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{{Altamente terrone}}
Isernia (IPA: ['isε:rnja]; Aesernia in latino; Aisernio in osco; Sèrnia in dialetto isernino) è un comune italiano di 22.116 abitanti[1], capoluogo dell'omonima provincia in Molise.
{{Inesistente}}
{{Wikipedia}}
{{Cit2|A Isernia, che vanta il titolo di prima capitale d’Italia, custode di bellezze naturali ancora intatte e di testimonianze significative di una lunga storia di civiltà; a Isernia, medaglia d’oro al valor civile per le stragi e distruzioni belliche sopportate con eroico contegno; a Isernia, che fedele al suo motto araldico risorge oggi come capoluogo di una provincia ricca di antiche virtù e forte di una [[Ma anche no|gioventù laboriosa e onesta]]|[[Carlo Azeglio Ciampi|Ciampi]] su Isernia}}
[[File:Stonehenge 2.jpg|thumb|right|300px|Sfondo di [[Windows XP]] che ritrae un caratteristico palazzo isernino ]]
 
{{Cit2|...|Isernino sbigottito per aver appena scoperto di essere un onesto e laborioso [[Torino|torinese]]}}
Primo insediamento paleolitico documentato d'Europa, fiorente città sannita, capitale della Lega Italica, Municipium romano, tenace oppositrice contro le truppe napoleoniche e piemontesi, medaglia d'oro al valor civile per i bombardamenti subiti durante la seconda guerra mondiale ed infine capoluogo di provincia; Isernia è una città di riferimento dell'Alto Molise. Nonostante la sua storia sia stata sempre legata al Regno delle Due Sicilie, Isernia si distacca culturalmente e urbanisticamente da esso, poiché possiede numerose caratteristiche delle città dell'Italia centrale.
Posizione del comune di Isernia nella provincia di Isernia
 
{{Cit2|Pane e casce, nen ze rìcene i fatte de la casa.<ref>Trad.: Pane e formaggio, non si raccontano i cazzi propri</ref>| Isernino intervistato su qualunque cosa compresa tra le voci "turismo" e "moralità della propria madre"}}
Indice
[nascondi]
 
{{Cit2|Ma Isernia provincia di che è?|Qualunque [[Italiano medio|italiano]] su Isernia}}
1 Geografia fisica
1.1 Territorio
1.2 Clima
2 Storia
2.1 Simboli
2.2 Onorificenze
2.3 Ricorrenze
3 Monumenti e luoghi d'interesse
3.1 Architetture Religiose
3.2 Architetture Civili
3.3 Altro
3.4 Siti archeologici
3.5 Valico del Macerone
4 Società
4.1 Evoluzione demografica
4.2 Etnie e minoranze straniere
4.3 Religione
4.4 Tradizioni e Folclore
4.4.1 Il Tombolo
4.4.2 Le Confraternite di Isernia
4.4.3 La processione del Venerdì Santo
4.5 Istituzioni, enti e associazioni
4.6 Qualità della vita
5 Cultura
5.1 Istruzione
5.1.1 Biblioteche
5.1.2 Scuole
5.1.3 Università
5.1.3.1 Università degli Studi del Molise - Sede di Isernia
5.1.3.2 Sapienza Università di Roma - Sede di Isernia
5.1.4 Musei
5.2 Media
5.3 Cucina
5.4 Personalità legate a Isernia
5.5 Eventi
5.5.1 Festa dei santi Cosma e Damiano
5.5.2 Fiera delle Cipolle
5.5.3 Festa di Sant'Antonio
5.5.4 Festa de L'unità
5.5.5 La canzone italiana d'autore
5.5.6 Settembre Isernino
6 Geografia antropica
6.1 Urbanistica
6.1.1 Centro storico
6.1.2 Piazza Celestino V
6.1.3 Piazza X Settembre
6.2 Frazioni
6.2.1 Castelromano
7 Economia
8 Infrastrutture e trasporti
8.1 Strade
8.2 Ferrovie
8.3 Mobilità urbana
9 Amministrazione
9.1 Amministrazioni precedenti
9.2 Gemellaggi
10 Sport
10.1 Calcio
10.2 Pallavolo
10.3 Ciclismo
10.4 Altro
10.5 Impianti sportivi
11 Galleria fotografica
12 Note
13 Bibliografia
14 Voci correlate
15 Altri progetti
16 Collegamenti esterni
 
{{Cit2|D chi t'è muort<ref>Trad.:Dei tuoi stretti congiunti [[Morte| passati a miglior vita]]</ref>| Isernino che dà prova di saggezza, autocontrollo e autoironia pentra all'italiano di cui sopra}}
[modifica] Geografia fisica
[modifica] Territorio
Territorio di Isernia: si notino le ripide montagne ed i fitti boschi che circondano la città.
 
'''Isernia''' ('''Sernia'' nel curioso idioma locale, ''Aesernia'' per i latini, ''Fosso di Helm'' per [[Tolkien]] e ''[[Boh]]'' per tutti gli altri) è un ridente<ref>Ancora nessuno ha capito cosa ci sia da ridere</ref> villaggio rurale, nonché [[Provincia|provincia]], di quella regione inesistente che è il [[Molise]].<br />Va da sé che Isernia non esiste; se esistesse, però, sarebbe tra le città più brutte d'[[Italia]], preceduta solo da [[Foggia]], [[Gela]] e Shinkolobwe. [[File:ISERNIA.jpg|thumb|right|300px|Ti stai dicendo:" Cos'è 'sta roba? Boh"? Appunto! È ''Boh''.]]
 
== Geografia fisica ==
Isernia è situata su una collina nel centro degli Appennini ed è circondata dai monti del Matese a sud e dalle Mainarde a nord. La zona è ad altissimo rischio sismico perché è circondata da zone dove questa attività è molto intensa [2].
 
Il territorio che circonda la città è caratterizzato da rocce travertiniche, colline ripide e boschi fittissimi. È collocata sul fianco di una collina, che separa due corsi d'acqua di dimensioni modeste: il Carpino ed il Sordo che confluiscono nel fiume Cavaliere, affluente del fiume Vandra a sua volta affluente del Volturno. Il Carpino probabilmente deve il suo nuovo nome alla valle in cui scorre, la "valle caprina"; fu infatti chiamato prima Caprino e poi divenne Carpino. Il suo vecchio nome, Gianocanense, proviene dal dio pagano Giano e da canere, verbo latino che significa cantare. Nel libro Res Publica Aeserninorum si può leggere:
« Jano Canese, parimente, fu di Giano Janus, deo con testa griggia, canesco, flume sonatore, canere, pe'l sono di gorgheggi che l'acqua sua fa ne'l passare »
 
Isernia è situata nella parte occidentale della non-regione, quella più lontana dal [[Mare|mare]] e più al riparo da fenomeni accidentali e fastidiosi come l'arrivo dei [[Turista|turisti]].<br /> La [[Città fantasma|città]], circondata da strapiombi e foreste impenetrabili, si erge su una collina che separa due corsi d'acqua. Tali pisciatoi sono l'unica cosa di cui si possa veramente ridere a Isernia: [[File:Lupo Alberto.jpg|thumb|left|350px|Il lupo isernino]]le loro portate, cumulate, sono pari alla portata dello sciacquone di un [[cesso|wc]] e i loro nomi, Sordo e Carpino, non sono da meno.<br /> Il clima locale è governato da una umidità tale che gli abitanti<ref>Anche se sarebbe più corretto chiamarli abipochi</ref> hanno a più riprese chiesto di diventare frazione di Comacchio. Nonostante ciò, durante i rigidi inverni molisani<ref>Da questo punto parte un tipico esempio di dimostrazione per assurdo</ref>, mentre il resto della regione è sommerso da coltri nevose tali da deprimere anche uno Yeti ubriaco, a Isernia, del tutto illogicamente, brilla il [[Sole]]. Questa assurdità climatica ha attirato l'interesse di non pochi geofisici, i quali hanno accertato che in realtà la cittadina molisana è stata piazzata lì per fare da tappo a un enorme e misterioso geyser. Non si sa bene, però, se tale geyser celi agli occhi dei profani l'accesso all'angolo cottura di [[Cthulhu]], oppure se i [[Babilonesi|babilonesi]] lo abbiano creato per festeggiare opportunamente l'[[Apocalisse]] nel 2011, battendo in corner i [[Maya]]. <br />Tra gli animali più presenti sul territorio, tanto da esser eletto a emblema di qualsiasi cosa comprese la locale compagine di soliti [[Ultrà|ultras]] e l'associazione per la salvaguardia della scolopendra maculata, troveremo il lupo (anche se non quello di [[Cappuccetto Rosso]]). Subito dopo vengono i mammuth: i veri e soli isernini autoctoni. Del tutto irrilevante la presenza percentuale dei mammiferi solitamente denominati [[Homo sapiens|"uomini"]].<br /> Per quel che concerne la suddivisione territoriale, "Aesernia divisa est in partes tres":
Il Sordo, invece, ha acquisito il nome dal suono cupo (sordo, appunto) delle sue acque. In antichità era denominato Giovinale (o San Giovinale), poiché dedicato al dio pagano Giove.
*il centro storico, disabitato e frequentato solo da nottambuli alcolizzati e [[Bagascia|badanti ex-comuniste occupate in lavori socialmente utili]].
*la parte nuova, zona [[VIP]] frequentata da [[Fighetto|fighetti]] e sfigati.
*San Lazzaro, densamente popolata da rom e [[Truzzo|tamarri]].
Ai confini della città si estende l'area denominata "Le Piane"; ivi alcuni [[Pazzo|coraggiosi]] si recano a correre, non consci del fatto che la zona in questione sia più vasta, fitta di alberi e pericolosa dell'Amazzonia.
 
== Storia ==
La parte più a nord della città, anche se più alta rispetto alla parte a sud, è situata in un terreno quasi pianeggiante ma molto umido in quanto è ricco di sorgenti acquitrinose (vi è presente anche la sorgente del fiume Sordo).
[modifica] Clima
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Isernia.
 
In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +5,9 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +23,5 °C [3].
ISERNIA Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Inv Pri Est Aut
T. max. media (°C) 9,6 10,5 13,1 16,7 21,4 26,0 29,1 29,8 25,4 18,7 13,5 11,4 10,5 17,1 28,3 19,2 18,8
T. min. media (°C) 2,2 2,6 4,8 7,6 11,0 14,5 17,0 17,1 14,8 9,9 6,3 4,5 3,1 7,8 16,2 10,3 9,4
 
Il territorio dell'attuale cittadina<ref>Cittadina si fa per dire</ref> fu abitato sin dall'era paleolitica da svariate tipologie di ominidi e no. Caso incredibile, Isernia è il solo posto del [[Sistema solare]], e oltre, in cui tali ominidi siano riusciti a sopravvivere senza evolversi fino ai giorni nostri.<br /> La curiosa natura di questi esseri attirò a tal punto gli antichi romani che il [[SPQR]] ordinò alle [[Esercito romano|proprie legioni]] di conquistare il Sannio e appropriarsi delle ricetta del panino col salame. Il locale capo tribù, venuto a conoscenza delle intenzioni bellicose dei Latini, rispose con uno stentoreo "Ahhahahah"<ref>Traduzione dall'osco: "Ahahhahah"</ref>. Gli [[Rompicoglioni|avventati avventori indesiderati]], però, non avevano fatto i conti con la natura selvaggia del luogo: gli ominidi, che intanto avevano deciso di farsi chiamare appunto "[[Sanniti]]", giocarono a nascondino con le truppe romane e riuscirono anche a fare loro uno scherzo di dubbio gusto: catturato l'intero esercito nemico,[[File:Petronio affresco romano.jpg|thumb|left|250px|Roma festeggia la conquista di quella che sarà Aesernia]]costrinsero ogni singolo legionario a passare sotto le famigerate Forche Caudine, accompagnando l'atto con delle [[Scoreggia|emissioni sonore]] dalla potenza tale da causare lo spostamento dell'asse terrestre. Secondo la leggenda fu da questo atto che ebbero origine le rinomate terme sulfuree isernine<ref>Ma de che!</ref>.<br />Il fatto fece incazzare talmente tanto [[Roma]] che nella battaglia successiva il console Spurio Carvilio Massimo rase al suolo tutto a colpi di bastoncini per lo Shangai. Le centinaia di anni successivi ridussero la città a quello che è ancora oggi: un buco nell'[[acqua]].<br /> L'unico evento degno di nota è stato un [[Bomba|bombardamento]] da parte degli [[America|americani]] attuato a scopo filantropico (unico nella loro storia). Sventuratamente, visto che [[Bomba intelligente|la bomba non era stata abbastanza intelligente]], la città rinacque e venne fatto persino un [[miracolo]]: si riuscì a ricostruirla più [[Inutilità|inutile]] e cessa di prima. <br /> Si ricordi, a scopo puramente informativo, che Isernia non ha dato i natali a [[nessuno]], se non a due tizi che essa stessa ha per secoli desiderato di aver abortito: Celestino V e [[Ponzio Pilato]]. Ambedue sono universalmente riconosciuti come i maggiori giocatori di uno [[sport]], poi diffusosi in tutto il [[mondo]], che ha trovato in Isernia la sua patria: [[Menefreghismo|il lavaggio delle mani agonistico, senza sapone, con impennata finale]]. È necessario render noto che negli ultimi anni si sta tentando di rivalutare Ponzio. Per quell'altro non c'è stato nulla da fare.<br /> Gli isernini, però, per un genuino sentimento di "paesanesimo" si rifiutano di far studiare [[Dante Alighieri|il sommo poeta]] ai loro figli, al punto che nelle [[Scuola|scuole]] di ogni grado e ordine la [[Divina Commedia]] è stata inserita nell'indice dei libri proibiti e sostituita con il più consono bestseller "101 modi per coltivare la cipolla", di [[Frate Cipolla]].
La temperatura più bassa registrata ad Isernia in gennaio 2011 è stata di -8.5°C[senza fonte].
[modifica] Storia
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Storia di Isernia.
Etimologia del nome Isernia
Iscrizione latina
 
== Popolazione ==
L'origine del toponimo Isernia non ha una provenienza certa. Una delle ipotesi principali è che il nome provenga dalla radice indoeuropea «ausa», che vuol dire «acqua». Questa radice, infatti, ha dato origine a molti nomi di luoghi e città in tutta Europa. Ulteriori ipotesi prevedono che il nome provenga dalla radice sannitica Aiser, che significa "Dio". Questo darebbe un'aura sacrale al nome della città[4], accresciuta anche dal fatto che la radice Aiser, in lingua Etrusca, significa "Dèi"[5]. Entrambe le etimologie suggeriscono quindi che la città sarebbe stata "consacrata agli dèi". Infine, nel nome latino di Isernia, cioè Aesernia, o meglio nel nome osco Aisernio, è molto marcata l'assonanza con il toponimo Esere. Questo nome è un'epiclesi di Ercole e compare in un frammento di ceramica di origine osca, trovato a Campochiaro. Di conseguenza, tale origine potrebbe indicare che Isernia è una città sacra dedicata ad Ercole[6].
 
L'area dove oggi sorge Isernia è stata abitata dall'uomo sin dall'era paleolitica[7]: i primi insediamenti, infatti, risalgono ad almeno 700.000 anni fa. Anche le origini dell'agglomerato urbano sono molto antiche, ma non se ne può ancora definire una data certa.
 
Gli isernini [[DoP|D.O.P.]] di fatto non esistono. Esistevano fino al [[1970]], anno di fondazione della fantomatica provincia di Isernia. Da quell'anno in poi si sono lentamente estinti, in seguito all'invasione di [[Caserta|casertani]], capracottesi e girini, immigrati appositamente per occupare tutti i nuovi posti pubblici resisi disponibili.<br /> I pochi sopravvissuti sono stati relegati in [[Paesino|riserve appositamente create per loro sulle montagne vicine]]; qui vivono tuttora di pastorizia, dedicandosi all'adorazione di [[Hello Kitty|divinità sanguinarie e misteriose]]. Coloro che volessero recarsi in visita presso una delle riserve, devono possedere un documento d'identità valido e dimostrare di essersi sottoposti a profilassi anti-malarica. Il saldo naturale positivo dell'intera provincia si deve a loro: non avendo la [[Televisione|televisione]] né il Das, qualcosa per passare il tempo dovranno pur farla.<br /> Per quanto riguarda invece il primo grande gruppo umano residente a Isernia, i [[rom]], la cittadina molisana dimostra di nuovo la sua unicità: qui gli zingari hanno un quartiere tutto per loro, dal nome [[File:Cavernicoli.png|thumb|right|250px|[[Tu]], giovane isernino, mentre con i tuoi [[amico|amici]] ti appresti a vandalizzare questa pagina]]molto evocativo<ref>San Lazzaro</ref> e nel quale le [[Legge|leggi]] della [[Italia|Repubblica del Gioca Jouer]] non valgono, presidiano costantemente la piazza principale del capoluogo<ref>Piazza della stazione, meglio nota come "Piazza Rom"</ref> (che hanno sottratto dopo una dura lotta alle agguerrite schiere di [[Pedofilia|pedofili]] locali), vivono benissimo senza lavorare grazie alle sovvenzioni statali e alla nobile arte della chiromanzia. Non si può negare che siano parte attiva e integrata della comunità isernina! Da tutti stimati per l'eleganza dei modi e la ricercatezza dei costumi, i Rom isernini, altrimenti detti "sarachelle", per passare il tanto tempo libero che hanno, si dedicano ad amene attività quali l'allevamento dei cavalli, l'abigeato, l'usura e lo sfrecciamento a folle velocità su Via XXIV Maggio e Corso Risorgimento a bordo delle loro locomotive a quattro ruote.<br /> Nemmeno il tamarro è una specie autoctona del luogo, essendo stata importata dai comuni e dalle province limitrofe. C'è da dire che si è adattato perfettamente al microclima locale, coltivando ivi la sua [[Itagliano|maniacale ossessione per la lingua italiana]]. A volte confondibile con il rom, il tamarro dà costantemente prova delle sue indefesse abitudini in luoghi sicuramente a lui molto consoni, quali lo [[stadio]], i [[Centro commerciale|centri commerciali]] e l'eremo dei Santi Cosma e Damiano. Quivi il tamarro ha trovato il luogo d'elezione per consumare la sua mistica vita: vi si raccolgono, difatti, tutti coloro che desiderano [[Squola#Tempistiche|meditare in rigoroso silenzio lontano dalle aule scolastiche]], provare l'ebrezza dell'assunzione di [[Ganja|sostanze apotropaiche atte a ottenere l'illuminazione divina]] e [[Sesso|congiungersi infine con l'altra metà del cosmo]], ma anche no. Si raccomanda a chiunque di recarsi all'eremo solo se dotato di opportune calzature antinfortunistiche che impediscano il contatto tra piede e siringhe, profilattici, fazzoletti usati e mine antiuomo.<br /> Dulcis in fundo, un ultimo tipico isernino: il rattuso. Questo curioso individuo bazzica costantemente la piazza della [[stazione]] in cerca di [[Gente come te|avventati giovinastri]] a cui mostrarsi in tutta la sua [[Erezione|imperturbabile ed eretta mascolinità]]. Tutto ciò avviene sotto l'occhio attento delle locali [[Carabinieri|forze dell'ordine]] che, nonostante il fatto che a Isernia non succeda mai un beneamato [[niente]], non trovano il tempo di occuparsi di [[Cazzate|quisquilie]] quali lo spaccio di [[droga]], la pedofilia e l'occultamento di cadaveri nei piloni dei ponti.
La città fu sotto il dominio Sannita fin dal V secolo a.C. Grazie alla sua posizione strategica, il suo controllo fu uno dei punti cruciali durante le guerre sannitiche[8]. Nel 264 a.C. divenne colonia romana e nel 209 a.C. rimase fedele a Roma nella seconda guerra punica[9]. Durante la guerra sociale, nel 90 a.C. fu occupata dagli italici dopo un lungo assedio e divenne la loro capitale. Cadde alla fine della guerra[10] per mano di Silla, il quale la rase al suolo[11].
 
==Lavoro ed economia==
Negli anni successivi, vari imperatori, da Cesare a Nerone, promossero un piano di ripopolamento inviando colonie nei territori ove sorgeva la città. Ai tempi di Traiano, Isernia venne elevata al rango di Municipio; in quel periodo, venne anche costruito il Capitolium[12].
 
Dopo la caduta dell'Impero romano, Isernia venne distrutta nel 456 dai Vandali, capitanati da Genserico, per ben tre volte dai Saraceni, negli anni 860, 882 e 883.
Fontana Fraterna in una foto d'epoca
Rivolte cittadine nel 1957
 
Nel capoluogo pentro esiste, essenzialmente, un solo genere di occupazione professionale: il dipendente pubblico. La forza lavoro isernina, infatti, è costituita per l'82% da funzionari di ospedali, scuole, uffici comunali, uffici provinciali, ecc ecc. Il restante 18% è costituito da quelli che lavorano sul serio. <br />Tra questi vanno citati gli affiliati alla camorra, i venditori ambulanti di noccioline caramellate e i pensionati. L'economia locale, di conseguenza, si regge sugli appalti pubblici e sulle raccomandazioni, così creando un indotto tra più opulenti della Terronia tutta, nonché conseguenti e svariati problemi con le ambasciata delle confinanti nazioni sorelle: [[Caserta|Tariconia]] e [[Benevento|Torronia]].<br /> Il P.I.L. così prodotto viene diligentemente usato per rifornirsi presso il mercato locale e no di tutto ciò che è necessario per la stretta sopravvivenza all'isernino medio: fumo, erba, alettoni per la sua [[Volkswagen Golf|Golf]] del [[1993]], capi firmati, biglie colorate e roba che qualunque altro italiano non usa più dalla fine degli anni '90, ma che a Isernia è di gran [[moda]] in questo stesso istante.<br /> Vista l'ossessiva attenzione degli isernini per la moda, il 95% del suolo comunale è occupato da negozi di abbigliamento, fabbriche di capi d'abbigliamento e spacci di fabbriche di capi d'abbigliamento. <br />Ultimamente lo stilista [[Roberto Cavalli]], che rappresenta perfettamente la sobrietà dell'isernino, è stato eletto [[Papa]] supremo e gli è stato dedicato un monumento in Piazza Rom. <br />Si segnala l'assoluta assenza della figura del libraio. Questo fa della provincia molisana l'unica provincia, [[Città del Vaticano|Alfa Centauri]] a parte, libera dal giogo della lettura.
Nel VII secolo, i Longobardi ne promossero la rinascita[13] con la costruzione di opere pubbliche. Successivamente, durante il dominio normanno, nel quale faceva parte della contea di Molise, subì una fase di decrescita: la sua diocesi fu unificata con quelle di Venafro e Bojano. Inoltre, nel 1199, fu saccheggiata da Marcovaldo di Annweiler. Nel XIII secolo, la città rinacque ancora, grazie a Federico II.
 
== Cultura, sport e tempo libero ==
Dopo vari passaggi di proprietà della città tra un feudatario ed un altro, nel 1519 fu annessa da Carlo V al Regno di Napoli.
 
Alla fine del XVIII secolo, era la città più popolosa del Contado di Molise. Oppose resistenza ai francesi nel tentativo di conquista del Regno di Napoli, così come oppose resistenza anche nel 1860, in virtù della reazione borbonica contro i Piemontesi[14].
 
Ci sto pensando, eh... Ah, sì! Ora mi ricordo. A Isernia si pratica un solo e unico<ref>Lavaggio delle mani escluso, perché quello, ormai, più che uno sport è un cromosoma</ref> [[Sport|sport]], che è anche catalizzatore culturale e hobby: il lancio senza paracadute da ponte San Leonardo. In particolare gli adolescenti sembrano [[File:Rogo di libri nazista.jpg|thumb|left|300px|Gli isernini hanno appena scoperto che coi libri viene su un bel falò attorno al quale ballare la Macarena]]irrimediabilmente attratti dall'ebbrezza di [[Suicidio|provare un salto nel vuoto]]. Si suppone che la causa sia la totale assenza in loco di [[Gnocca|esseri umani di sesso femminile concupiscibili senza rischiare il travaso biliare]]. <br />Effettivamente ci sarebbero anche una squadra di [[Calcio|calcio]] e una di [[Pallavolo|pallavolo]]. La prima è inserita nello stesso girone dell'[[Arcore]], cioè l'ottavo (prima bolgia con svirgolamento a destra). La seconda ha suscitato notevoli perplessità vista la totale assenza di isernini, ma anche di molisani stessi, nelle sue fila. Per di più possiede un curioso stemma: una fenice. Tutti continuano a chiedersi quale misterioso messaggio subliminale si celi dietro un così stravagante e pomposo simbolo, del tutto estraneo alla [[Fancazzismo|natura intrinseca della città]].<br /> Alcuni, per dare una risposta all'annoso dubbio, hanno teorizzato che Isernia sia una realtà solo virtuale, creata dai programmatori di [[Firefox]] per esportare il denaro della società in un [[Paradiso fiscale|paradiso fiscale]]. Non a caso possono notarsi terrificanti somiglianze fisiche tra gli isernini e gli abituè di [[Second Life]].<br /> Per quanto attiene più strettamente al clima culturale, eccettuata la dilagante passione per [[Suicidio di massa|l'aerotopografia]], preme sottolineare la mirabolante presenza di numero uno, e dicono uno, museo. Logicamente dedicato al mammuth. Poco distante dal museo si trova uno scavo paleontologico di pregnanza innegabile e noto in tutta... In tutta. Punto. Si vocifera che persino [[Alberto Angela]] lo abbia visitato, per poi convertirsi inesorabilmente a [[Scientology]] e al punto croce. <br />Rimane un mistero solo parziale la totale assenza di visitatori nel museo: va da sé che ogni isernino dabbene non possa avere tempo libero, non avendo egli nessuna reale occupazione lavorativa da cui distrarsi. Ma qualora la avesse, lo passerebbe in un luogo ampio quanto la scatola cranica di [[La Russa]] e infestato da gente scappata da Regina Coeli: qualche buontempone ha voluto chiamarlo "Villa comunale".
Nel giorno 10 settembre 1943, durante la seconda guerra mondiale, Isernia subì un pesantissimo bombardamento da parte degli alleati, che rase al suolo quasi un terzo dell'abitato e provocò la morte di un numero altissimo di persone. A causa dei danni causati da questi e da altri bombardamenti, verso la metà del XX secolo si pose in atto un piano di rinascita[15] della città, che prevedeva anche lo sviluppo nella zona più a nord.
 
== Curiosità ==
Inoltre, nel 1957, dopo la divisione dell'Abruzzi e Molise, cominciò a prendere piede l'ipotesi dell'istituzione della provincia di Isernia. In realtà, questo non era il primo tentativo in tal senso: l'istituzione della provincia era stata promossa già nel 1810 da Gioacchino Murat, ma senza successo. Il Parlamento, però, rinviò qualsiasi decisione al riguardo. Il nuovo fallimento del processo di istituzione della provincia scatenò una protesta nella città, caratterizzata da cortei di operai e studenti; la protesta, poi, sfociò in una serie di rivolte cittadine, culminate con blocchi stradali e violenti scontri con le forze dell'ordine, con feriti ed arresti. Il 1957 e 1958 furono gli anni ricordati a Isernia come 'della violenza sociale'.
{{curiosità}}
 
Il 16 febbraio del 1970 il Parlamento sancì l'istituzione della nuova provincia che divenne operativa il 3 marzo 1970[16].
[modifica] Simboli
Isernia-Stemma.png
 
* Isernia è l'unico agglomerato del mondo ad avere per simbolo una fontana, e per giunta brutta, dedicata a Ponzio Pilato
Lo stemma di Isernia[17] è formato da uno scudo oblungo di tipo sannitico, su cui campeggiano le iniziali della città composte da un caduceo, intorno al quale è attorcigliato un serpente; lo scudo è avvolto da foglie di acanto ed è sormontato da un elmo, rabescato a cancelli con cimiero. Le lettere, le foglie e i bordi dello scudo sono giallo-oro, lo scudo è azzurro e l'elmo è grigio scuro. Il caduceo, emblema del potere ed anche della prosperità, indica che Isernia è stata sempre città regia e mai assoggettata in feudo, se non per pochi anni; il serpente, invece, è simbolo di prudenza, di riflessione, di pace e di sollecitudine, qualità necessarie per riuscire nelle imprese. Il caduceo ed il serpente accoppiati simboleggiano anche la prosperità e la buona salute; erano infatti attributi tradizionali di Esculapio, dio della medicina.
* Al momento dell'inaugurazione della suddetta fontana, Ponzio scoppiò in un pianto dirotto. Si era appena accorto delle conseguenze delle sue azioni.
* Il patrono di Isernia sarebbe san Pietro Celestino che cade il 19 maggio ma tutti gli studenti di Isernia(pur di non andare a scuola) si ostinano a considerare patroni anche i santi Cosma e Damiano. In onore degli stessi, il 26 settembre, molto religiosamente, i fanciulli si recano, in massa e senza eccezioni,in pellegrinaggio all'eremo di cui già abbiamo parlato.
* A Isernia non ci sono discoteche ma in compenso {{citnec|ci sono 103 farmacie}}
* Isernia è stata dichiarata capitale dell'[[Esorcista|esorcismo]] da Monsignor Ruini (inchino) in zucchetto e ombrellino per l'occasione.
* Isernia è gemellata con l'Italia, ma l'Italia nega di conoscerla e di aver mai avuto rapporti con essa.
* A Isernia ci sono così tanti ponti che l'inno cittadino fa: "[[Ponteponentepontepi]]".
* Silvio ha dichiarato di ammirare profondamente Isernia per l'assoluta assenza di [[Comunisti|comunisti mangiabambini]] all'interno e all'esterno delle mura cittadine.
* Quando erano ancora in uso le targhe con le iniziali delle province, gli isernini rifiutavano di andare a [[Siena]] per non dover passare il tempo a spiegare ai senesi che no, non avevano la targa al contrario e che sì, esisteva una provincia il cui nome iniziava per "Is". Oggettivamente non c'erano ragioni per dargli credito.
* Un [[Paesino|venafrano]] a Isernia rappresenta quello che a Vipiteno rappresenterebbe un congolese.
* Questo articolo rappresenta la pubblicazione più dettagliata e più lunga mai scritta su Isernia. Nemmeno [[Wikipedia]] è riuscita a fare di più. In secula seculorum, amen.
 
== Collegamenti esterni==
Storia dello Stemma
 
Non si hanno notizie certe dell'epoca in cui è stato adottato lo stemma[18], né si conosce il nome del suo ideatore. Il primo documento storico pervenutoci, su cui è riprodotto lo stemma della città di Isernia, è il privilegio concesso alla città da Carlo V nel 1521, il cui originale cartaceo è conservato nella biblioteca comunale. Nel corso dei secoli è stato più volte ritoccato, abbellito, ma lo scudo e la disposizione delle lettere sono rimasti sempre uguali; quello attuale risale al 1956.
Targa alla medaglia d'oro
[modifica] Onorificenze
 
[http://archiviostorico.corriere.it/2004/febbraio/08/Via_Ponzio_Pilato_Isernia_lava_co_9_040208070.shtml]
Il comune di Isernia è stato insignito della Medaglia d'oro al valor civile [19] nel 1960
Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria Medaglia d'oro al valor civile
«Sopportava con stoico coraggio numerosi e spaventosi bombardamenti aerei che distruggevano la maggior parte del centro abitato e uccidevano un terzo dei suoi abitanti, mai deflettendo dal suo eroico e dignitoso contegno verso lo straniero e dalla sua fede nella risurrezione della Patria.»
[modifica] Ricorrenze
 
== Note ==
3 marzo, elevazione a provincia
{{Legginote}}
1º maggio, festa di San Giuseppe Lavoratore, rione San Lazzaro
<references/>
19 maggio, festa di San Pietro Celestino, patrono di Isernia
10 settembre, bombardamento alleato
 
{{terronia}}
[modifica] Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica] Architetture Religiose
La Cattedrale La Cattedrale
La Cattedrale
L'eremo dei Santi Cosma e Damiano
 
[[Categoria:Città d'Italia]]
La Cattedrale di San Pietro si trova in piazza Andrea d'Isernia e sorge su un antico tempio pagano italico del III secolo a.C.; è dedicata a San Pietro Apostolo.
L'Eremo dei santi Cosma e Damiano, come la cattedrale, è stato costruito su un antico tempio pagano. Notizie certe della sua costruzione si hanno a partire dall'anno 1130.
La Chiesa di San Francesco fatta costruire nel 1222 da San Francesco.
La Chiesa di Santa Chiara costruita nel 1275.
Il Monastero di Santa Maria delle Monache costruito intorno all'anno mille, ha ospitato le monache dell'ordine benedettino. Nelle sue stanze sono presenti il Museo Nazionale, la Biblioteca Comunale di Isernia e parte del Museo paleolitico di Isernia.
L'Arco di San Pietro è il campanile della Cattedrale, costruito 1349 collega la chiesa con il palazzo dell'università.
La Chiesa di San Giuseppe lavoratore costruita nel 1993 nel rione San Lazzaro, il più popoloso della città.
La Chiesa di San Pietro Celestino fondata nel 1623 insieme al monastero adiacente, andato distrutto.
La Chiesa dell'Immacolata Concezione sede della Confraternita di San Pietro.
La Chiesa di Santa Maria Assunta di recente costruzione nella parte nuova della città.
La Parrocchia Sacro Cuore costruita nel 1948 e che comprende il monastero dei frati cappuccini.
 
{{Silvy|Cribbio! Questo sì che è un bel posto per fare un parcheggio!|80px|120px}}
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Chiese di Isernia.
[modifica] Architetture Civili
Fontana Fraterna
 
La Fontana della Fraterna, annoverata fra le fontane monumentali d'Italia per la sua mirabile struttura architettonica, la Fontana Fraterna[20][21][22] è una delle opere più significative e più importanti della città di Isernia.
 
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Fontana Fraterna.
 
L'Acquedotto romano di Isernia è un acquedotto di origine romana scavato nelle rocce travertiniche nel sottosuolo della città ed è tutt'oggi funzionante.
 
Acque Sulfuree: è presente, in contrada Acqua Sulfurea, uno stabilimento termale risalente ai tempi dei romani, e in disuso ormai da molto tempo. Nello stabilimento è presente una fontana di acqua sulfurea tutt'oggi attiva. Recentemente - a seguito di una ancora parziale ristrutturazione del sito ad opera dell'amministrazione comunale - c'è stata una rivalorizzazione del luogo, anche grazie a delle organizzazioni giovanili che hanno organizzato serate, musicali e non, per attirare i giovani isernini nel posto.
 
Palazzo D'Avalos-Laurelli
 
Palazzo D'Avalos-Laurelli edificato nel 1694 ad opera del principe Diego D'Avalos.
Palazzo San Francesco costruito nel 1222 da San Francesco.
Palazzo De Lellis-Petrecca, risalente a circa la metà del settecento, è un'opera vanvitelliana fatta costruire da Ferdinando II di Borbone.
Palazzo Jadopi risalente al XVIII secolo, fu testimone dell'impiccagione di alcuni garibaldini.
Palazzo Pecori Veneziale uno dei più belli della città, fu costruito nel XVIII secolo dal marchese Pecori.
Palazzo Orlando, situato nella zona nuova della città, è una delle sedi dell'università degli studi del Molise.
Palazzo Pansini-Clemente edificato tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento sulla chiesa dell'Annunziata, andata distrutta.
Palazzo dell'Università è un'altra sede dell'Università degli studi del Molise; costruito sulla vecchia chiesa di San Paolo, è collegato alla cattedrale attraverso l'arco di San Pietro.
 
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Palazzi di Isernia.
 
Viadotto Santo Spirito: notevole viadotto che consente alla rete ferroviaria di servire il centro di Isernia. Distrutto nei bombardamenti alleati del 1943, venne ricostruito nella forma attuale. Consiste in due serie di piccoli archi separate da un arco di notevoli dimensioni.
 
Ponte Cardarelli
 
Il ponte Cardarelli, già viadotto La Prece
 
« Alla via Nazionale, che con pendenze troppo sentite attraversava la città d'Isernia, venne sostituito un nuovo tratto di strada di cui fa parte il viadotto detto La Precie, per l'attraversamento, presso Isernia, del profondo vallone, dal quale prende il nome. Il manufatto è a due soli ordini, quantunque misuri 57 metri d'altezza, il che lo rende specialmente ardito e singolare. È lungo ben 130 metri, di cui 92 tra le spalle. Riesce svelto allo sguardo e non pertanto, per la sua grande mole, desta un senso d'imponenza ed ammirazione, specialmente a chi lo considera dal fondo della valle. La sua costruzione ebbe principio nell'aprile 1887 e terminò nell'aprile 1892, colla spesa di lire 300.000. Vi si impiegarono 11.000 metri cubi di muratura, compresi mille metri di pietra da taglio. Allo scopo di diminuire il peso, tra la sommità delle arcate superiori ed il piano stradale, vi ha una galleria longitudinale di 120 metri, della capacità di metri cubi 1090. Detta galleria è illuminata da finestre ricavate sotto gli archetti ed è comodamente praticabile. L'ingegnere del Genio civile Gustavo Baliviera diede al preesistente progetto l'attuale sua forma ed ebbe la direzione del lavoro »
(Notizie da una pubblicazione di fine Ottocento[23])
[modifica] Altro
Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale
Monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale
Statua alle vittime del X Settembre
 
Monumento ai Caduti della prima guerra mondiale, collocato nel Parco della Rimbembranza e costruito dal mastro scalpellino Camillo Centuori, il monumento è dedicato alle vittime della prima guerra mondiale; è formato da sei colonne con capitelli corinzi, che sorreggono una struttura circolare sulla quale sono scolpiti i nomi delle vittime della Grande Guerra ed i sei fiumi protagonisti della vittoria italiana.
 
Statua alle vittime del X settembre, situata in Piazza X settembre, la statua delle vittime del X settembre rappresenta una figura maschile bronzea tra le macerie, che si ripara dai bombardamenti aerei.
 
L'Incontro
 
L'Incontro (Piazza della Repubblica). Nel 1998, in Piazza della Repubblica, fu posta una scultura in pietra lavorata del maestro Pietro Cascella, denominata "L'incontro". L'opera rappresenta l'anima di Isernia, fondata su un incontro di più strade e quindi di culture diverse.
 
Le leonesse di marmo: in piazza Andrea D'Isernia era presente una fontana nel XVI secolo. Di questa fontana rimangono soltanto quattro leonesse di marmo. Due di queste sono state posizionate all'ingresso sud dell'attuale villa comunale. Altre due giacciono in un deposito comunale (ritrovate casualmente da un operaio dello stesso comune) e da almeno un decennio attendono di essere ricollocate.
 
Terminal Francesco Martino: Il terminal per gli autobus urbani ed extraurbani, costruito nei primi anni 2000 vicino la stazione ferroviaria, è stato intitolato a Francesco Martino, il ragazzo di Isernia morto in un incidente ferroviario sulla tratta Roma-Campobasso nei pressi di Roccasecca il 20 dicembre 2005[24].
 
Mura Ciclopiche in via Roma
 
Mura Ciclopiche: il centro storico di Isernia (cioè la parte della vecchia colonia latina) era circondato da mura ciclopiche (oggi visibili solo in alcuni punti) risalenti al terzo secolo a.C. circa. Le mura circondavano l'area della cittadella fortificata sul tracciato delle quali nel Medioevo furono innalzate delle torrette di guardia circolari ancora oggi perfettamente visibili. L'area delle mura ciclopiche va dalla zona della Chiesa di San Pietro Celestino ed arriva all'altezza dell'attuale piazza Celestino V dove è situata la Fontana Fraterna davanti alla quale sono state recentemente scoperte resti delle suddette mura. Altri resti sono stati scoperti durante il restauro di un locale adibito a ristorante adiacente piazza Celestino V.
 
[modifica] Siti archeologici
 
Isernia "La Pineta" è un sito archeologico del Paleolitico rinvenuto casualmente dal ricercatore Alberto Solinas nel maggio 1979[7] in occasione dei lavori per la superstrada Napoli-Vasto.
 
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Isernia La Pineta.
 
L'enigma di Isernia "La Pineta": Video icon 1.png Cerca video su L'enigma di Isernia la pineta in YouTube
 
La Necropoli: ci sono stati molti ritrovamenti di oggetti funerari sulle strade che uscivano dalla città che si presume appartenessero a delle necropoli. Il ritrovamento più importante è stato quello nel 1980 della necropoli a sud della città, dove il Sordo e il Carpino si uniscono a formare il fiume Cavaliere, risalente ai primi secoli dopo cristo. Le tombe erano di tipo a fosso, ricche di corredo funerario, ma con corredi molto simile tra loro ad indicare una uniformità sociale. Alcuni corredi funerari sono esposti nel museo di Santa Maria Delle Monache.
 
[modifica] Valico del Macerone
 
Il Valico del Macerone (684m sldm) situato nella zona nord della città. In passato collegava Isernia con Forli del Sannio e Castel di Sangro (ora è stata costruita un'arteria autostradale) ed è molto conosciuto soprattutto per gli amanti del ciclismo e degli escursionisti in moto. Anche se il valico vero e proprio è presente nel comune di Isernia, con il termine 'Macerone' si intende di solito tutta la strada che arriva fino alla piana delle cinque miglia a Roccaraso. Nel 1921 in una tappa del giro d'Italia, Costante Girardengo sui tre chilometri devastanti con pendenze sino al 14% del 'Macerone', scese dalla bicicletta e tracciò una croce sulla polvere della strada sussurrando "Girardengo si ferma qui!" con voce stremata, per poi abbandonare la corsa[25].
[modifica] Società
[modifica] Evoluzione demografica
 
Sul territorio comunale di Isernia sorgono numerose frazioni e contrade per cui la popolazione si distribuisce in maniera irregolare su tutto il territorio, mentre la città capoluogo presenta una popolazione che si attesta intorno alle 16.000 unità.
 
Notevole la crescita demografica del comune dopo l'istituzione della Provincia di Isernia nel 1970[16]. Sono sorti due nuovi quartieri con ampi spazi verdi ed ampie carreggiate stradali: il quartiere San Leucio ed il quartiere San Lazzaro, leggermente staccato dal centro cittadino.
 
Negli ultimi anni è in notevole espansione la zona nord della città (località Nunziatella), con la costruzione di un piccolo ma moderno Centro Commerciale e con l'ammodernamento dell'impianto stradale attraverso la realizzazione di nuove rotonde e una nuova strada (doppia corsia, due marciapiedi e pista ciclabile) che collega più agevolmente il centro città direttamente con la nuova sede di Pesche dell'Università.
 
Abitanti censiti
[modifica] Etnie e minoranze straniere
 
Gli stranieri residenti a Isernia al 31 dicembre 2008 sono 448, pari al 2,02% della popolazione comunale.[26] Le nazionalità più numerose sono:
 
Bandiera della Romania Romania - 132
Bandiera dell'Albania Albania - 57
Bandiera del Marocco Marocco - 46
Bandiera dell'Ucraina Ucraina - 44
Bandiera della Polonia Polonia - 30
Bandiera della Cina Cina - 20
 
Molto popolosa è la comunità rom, presente soprattutto a causa delle deportazioni compiute dal regime fascista nel 1943 nel locale campo di internamento. La maggior parte dei rom risiede nelle abitazioni popolari dei quartieri di San Lazzaro e San Leucio.
[modifica] Religione
 
Nell'attuale statuto comunale di Isernia è indicato come patrono San Pietro Celestino ma il vero protettore di Isernia è San Nicandro[13] insieme a san Marciano e santa Daria, come riportato in molti documenti[27]. Il culto di questi santi è molto diffuso in Italia meridionale in cui fu portato dai bizantini, che credevano molto nei tre santi vissuti nella Mesia. Essi vennero presi come immemorabili santi protettori della città di Venafro, dove sono custoditi i loro corpi santi, e della diocesi di Isernia-Venafro.
[modifica] Tradizioni e Folclore
Donne alla lavorazione del Tombolo negli anni cinquanta
[modifica] Il Tombolo
 
A Isernia è molto diffusa da secoli la lavorazione del merletto a tombolo[28][29] ("'re tummarieglie" in dialetto isernino); poiché il tombolo rappresenta una delle principali attività artigianali del capoluogo, Isernia è definita la città dei merletti. Ancora oggi è possibile ascoltare le donne alla lavorazione del tombolo nelle stradine del centro storico, soprattutto nelle ore pomeridiane della stagione estiva.
 
La cosa che più contraddistingue il tombolo isernino rispetto agli altri è, oltre alla finissima fattura, un tipo di filo prodotto in zona di colore avorio che rende tutto il lavoro più luminoso ed elegante.
 
La sua introduzione nella città è di antichissima origine, si presume infatti che la diffusione risalga al XIV secolo, ad opera di suore spagnole che alloggiavano nel monastero di Santa Maria delle Monache. La regina Giovanna d'Aragona amava molto questo tipo di merletti, infatti durante il suo soggiorno nella città apprese la lavorazione da maestre locali.
 
Col passare del tempo il tombolo viene lavorato sempre meno in maniera artigianale e sempre più in maniera industriale. È anche materia presso l'Istituto Artistico della città.
[modifica] Le Confraternite di Isernia
 
A Isernia sono presenti numerose Confraternite[30]. La più antica è la confraternita "la Fraterna" istituita nel 1289 di Pietro Angelerio futuro papa Celestino V (il papa del gran rifiuto citato da Dante Alighieri); poi esistono la confraternita del "Santissimo Rosario", la confraternita "Santa Maria del Suffragio" , la confraternita di "San Domenico" e la confraternita di "Sant'antonio.
Gli Incappucciati
[modifica] La processione del Venerdì Santo
 
Come in altre città d'Italia, il Venerdì che precede la Pasqua, anche ad Isernia si svolge la processione[31]. Essa percorre tutta la città e riscuote una partecipazione da parte della popolazione davvero numerosa. Molto tradizionale è la presenza degli incappucciati, fedeli che per un voto di penitenza partecipano alla processione incappucciandosi totalmente con un telo bianco (in modo da non permettere a nessuno di essere riconosciuti) e si incoronano la testa con una corona di spine. Molti di loro, per aggravare la penitenza, portano croci e camminano scalzi per tutto il percorso della processione; loro è anche il compito di portare statue della Mater Dolorosa e del Cristo Morto. Le Confraternite della città partecipano alla processione, ognuna con un ruolo ben preciso all'interno del corteo.
[modifica] Istituzioni, enti e associazioni
 
Ospedale Ferdinando Veneziale
 
È l'ospedale più grande della Provincia: ha una superficie coperta di 25000 m² e 300 posti auto. È intitolato a Ferdinando Veneziale, politico isernino che partecipò alla Consulta Nazionale. Di seguito le motivazioni:
« La scelta del nome fu quanto mai felice ed opportuna, per l'amore e la stima che gli isernini e i molisani nutrivano e nutrono tuttora per il personaggio. A qualunque ufficio venne chiamato, Ferdinando Veneziale portò sempre in alto il senso dello Stato: da tutti fu amato per il suo cuore tenerissimo e per la sua coscienza immacolata. Nella delibera (n. 34 del 9 marzo 1967) di intitolazione dell'Ospedale al suo nome si legge, tra l'altro, che egli fu “...maestro di diritto, nonché amministratore oculato e saggio padre di famiglia[32]" »
 
Comunità Montana Centro Pentria
 
La Comunità Montana Centro Pentria[33] (di cui Isernia fa parte) è nata nel 1973 per valorizzare le bellezze storico-naturalistiche della regione centrale della Pentria.
[modifica] Qualità della vita
 
Come stabilito anche dall'ultima ricerca di Legambiente, Mal'Aria 2010[34], Isernia è uno dei capoluoghi di provincia con la qualità dell'aria più alta d'Italia, grazie alla folta vegetazione ed alla bassa urbanizzazione del suo territorio ed alla mancanza di industrie pesanti e di traffico.
[modifica] Cultura
[modifica] Istruzione
[modifica] Biblioteche
Biblioteca civica "Michele Romano"
 
Biblioteca civica "Michele Romano"[35], in piazza Santa Maria 5
 
Biblioteca provinciale Theodor Mommsen, è la biblioteca provinciale[36] che ha sede nel palazzo della provincia in via G.Berta. Nata per un progetto provinciale di diffusione della cultura e della lettura in tutto il territorio[37], contiene circa 40.000 volumi e 60.000 tra giornali quotidiani, periodici ed opuscoli, in particolare per le sezioni "scienze", "economia" e "diritto". Sono presenti emeroteca, mediateca e internet point[38].
 
Biblioteca comunale[39], via Kennedy, 19
Biblioteca della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura, corso Risorgimento, 302
Biblioteca dell'archivio di Stato di Isernia [40], Via L. Testa, 27
Biblioteca dell'Ente provinciale per il turismo pentro[41], via Farinacci, 9
Biblioteca di ateneo di Isernia[42], via Mazzini, 9
 
[modifica] Scuole
 
Isernia è sede di varie scuole elementari e medie, e di un numero rilevante di complessi scolastici per le scuole superiori.
 
Con l'espansione della città sono stati costruiti due nuovi plessi scolastici (nei quartieri San Leucio e San Lazzaro), intitolati ai due giovani studenti di Isernia Michele Iavagnilio e Vittorio Tagliente che persero la vita durante il terremoto dell'Aquila nel 2009.
« È una decisione che l'amministrazione comunale prese già all'indomani del sisma, interpretando l'unanime sentimento di cordoglio della città. In titolare per non dimenticare, scegliendo due strutture scolastiche in modo da evocare l'impegno di studio dei nostri due giovani concittadini, strappati alla vita e agli affetti dal sisma aquilano »
( Il sindaco Gabriele Melogli)
[modifica] Università
[modifica] Università degli Studi del Molise - Sede di Isernia
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Università degli studi del Molise.
 
Isernia è, insieme a Campobasso, Termoli e Pesche (IS), una delle sedi dell'Università degli studi del Molise[43].
 
Scienze Politiche, dell'Amministrazione e di Governo
 
Corsi di laurea triennale in Scienze della Politica e dell'Amministrazione
Corsi di laurea magistrale in Scienze Politiche e di Governo
 
Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e natural
 
Corso di laurea in Informatica
Corso di laurea in Scienze Biologiche
Corso di laurea in Ottica e Optometria
Scienze dell'Ambiente e della Natura
 
Facoltà di Sicenze Umane e Sociali
 
Beni Culturali
Corso di laurea in Lettere
 
[modifica] Sapienza Università di Roma - Sede di Isernia
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Sapienza Università di Roma.
 
A Isernia è presente una sede dell'università di Roma La Sapienza[44].
 
Facoltà di Medicina e Chirurgia
 
Corso di laurea in Infermieristica
Corso di laurea in Igiene Dentale
 
[modifica] Musei
 
Nella città sono presenti tre musei molto importanti:
 
Il Museo nazionale di Santa Maria delle Monache;
il Museo paleolitico di Isernia;
il Museo Maci.
 
[modifica] Media
Quotidiano
Quotidiani
Rivista
Riviste
Televisiore
TV
Radio
Radio WebPortali
 
Quotidiano del Molise
Nuovo Molise
Il Tempo Molise
 
 
TVI
Teleregione
Telemolise
 
 
Radio Valentina
Radio Orizzonte
 
 
www.isernino.com
www.comune.isernia.it
www.altromolise.it
 
[modifica] Cucina
Sagnette e fagioli all'isernina
 
Per prima cosa bisogna lessare le sagnette (500g) in acqua salata, poi bisogna soffriggere nell'olio (125ml) aglio e peperoncino. Scolare le sagnette lasciandole brodose e uniamo nella stessa pentola i fagioli (cucinati precedentemente, 5000g) con l'acqua di cottura e infine, in un sol colpo, l'olio bollente in modo da creare il classico rumore delle “Bandiste e Sciuvrarelle”. Lasciar riposare per qualche minuto e servire.
 
I prodotti tipici della zona, per quanto riguarda i prodotti della natura, sono:
 
il tartufo molisano, in particolare quello bianco, di cui ne è ricca l'intera provincia, si stima infatti che contribuisca alla produzione nazionale con una quota di mercato del 40%.
la cipolla di Isernia[45] detta anche di San Pietro: tonda, schiacciata e di dimensione notevole (ogni cipolla pesa circa dai 100 ai 300g). Famosa anche la varietà Majorina, più piccola e precoce. È molto importante nella tradizione isernina sia in campo medico, perché veniva usata per la cura delle cisti e duroni ai piedi, sia dal punto di vista della preparazione di piatti tipici come la frittata di cipolle.
 
A Isernia è presente un proverbio sulla cipolla
« La mogl ch vò ben a ru marit la sera r fa truà la cpullata »
(La moglie che vuole bene al marito la sera gli fa trovare la cipollata)
 
Per quanto riguarda i piatti tradizionali, sono da ricordare "Sagne e fagioli", "ru macche" (polenta con fagioli), "i frattaruoli" (tocchetti di polenta con salsiccia), "la pezzata" (carne di pecora cucinata a fuoco lento), "l'abbuoto" (interiora di agnello avvolte in budella), "ru sciarone" (mezzelune di pasta ripiene di uova e formaggi). I tipi di pasta fatta in casa più comuni sono "Le taccunelle", "le laianelle", "i fusilli", "le recchietelle", "i raviuoli", "i cavatiegli" (con abbondante formaggio pecorino e ragù).
 
In zona si producono anche molti vini, perlopiù produzioni casalinghe, tra i quali:
 
Pentro di Isernia bianco
Pentro di Isernia rosso
Pentro di Isernia rosato
 
Statua di San Pietro Celestino a Isernia replica della statua della scuola del Bernini sopra il colonnato di San Pietro a Roma
[modifica] Personalità legate a Isernia
 
Celestino V (1215 circa, Fumone 1296) Papa, Isernia ne rivendica la nascita.
Andrea da Isernia (Isernia 1230 circa, Napoli 1316) giurista.
Onorato Fascitelli (Isernia 1502, Roma 1564) poeta.
Giovan Vincenzo Ciarlanti (Isernia 1593-1654) storico.
Roberto Farinacci (Isernia 1892, Vimercate 1945) politico, giornalista.
Franco Ciampitti (Isernia 1903-1988) scrittore.
Tullio Tedeschi (Isernia 1910-1987) medaglia d'oro al v.m.
Ferdinando Veneziale (1887-1946) componente della Consulta Nazionale.
Sabino D'Acunto (Isernia 1916, Sessano del Molise 2004) già sindaco di Isernia, poeta, giornalista, scrittore.
Rino Capone (Isernia 1946) scrittore
Erennio Ponzio (vissuto ad Isernia nel IV secolo a.C.) comandante dell'esercito Sannita
Natalino Zullo (Isernia 1939) Scultore, Docente Accademia BBAA Napoli.
 
[modifica] Eventi
[modifica] Festa dei santi Cosma e Damiano
 
Il 26 settembre di ogni anno si celebra ad Isernia la festa dei santi Cosma e Damiano, che è molto sentita nella città. Oltre al giorno deciso dalla chiesa, il 26 di settembre infatti, ad Isernia le celebrazioni continuano anche il giorno 27, noto come “festa dei santi per gli isernini”. Oltre alle classiche celebrazioni religiosi, è presente anche una grande fiera, che si svolge nel centro storico della città, oltre che spettacoli vari (musicali come piccole orchestre o artisti nazionali) si svolgono nella città ad opera del comitato che organizza la festa.
San Pietro e le cipolle
Fiera delle Cipolle sull'area oggi occupata dalla villa comunale
 
L'associazione tra San Pietro e la cipolla deriva da un'antica leggenda isernina in cui, per salvare sua madre dall'inferno, San Pietro fece scendere una resta di cipolle a cui la donna poteva aggrapparsi. Alla resta, però, si aggrapparono anche altre anime. La madre del santo, allora, per non far aggrappare gli altri dannati, cominciò a dimenarsi. Così facendo, però, fece rompere la resta e ricadde tra le fiamme.
[modifica] Fiera delle Cipolle
 
La fiera[46], legata ai festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo, è la più importante della città di Isernia e si svolge il 28 e 29 giugno. Di antica origine (la prima testimonianza risale al XV secolo) è nata inizialmente per favorire il commercio della cipolla di Isernia dei produttori locali; è oggi diventata una fiera molto variegata e frequentata ma sono comunque presenti i tipici banchetti con la cipolla di Isernia. Un tempo si svolgeva dove si trova attualmente il parco della rimembranza, denominato il largo delle cipolle; dopo l'espansione a nord della città, la fiera si è svolta per alcuni decenni su corso Risorgimento, per poi spostarsi negli ultimi anni sul corso principale della città, corso Garibaldi. La fiera, con il passare del tempo, ha perso la sua funzione originaria, cioè quella di favorire il commercio della cipolla. Allo stato attuale, la maggior parte delle bancarelle adibite alla vendita di questo prodotto è stata rimpiazzata da allestimenti di tipo generico, presenti in qualsiasi altra fiera o mercato italiano.
[modifica] Festa di Sant'Antonio
 
Ad Isernia è molto sentito il culto di Sant'Antonio. Nella città, infatti, è presente una cappella nella Chiesa di San Francesco, e una confraternita dedicata al santo. La processione, che si svolge la sera negli ultimi anni, è una delle cose più caratteristiche della città, in quanto prevede la partecipazione di cavalli bardati con vistosi drappi, nastri colorati e immagini del santo, che seguono il corteo per tutta la città. Il numero di questi cavalli, per tradizione, deve essere 13, come il numero del santo. Questi cavalli, una volta di proprietà dei contadini, sono attualmente quelli della comunità Rom molto presente nella città. Oltre al corteo, durante i giorni di festa, nella città sono presenti molti altarini con immagini raffiguranti il santo, e molti bambini vengono vestiti come Sant'Antonio per invocare la protezione del santo su di essi. Di questa festa si occupano il comitato festa e la confraternita di Sant'Antonio fondata nell'anno 1781 con Regio Decreto. Nel giorno della festa(13 giugno) in chiesa viene distribuito il pane benedetto a tutti i fedeli che vi si recano.
[modifica] Festa de L'unità
 
Altro evento della città è la festa de L'unità, dal nome del quotidiano fondato da Antonio Gramsci, già organo ufficiale del PCI e poi giornale di "area", che si svolge solitamente nei primi giorni di settembre, dura all'incirca 5 giorni e presenta serate all'insegna di musica e spettacoli vari. Anni fa veniva organizzata nel centro storico, quindi all'interno della villa comunale, ed era incentrata su giochi popolari. Successivamente venne spostata in piazza Ignazio Silone (adiacente alla scuola elementare) mentre negli ultimi anni si è svolta nel terminal situato in contrada Tremolicci[47] con l'organizzazione di concerti di artisti anche molto famosi come i Negramaro, Caparezza, Luca Barbarossa ecc. Essendo sostanzialmente una festa di partito, peraltro organizzata a livello nazionale, con la nascita del PD, sorto dalla fusione di Ds e Margherita, la festa ha cambiato nome e negli ultimi anni non è stata più organizzata ad Isernia.
[modifica] La canzone italiana d'autore
 
La canzone italiana d'autore[48] è un concorso musicale ideata dall'assessorato alla cultura del Comune di Isernia che si svolge nella città (in piazza Celestino V) e propone il rilancio della musica italiana. È un concorso per artisti emergenti non professionisti, autori di brani inediti. È un concorso recente che ha visto come direttore artistico Red Ronnie, ruole che è attualmente rivestito da Dario Salvatori. L'evento musicale rientra nella serie di inziative appartenenti a Molise Live[49].
« Intendo ringraziare gli assessori regionali alla cultura e al turismo, Arco e Marinelli, che hanno creduto nell'iniziativa e hanno inteso sostenerla finanziariamente, riconoscendone il valore promozionale e arti stico. Le edizioni degli scorsi anni hanno consentito ad Isernia di salire alla ribalta nazionale attraverso un concorso unico nel suo genere »
(Giovancarmine Mancini, vice sindaco in sede di conferenza stampa)
[modifica] Settembre Isernino
 
Generalmente a settembre il centro storico di Isernia è sede di tante manifestazioni artistico/culturali tra cui proiezioni di pellicole cinematografiche all'aperto ed organizzazione di spettacoli tipo "la corrida".
[modifica] Geografia antropica
[modifica] Urbanistica
 
L'urbanistica di Isernia è notevolmente cambiata dopo la sua istituzione a Provincia[16]. Al centro storico (a sud), caratterizzato da un unico corso principale (Corso Marcelli) e da numerosi strettissimi vicoli, si è aggiunta (a nord) la parte nuova della città. Quest'ultima si espande attorno a 4 assi stradali principali (Corso Garibaldi, Corso Risorgimento, via XXIV maggio e via Giovanni XXXIII) disposti a V, il cui vertice coincide con la Villa Comunale. Fuori dal centro cittadino è nato il quartiere di San Lazzaro, mentre recentemente è in forte espansione la località a nord della Città. Lo sviluppo urbano della città non presenta mai un'eccessiva densità; inesistente o quasi il problema del traffico, facilmente risolto con la costruzione di poche rotonde, realizzate soprattutto dopo le pressioni dell'opinione pubblica.
Centro Storico - Corso Marcelli
[modifica] Centro storico
 
Parte interessante della città di Isernia è senz'altro il centro storico della città, che ha mantenuto in parte il suo antico aspetto ed ancor oggi è contraddistinta dagli stretti vicoli. Situato nella parte sud ovest della città, è stretto al lato da due pendii; è circondato da due antiche mura e da due strade, via Roma e via Occidentale, che ne permettono un facile accesso. Il completo restauro dopo il terremoto del 1984[50] ha consentito al centro storico di tornare cuore pulsante della città, anche grazie all'apertura delle sedi universitarie e di numerose botteghe locali. Il giovedì ed il sabato mattina è sede di un caratteristico mercato, luogo di ritrovo per i più e i meno giovani. Presenta un corso principale, corso Marcelli, che unisce le due piazze principali, piazza San Pietro Celestino V e piazza Andrea D'Isernia (dove è presente la cattedrale).
Piazza Celestino V (da notare la pavimentazione che ricorda le antiche abitazioni prima del bombardamento)
[modifica] Piazza Celestino V
 
La piazza san Pietro Celestino V è una delle piazze più importanti della città. Situata nel centro storico, accoglie la Fontana Fraterna. Essa è nata dopo il bombardamento del 10 settembre del 1943, che distrusse la maggior parte delle abitazioni che vi erano presenti facendo spazio alla nuova piazza; al giorno d'oggi, attraverso la differente pavimentazione, è possibile riconoscere dove erano allocate le vecchie abitazioni e la strada principale. Su questa piazza è presente anche la chiesa della Concezione (a volte la piazza è chiamata "la Concezione") e una statua del patrono d'Isernia San Pietro Celestino.
[modifica] Piazza X Settembre
 
La piazza, intitolata al bombardamento del 10 settembre 1943, accoglie la statua bronzea che ricorda le migliaia di vittime che la città pagò quel tragico giorno. La piazza stessa è stata figlia di quel bombardamento spaventoso e sono ancora visibili alcuni ruderi delle abitazioni preesistenti.
[modifica] Frazioni
[modifica] Castelromano
 
La frazione più grande e popolosa (500 abitanti ca.) è Castelromano che sorge in un pianoro ai piedi del monte La Romana (882 m) ad un'altitudine di 680 m s.l.m., distante circa 5 km ad ovest della città.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Castelromano.
[modifica] Economia
Marchio DR
 
Isernia e la sua provincia è una delle poche aree del Mezzogiorno che ha visto intensificare il peso dell'imprenditoria privata, incentivata dal basso livello dei prezzi e del lavoro. Il comune Pentro è infatti attivo centro agricolo e commerciale con industrie tessili, conciarie, dolciarie, meccaniche, automobilistiche, delle materie plastiche e dei laterizi nonostante abbia il nucleo produttivo più piccolo d'Italia, contando poco più di 7600 imprese in tutta la provincia[51].
 
L'industria agraria è poco sviluppata, per lo più è di tipo privato o in aziende di modeste dimensioni, con scarse forma di allevamento e pastorizia. Molto praticato, invece, è l'artigianato delle ceramiche e dei merletti a tombolo. Degno di nota è anche il settore della falegnameria che si distingue per le manifatture originali e di indiscussa qualità. Ci sono inoltre varie piccole botteghe nel centro storico della città (ad esempio pelletterie ecc...).
 
Molto importante per la città (anche se non presenti nel territorio comunale) sono l'industria tessile e l'industria dell'auto. L'industria tessile ha un grandissimo impatto sulla città a causa della vicinanza della ITTIERRE[52] Spa (gruppo IT Holding), industria che produce svariati capi di abbigliamento per grandi marchi del vestiario, marchi propri come Extè e che offre lavoro a una grande quantità di persone e che alla fine del 2009 è entrata in una fase critica. Per quanto riguarda l'industria dell'auto, molto importante nell'economia della città è la DR Motor Company, nota azienda assemblatrice e commercializzatrice di autovetture con il proprio marchio che ha sede nella vicina Macchia d'Isernia.
 
Video icon 1.png Cerca video su dr Motor Company su Easy Driver in YouTube
 
Le attività terziarie si basano soprattutto sulla pubblica amministrazione. Oltre al Comune, dopo l'istituzione della Provincia[16], Isernia è diventata sede di numerosi servizi pubblici, che hanno dato nuovo slancio alla crescita economica e sociale della città.
 
Infine Isernia è uno dei centri turistici principali della sua provincia, che presenta bellezze naturalistiche con laghi, fiumi, monti, pianori ed innumerevoli borghi. Si possono raggiungere facilmente le più importanti stazione sciistiche dell'Appennino: Campitello Matese, Capracotta, Roccaraso, l'Oasi del WWF di Monte Mutria, l'Oasi della LIPU di Casacalenda, l'oasi WWF "le Mortine" di Venafro, il massiccio del Matese, la riserva di Collemeluccio, la riserva di Montedimezzo ed il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Per quanto riguarda il turismo storico, invece, la città stessa presenta diversi siti archeologici, tra cui Isernia La Pineta.
[modifica] Infrastrutture e trasporti
[modifica] Strade
 
Il territorio del comune di Isernia è attraversato principalmente dalla Strada statale 17 dell'Appennino Abruzzese e Appulo Sannitica che la collega a nord con Sulmona, L'Aquila fino ad arrivare a Antrodoco, e verso est fino a raggiungere Campobasso e Foggia. Negli ultimi anni è stata inaugurata la variante della ss17, che arriva fino a Forlì del Sannio, e che rappresenta il primo pezzo della nuova strada che collegherà Isernia con Castel di Sangro.
 
Molto importanti sono anche la Strada statale 650 di Fondovalle Trigno, che collega Isernia con San Salvo Marina, la Strada statale 85 Venafrana che collega la città con Vairano Patenora ed infine la Strada statale 627 della Vandra che la collega con Sora.
 
Isernia dista esattamente 80 km (sulla rete stradale) da entrambe le coste, sia quella adriatica di San Salvo Marina sia quella tirrenica di Scauri[53].
[modifica] Ferrovie
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Stazione di Isernia.
La Stazione di Isernia
 
La posizione strategica di Isernia permette veloci collegamenti con le principali città vicine (Roma, Napoli, Campobasso) attraverso una rete ferroviaria regionale ed interregionale con i seguenti tempi:
 
Roma: 2 ore
Napoli: 2 ore
Campobasso: 1 ora
 
È inoltre collegata con numerose altre città universitarie (Pescara, Siena, Perugia) attraverso un'estesa rete di Pullman.
[modifica] Mobilità urbana
 
La città è servita da una piccola ma efficiente flotta di autobus divisa in 8 linee: le prime 3 collegano le varie zone del centro cittadino, le restanti 5 collegano il centro cittadino con le varie frazioni.
Nome Linea↓ Colore Linea↓ Percorso↓ Frequenza↓
Linea 1 Rosso Ospedale, Via Roma, Via Matteotti, Piazza G. Tedeschi, Corso Garibaldi, Piazza della Repubblica (FS), via Latina, S.S. 17, Via Tedeschi, Via A. Moro, Via Dei Pentri, Corso Risorgimento, Piazza G. Tedeschi, Via Occidentale, Circonvallazione esterna, Via S. Ippolito, Ospedale 30 minuti
Linea 2 Verde Ospedale, Via Roma, Via Matteotti, Piazza G.Tedeschi, Corso Risorgimento, Via Formichelli, Via Giovanni XXIII, Corso Risorgimento, S.S. 17, San Lazzaro, Via G. Tedeschi, Via XXXIV maggio, Via Occidentale, Circonvallazione Esterna, Via S. Ippolito, Ospedale 30 minuti
Linea 3 Blu Ospedale, Via Roma, Via Matteotti, Corso Risorgimento, Via Molise, Via G. Veneziale, Corso Risorgimento, S.S. 17, Terminal Bus, S. Lazzaro, Via Wagner, Via Tedeschi, Via XXIV maggio, Via Senerchia, Piazza della Repubblica (FS), Via XXIV maggio, Via Occidentale, Via S. Ippolito, Ospedale 30 minuti
Linea 4 Celeste Piazza della Repubblica (FS), Ospedale, Capruccia, Cimitero, Piazza della Repubblica (FS) //
Linea 5 Celeste Piazza della Repubblica (FS), S. Lazzaro, Salietto, Ospedale, Piazza della Repubblica (FS) //
Linea 6 Celeste Piazza della Repubblica (FS), Ospedale, Fragnete, Piazza della Repubblica (FS) //
Linea 7 Celeste Ospedale, Piazza della Repubblica (FS), Colle Martino, Piazza della Repubblica, Ospedale //
Linea 8 Celeste Ospedale, Piazza della Repubblica (FS), Castelromano, Piazza della Repubblica, Ospedale //
[modifica] Amministrazione
 
Sindaco: Gabriele Melogli (UDC) dal 28/05/2007 (2º mandato)
[modifica] Amministrazioni precedenti
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Sindaci di Isernia.
Periodo Primo Cittadino Partito Carica Note
1995 1998 Giuseppe Caterina Sindaco
1998 1999 Giovanna Fraraccio Commissario Prefettizio
1999 2001 Giuseppe Caterina Sindaco
2001 2002 Gerardo Cafaro Sindaco
2002 In Carica Gabriele Melogli Sindaco
 
 
 
[modifica] Gemellaggi
 
Isernia è gemellata con:
 
Stub Tunisia.png Douz, Tunisia
 
« Douz, nel cuore dell'oasi fra le dune del grande sud tunisino, già deserto del Sahara, Isernia, fra le colline alberate del centro meridione d'Italia. Due mondi separati dallo stesso mare, vicini, lontani. Diversi per vicende storiche, filosofie di vita, religioni, abitudini ancestrali, ma fatti di uomini che continuano al tempo stesso a cercarsi per scoprirsi e conoscersi, divenire amici e, se possibile, amarsi invece di combattersi. [...] »
(Maria Franca Martino convegno sul tema «Isernia-Douz, incontro tra due civilità»[54])
[modifica] Sport
[modifica] Calcio
 
Football Club Isernia
 
[modifica] Pallavolo
 
La Fenice Volley Isernia[55] - campionato nazionale di serie A/2
 
[modifica] Ciclismo
 
La città di Isernia è stata testimone anche di molte gare a livello nazionale di ciclismo. Da ricordare i molti arrivi e partenze del giro d'Italia come quelli dei Giro d'Italia del 1977, del 1984 e del 1989, e le varie tappe passanti per il valico del macerone.
[modifica] Altro
 
A.S.D. Il Globo BASKET
A.S.D. Karate Team Isernia
 
[modifica] Impianti sportivi
 
Stadio Mario Lancellotta, situato nella zona nord di Isernia, è stato intitolato recentemente a un suo ex sindaco, scomparso nel 2004, Mario Lancellotta. Di recente costruzione (costruito negli anni 90), può ospitare circa 4000 persone[56]. Sono presenti altri campi sportivi adiacenti lo stadio principale utilizzati soprattutto per allenamenti.
 
Palazzetto dello Sport Liborio Fraraccio, sito nel centro della zona nuova, è un palazzetto dello sport dove si giocano abitualmente partite della serie A-2 del Campionato Italiano di Pallavolo; il palazzetto è infatti sede della squadra La Fenice Volley Isernia.
 
[modifica] Galleria fotografica
 
La Cattedrale
 
Piazza Celestino V
 
Piazza Sanfelice
 
Tramonto
 
Centro Storico
 
Chiesa di San Pietro Celestino vista dall'interno.
 
Eremo dei santi Cosma e Damiano visto dalla città
 
Torretta Medievale
 
Interno del palazzo di San Fancesco
 
Scorcio di Isernia
 
Incappucciati
 
Statua Romana
 
[modifica] Note
 
^ Dato Istat al 31/10/2010
^ Rischio Sismico Rischio sismico. URL consultato il 13-06-2010.
^ [erg7118.casaccia.enea.it/profili/tabelle/487%20%5BIsernia%5D%20capoluogo.Txt Tabella climatica]
^ zerodelta dio aiser. URL consultato il 14-05-2010.
^ Dizionario illustrato della civiltà etrusca, op. cit., pag. 127
^ Tavola di Campochiaro. URL consultato il 07-04-2010.
^ a b Sulle tracce dell'uomo di Isernia
^ Tito Livio x. 31.
^ Livy Epit. xvi. xxvii. 10; Velleio Patercolo i. 14.
^ Garrucci, op. cit., pag. 28-29-30
^ Strabone v. p. 238, 250.
^ Romanelli, op. cit., pag. 468
^ a b
^ Lemon, Mayhew, Taylor, Brooks, Cowley Burnand, Seaman, op. cit., Vol. XXXIX
^ Piano di ricostruzione dell'abitato di Isernia post Guerra. URL consultato il 28-03-2010.
^ a b c d Istituzione della Provincia di Isernia
^ Stemma di Isernia. URL consultato il 29-03-2010.
^ Stemma su comune.isernia.it. URL consultato il 29-03-2010.
^ Sito del Quirinale Documento assegnazione onorificenza. URL consultato il 20-02-2010.
^ Fontana Fraterna su Iserniaturismo.it. URL consultato il 10-06-2010.
^ Fontana Fraterna su touringclub.com. URL consultato il 10-06-2010.
^ La Fontana dei Misteri. URL consultato il 10-06-2010.
^ Ponte Cardarelli su wikimapia. URL consultato il 20-03-2010.
^ Disastro Ferroviario a Roccasecca. URL consultato il 15-06-2010.
^ storia del giro d'italia. URL consultato il 10-04-2010.
^ Dati ISTAT. URL consultato il 16-06-2010.
^ patrono di isernia. URL consultato il 12-06-2010.
^ Il Tombolo. URL consultato il 7-06-2010.
^ Il Merletto a Tombolo. URL consultato il 01-06-2010.
^ Le confraternite. URL consultato il 25-05-2010.
^ Venerdì Santo. URL consultato il 28-04-2010.
^ Aa. Vv., Isernia, il suo Ospedale, a cura della Commissione per la ricostruzione del materiale storico dell'Ospedale di Isernia, Unità Sanitaria n. 3, Isernia 1994, p. 70
^ Comunità Centro Pentria. URL consultato il 10-06-2010.
^ Malaria. URL consultato il 07-06-2010.
^ Biblioteca Michele Romano. URL consultato il 16-06-2010.
^ Biblioteca Provinciale. URL consultato il 10-06-2010.
^ Sistema bibliotecario provinciale. URL consultato il 10-06-2010.
^ Biblioteca provinciale di Isernia. URL consultato il 10-06-2010.
^ Biblioteca comunale. URL consultato il 10-06-2010.
^ Biblioteca dell'Archivio di Stato. URL consultato il 10-06-2010.
^ Biblioteca dell'Ente provinciale per il turismo Pentro. URL consultato il 10-06-2010.
^ . URL consultato il 10-06-2010.
^ Offerta diddattica Unimol. URL consultato il 15-06-2010.
^ La Sapienza - Sede di Isernia
^ Cipolla di Isernia. URL consultato il 7-05-2010.
^ Fiera delle Cipolle. URL consultato il 07-05-2010.
^ Terminal. URL consultato il 06-06-2010.
^ La canzone italiana d'autore. URL consultato il 10-06-2010.
^ MoliseLive. URL consultato il 10-06-2010.
^ Terremoto del 1984. URL consultato il 15-05-2010.
^ Camera di commercio di Isernia - informazioni
^ ittierre.it. URL consultato il 24-05-2010.
^
^ Il Tempo - Molise, Gemellaggio. URL consultato il 10-05-2010.
^ fenicevolley. URL consultato il 10-03-2010.
^ Stadio Lancellotta. URL consultato il 15-04-2010.
 
[modifica] Bibliografia
 
Comune di Isernia, Isernia, città della storia, Isernia, 1997.
Antonio Maria Mattei, Storia d'Isernia, Napoli, 1978, pp. 35.
De Rensis, fasc. VIII in La provincia di Campobasso inesplorata. Antichità, leggende e monumenti, Isernia, 1911, pp. 17.
Stefano Jadopi, vol. XIV, in Il Regno delle due Sicilie descritto ed illustrato da Filippo Cirelli, Napoli, 1858, pp. 63.
Raffaele Garrucci, La storia di Isernia, raccolta dagli antichi monumenti.
G. Masciotta, vol. 3° in Il Molise dalle origini ai nostri giorni, Campobasso, 1984, pp. 234.
Agostino Rocco, Isernia 35, Isernia, News 2000 Isernia, 2008.
Angelo Viti, Ponte Giancanese (Giano Camense) in Res Publica Aeserninorum, Isernia, 1982, pp. 149.
Assessorato al turismo, Regione Molise, Molise, vacanze nella natura, Campobasso, 1986.
Ente provinciale per il turismo di Isernia, Informazioni turistiche sulla provincia di Isernia, Isernia, 1984.
Enza Zullo, La Cattedrale di Isernia: il monumento-simbolo della città : origini, distruzioni e restauri attraverso i secoli, Michigan, 1996, pp. 166.
Jessie White Mario, Garibaldi e i suoi tempi, New York, 1907, pp. 391.
Associazione Turistica Pro Loco Isernia, La processione del Cristo morto, Isernia, 1987.
Storia d'Isernia al cadere de' Borboni nel 1860.
Antonio Maria Mattei, Isernia: una città ricca di storia, 1992, pp. 692.
Mark Lemon,Henry Mayhew,Tom Taylor,Shirley Brooks,Sir Francis Cowley Burnand,Sir Owen Seaman, Punch, 1860.
Sir Richard Colt Hoare, A classical tour through Italy and Sicily, 1819.
Italo M. Iasiello, Samnium: assetti e trasformazioni di una provincia tardoantica, 2007.
Domenico Romanelli, Antica topografia istorica del regno di Napoli, Volume 2, Napoli, 1818.
 
[modifica] Voci correlate
 
Cattedrale di Isernia
Castelromano
Provincia di Isernia
Diocesi di Isernia-Venafro
Molise
Sindaci di Isernia
Isernia La Pineta
Sanniti
Lega Italica (storia romana)
Football Club Isernia
La Fenice Volley Isernia
 
[modifica] Altri progetti
 
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[modifica] Collegamenti esterni
 
Sito del Comune d'Isernia
Sito sugli scavi di Isernia La Pineta dell'università di Ferrara
"Accampamenti di cacciatori preistorici a Isernia La Pineta" articolo on-line sul sito FastiOnLine.
Scheda sul giacimento di Isernia La Pineta sul sito IserniaTurismo.it
Sito Comunità Montana Centro Pentria
 
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