Guerra civile siriana: differenze tra le versioni

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[[Assad]], colto di sorpresa, schierò le truppe un po' ovunque, che risposero al fuoco. Peccato che dalla parte sbagliata, visto che verso [[agosto]] i missili [[V-2]], diretti verso una scuola nella periferia di [[Damasco]], vennero deviati in territorio [[Turchia|turco]], provocando un'altra crisi diplomatica internazionale.
 
Il ''grande stratega'' [[Assad]] si trovava ora a fronteggiare migliaia di morti di fame infuriati e un paese ostile come la [[Turchia]] che avanzava da [[Est]]. Come se non bastasse, le potenze Occidentali, {{citnec|portavoci dei sacri ideali quali [[pace]], [[democrazia]] e [[libertà]]}}, presto appoggiarono ed elogiarono lo sforzo ribelle di instaurare la [[Repubblica]] ma non intervennero minimamente, ritenendo che {{s|quel paesino di merda non fosse degno neanche per testare le nuove bombe intelligenti su qualche civile inerme, come invece allo stesso tempo avveniva in [[Libia]}} fosse giusto evitare ulteriore spargimento di sangue e lasciare ai siriani la lotta contro l'infame dittatore.
 
I mesi passavano, e la guerra era in una fase di stallo. [[Putin]], amico d'infanzia del ''grande [[Assad]]'', convocò d'urgenza il [[premier]] siriano a [[Mosca]] insieme a delegati [[cina|cinesi]] che avevano {{s|enormi interessi}} a cuore il destino della [[Siria]], e diedero lui delle dritte su come far cessare la rivolta e riammodernare l'esercito.
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