Guerra civile siriana
Guerra civile Siriana | |
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Luogo | Siria |
Schieramenti | Siria (soldati fedeli ad Assad) Allah in persona Russia e altri paesi VS
con ruoli di supporto indiretto e morale: |
Esito | Guerra perpetua |
Casus belli | Povertà, Fame, nessuno che pensa ai bambini, ricerca della democrazia, noia, quel cattivone di Assad |
La guerra civile siriana è un conflitto in corso in un paese in culo al mondo, mai sentito nominare prima d'ora da nessuno.
Un tempo culla della civiltà, in cui erano situate le più antiche città di tutti i tempi, con il tempo la Siria è andata perdendo il lustro di una volta, scomparendo pian pianino anche dalle cartine geografiche.
Solo l'inizio di questo conflitto ha fatto in modo che alcuni importanti esperti si mettessero al lavoro per individuarlo, e capire che fine avesse fatto negli ultimi millenni.
Probabilmente la difficoltà stessa nel localizzarlo rende impossibile un intervento armato da parte dei paesi occidentali.
Premesse
La guerra civile siriana rientra in quella ondata di democrazia che ha investito il mondo arabo[citazione necessaria], che tutti chiamano Primavera araba. E fin qua ci siamo.
Ma quello che ancora oggi è oscuro ai nostri Ricercatori Oral-B è la causa specifica di questo conflitto, che sembra non finire mai. Fino ad ora è stato ipotizzato il motivo "classico", un must nelle rivolte arabe più recenti: un tiranno X (a quanto pare un certo Assad, di cui non si hanno altre notizie senonché il nome stesso), insediatosi di sicuro con la forza, ha tolto qualsivoglia principio democratico ad un popolo Y il quale, dopo un tot di decenni, sembra essersi nuovamente svegliato dal sonno profondo in cui versava ed essersi accorto che l'unica via per diventare un paese sviluppato, democratico e moderno sia spodestare il tiranno X, certi dell'appoggio dell'Occidente, uccidere gente a caso e radere al suolo ogni città riconquistare con la forza, solo se necessario, le libertà perdute[citazione necessaria].
Svolgimento
Nonostante fosse dichiarato in stato di emergenza da cinquant'anni, nel paese andava tutto alla grande[citazione necessaria], proprio secondo gli standard dei più evoluti Stati arabi: La Shari'a veniva applicata con successo, le donne stavano tutto il giorno segregate in casa, le attività kamikaze ai mercati cittadini si svolgevano regolarmente, pacifici scambi di missili avvenivano abitualmente con i paesi confinanti, il contrabbando di oppio e armi illegali era fiorente, dichiarazioni di morte agli Israeliani venivano rilasciati come da consuetudine alla stampa estera dallo staff governativo e milioni di profughi siriani se la davano a gambe in preda al panico verso Turchia e Iraq per fame e disoccupazione.
A turbare il normale vivere quotidiano, nel febbraio del 2011, fu l'ampia diffusione del fenomeno sopra citato, destinato forse a cambiare per sempre le sorti dei popoli islamici.
All'inizio il prode Assad non diede troppo peso alla vicenda, nonostante iniziassero dappertutto le prime manifestazioni di sdegno (per cosa non si sa). Messo alle strette, decise di concedere l'utilizzo di Facebook ai suoi connazionali, sperando di calmare le acque... la situazione crollò.
A contatto con la subcultura diabolica di Internet, fatta di memes, di fenomeni mediatici, di mi piace, di commenta e condividi, di guerre fratricide tra bimbiminkia e admin di pagine insulse, di un miliardo di visualizzazioni per Gangnam style e molto altro ancora, il popolo impazzì completamente, invocando Allah e riversandosi nelle strade, armato.
Assad, colto di sorpresa, schierò le truppe un po' ovunque, che risposero al fuoco. Peccato che dalla parte sbagliata, visto che verso agosto i missili V-2 (diretti verso una scuola nella periferia di Damasco) vennero deviati in territorio turco, provocando un'altra crisi diplomatica internazionale.
Il grande stratega Assad si trovava ora a fronteggiare migliaia di morti di fame infuriati e un paese ostile come la Turchia che avanzava da Nord. Come se non bastasse, le potenze Occidentali, portavoci dei sacri ideali di pace, democrazia e figa per tutti[citazione necessaria], presto appoggiarono ed elogiarono lo sforzo ribelle di instaurare la Repubblica ma non intervennero minimamente, ritenendo che quel paesino di merda non fosse degno neanche per testare le nuove bombe intelligenti su qualche civile inerme, come invece allo stesso tempo avveniva in Libia fosse giusto evitare ulteriore spargimento di sangue e lasciare ai siriani la lotta contro l'infame dittatore.
I mesi passavano, e la guerra era in una fase di stallo. Putin, amico d'infanzia del grande Assad, convocò d'urgenza il premier siriano a Mosca insieme a delegati cinesi che avevano enormi interessi a cuore il destino della Siria, e diedero lui delle dritte su come far cessare la rivolta e riammodernare l'esercito.
Grazie al supporto logistico dei fedeli alleati, Assad tornò più agguerrito che mai dopo aver riciclato modificato l'equipaggiamento dell'esercito (le uniformi e le armi, ad esempio, erano rimasugli dell'Armata rossa) e respinse i ribelli in parecchie offensive (distruggendo ogni tanto qualche sovversiva scuola elementare qua e là).
I ribelli, dal canto loro, potevano contare su un numero abbastanza elevato di soldati esperti e soprattutto incazzati, su ampi rifornimenti ed armamenti, sugli immancabili Ak-47 e persino su qualche raro esemplare di donna araba. Questa sottospecie di guerra è ancora in corso, e incerto è il destino del governo di Assad. Riusciranno i ribelli a spodestare il tiranno? Come reagirà la Turchia all'attacco missilistico? Entreranno in gioco gli Stati Uniti d'America? Ridge sposerà la sua amata, o confesserà il tradimento? Lo vedremo nelle prossime puntate.
Pronostici
L'1 di Assad, favorito dalla trasferta degli avversari, sembra ora come ora poco improbabile; la Snai ad esempio quota la vittoria per i padroni di casa a 2,65, mentre la Better a 2,30.
L'X non sembra neanche così scontato, ma le scommesse sul pareggio sono fino ad ora le più scarse, il che ha fatto schizzare la quota alla poco invidiabile media di 5,80.
Il 2 dei ribelli, invece, resta per ora l'ipotesi più accreditata, ma anche la più rischiosa: a loro vantaggio gioca il fatto di avere supporto logistico dai paesi Occidentali che fino ad ora hanno piegato il mondo a loro volere, ma i pochi progressi visti fin ora hanno fatto salire la quota in favore della squadra di Assad. La media per il momento, comunque, è di circa 1,70.
Curiosità
- Un'altra importante teoria riguardo lo scoppio delle prime rivolte, è quella di mio cuggino, il quale afferma, fonti alla mano, che il tutto potrebbe essere in realtà una colossale montatura giornalistica che, trovandosi a corto di notizie con cui riempire i vari TG, ha avuto bisogno di creare dal nulla uno Stato inutile come la Siria e in pochi anni renderlo il teatro di una finta quanto plausibile guerra destinata a non finire mai finché non lo si verrà a scoprire. Servizi garantiti per decenni, insomma!
- Altre autorevoli fonti affermano invece che non ci sia in corso alcun conflitto; in effetti le immagini di repertorio mostrano il classico paese arabo decadente, semi-distrutto e sottosviluppato come potrebbe essere benissimo l'Afghanistan, l'Iraq, il Turkmenistan, la Sicilia o la periferia di Milano.
- Le molteplici affinità di questo conflitto con la guerra civile libica è l'ulteriore prova che la Storia è un ciclo che si ripete incessantemente.
- Quando il conflitto finirà, questo articolo diventerà terribilmente obsoleto.