinata di così; c'erano anche i Croati hustasha, i Bosniaci nazionalisti, i Serbi monarchici e un paio di Albanesi che erano lì solo per rubare vettovaglie. Nonostante ciò, anziché aspettare comodamente l'arrivo dell'[[Armata Rossa]] che avrebbe poi proceduto come un rullo compressore sulla [[Wehrmacht]], Tito decide di fare da sé, facendo combattere i suoi soldati senza curarsi delle rappresaglie naziste sulla popolazione inerme, e liberando il suo paese senza aiuto di eserciti stranieri con un bilancio di soli 3 morti fra i combattenti, e qualche misero migliaio di civili.
Seppure si pensi che abbia combattuto solo contro i crucchi e gli [[Italiani]], in realtà la situazione era molto più incasinata di così; c'erano anche i Croati hustasha, i Bosniaci nazionalisti, i Serbi monarchici e un paio di Albanesi che erano lì solo per rubare vettovaglie. Nonostante ciò, anziché aspettare comodamente l'arrivo dell'[[Armata Rossa]] che avrebbe poi proceduto come un rullo compressore sulla [[Wehrmacht]], Tito decide di fare da sé, facendo combattere i suoi soldati senza curarsi delle rappresaglie naziste sulla popolazione inerme, e liberando il suo paese senza aiuto di eserciti stranieri con un bilancio di soli 3 morti fra i combattenti, e qualche misero migliaio di civili.
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=== Gli ultimi anni e la morte ===
=== Gli ultimi anni e la morte ===
[[File:Grob Josipa Broza Tita.jpg|miniatura|sinistra|Il modesto mausoleo in cui riposano le spoglie del dittatore più simpatico dell'Est Europa]]
[[File:Grob Josipa Broza Tita.jpg|miniatura|Il modesto mausoleo in cui riposano le spoglie del dittatore più simpatico dell'Est Europa]]
Nel [[1971]] Tito si accorge che per un'incredibile coincidenza è stato eletto presidente della Jugoslavia per la sesta volta. Festeggia la vittoria promulgando una caterva di riforme che riducono la rilevanza del partito comunista e introducono maggiore [[democrazia]], il tutto con spargimenti di sangue delle grandi occasioni. Già che c'è, nel [[1974]] si fa nominare Presidente a vita così non c'è più il rischio che lo rieleggano senza il suo consenso.
Nel [[1971]] Tito si accorge che per un'incredibile coincidenza è stato eletto presidente della Jugoslavia per la sesta volta. Festeggia la vittoria promulgando una caterva di riforme che riducono la rilevanza del partito comunista e introducono maggiore [[democrazia]], il tutto con spargimenti di sangue delle grandi occasioni. Già che c'è, nel [[1974]] si fa nominare Presidente a vita così non c'è più il rischio che lo rieleggano senza il suo consenso.


Nel [[1980]] muore nel giro di 3 giorni senza neanche dare il tempo agli sciacalli di spartirsi il Paese. In pieno stile comunista, il suo funerale è incredibilmente sfarzoso e vi partecipano tutti i VIP del momento. Lascia il Paese all'amico [[Slobodan Milošević]], il quale lo gestirà con incredibile bravura riuscendo persino a [[Guerre jugoslave|non distruggerlo del tutto]].
Nel [[1980]] muore nel giro di 3 giorni senza neanche dare il tempo agli sciacalli di spartirsi il Paese. In pieno stile comunista, il suo funerale è incredibilmente sfarzoso e vi partecipano tutti i VIP del momento. Lascia il Paese all'amico [[Slobodan Milošević]], il quale lo gestirà con incredibile bravura riuscendo persino a [[Guerre jugoslave|non distruggerlo del tutto]].


== Curiosità ==

* È risaputo e documentato che il maresciallo usasse il proprio mento al posto dei coltelli da burro, per non finanziare il business borghese della metallurgia
* Tito era un gran fumatore, in media ogni giorno fumava il quantitativo necessario per tenere accesa una turbina a carbone 82 ore di fila
* Nel 48 cercò di annettere la Bulgaria alla Jugoslavia, opzione che sfumerà quando papà Stalin lo caccerà dal Comintern e tenterà di ucciderlo un paio di volte
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