Gianni Cuperlo: differenze tra le versioni

Riga 13:
I suoi sforzi avevano dato frutto: in pochi mesi erano arrivati primi senza vincere alle [[elezioni]] (traduzione: "avevano perso"<ref>Fonte: ''Novissimo dizionario bersanese-italiano'', seconda edizione, Genova, ed. Crozza, 2013</ref>), avevano silurato [[Prodi]] alle elezioni da [[Presidente della Repubblica]], avevano rieletto [[Napolitano]], avevano dovuto scendere a patti con il [[PDL]] di [[Berlusconi]] per formare un governo. Il mondo appariva tutto roseo e bello.<br>
Ma a tutti i giorni di sole si succedono giorni di tempesta. Una nera nuvola squarciò il bel cielo azzurro<ref>Ogni riferimento a [[Forza Italia]] è privo di fondamento. Oh, veramente, ve lo giuro! Non sto scherzando! Okay, sì, è vero, stavo scherzando.</ref> delle [[inciucio|Larghe Intese]]: il '''Congresso'''. Due tristi figuri avevano messo gli occhi sulla dirigenza del Partito Democratico: [[Giuseppe Civati|uno]] aveva la faccia tosta di voler dire qualcosa di sinistra, [[Matteo Renzi|l'altro]] (sacrilegio!) voleva addirittura farla vincere. La situazione era francamente drammatica. Neppure il neosegretario Guglielmo Epifani, {{senza fonte|pur essendo persona energica e carismatica}}, era riuscito ad arginare questa deriva. Urgeva correre ai ripari. Ne andava del buon nome del Partito Democratico, perdiana!<br>
Sicché, pensa oggi e pensa domani, tra una gita in barca e una presentazione d'un libro a Roma, un bel giorno Massimone nostro arrivò a un'illuminazione. Corse alla sua fucina, prese in mano gli strumenti del mestiere e cominciò a scolpire e a modellare. In pochi giorni forgiò il candidato ideale: un uomo di buone maniere, con una solida tradizione di sinistra, colto e presentabile, con la forza trascinante di una tastiera rotta. E Massimo gli diede il nome di "Gianni Cuperlo" e gli scolpì i capelli. Poi lo vestì e gli costruì un passato (nato a Trieste nel '61, laureato a Bologna, sposato e con figli<ref>Già che c'era, D'Alema scolpì anche loro.</ref>, un lungo trascorso nella giovanile del Partito Comunista). Infine gli soffiò dentro il Verbo e lo mandò nel mondo.
Sicché, pensa oggi e pensa domani, tra una gita in barca e un pranzetto a Roma, un bel giorno Massimone nostro arrivò a un'illuminazione.
 
==Il nome==
0

contributi