José Altafini: differenze tra le versioni

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Alla fine il club convince Altafini a trasferirsi con la promessa di un pacco di zigulì e 18 prostitute senza un cazzo tra le gambe alla settimana. Le prime partite nelle giovanili procedono bene, José fa gol, assist e rapine ai guardalinee, diventando famoso grazie alla sua tecnica ma soprattutto per una rapina in banca a Brasilia. ll 29 gennaio 1956, debutta in prima squadra, entrando nel secondo tempo di un'amichevole contro il Catanduva e, con una doppietta, stabilisce il record - tuttora imbattuto - del più giovane Brasiliano entrato in campo con un fucile per uccidere l'arbitro. A soli 18 anni viene convocato in Nazionale, ma non capisce quale e si ritrova nella Nazionale dei Ballerini in Tutù. L'allenatore della squadra apprezzerà le doti del fuoriclasse italo brasiliano a tal punto da invitarlo a partecipare costantemente nella Nazionale; Altafini rifiuterà e soltanto molti anni dopo spiegherà perché:
{{Quote|erano tutti frociii!}}
Tornato a calcare i campi da gioco, diventa un punto fisso dell'attacco brasileiro dato che Pelé gli inchiodava i piedi al terreno per avere solo per se gli assiti di Didì e Vava. Nel 1960 il Milan compra Altafini per 153 milioni di [[lira (strumento musicale)|lire]], un numero davvero alto e non si capisce cosa se ne potessero fare i dirigenti del Palmeiras di tutti quegli strumenti musicali datati. Nel corso della prima stagione in rossonero è interprete di due prestazioni eccellenti: segna per ben due volte quattro reti, prima all'Inter, e vabbè pure un daino ci sarebbe riuscito, e poi alla Juve, in quei bei tempi in cui non schierava anche l'arbitro tra i titolari. In sette stagioni lo mise un sacco di volte dentro con grande soddisfazione da parte della moglie. Partecipa anche ai mondiali del Cile nel 1962, quel famoso mondiale in cui l'Italia fu sconfitta dalla Corea del Nord, la squadra più scarsa mai esistita, dopo l'Inter ovviamente. Dopo alcune polemiche con Amarildo e Paolo Ferrario decide di trasferirsi a Napoli. "''Almeno qui se rapino qualcuno nessuno dice niente"'' dirà. Nel capoluogo Campano forma con Omar Sivori il duo delle meraviglie, temutissimo da ogni difesa e ogni commerciante di Posillipo. Nel 1967 riesce a portare il Napoli al secondo posto nel campionato, fa un sacco di gol e per la prima volta nella carriera non lo arrestano per rapina a mano armata. Nel 1972 va alla Juve, dove trova sintonia tra il proprio lestofante modo di vivere e quello della squadra bianconera. Vince due scudetti, nonostante le partite non le vedesse nemmeno in TV.
 
==scandalo rosa==
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