Giovanni Giolitti: differenze tra le versioni

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'''Giovanni Giolitti''' (pseudonimo di Giolitti Giovanni e anagramma di ''moderato dalle mani legate''-Mondovisione [[1842]]- [[Cavour]] [[1965]]) è stato a lungo considerato uno dei più grandi statisti della [[storia]] d’[[Italia]] finché non si è scoperto il significato della parola “statista”. È stato altresì nominato 3 volte [[presidente del Consiglio|presidente del Consiglio dei ministri]], cinque volte amministratore di condominio ed ha vinto una gara di [[karaoke]] durante la sagra del [[cinghiale]] di Ischitella.
|testo='''Il personaggio ivi descritto è soggetto a una forte dose di trasformismo.
[[File:Giolitti_Corna.jpg|thumb|350px|Giolitti in una foto di gruppo.]]
Potreste essere contagiati con la comparsa di una seconda faccia sulla vostra nuca.'''<br />
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[[File:Giolitti_Corna.jpg|thumb|380px|Giolitti in una foto di gruppo.]]
Giolitti, un [[uomo]] che ha rappresentato per la politica ciò che [[Vincent Van Gogh|Van Gogh]] ha rappresentato per la [[politica]], ha cercato in tutta la sua [[vita]] di modernizzare la base economica, di favorire l’industria, di dare slancio alle imprese e di favorire la diffusione dei [[preservativo|preservativi]] nelle [[scuola|scuole]]. Ha dato inoltre inizio ad un’epoca che con molta fantasia venne nominata età giolittiana.
{{Cit2|Da bambino ho fatto il capoclasse.|Giolitti, quando gli vennero chieste le sue referenze per la guida del governo}}
 
'''Giovanni Giolitti''' ([[pseudonimo]] di Giolitti Giovanni detto ''Gioggiò'' - [[Mondovisione]], [[1842]] - [[Cavour]], [[1965]]) è stato a lungo considerato uno dei più grandi statisti della [[storia]] d’[[Italia]] finché non si è scoperto il significato della parola “statista”. È stato altresì nominato tre volte [[Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]], cinque volte [[amministratore di condominio]] e ha vinto pure una gara di [[karaoke]] durante la sagra del [[cinghiale]] di Ischitella.
== Cenni biografici ==
[[File:Giovanni Giolitti disegno.jpg|left|thumb|Giovanni Giolitti ritratto da un pirla.]]
 
Giolitti, un [[uomo]] che ha rappresentato per la politica ciò che [[Vincent Van Gogh|Van Gogh]] ha rappresentato per la [[politica]], ha cercato in tutta la sua [[vita]] di modernizzare la base economica, di favorire l’industria, di dare slancio alle imprese e di favorire la diffusione dei [[preservativo|preservativi]] nelle [[scuola|scuole]]. Ha dato inoltre inizio ad un’epoca che con molta fantasia venne nominata ''età giolittiana''.
Nato come Giorgio Giolitti, si fece cambiare nome all'età di 18 anni perché tutti lo scherzavano a scuola (perché non si sa). La madre muore uccisa da un'[[aspirapolvere]] e il padre di [[paura]]. Dalla morte dei genitori, poi, il giovane Giolitti avrà per tutta la vita atttacchi di [[nevrosi]]. <br />
A 34 anni si sposa con Juliana Skipper, ma essa muore giovane, all'età di 43 anni. Due anni più tardi si risposa con la sorella Giulia Serena, ma anche essa muore giovane (a 32 anni). <br />
Sei anni dopo viene preso come [[007]]. Ottienne il rispetto di tutti per la sua bravura. Passano otto anni e Giovannino si ammala, per questo motivo dovrà lasciare "il mondo di [[James Bond]]".<br />
[[File:Tomba disegno.jpg|right|thumb|Tomba di Giolitti, a Napoli, vicino a quella di Moana Pozzi.]]
Muore a Napoli per tumore celebrale, triste e solitario nella sua casa.
 
==Biografia==
Stranamente non abbiamo notizie di Giolitti antecedenti alla sua nascita. Gli studiosi sono tuttavia concordi nel ritenere che Giolitti sia un personaggio realmente esistito. Una raffinata ricerca fatta dai ricercatori dell’''International Stanford Fiesta College'' di Used Tampax, in [[Florida]], con un elenco telefonico in [[mano]] non ha dato risultati, segno che Giolitti ammesso che sia davvero esistito, dev’essere ormai sicuramente morto.
 
Sappiamo tuttavia per certo che dopo un breve passato come ballerino di flamenco fece domanda per diventare Ministro del tesoro e venne assunto. Allora c’era una grossa carenza di personale e per diventare ministro i requisiti richiesti erano davvero minimi, quasi inferiori a quelli richiesti per fare il ministro ai tempi nostri. Il governo di cui faceva parte era il governo di [[Francesco Crispi]], che ormai a 106 anni suonati era convinto di essere un pittore impressionista.
== Romanzi ==
[[File:Giovanni Giolitti gesto ombrello.jpg|thumb|350px|Giolitti risponde alle contestazioni dei disoccupati nel giugno del 1898.]]
Crispi [[Presidente del Consiglio]], Ministro di Grazia e Giustizia Zanardelli, Ministro della Marina [[Benedetto Brin]], Ministro della Pubblica Istruzione Paolo Boselli: l’età media era di 136 anni, talmente alta che per abbassarla avrebbero dovuto nominare ministro un [[embrione]] di 22 settimane.<br />
Giolitti, che era il teenager della situazione, tentò di tenere alto il suo ruolo di ministro delle finanze emanando la famosa tassa sul possesso [[auto]], una manovra che avrebbe dovuto rimpinguare le casse dello stato se non fosse che nel [[1891]] gli italiani con un'auto erano 7 di cui 5 militavano nel suo governo e uno era lui.<br />
Dopo essere sfuggito ad un pestaggio ad opera dei suoi colleghi ministri il giovane Giolitti (o G-Giol-lit-ti, per i [[balbuzie|balbuzienti]]) ebbe l’occasione che capita una sola volta nella [[vita]]: le premature dimissioni di Francesco Crispi, andato in pensione a 106 anni. I ministri tuttavia cercavano proprio un fantoccio da mettere al posto di Crispi per continuare a fare i loro comodi, qualcuno che fosse o troppo vecchio o troppo ebete per capire qualcosa di come si governa un paese e Giolitti, avendo entrambi i requisiti, risultava la scelta ideale.
 
==I cinque governi Giolitti==
Giolitti è stato anche uno [[scrittore]]. I suoi capolavori sono:
Liquidato Crispi, e dopo una breve parentesi ([[6 febbraio]] [[1891]] - [[8 febbraio]] [[1891]]) del marchese Di Rudinì (un uomo la cui conoscenza della [[politica]] si poteva sintetizzare con le parole "''ma che cazzo ne so''") Giovanni Giolitti si insediò come Primo Ministro.
Il suo governo durò meno di un governo di centrosinistra: dopo poco più di un anno infatti il [[giudice]] [[John Woodcock|PierJohn Woodcock]] (che i puristi della lingua italiana chiamavano ''Piergiovanni Membrodilegno'') pubblicò alcune [[intercettazioni telefoniche]] che lo vedevano coinvolto nello scandalo della [[Banca|Banca Romana]] che si era macchiata di gravi irregolarità nell’emissione delle [[soldi|banconote]]. Giolitti cercò di negare un suo coinvolgimento nella questione, ma sulle banconote false emesse dalla banca romana c’era la sua faccia.
 
Il primo Governo Giolitti fu segnato da alcuni fatti molto importanti, quindi vi citeremo i più inutili:
*''Sapendo che sono Giolitti'', [[Mondadori]].
*l’enciclica ''Rerum Novarum'' (trad: rerum novarum, frase intraducibile) di [[Papa Leone XIII]] che riprendeva alcuni concetti dell’enciclica ''Nulla di novum'' di Papa Tigre XXXII e dell’emiciclica rotatoria ''Magno cum appetito'' di Papa Giaguaro V;
*''Non so se'', Mondadori.
*la rivolta dei fasci siciliani, un gruppo di [[naziskin]] del [[Palermo (calcio)|Palermo]] che rivendicavano alcuni gol annullati nell’ultimo derby contro il [[Catania Calcio|Catania]].
*''Teoria sulla politica di un futuro troppo vicino a noi'', Mondadori.
*''Fotto me stesso'', Mondadori.
 
[[File:Giovanni Giolitti 4.jpg|thumb|380px|Giolitti all'inaugurazione della [[Salerno-Reggio Calabria]].]]
Per la questione siciliana Giolitti non ricorse alla forza, ma si limitò a distribuire medaglie e biglietti omaggio per il [[circo]] a chiunque sopprimesse col sangue i moti insurrezionali.
Frattanto emersero volti nuovi nel panorama politico italiano: di fatti tornò Crispi all’età di 107 anni, l’uomo che alla forza del carattere aveva ormai anteposto la forza del [[catetere]].
Le principali operazioni di Crispi furono:
*tre [[bypass]];
*una rimozione di [[cataratta]];
*risoluzione della questione dei Fasci siciliani organizzando bombardamenti a tappeto (è risaputo che i tappeti in testa fanno molto male);
*risanamento del bilancio vendendo [[la Gioconda]] ai francesi;
*conquiste coloniali dell’[[Etiopia]], della [[Libia]] e dell’[[isola d’Elba]].
 
Frattanto nel [[1896]] Crispi dovette dimettersi per impegni improcrastinabili col Padreterno. Dopo averlo commemorato con un sentito discorso funebre:{{quote|era un uomo buono e generoso, ma col [[culo]] incollato alla poltrona. Finalmente tocca a me! Muahahah!}}
== La sua tomba e la leggenda ==
 
Giolitti si apprestava a riprendere in mano le redini del paese, con lo stesso impeto dell’incosciente che non sa minimamente cosa stia facendo.
 
==Giolitti back in action==
*Per prima cosa tentò di sistemare l’ala massimalista del partito socialista offrendo loro dei soldi sottobanco. Ma i tempi di [[Bettino Craxi|Craxi]] erano evidentemente prematuri perché [[Filippo Turati]] si offese e si indignò. ''Io non mi vendo per così poco'' - dichiarerà poi al suo [[gatto]]. Allora Giolitti giocò d’astuzia: puntò tutto sul 29 che non usciva da sei settimane. E poi propose a Turati un posto nel suo ministero, il che voleva significare stipendio fisso, posto [[auto]], biglietti per le partite gratis, ristoranti gratis, cinema gratis, treni gratis, aerei gratis, battone gratis. Turati rifiutò sdegnosamente, ma riuscì a mettersi d’accordo telefonicamente con Giolitti per la faccenda delle battone gratis.
[[File:Giovanni Giolitti1.jpg|thumb|240px|Ed ecco il nostro statista nel suo studio alle prese con un terribile [[sudoku]].]]
*In occasione dei due [[sciopero|scioperi]] generali del [[1904]] e del [[1908]] decise di non intervenire. Nel [[1910]] si organizzò la [[Confindustria]] e Giolitti non intervenne. Ben presto iniziò a circolare l’idea che sotto il governo Giolitti ognuno poteva fare il [[cazzo]] che voleva. Gli [[operaio|operai]] iniziarono a non presentarsi al lavoro, gli agricoltori non lavoravano, i commercianti non commerciavano, l’economia si fermò, in tutto l’[[anno]] [[1906]] la produzione industriale italiana si limitò a un paio di sandali e a due dischi di [[Toto Cutugno]].
Mentre i ministri ridevano di lui durante il dopolavoro, Giolitti si rimboccò le maniche mettendo mano ad una serie di riforme:
*industrializzazione del Sud: la situazione nel mezzogiorno era piuttosto arretrata. Giolitti portò al Sud il [[fuoco]], la [[ruota]], l’[[amigdala]] e lo [[spremiagrumi|spremiagrumi elettrico]];
*creazione di nuove [[ferrovia|linee ferroviarie]]: i collegamenti tra Nord e Sud erano così scadenti che se dovevi andare a [[Torino]] ti conveniva risalire la foce del [[Po]]. Giolitti fu il primo ad intuire la necessità di una migliore copertura ferroviaria, mentre faceva l’[[autostop]] per arrivare a [[Genova]]; vennero così costruite importanti linee ferroviarie come la Torino-[[Lione]], la [[Cosenza]]-[[Sondrio]] e la [[Palermo]]-[[Nuoro]];
*[[suffragio universale]] maschile: diritto di voto a tutti quelli che sapessero leggere e scrivere o anche solo tenere una penna in mano, oppure agli analfabeti che avessero fatto il servizio militare o che sapessero dire al contrario la parola “[[otorinolaringoiatra]]”.
 
==La politica estera==
Nel [[1912]] l’[[Africa]] nell’immaginario di un italiano era vista esattamente come oggi nell’immaginario di un politico leghista: una terra di zulù con l’anello al naso desiderosi di farsi sottomettere dal bianco cazzuto di turno, che avrebbe portato loro la civiltà insegnandogli l’uso della forchetta, del dentifricio al cocco e della lavatrice.
Non c’è da sorprendersi dunque se dopo le conquiste di Crispi anche Giolitti sentisse la necessità di far sventolare una patria bandiera sul suolo africano. Dopo una serie di asperrime lotte il nostro paese riuscì a conquistare la [[Libia]], una nazione ricchissima, se la sabbia fosse quotata in [[Borsa]].
Gli italiani si avvicinarono agli indigeni con lo spirito di un turista sulla spiaggia che tratta con un [[vu cumprà]] il prezzo di un paio di occhiali:
 
 
[[File:Ragazzi in spiaggia.jpg|thumb|300px|Una scena di colonialismo [[italiano]] in Libia.]]
{{Dialogo2|comandante italiano|Bingo Bongo! Salve amigo! Noi italiani! Ora questa terra essere nostra! Capeesh?|indigeno libico|Sì ti capisco, non c'è bisogno che parli come uno stronzo. Che ve la prendete a fare questa terra, a che vi serve?}}
Il Giova è seppellito al cimitero "I mitici Terroni" di Napoli. Il suo cervello però, è stato trasferito al museo di Siracusa "Cervelloni" ed è esposto al pubblico.
 
[[File:Cervello2.jpg|left|thumb|Cervello del Giova, esposto al museo "Cervelloni" di Siracusa.]]
{{Dialogo2|comandante italiano|eeeeh, tu no potere capire, pigmeo! Qui essere pieno di roba nera chiamata [[petrolio]]!|indigeno libico|mi sa che non potere capire tu. Non c’è una sola goccia di petrolio, l’unica roba nera che abbiamo qui è il fumo che ci portano dalla [[Turchia]]. E siete venuti fin qui sperando di trovare il petrolio? Ma chi vi ha addestrato a voi, l’orso Yoghi?}}
 
{{Dialogo2|comandante italiano|ma veramente... noi sapevamo... noi credevamo...|indigeno libico|see vabbè, ho capito. Colonialista fai da te?}}
 
{{Dialogo2|comandante italiano|beh... sì.|indigeno libico|no Alpitour?}}
{{Dialogo2|comandante italiano|no...!|indigeno libico|AHIAHIAHIAHIAHIIII!!!!}}
 
 
Mentre veniva scritta un’altra gloriosa pagina nella [[storia]] del [[colonialismo]] [[italiano]] gli oppositori di Giolitti approfittarono di questa “scampagnata militare” per criticare aspramente ogni aspetto di Giolitti, dal suo protezionismo economico al patto Gentiloni, dalla mancata ripresa del paese alle audaci tinture dei suoi capelli.<br />
Nel marzo del [[1914]] Giolitti rassegnò le dimissioni. Gli succedette [[Antonio Salandra|Antonio Salamandra]], che già dalle sue prime parole si dimostrava un [[uomo]] d’azione:
 
{{quote|Eeeh salve....... che devo fare?|}}
 
==Giolitti returns==
Di lì a poco scoppiò la [[prima guerra mondiale]] e le potenze della terra ne approfittarono per spararsi un po’ l’una con l’altra. Città distrutte, morti ammazzati, palazzi sventrati, gol annullati, se ne videro di cotte e di crude. Quando il conflitto finì si capì subito che era necessario un uomo d’esperienza per risollevare lo stato dell’Italia, una specie di uomo delle missioni impossibili. Salì al governo Giolitti, che di missioni impossibili se ne intendeva:
[[File:Giovanni Giolitti2.jpg|thumb|340px|Giolitti in una foto d'epoca con alcuni suoi illustri contemporanei. '''1'''- Giovanni Giolitti; '''2'''- [[Contessa Serbelloni Mazzanti Viendalmare]]; '''3'''- [[Giancarlo Magalli]]; '''4'''- [[Pippo Baudo]]; '''5'''- [[Giuseppe Bergomi]]; '''6'''- [[Santi Licheri]]; '''7'''- [[Giulio Andreotti]].]]
{{quote|Quest’estate mi sono guadagnato da vivere facendo ripetizioni di [[geografia]] a [[Costantino Vitagliano]]: aggiustare l’economia di un paese nel dopoguerra mi sembrerà una passeggiata.|Intervista al Corriere della Sera}}
 
In politica estera il nostro Gioggiò concluse alcuni importanti trattative, roba da far impallidire il mercato estivo dell’[[Inter]]:
*Col ''Trattato di [[Tirana]]'' l’Italia riconosceva l’indipendenza dell’[[Albania]] mentre prima si rifiutava anche di riconoscerne l’esistenza sulla cartina geografica;
*Col ''Trattato di [[Rapallo]]'' si definirono i confini della [[Jugoslavia]] e dell’isola di [[Cipro]]. L’[[Italia]] ottenne l’Istria, Zara e parte della Benetton, la Jugoslavia ottenne il negozio Lonsdale.
 
In politica interna il vecchiaccio giocò d’anticipo:
 
*Per risanare il bilancio abolì il prezzo politico del pane, ma lo lasciò per i crackers: d’ora in poi il prezzo lo facevano i pizzicagnoli e per ogni 6 panini ti spettava uno sfilatino in omaggio.
*Per quel che riguarda il suo rapporto con i partiti, Giolitti tentò in tutti i modi di far entrare al governo i socialisti ma essi rifiutarono in blocco. Avrebbe dovuto chiederlo a quelli di adesso.
*Infine tentò di utilizzare i fascisti in funzione antisocialista, sperando di farli diventare poi dei liberali. Quest’uomo era un fine stratega.
 
==Verso il suicidio. Ma con ottimismo==
L’ultimo Giolitti è da antologia dell'[[harakiri]], ancora oggi studiato dai seguaci di [[Tafazzi]] e nelle assemblee del [[PD]] per capire il modo più rapido per far del male a sé stessi e al paese facendolo passare per strategia politica.
[[File:Vladimir Luxuria5.jpg|thumb|280px|L'ultima sua immagine giunta fino a noi. Vogliamo ricordarlo così.]]
Mentre le squadracce fasciste agivano uccidendo consiglieri sindacali, incendiando le Camere del Lavoro e truccando i risultati delle partite di campionato, Giolitti sfoggiò una ingiustificata tranquillità, tipica di un politico pavido che non sa cosa fare o di [[Giorgio Napolitano]].
 
{{quote|I fascisti? Ma dai, son ragazzi, devono sfogarsi. Chi? [[Mussolini]] vuole fare un [[colpo di Stato]]? Guardi, se lo fa mi taglio le [[palle]]!|Intervista a [[For Men Magazine]]}}
 
 
Nelle elezioni del [[1921]] vennero formati dei blocchi nazionali nei quali vennero inclusi anche i fascisti, ottenendo così legalizzata la propria azione. <br />
Nel [[1922]] [[Mussolini]] occupò la capitale ed ottenne dal re l’incarico di [[Presidente del Consiglio]] mentre Giolitti si sottoponeva ad un delicato intervento chirurgico a [[Casablanca]] per tener fede alla sua parola.<br />
[[File:Tomba romana1.jpg|thumb|260px|Per la tomba di Giolitti le autorità locali vollero strafare.]]
Tutto si consumò nel giro di 3 anni: il governo di [[Luigi Facta]] cadde, Mussolini salì al potere e Giolitti ritornò in Italia col nome di ''[[Gay|Giovanna la sciantosa]]''.<br />
Non sappiamo se senza Giolitti la [[storia]] sarebbe andata diversamente, sappiamo solo che nei mesi seguenti sui muri di Roma campeggiavano frasi di ringraziamento di questo tipo:
 
{{quote|Giolitti Giovanni e Facta Luigi, i più stronzi di Palazzo Chigi.|}}
 
Giolitti dichiarerà in seguito di non condividerne i contenuti, ma di averne apprezzato la metrica.
 
==Fine==
Dopo aver combinato guai a sufficienza a [[cavallo]] tra un secolo e l’altro, Giolitti decise che poteva bastare. Si ritirò a [[Cavour]], in provincia di [[Torino]], dove passò i suoi ultimi anni partecipando come pubblico al programma [[Forum (programma televisivo)|Forum]].
 
Morì per un’infiammazione all’[[utero]] nel [[1928]]. Aveva gli anni che gli avreste dato.
Venne sepolto nel [[cimitero]] comunale di Cavour, accanto alla bara di [[Elvis Presley]].
 
==Voci correlate==
La tomba di Giolitti è avvolta da una leggenda. Si narra infatti che, [[Hitler]] sia stato in quel cimitero e, abbia pisciato sulla tomba del Giova.<br />
*[[Guerra di Libia]]
La storia ha sempre nascosto questa verità, ma lo scienziato [[Einstein]], portò alla luce questa vicenda e disse, in una conferenza del 1954, che lui, quando quello scemo di Hitler aveva pisciato sulla tomba, c'era.<br />
*[[Francesco Crispi]]
Ma tutto ciò è ancora da chiarire. Cosa è vero e cosa è falso ancora non si sa.
[[File:Einstein.jpg|right|thumb|Einstein con la sua solita faccia da cazzo.]]
 
{{Cronologia|[[File:Stemma del Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.gif|100px|center|link=]]'''Giovanni Giolitti'''<br />[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]<br />[[15 maggio]] [[1892]] – [[15 dicembre]] [[1893]]|[[Antonio di Rudinì|Houdinì]]|[[Francesco Crispi|Biscotti Grisbì]]}}
== Ma Einstein che minchia c'entra? ==
 
{{Cronologia|[[File:Stemma del Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.gif|100px|center|link=]]'''Giovanni Giolitti'''<br />[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]<br />[[3 novembre]] [[1903]] – [[12 marzo]] [[1905]]|[[Giuseppe Zanardelli|Zanardo]]|[[Tommaso Tittoni|Tette grosse]]}}
Certo che c'entra. Senza di lui non avremmo mai
saputo nulla su questa strana vicenda di Adolfino
che aveva pisciato sulla tomba di Giolitti.
 
{{Cronologia|[[File:Stemma del Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.gif|100px|center|link=]]'''Giovanni Giolitti'''<br />[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]<br />[[29 maggio]] [[1906]] – [[11 dicembre]] [[1909]]|[[Sidney Sonnino|Sidney]]|[[Sidney Sonnino|Sonnino]]}}
== Premio Nobel ==
 
{{Cronologia|[[File:Stemma del Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.gif|100px|center|link=]]'''Giovanni Giolitti'''<br />[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]<br />[[30 marzo]] [[1911]] – [[21 marzo]] [[1914]]|[[Luigi Luzzatti|Luttazzi]]|[[Antonio Salandra|Salamandra]]}}
 
{{Cronologia|[[File:Stemma del Presidente del Consiglio del Regno d'Italia.gif|100px|center|link=]]'''Giovanni Giolitti'''<br />[[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]]<br />[[15 giugno]] [[1920]] – [[4 luglio]] [[1921]]|[[Francesco Saverio Nitti|Il radical Chic]]|[[Ivanoe Bonomi|Caffè Bonomi]]}}
Giolitti ha preso il premio Nobel per aver detto, in un anno, 200000.000 cazzate!
Gli è stato assegnato a Milano da Kakà, nel 1945. Dopo averglielo consegnato, Kakà, in un'intervista disse:
 
{{Latrina|giorno=19|mese=12|anno=2010|votifavorevoli=12|votitotali=12|argomento=politica}}
{{Cit|Più coglione di questo qui non ci sono|[[Kakà]] }}
 
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