Gianfranco Zola: differenze tra le versioni

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== La militanza nella Nuorese ==
== La militanza nella Nuorese ==


[[File:Illusione ottica2.jpg|right|thumb|250px|Neppure Zola è rimasto immune alla psichedelia.]]
È l'anno di grazia millenonceventottantaquattro, e Gianfranco Zola abbandona i campetti polverosi di Oliena per i campi <s>di merda</s> in [[erba]] (ma di quella buona!) di quella [[Città fantasma|grande metropoli piena di vita]] che è [[Nuoro]]. Qui hanno inizio le prime esperienze lisergiche del Nostro, suo malgrado: accadeva infatti che l'orripilante tenuta da gioco della squadra locale, {{citnec|la Nuorese, appunto}}, creata con l'improbabile accostamento dei colori verde e azzurro, fosse in grade di scatenare [[Epilessia|crisi epilettiche]] in caso di prolungata esposizione degli occhi, nei soggetti predisposti, e Zola era uno di questi. Le convulsioni, tuttavia, lo rendevano ancora più guizzante ed imprevedibile, un vero terrore per le difese di squadroni come lo Sporting Escovedu, l'Atletico Lollove e il Deportivo Samatzai. L'unico effetto collaterale era un parziale disorientamento spazio-temporale, per cui a un certo punto Zola sembrava [[Lara Croft]] quando viene guidata da uno sprovveduto che gioca a [[Tomb Raider]] per la prima volta: non si contano in quel periodo violente e ripetute capocciate contro i pali; gol falliti a porta vuota a causa di una sua repentina deviazione di 90° all'ultimo istante; vani tentativi di entrare negli spogliatoi creando un nuovo ingresso (sempre a capocciate) a fianco di quello preesistente. Fortunatamente non gli piaceva la [[pallanuoto]].


È l'anno di grazia millenonceventottantaquattro, e Gianfranco Zola abbandona i campetti polverosi di Oliena per i campi <s>di merda</s> in [[erba]] (ma di quella buona!) di quella [[Città fantasma|grande metropoli piena di vita]] che è [[Nuoro]]. Qui hanno inizio le prime esperienze psichedeliche del Nostro, suo malgrado: accadeva infatti che l'orripilante tenuta da gioco della squadra locale, {{citnec|la Nuorese, appunto}}, creata con l'improbabile accostamento dei colori verde e azzurro, fosse in grade di scatenare [[Epilessia|crisi epilettiche]] in caso di prolungata esposizione degli occhi, nei soggetti predisposti, e Zola era uno di questi. Le convulsioni, tuttavia, lo rendevano ancora più guizzante ed imprevedibile, un vero terrore per le difese di squadroni come lo Sporting Escovedu, l'Atletico Lollove e il Deportivo Samatzai. L'unico effetto collaterale era un parziale disorientamento spazio-temporale, per cui a un certo punto Zola sembrava [[Lara Croft]] quando viene guidata da uno sprovveduto che gioca a [[Tomb Raider]] per la prima volta: non si contano in quel periodo violente e ripetute capocciate contro i pali; gol falliti a porta vuota a causa di una sua repentina deviazione di 90° all'ultimo istante; vani tentativi di entrare negli spogliatoi creando un nuovo ingresso (sempre a capocciate) a fianco di quello preesistente. Fortunatamente non gli piaceva la [[pallanuoto]].
== La militanza nella Torres ==

== La militanza nella Torres ==

Passano appena due anni, e Zola si trasferisce a [[Sassari]], acquistato dalla [[Torres]] per settanta pecore, duecento bottiglie di [[Vermentino]], due biglietti Tirrenia passaggio ponte sulla tratta [[Olbia]]-Civitavecchia, e l'introvabile figurina di [[Pierluigi Pizzaballa]]. Uno sproposito, per quei tempi. Ci fu chi gridò allo scandalo, chi si indignò perché un [[muciurro]] di [[Barbagia]] se ne andava dai [[truzzi|gabbilli]] del Capo di sopra. Ma ci fu anche, ed era la maggioranza, chi se ne fregò altamente, essendo Nuoro un luogo pieno di [[omertà|gente che si fa i cazzi suoi]]. A Sassari Zola si riprende pian piano dalle disavventure psichedeliche vissute a Nuoro, ma non riesce ad abituarsi alla parlata locale, ragion per cui decide di esprimersi in [[itagliano]], ma ciò non fa che complicare ulteriormente le cose: quando parla, Zola appare ai Sassaresi come un predicatore farneticante, che emette suoni incomprensibili, e nessuno riesce mai ad afferrare quanto da lui pronunciato. Viene a crearsi un muro invisibile di isolamento sociale: basta che Zola apra la bocca e tutti i Sassaresi presenti sul posto svaniscono nel nulla nello spazio di un [[petosecondo]]. Zola cerca di sfogare sul campo le frustrazioni generate dall'incomunicabilità, e ci riesce benissimo, dal momento che trascina la Torres ad una clamorosa promozione in serie C1. Ai Sassaresi però, non piacerà aver vinto grazie ad un personaggio che {{quote|parla la lingua del demonio, ha il corpo del cinghiale e il muso da cavallino della Giara di Gesturi!|}}. Infatti si vendicheranno facendo fallire la Torres nel giro di pochi anni.

== Il Napoli ==
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