Giovanni Pascoli: differenze tra le versioni
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=== Dopo l'attentato: i primi studi, l'amicizia con [[Gabriele d'Annunzio]], le prime poesie ===
[[Immagine:Nerd5.jpg|left|thumb|300px|Pascoli in età liceale]]Immediatamente dopo lo scoppio del padre, '''Giovanni''' decise di fuggire dalla realtà: si mise semplicemente a correre seguendo traiettorie stupide simili a quelle del volo delle [[mosca|mosche]], delimitato dalla corda da viaggio (anche se non si è certi che si fosse accorto di averla). Dopo diversi giorni notò che poteva liberarsi facilmente della corda, visto che era costituita da uno [[spago]] da cucito, liberatosene andò a rifugiarsi nel primo posto che capitò: uno scatolo di un [[barbone]] in prossimità di [[Castelvecchio]]. Riuscì a mantenersi in vita per diversi anni, nel frattempo frequentò il '''Liceo Statale Paritario per Baristi Alcolizzati''', ma dato che aveva ancora solo 12 anni lo frequentò come [[lavavetri]] e [[cavia umana]] per gli esperimenti degli [[figlio di puttana|alunni più irrequieti]], fra i quali troviamo il giovane [[Gabriele d'Annunzio]] con la quale strinse una grande [[amicizia]] (simile a quella che aveva col padre). [[Gabriele d'Annunzio]] (che anche se era nato 10 anni dopo era 5 anni più grande di Pascoli,
[[Gabriele d'Annunzio|D'Annunzio]] portò di moda in quella scuola la sua passione per la [[poesia]], fra i versi memorabili che troviamo scritti col pennarello sulle porte dei servizi igenici maschili vi sono quelli della poesia intitolata "''[[Primo vere]]''", che recitano: "''Primo vere / Este tati / Auto ni / Inve erni''", in futuro pubblicata su riviste del calibro di "Modella 1800" e "Ieri". Data l'elevata debolezza della natura di Pascoli ben presto si conformizzò anche in questo atteggiamento del suo mentore, naque così la sua vena ispiratrice per le poesie decadenti (ovvero lo stesso genere di d'Annunzio, chiamato così a causa dello scarso contenuto delle opere), e cominciò a comporre le sue prime poesie, molto apprezzate nell'ambiente scolastico (gli alunni usavano i fogli con le quali erano scritte come cartine, i professori come [[carta igenica]], entrambi dopo averli usati li restituivano al poeta).
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=== Gli anni universitari ===
Durante la [[Gita scolastica|gita]] all'estero del 5° anno in cui fra le tante era coinvolta la classe di [[Gabriele d'Annunzio|d'Annunzio]], Pascoli, rimasto senza il suo caro amico a scuola, cercò di fare nuove amicizie, e cominciò a frequentare, travestito da [[orsacchiotto]] (a modo suo per apparire più simpatico), gli ambienti delle prime e seconde classi. Appena giunto in prossimità della I B gli arrivò in [[testa]] un [[aereo di carta]], la violenza dell'impatto lo fece svenire sul colpo, e dato che nessuno lo soccorse
Scelse la facoltà di [[filosofia]] (la parte del nome "filo" gli ricordava il legame degli anni passati in casa) e dopo non essersi laureto cambiò facoltà: "[[Psicopedagogia]]" (lo divertiva il nome buffo), riuscì a laurearsi in soli 2 anni (questa facoltà prevedeva solo 1 materia, infatti venne chiusa dopo il primo corso, frequentato solo da un alunno). Insoddisfatto si iscrisse ad una terza facoltà: "[[Economia]] e passeggio", dopo altri 3 anni in cui non diede nessuna materia abbandonò anche questa per iscriversi in "[[Universitologia applicata]]" e riuscì a laurearsi a pieni voti (questa facoltà non prevedeva nessuna materia, anche questa venne chiusa subito dopo il primo tentativo, anche questa volta frequentato solo da Pascoli).
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Durante la frequentazione di questi quattro ambienti universitari e di un corso di cucito per vedove [[vecchia|anziane]], la sua indole conformista gli plasmò il suo [[politica|ideale politico]]: quello dei [[Sedicenne comunista|Comunisti del Cazzo]] ([[Sedicenne comunista|CDC]]). Si fece crescere i baffi per somigliare maggiormente ai tanti [[Sedicenne comunista|CDC]] che popolavano quegli ambienti, ma come avviene tuttoggi questi gruppi di giovani politici si riunivano con l'unica scusa di consumare [[droga|droghe pesanti]], non curare la propria [[igiene]], ed apparire in ogni modo possibile "scarti rinnegati" agli occhi della società; la [[politica]] era solo una scusa per creare casini e per non parlare del proprio [[pene]].
Pascoli invece era davvero l'unico [[pirla]] che si interessava seriamente di [[politica]], nonostante sapesse benissimo che la sua stupida voce non avrebbe mai potuto modificare una virgola della situazione sociale attuale e futura. Spesso infatti organizzava delle manifestazioni pubbliche anarchiche, dato che nemmeno gli altri [[Sedicenne comunista|CDC]] lo ascoltavano l'unico modo che aveva per riuscire ad organizzare qualcosa era scriverlo in un foglio, abbandonarlo, aspettare che qualcun'altro lo raccogliesse, che sapesse leggere (parliamo sempre di [[Sedicenne comunista|CDC]] amici di Pascoli), che lo leggesse, che capisse il significato, e che lo proponesse agli altri [[Sedicenne comunista|CDC]]. Pascoli quindi organizzò diverse manifestazioni, ma non si prese mai il merito. All'età di 46 anni anagrafici (71 biologici, è invecchiato di 40 anni raggiunti i 30) riuscì a partecipare ad una manifestazione da lui organizzata occultamente, ma dato che era nudo (
=== Il carcere e l'ibernazione ===
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=== I temi della poetica di Pascoli ===
Dobbiamo premettere che Pascoli anche se aveva [[Ragazzino di tredici anni|13 anni]] quando scrisse i suoi primi versi era come se ne avesse 6 portati male, in quando la natura di minchione aveva preso il sopravvento il lui sin dalla tenerà età, per questo i temi della sua poetica furono infantili, stupidi, ingenui, inutili, insomma davvero molto poco interessanti. A differenza degli altri poeti contemporanei che dedicavano le poprie laudi a [[Chuck Norris]] (morendo calciorotati immediatamente dopo, inutile chiedersi il
=== Elenco delle principali composizioni ===
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*"''Gli scoiattolini felicini belinni allegrini''" (1871, prima opera in stile pascoliano doc)
*"''Tutti insieme nel cerchio della felicità ci vogliamo bene
*"''Prepariamo la Tabipappa senza scottarci le manine''" (1871, ennesima opera fanciullesca)
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